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Il Blog del Parroco


 10/01/2019    

Il Sinodo greco rifiuta di riconoscere gli scismatici ucraini

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Il Sinodo della Chiesa di Grecia (nella foto) ha rifiutato la richiesta del patriarca Bartolomeo di riconoscere la “Chiesa ortodossa dell’Ucraina”, rimandando la decisione definitiva al Concilio dei Vescovi, per ora nemmeno programmato. Vi presentiamo in russo e in italiano l’articolo relativo a questo rifiuto, certamente molto significativo per l’Ortodossia di lingua greca.

 
 10/01/2019    

Metropolita Nikoloz: non dovremmo affrettarci a riconoscere l'autocefalia della Chiesa ortodossa dell'Ucraina

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

In una dichiarazione forse non definitiva e ufficiale, ma certamente autorevole, il nostro amico metropolita Nikoloz (Pachuashvili, nella foto) dice tutto quello che c’è da sapere sull’attitudine della Chiesa ortodossa georgiana verso la nuova autocefalia ucraina. Soprattutto alla luce della recente dichiarazione del Sinodo della Chiesa georgiana di far sapere le sue opinioni a gennaio, invitiamo chi sa fare un po’ di sforzo di leggere tra le righe a soppesare bene la dichiarazione di vladyka Nikoloz, che vi presentiamo in russo e in italiano.

 
 10/01/2019    

Il Tomos per l'Ucraina: cosa ha di tipico e cosa ha di specifico

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Dopo avere presentato negli scorsi giorni diversi pareri di politologi relativi al recente Tomos, presentiamo ora in russo e in italiano un’analisi storico-teologica scritta da Vladimir Burega, pro-rettore dell’Accademia teologica di Kiev.

 
 09/01/2019    

Un augurio natalizio dal patriarca Kirill

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

 
 09/01/2019    

Il documento che chiamano Tomos non porta la vera autocefalia

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Ancora un altro politologo, Valentin Gajdaj, analizza il testo del “Tomos d’autocefalia” per riconoscere l’ovvio, e cioè che non offre ciò che dice di offrire. Presentiamo in russo e in italiano le considerazioni di questo analista.

 
 09/01/2019    

Arciprete Andrew Phillips: Come ripulire la confusione dopo il Fanar

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Padre Andrew Phillips ha spesso il dono di prevedere con una notevole esattezza gli eventi futuri (a leggere per esempio attraverso le sue parole passate la dissoluzione dell’Esarcato di Rue Daru, si resta stupiti della precisione delle sue predizioni). Adesso suggerisce linee di sviluppo degli eventi sulle quali non osano addentrarsi neppure i più lungimiranti tra i protagonisti, ma che vale la pena di leggere nella traduzione italiana del suo recente saggio.

 
 08/01/2019    

Messaggio natalizio di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, ai membri dell’episcopato, del clero, ai monaci e alle monache e a tutti i fedeli figli e figlie della Chiesa Ortodossa Russa

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Eminenze e Eccellenze Reverendissime, reverendi presbiteri e diaconi, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle, porgo a tutti voi i miei più cordiali auguri in occasione della grande e salvifica festa del Natale di Cristo.

Oggi noi, come i pastori di Betlemme duemila anni fa, ascoltiamo con gioia e affetto il triofante coro angelico che proclama: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama!” (Luca 2, 14). Sentendo queste divine parole, il nostro cuore trova conforto e diventa pieno di gratitudine per il Creatore. Il Signore Dio Onnipotente, Dio potente, Padre per sempre (Isaia 9, 5) discende a noi e nasce nel mondo come un uomo semplice. Viene compiuta la profezia del salmista, ispirata dallo Spirito Santo:

Misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo (Sal 85, 11-12).

Ed ecco: un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio (Is 9, 5), perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (Giovanni 3, 16).

Nel corso della storia, l’umanità ha intensamente cercato Dio, essendo desiderosa di ritrovare la comunicazione perduta con il suo Creatore. E in risposta a questi sforzi, in risposta ai cuori e alle mani rivolti al cielo, il Signore ha mostrato il Suo amore per l’umanità e ha proteso a noi la sua mano salvifica. In Gesù Cristo dopo lunghi millenni Dio e l’uomo finalmente si incontrano, il cielo e la terra si uniscono e le aspirazioni spirituali dei figli e delle figlie di Adamo vengono realizzate.

Nell’evento della Natività di Cristo si manifestano sia il Mistero, sia la Rivelazione, visto che l’intelligenza umana non è in grado di comprendere pienamente come il Creatore dell’Universo, Dio che per la sua natura non ha alcun limite, discende nel nostro mondo lacerato dal peccato e si rivela come un Bambino indifeso, nato in una grotta dove pastori e bestiame si nascondevano dalle intemperie. La sua gloria, annunciata dalle forze angeliche, predicata dai saggi d’Oriente e testimoniata dagli umili pastori, viene proclamata in tutto il mondo. Tutto ciò ci rivela parzialmente la profondità dell’incomprensibile sapienza di Dio e ci rende partecipi dell’arcano disegno trinitario della salvezza umana.

Ora sappiamo che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito… perché il mondo si salvi per mezzo di lui (Giovanni 3, 16-17). E ora, giustificati per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore,  mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio… perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5, 1-2; 5).

Inchiniamoci dunque con venerazione davanti all’umile mangiatoia, dove giace il Bambino mite e sereno. Inchiniamoci col timore di Dio, perché proprio qui inizia la via crucis terrena del Signore Gesù, e proprio qui prende inizio la nostra salvezza. Inchiniamoci e, glorificando il Natale del Figlio del Padre Eterno, godiamoci quella pace ineffabile e soprannaturale che riempie le nostrre anime.

“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama” – ripetiamo ancora e ancora, echeggiando gioisamente il coro angelico: l’amore di Dio, manifestato nella nascita del Salvatore, dona all umanità la vera pace. Questa pace non può essere scossa da turbolenze quotidiane o da sconvolgimenti sociali, disordini politici e persino da conflitti armati, siccome la pace di Dio contiene arcanamente un’enorme forza spirituale attraverso la guale egli vince tutta l’afflizione e tutte le disgrazie terrene (Sant’Ignazio Brianchaninov).

Ma come raggiungere questo stato di pace interiore? Come impadronirsi di questo grande dono spirituale? I padri della Chiesa sono unanimi su questo punto: l’agire della pace di Cristo nella persona umana è un importante segno caratteristico della perseveranza nell’osservanza dei comandamenti evangelici e soprattutto della carità, secondo l’insegnamento di San Paolo che dice: al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E allora, conclude l’apostolo, la pace di Cristo regnerà nei nostri cuori, siccome ad essa siete stati chiamati (Col 3, 14-15).

Il Signore sta cercando le persone che egli ama: coloro che seguono la sua legge, che saranno testimoni della salvezza per i loro vicini e lontani e proclameranno la perfezione di colui che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce (1 Pet. 2, 9).

Siamo dunque degni di questa alta vocazione e, avendo visto il glorioso Natale che avviene in una grotta, allontaniamoci dalla vanità del mondo (contacio 8 dell’Acatisto in onore della Natività di Cristo), saliamo mentalmente in cielo, glorificando il Creatore di ogni cosa, condividiamo con gli altri la nostra gioia del Salvatore incarnato, specialmente con coloro che hanno bisogno di aiuto, che sono scoraggiati o si trovano in circostanze difficili.

Possa il Signore ispirare tutti noi nell’arduo cammino della vita cristiana, affinché continui a rafforzarsi la nostra fede, non esaurisca la speranza e cresca in noi l’amore; così che, entrando nella celebrazione del Natale, incessantemente annunciamo al mondo il grande mistero della pietà (1 Timoteo 3:16), portando a tutti  la gioia e la  benedetta santa pace di Cristo. Amen.

+KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Natività del Signore 2018/2019 

Mosca

 
 07/01/2019    

Metropolita Amfilohije: L'amore per il potere del patriarca Bartolomeo è una catastrofe per l'Ortodossia

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Vi presentiamo il testo russo e la traduzione italiana dell’articolo sui commenti del metropolita Amfilohije del Montenegro (nella foto) alle azioni del patriarca ecumenico in Ucraina.

 
 07/01/2019    

Patriarca Giovanni X di Antiochia: È irragionevole fermare uno scisma a spese dell'unità del mondo ortodosso

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Vi presentiamo il testo russo e la traduzione italiana dell’articolo sulla reazione del patriarca Giovanni X di Antiochia e di tutto l’Oriente (nella foto) alla richiesta di riconoscere l’autocefalia alla “Chiesa ortodossa dell’Ucraina”.

 
 07/01/2019    

La Chiesa ortodossa russa sul Tomos: ora le Chiese locali devono fare la loro scelta

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Vi presentiamo il testo russo e la traduzione italiana dei commenti dell’arciprete Nikolai Balashov (nella foto), vice capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, sulla difficile scelta che le Chiese ortodosse locali si trovano costrette a fare di fronte all’imposizione di accettare la nuova struttura scismatica dell’Ucraina.

 
 07/01/2019    

Sacerdote Aleksandr Volkov: Il patriarca Bartolomeo ha strappato Costantinopoli dall'Ortodossia mondiale

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Vi presentiamo il testo russo e la traduzione italiana dei commenti di padre Aleksandr Volkov (nella foto), segretario stampa del patriarca Kirill, alla consegna del Tomos d’autocefalia alla  “Chiesa ortodossa dell’Ucraina”.

 
 07/01/2019    

Vladimir Legojda: È il Natale, e non il Tomos, l'evento principale in questi giorni

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Vi presentiamo la traduzione italiana dei commenti di Vladimir Legojda (nella foto), capo del Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media, sulla prevalenza del Natale rispetto alla firma di un testo privo di alcuna forza canonica.

 
 06/01/2019    

Messaggio di Natale del metropolita Ioann di Korsun e dell’Europa occidentale

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Carissimi fratelli e sorelle, reverendi presbiteri, diaconi, monaci e laici amati da Dio. Con gioia nel Signore vi faccio gli auguri per la grande e salvifica festa della Natività del nostro Signore Dio e Salvatore, Gesù Cristo!

“Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo”, dice il Signore Dio, “colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente” (Ap 1, 8)

Nella Natività di Cristo accade tutto ciò che avevano indicato i profeti e i santi delle narrazioni dell'Antico Testamento. Il lieto annunzio del Nuovo Testamento della nascita di Dio al mondo, ci parla della Verità, che vive con le persone nel Signore Gesù. Le prossime e le ultime cose nella storia del mondo iniziano con la Natività del Figlio di Dio. Il Natale porta la storia a un risultato vittorioso nel Figlio Unigenito.

Nella Natività di Cristo, le promesse del passato si sono avverate. Il veggente Mosè era un bambino abbandonato in un cesto. In questo, Dio previde il presepe di suo Figlio. Il profeta David si rallegrò davanti all'Arca dell'Alleanza. Con questo, il Signore aveva preparato la gioia degli angeli e dei pastori per la nascita del Bambino divino. Il grande Samuele guarì lo straniero Naaman. In questo, il piano di Dio Padre è stato rivelato nella salvezza di tutto il mondo attraverso il viaggio del Figlio.

Nella Natività di Cristo, il presente ha trovato la sua realizzazione e il suo vero significato. È l'essenza della proclamazione apostolica. Pietro annuncia la nostra comunione con la natura divina (2 Pt 1, 4). Giacomo ci dice "ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi" (Gc 1, 17). Paolo è felice di essere in paradiso e ascolta parole indicibili (2 Cor 12, 4). Nel Bambino divino che è nato, noi siamo già in comunione con Dio, onorati dai suoi ineffabili doni, divenuti concittadini del Cielo.

Nella Natività di Cristo è visibile il futuro che ci aspetta. La suprema gloria divina, la pace sulla terra e la buona volontà negli uomini ricolmino il nostro essere nella seconda gloriosa Venuta del Signore. Allora la malattia, il peccato e la morte saranno abbattuti. La Nuova Terra e il Nuovo Cielo diventeranno il nostro patrimonio. A Dio "tutto sarà sottomesso" (1 Cor 15, 28).

Carissimi fratelli e sorelle, reverendi presbiteri, diaconi, monaci e laici amati da Dio. Vi faccio gli auguri per la grande e salvifica festa della Natività del nostro Signore Dio e Salvatore Gesù Cristo!

+ IOANN,

Metropolita di Korsun

e dell’Europa Occidentale,

capo dell’Esarcato patriarcale,

amministratore pro tempore

delle parrocchie del

Patriarcato di Mosca in Italia

 
 06/01/2019    

Le dogane ucraine sequestrano il messaggio di Natale del patriarca Kirill

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In un perfetto spirito natalizio e di non ingerenza degli affari interni ecclesiastici, le autorità doganali ucraine hanno avuto l’idea di sequestrare i testi del messaggio di Natale del patriarca Kirill destinati a oltre dodicimila luoghi di culto. Vi presentiamo in russo e in italiano l’articolo relativo.

 
 06/01/2019    

Il patriarca Bartolomeo ha rinnegato la procedura dell'autocefalia del passato

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Dal blog Orthodox Synaxis vi presentiamo la traduzione italiana dell’articolo che analizza il discorso tenuto presso il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa romena dal patriarca Bartolomeo, che ammette apertamente di non seguire più né la pratica della concessione dell’autocefalia in uso nei secoli passati, né quella concordata da tutte le Chiese ortodosse nella commissione pre-conciliare del 1993.

 
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