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Il Blog del Parroco


 18/01/2021    

Quaranta scuse per non entrare nella Chiesa ortodossa

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Chiudiamo i giorni santi del Natale con qualcosa di leggero: una lista di quaranta scuse per non diventare cristiani ortodossi, assieme alle relative risposte, che, anche se spesso ironiche, sono tutt’altro che ridicole: esprimono infatti la profondità della nostra fede, che è il cardine della nostra vita.

 
 17/01/2021    

La Chiesa romena non ha cambiato posizione sull'Ucraina, afferma il consigliere patriarcale, nonostante l'affermazione di Dumenko

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Per gli scismatici ucraini è facile sfruttare la parcellizzazione delle Chiese ortodosse locali per auto-promuoversi: basta affermare che tutte li sostengono, e l’onere della prova ricade poi su chi deve smontare le loro menzogne. Ma smontare menzogne come queste non è neppure troppo complicato: basta chiedere alle Chiese in questione, come ha fatto Orthochristian.com con il Patriarcato di Romania, e si scopre che la presunta montagna di sostegno ha partorito il proverbiale topolino.

 
 16/01/2021    

Perché non c’è una Bibbia ortodossa in italiano?

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

È apparso su Hristos.it il nostro contributo di riflessione su una questione che ci siamo sentiti riproporre fin troppe volte: la mancanza di una Bibbia ortodossa in lingua italiana, le ragioni della sua assenza, e i passi che dobbiamo ancora fare perché questo proposito si realizzi.

 
 16/01/2021    

Il manifesto di Drabinko: cosa sono realmente la Chiesa ortodossa ucraina e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Vi presentiamo in traduzione italiana un’analisi della recente intervista all’ex metropolita Aleksandr (Drabinko), a cui va il merito di saper evidenziare le falsità degli scismatici ucraini da lui sostenuti, meglio di quanto possano farlo i più attenti critici.

 
 15/01/2021    

Eterna memoria: metropolita Filaret (Vakhromeev)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Il 12 gennaio, all’età di 85 anni, si è addormentato nel Signore il metropolita Filaret, esarca emerito della Bielorussia. Al secolo Kirill Vakhromeev, era nato a Mosca il 21 marzo 1935 in una famiglia di insegnanti di musica di origini nobiliari. Il suo servizio alla Chiesa è troppo lungo per essere elencato qui, ma vale la pena ricordare che tra i suoi innumerevoli compiti si è occupato anche delle parrocchie in Europa occidentale, prima come arcivescovo di Berlino dal 1973, e poi, da poco nominato metropolita di Minsk nel 1978, con la direzione della diocesi di Korsun. Ebbe modo di dimostrare la tempra di un vero servitore di Cristo dopo essere stato letteralmente scacciato in malo modo quando aveva voluto fare una visita privata alla chiesa di Rue Daru a Parigi: ne parlò in seguito con un sorriso come una grande lezione d’umiltà... che il Signore ci conceda altre persone come lui alla guida della sua Chiesa.

Вечная память! Вечная памяць! Eterna memoria!

 
 14/01/2021    

Sulle 5 tesi del patriarca Kirill

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Le interviste televisive sono un gran mezzo per capire le motivazioni umane: molti nemici della verità si rivelano più facilmente intervistandoli, che non cercando di confutare tutte le loro menzogne. Da questo punto di vista, l’intervista del 6 gennaio all’ex metropolita Aleksandr Drabinko sul canale YouTube Drozdov è davvero uno spaccato rivelatore di tutte le contraddizioni degli scismatici ucraini. Drabinko dice che il metropolita Onufrij "manca di una coscienza patriottica perché vede tutto attraverso le Sacre Scritture", rivela i giochi di potere nell'episcopato della sua attuale "Chiesa", e sottolinea come quest'ultima non sia riconosciuta con serietà nemmeno da quelli che l'hanno promossa.

Il patriarca Kirill, invece, non è un nemico della verità. Le sue posizioni nell’intervista di Natale al canale televisivo “Rossija” non sono contraddittorie e sono molto più degne di considerazione, anche se possono essere discutibili. Di fatto le discute, in un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana, anche Andrej Vlasov dell’Unione dei giornalisti ortodossi, che non è d’accordo sull’importanza che il patriarca pone nella crisi del Covid, né sul fatto che non collega direttamente questa crisi al problema del controllo globale. Tuttavia, anche se può avere elementi di legittimo dissenso, si vede come un autentico giornalista ortodosso sa apprezzare le parole di un autentico patriarca ortodosso.

 
 13/01/2021    

I canti pasquali di un monaco cieco

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Vi presentiamo il video con il canto del Canone di Pasqua da parte del nostro confratello, il monaco Jeremija di Visoki Dečani. Padre Jeremija è uno dei due monaci non vedenti della fraternità monastica di Dečani, e come potete osservare dal filmato, segue i canti su uno spartito in Braille. Ascoltandolo, abbiamo l’impressione che forse sia il mondo a essere cieco...

 
 12/01/2021    

Bisogna essere con Cristo anche nei giorni di dolore e persecuzione (+VIDEO)

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Vi presentiamo una notizia in traduzione italiana con un video della predicazione di sua Beatitudine il metropolita Onufrij, che ci ricorda come il nostro impegno di cristiani è quello di stare accanto al nostro Signore nei giorni di gioia e di speranza, così come in quelli di dolore e disperazione.

 
 11/01/2021    

Il primate russo è sicuro che il Fanar abbia riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sotto pressione esterna

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Quand’è che si fa un favore a qualcuno definendolo un criminale, piuttosto che dirgli che si sbaglia? Quando si conoscono bene le circostanze del crimine e le forze che stanno dietro al criminale. La recente affermazione del patriarca Kirill in un’intervista natalizia può sembrare molto sprezzante, ma è di fatto la ricerca di un’attenuante per la colpevolezza delle azioni di un suo confratello patriarca che, senza enormi pressioni, non avrebbe mai agito come lo abbiamo visto fare.

 
 10/01/2021    

Se Bandera è vostro padre, che cos'è la Chiesa per voi?

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Ecco una seria domanda che gli ucraini davvero ortodossi pongono a quelli che pretendono di esserlo: un recente spettacolo dei preti scismatici ucraini (che oggi si ammantano dell’autocefalia farlocca del Fanar, ma sono rimasti gli stessi scismatici di prima) rimette in discussione le loro vere lealtà. Leggiamo in traduzione italiana le obiezioni al canto “Il nostro padre è Bandera, l'Ucraina è la madre”, eseguito da “chierici” di Dumenko a Ivano-Frankovsk, una delle città dell’Ucraina occidentale più funestate dall’uniatismo e dalla pseudo-Ortodossia.

 
 09/01/2021    

Il patriarca Bartolomeo accusa il patriarca Kirill di papismo

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Ormai in piena fase di negazione della realtà, il patriarca Bartolomeo conferma il detto che “la miglior difesa è l’attacco”, e in assenza di argomentazioni concrete, usa la ben nota tattica di gettare fumo negli occhi dei suoi accusatori, rivolgendo loro le stesse accuse. Vi presentiamo in traduzione italiana un breve resoconto di questa vicenda, ricordando che chi ricorre a questa tecnica è generalmente chi non ha più alcuna freccia al suo arco, e ha ormai abdicato anche alla comune decenza di presentare una posizione ragionata.

 
 09/01/2021    

Che cosa accadrà alle Lavre di Kiev e Pochaev se saranno sequestrate dalla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Uno degli aspetti più tragici e meschini dello scisma ucraino è la bramosia di luoghi che non solo si vorrebbe sottrarre a chi li usa, ma che si vorrebbe anche assegnare a chi non è in grado di usarli: è il caso delle Lavre delle Grotte di Kiev e di Pochaev. Vediamo nell’analisi di Konstantin Shemljuk come gli scismatici ucraini abusino dei pochi luoghi monastici da loro occupati, e chiediamoci cosa ne sarebbe dei due più significativi centri monastici ortodossi ucraini, se si realizzasse su di loro il piano piratesco del Fanar.

 
 08/01/2021    

Messaggio di Natale di sua Beatitudine il metropolita Onufrij

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Agli arcipastori, ai pastori, ai monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa ucraina:

Cristo è nato, glorificatelo!

Mi congratulo sinceramente con tutti voi: arcipastori e pastori amati da Dio, pii monaci e monache, cari fratelli e sorelle, per la grande festa, portatrice di salvezza al mondo, della Natività nella carne del nostro Signore Dio e Salvatore Gesù Cristo.

Oggi la santa Chiesa ortodossa celebra devotamente e glorifica il grande mistero della pietà: l'apparizione di Dio nella carne (1 Tim 3:16). Il mistero della venuta di Cristo il Messia nel mondo ha origine dal paradiso, da quel tragico evento in cui i nostri progenitori Adamo ed Eva violarono il comandamento dell'amore divino. Non desiderando pentirsi, Adamo ed Eva si allontanarono da Dio e, grazie alla loro auto-giustificazione, divennero anche oppositori di Dio. Per non violare la libertà degli antenati e per non costringerli a vivere assieme a colui contro il quale si erano ribellati, il Signore li condusse dal paradiso in un mondo di dolore e devastazione, dove avrebbero comprenso il loro vuoto spirituale personale. Lo avrebbero capito, ma troppo tardi: prima del ripristino del loro vuoto interiore, hanno dovuto bere fino in fondo il calice del dolore. E lo bevvero con gratitudine e pentimento. Per tutta la vita Adamo alzò gli occhi verso il paradiso, gridò e disse le parole: "Il mio paradiso, il paradiso, il mio dolcissimo paradiso!" Adamo e i suoi discendenti piansero, si addolorarono e aspettarono pazientemente quel giorno benedetto in cui, secondo la parola di Dio, il seme della donna avrebbe schiacciato la testa del serpente (Gen 3:15), il diavolo, quando il Redentore sarebbe venuto sulla terra a risuscitare, a ripristinare le anime umane devastate. E quel momento è arrivato. Il Figlio di Dio è venuto nel mondo.

Lo proclama il santo Vangelo della Natività di Cristo. Durante il regno dell'imperatore romano Augusto, che a quel tempo si estendeva anche sulla Giudea, fu ordinato di fare un censimento di tutta la terra (Luca 2:1). La Madre di Dio, che portava nel suo grembo il Salvatore che voleva prendere da lei la natura umana, e il suo angelo custode terreno – Giuseppe il Promesso Sposo – vennero da Nazaret a Betlemme, per essere censiti nella città di Davide, come discendenti di Davide. E poiché tutti i discendenti di Davide venivano a Betlemme in quel momento per il censimento, tutti i posti negli alberghi erano occupati. E giunse per la beata Vergine il momento di partorire. Allora uscirono dalla città, in una grotta dove si nascondevano i pastori in caso di maltempo, e lì, in una povera grotta, la Madre di Dio diede alla luce il Salvatore del mondo, il Figlio di Dio, che voleva diventare il Figlio dell'uomo. La beata Vergine Maria avvolse in fasce il Bambino divino e lo depose in una mangiatoia, alla quale, secondo la profezia di Isaia, erano legati un bue e un asino (Is

 1:3): l'asino che portò la beata Vergine da Nazaret a Betlemme, e il bue che il giusto Giuseppe il Promesso Sposo prese per venderlo quando sarebbero mancati i mezzi per vivere.

A quel tempo, nei campi, non lontano dalla grotta benedetta, i pastori facevano la guardia ai greggi. L'angelo di Dio apparve loro e la gloria del Signore risplendette su di loro. I pastori erano terrorizzati, ma l'angelo di Dio li rassicurò e disse: "Non abbiate paura. Vi porto buone notizie che daranno grande gioia a tutte le persone. Oggi nella città di Davide vi è nato un Salvatore; è il Messia, il Signore. Questo sarà il segno per voi: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia" (Lc 2:9-12). E improvvisamente con l'Angelo apparve una grande schiera celeste, che glorificava Dio e cantava un canto meraviglioso: "Gloria a Dio negli eccelsi, e sulla terra pace, tra gli uomini la benevolenza" (Lc 2:14). Quando gli angeli li avevano lasciati ed erano saliti al cielo, i pastori si dissero l'un l'altro: "Andiamo a Betlemme e vediamo quello che è successo, di cui ci ha parlato il Signore" (Lc 2:15). I pastori furono i primi sulla terra a venire alla grotta di Betlemme per trovarvi il Bambino divino, che giaceva nella mangiatoia. "Quando lo ebbero visto, raccontarono alla beata Vergine Maria e a Giuseppe il Promesso Sposo ciò che era stato detto loro di questo bambino" (Lc 2:15-17).

In seguito, tre re dall'oriente giunsero per adorare Cristo il divino bambino: uno dalla Persia, uno dall'Arabia e uno dall'Etiopia. Avevano visto una stella meravigliosa in cielo e si erano resi conto che era venuto al mondo il Liberatore atteso da tutti i popoli della terra. I Re Magi vennero ad adorare Cristo il Bambino proprio il giorno di Natale. Portarono con sé doni: oro, incenso e mirra. Oro come il re, incenso come il sommo sacerdote e mirra come simbolo che il sommo sacerdote Cristo avrebbe sacrificato se stesso per la salvezza dell'umanità. Dopo aver offerto doni e adorazione a Cristo il Dio Bambino, i Magi tornarono nella loro terra ed Erode il Male iniziò a cercare il Dio Bambino per ucciderlo. L'infelice Erode non sapeva che Cristo, nato a Betlemme, non era nato per essere re dei Giudei. Cristo è il Re di tutta la terra e del cielo e non vuole governare sulle persone come fanno i re terreni. Vuole abbracciare tutte le persone e riscaldarle con il suo amore divino. Cristo il Salvatore è venuto sulla terra non per renderci schiavi, ma per liberarci dalla schiavitù. Cristo il Salvatore ha preso su di sé i nostri peccati che ci rendevano schiavi, li ha vinti sulla Croce e ci ha resi liberi nel senso pieno e vero della parola. Cristo Salvatore non solo ci ha liberati dalla schiavitù del peccato, ma ci ha anche insegnato come dovremmo vivere per mantenere la nostra libertà spirituale: cosa dovremmo fare e cosa non dovremmo fare. Tutto questo insegnamento del Salvatore è registrato nel Libro sacro, chiamato Vangelo.

Ogni volta che celebriamo la Natività di Cristo, ricordiamo con amore la storia di questo glorioso evento. La storia della Natività di Cristo in apparenza è semplice e modesta, ma nella semplicità e nella modestia il Signore ci rivela la sua saggezza, grandezza e potenza. Il Cristo bambino è ancora nella mangiatoia e i re terreni sono già preoccupati. I re dell'oriente, spinti dall'amore per la verità, vengono con doni e adorano il Dio Bambino. Il malvagio Erode è preso dalla paura, ma invece di venire e adorare razionalmente il Dio Bambino, rafforzando in questo modo se stesso e il suo regno, cade nella follia e cerca di ucciderlo. Anche l'imperatore romano Augusto, davanti al quale tremava il mondo intero, servì il mistero dell'Incarnazione: fece un censimento della popolazione, non sospettando che la cosa principale in questo non fosse contare i suoi sudditi, ma condurre la Madre di Dio a Betlemme per adempiere la profezia, secondo la quale Cristo, il Messia, sarebbe nato a Betlemme.

L'apparizione degli angeli nella notte di Natale, le loro parole e i loro canti testimoniano la grandezza del mistero della Natività di Cristo, che ha scosso non solo la terra, ma anche il cielo.

In questi giorni santi, ricordando devotamente e glorificando il mistero della Natività del nostro Salvatore e Dio, ci uniamo alla celebrazione mondiale e, insieme a tutti i cristiani ortodossi, adoriamo il nostro Salvatore e lo ringraziamo umilmente per il suo amore per noi peccatori. Preghiamo umilmente che il Figlio di Dio, "che per noi uomini e per la nostra salvezza discese dai cieli e si incarnò dallo Spirito Santo e da Maria Vergine" (Credo), scenda verso le nostre infermità, perdoni i nostri peccati, la nostra aberrazione, per la quale oggi approviamo e accettiamo leggi innaturali che ci distruggono. Preghiamo che il Signore illumini la nostra cecità spirituale, in modo da vedere e amare non la nostra verità, ma la verità di Dio, che è perfetta, eterna e l'unica utile per noi.

In questo luminoso giorno, quando ricordiamo la venuta nel mondo di Dio, secondo la parola di san Gregorio il Teologo, rallegriamoci con trepidazione e gioia: con trepidazione – a causa dei nostri peccati, ma con gioia – a causa della speranza (san Gregorio il Teologo. Vol. 1, Discorso 38, Pag. 522, San Pietroburgo 1912), la speranza nella misericordia, nella forza e nella filantropia di Dio.

Ancora una volta, mi congratulo sinceramente con tutti voi, cari fratelli e sorelle, per la festa della Natività di Cristo. Auguro a tutti voi salute, salvezza e benedizioni di Dio. Possano la pace e la grazia di Dio, annunciate dagli angeli alla vigilia di Natale, riempire i nostri cuori, le nostre famiglie, la nostra terra ucraina e il mondo intero. Amen.

Buon Natale!

umile

† Onufrij

metropolita di Kiev e di tutta  l'Ucraina

Natività di Cristo,

2020/2021,

Kiev

 
 08/01/2021    

La cripta della cattedrale di san Sava a Belgrado

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Eccovi come pensiero di Natale un viaggio in un luogo che molti non hanno ancora visto: la cripta della nuova cattedrale di san Sava a Belgrado, in un video che presenta anche la cupola a mosaico appena terminata e alcune riprese dall'esterno della chiesa.

 
 07/01/2021    

Messaggio di Natale del patriarca Kirill

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Messaggio di Natale

del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'

agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci

e a tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa

2021

Beneamati nel Signore arcipastori,

reverendi presbiteri e diaconi,

monaci e monache amati da Dio,

cari fratelli e sorelle!

Mi congratulo di cuore con tutti voi per la luminosa festa della Natività di Cristo.

Oggi la Chiesa celeste e terrena trionfa, allietandosi per la venuta nel mondo del nostro Signore e Salvatore, e offre lode e ringraziamento a Dio per la Sua misericordia e amore per l'umanità. Ascoltiamo con trepidazione spirituale le parole del canto: "Cristo è nato – glorificatelo! Cristo dal cielo – andategli incontro!" (irmo del canone della Natività di Cristo). Con devozione e speranza, guardiamo la grotta di Betlemme, dove in una misera mangiatoia giace Dio bambino avvolto in fasce.

Veramente in questo giorno si è avverato "il grande mistero della pietà: Dio si è manifestato nella carne, è stato giustificato nello Spirito, si è mostrato agli angeli" (1 Tim 3:16). È impossibile addentrarsi fino alla fine con la mente nel mistero dell'Incarnazione. È impossibile comprendere appieno come colui che è la fonte della vita per tutto ciò che esiste è ora riscaldato dal respiro degli animali! Il Creatore dell'universo si umilia, assumendo la forma della creazione!

Il Figlio di Dio diventa il Figlio dell'uomo!

"Non indagate su come avvenga avverte il santo Giovanni Crisostomo – laddove Dio vuole, è vinto l'ordine della natura. Voleva, poteva, discendere e salvare. Tutto obbedisce a Dio. Colui che è nasce oggi, e Colui che è diventa ciò che non era. Pur essendo Dio diventa uomo senza smettere di essere Dio" (Sermone per la Natività del nostro Salvatore Gesù Cristo).

Celebrando la festa salvifica per il mondo della Natività di Cristo, riflettiamo sul suo duraturo senso spirituale e sul suo significato chiave per tutta l'umanità. E questo è vero. Ma è anche importante rendersi conto della dimensione personale che ha per ciascuno di noi il mistero dell'Incarnazione, perché non è un caso che ci rivolgiamo in preghiera al Signore, chiamandolo nostro Salvatore.

Sappiamo per esperienza che l'uomo non è capace di vincere il male in se stesso, non importa quanto ostinatamente cerchi di farlo. Il peccato che ha colpito profondamente l'anima e danneggiato la natura umana non può essere superato da nessuna pratica spirituale o addestramento psicologico. Solo Dio è in grado di guarire e riportare l'intera persona alla bellezza originale. "Perché il nostro Signore si è rivestito di carne?" – si chiede il venerabile Efrem il Siro, e risponde: "Affinché la carne stessa assapori la gioia della vittoria e si compia e conosca i doni della grazia ... così che le persone, come sulle ali, ascendano a lui e in lui solo trovino la pace" (Esegesi dei quattro Vangeli, cap. 1). L'Incarnazione di Cristo libera dalla schiavitù del peccato e apre la strada verso la salvezza.

"Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre" (Gv 12:46), testimonia il Signore. Come la brillante stella di Betlemme, che ha portato a Gesù Dio bambino i sapienti orientali da paesi lontani, noi cristiani, essendo veri figli e figlie della luce (Gv 12:36), siamo chiamati a illuminare questo mondo con la luce della fede (Mt 5:14), in modo che quelli che ci circondano, vedendo un esempio della nostra fermezza e coraggio, pazienza e nobiltà spirituale, generosità e amore non ipocrita per il prossimo, "diano gloria a Dio nel giorno della sua visita" (1 Pt 2:12).

Oggi, quando i popoli della terra stanno vivendo una difficile prova di una nuova malattia, quando i cuori delle persone sono presi dalla paura e dall'ansia per il futuro, è particolarmente importante per noi rafforzare la preghiera comunitaria e privata, offrire al Signore un'opera speciale di buone azioni. Molti dei nostri fratelli e sorelle sono ora privati ​​dell'opportunità di andare in chiesa a causa di una dannosa epidemia. Offriamo le nostre preghiere per loro al Creatore misericordioso, in modo che rinnovi la loro forza mentale e fisica, garantisca ai malati una pronta guarigione e invii il suo aiuto ai medici e a tutti gli operatori sanitari che combattono disinteressatamente per la loro salute e la loro vita.

Ricordiamoci che nessun problema può spezzare lo spirito di una persona se questa mantiene una fede viva e si affida a Dio in ogni cosa. Pertanto, le prove che ci hanno colpito sono accettabili senza mormorare, perché se speriamo in lui, saremo santificati, poiché Dio è con noi (officio della Grande Compieta), come canta la Chiesa di Cristo in questi giorni sacri del Natale. Preghiamo che la luce incorruttibile della Divinità illumini la misera caverna della nostra vita, così che i nostri cuori contriti e umili, come la mangiatoia di Betlemme, ricevano con riverenza il Salvatore venuto al mondo.

Non è angusto per Dio stare nel cuore di una persona, se questo è pieno d'amore. "L'operatore d'amore sarà convivente degli angeli e regnerà con Cristo", testimonia il venerabile Efrem il Siro (Discorso sulle virtù e sui vizi, 3). Che i giorni santi della festa diventino un momento speciale per noi per fare buone azioni. Usiamo questa benedetta opportunità e glorifichiamo la nascita di Gesù Cristo mostrando misericordia verso i nostri vicini, aiutando chi è nel bisogno, confortando le persone in lutto e, forse, prima di tutto, quelli che soffrono di infezione da coronavirus o per le sue conseguenze.

Possa il Signore illuminare i popoli della terra con la luce della Sua conoscenza, possa benedirli con la pace e possa aiutare tutti noi a realizzare la nostra responsabilità comune per il presente e il futuro del pianeta. Possa il divino bambino nato inviare amore e armonia alle nostre famiglie, possa proteggere i nostri giovani e tutti noi dai peccati e dagli errori pericolosi. Ancora una volta, mi congratulo sinceramente con voi, miei cari, per la festa radiosa della Natività di Cristo e auguro a tutti voi buona salute, gioia infinita e generoso aiuto da parte di Dio – la vera Luce, che illumina ogni uomo che viene al mondo (Gv 1:9). Amen.

Kirill

patriarca di Mosca e di tutta la Rus'

Mosca,

Natività di Cristo

anno 2020/2021

 
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