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  La Chiesa serba rifiuta la riabilitazione degli scismatici ucraini da parte di Costantinopoli
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Orthochristian.com, 12 novembre 2018

foto: spc.rs

La Chiesa ortodossa serba ha pubblicato la sua posizione sulla crisi della Chiesa in Ucraina dopo le ultime decisioni del Patriarcato di Costantinopoli dell'11 ottobre.

I vescovi della Chiesa serba si sono incontrati a Belgrado tra il 6 e il 7 novembre, affrontando diversi temi urgenti nella vita della Chiesa serba e della Chiesa ortodossa nel suo insieme, comprese la situazione in corso di crisi e persecuzione in Kosovo e Metohija, e il miglioramento dell'educazione nella Chiesa serba.

Il comunicato della santa Assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba sul Kosovo e Metohija può essere trovato sul sito ufficiale della Chiesa serba.

Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, il Concilio dei Vescovi in ​​primo luogo "nota con rammarico che il Patriarcato di Costantinopoli ha preso una decisione canonicamente infondata di riabilitare come vescovi e di riconoscere i due leader dei gruppi scismatici in Ucraina, Filaret Denisenko e Makarij Maletich, insieme ai loro episcopato e al loro clero".

I gerarchi serbi osservano che il primo è stato canonicamente deposto e scomunicato e il secondo è privo di ogni successione apostolica, essendo il capo di un ramo dei cosiddetti "auto-consacrati", il cui episcopato è stato creato, piuttosto che ricevuto, in Canada negli anni '20.

Denisenko è stato deposto dal Patriarcato di Mosca nel 1992 e scomunicato nel 1997. A quel tempo, il Patriarcato ecumenico ha riconosciuto la "competenza esclusiva" del Patriarcato di Mosca ad affrontare tali questioni e ha accettato le sue decisioni.

Pertanto, "il Concilio dei santi Vescovi ha deciso che la decisione del Sinodo di Costantinopoli non è vincolante per la Chiesa ortodossa serba".

"L'Assemblea non riconosce le figure citate e i loro seguaci come vescovi e clero ortodossi, e di conseguenza non accetta la comunione liturgica e canonica con loro e con i loro sostenitori", continua la dichiarazione.

Infine, il Concilio episcopale serbo propone al Patriarcato di Costantinopoli e a tutte le altre Chiese autocefale che la questione della autocefalia e della diaspora ortodossa debba essere affrontata al più presto in un Concilio pan-ortodosso, "per confermare e rafforzare la cattolicità e l'unità della Chiesa ortodossa ed evitare in futuro la tentazione in cui la santa Ortodossia sta passando ora".

Una dichiarazione congiunta di sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X di Antiochia e di sua Santità il patriarca Irinej di Serbia, firmata a fine ottobre, ha anche chiesto che un Concilio pan-ortodosso affronti la questione dell'Ucraina su una base conciliare, piuttosto che unilaterale.

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