Quando Guy Verhofstadt, ex primo ministro del Belgio, che ora dirige l'alleanza dei "democratici e liberali per l'Europa" nel Parlamento Europeo, ha descritto i politici britannici che lasciano l'Unione Europea come 'topi che lasciano una nave che affonda', ha rivelato quello che pensava veramente. Come altri burocrati europei, sa che il tempo è scaduto, che l'UE è davvero una nave che affonda. La sua scomparsa nella pattumiera della storia non è una questione di se, ma solo di quando. L'invenzione post-bellica dell'UE (anche se a quel tempo non sotto questo nome) era chiaramente solo una sistemazione temporanea causata dagli Stati Uniti. È sorprendente che sia andata avanti per così tanto tempo, soprattutto dopo il crollo del blocco sovietico, e poi, esattamente 25 anni fa, dell'Unione Sovietica, la cui esistenza, come quella della NATO, era l'unica ragione d'essere dell'UE.
L'inganno perpetrato contro il popolo britannico nel 1972 dall'allora primo ministro Edward Heath (a cui poi fu assegnato uno yacht da 40.000 sterline per il suo tradimento e che ora è sotto inchiesta per pedofilia) nel sottoporre il Regno Unito all'autorità aliena del Trattato di Roma non poteva stare in piedi. Ricordiamoci che si trattava di un altro politico belga, Paul Henri Spaak, che era stato incaricato di elaborare proposte per un Mercato Comune Europeo. Spaak era un rivoluzionario che aveva avuto colloqui con Trotskij. Il suo braccio destro nel progetto era il barone Robert Rothschild (da non confondere con il banchiere di New York con lo stesso nome). Nel 1954 Rothschild era stato nominato capo di gabinetto di Spaak al Ministero degli esteri belga e per due anni aveva lavorato con Spaak sul Trattato di Roma.
Non solo Spaak e Rothschild stesero la bozza del trattato, ma ebbero anche l'opportunità di decidere dove sarebbe stato firmato. Scelsero la sala principale al primo piano del Palazzo dei Conservatori sul picco meridionale del Campidoglio a Roma come sede. Sapevano che il palazzo era stato costruito nel Medioevo proprio sopra il tempio di Giove. Il sito aveva un immenso significato spirituale e politico pagano. Ogni anno, il Senato romano pagano era solito tenere il proprio primo incontro nel tempio. Giove era il protettore, il 'conservatore' di Roma. Non solo, era il successore romano del capo del pantheon greco, Zeus, e se l'altare di Zeus a Pergamo fu definito nel Nuovo Testamento (Apocalisse 2:13) 'seggio di Satana', questo ne era l'equivalente satanico a Roma.
Tuttavia, anche se milioni di europei (condannati dai Giuda come 'populisti') si rallegreranno quando finalmente scomparirà l'odiata tirannia dell'UE, questo non risponde alla domanda su cosa la rimpiazzerà. Tuttavia, prima che di poter rispondere a tale domanda, si doveva prima rispondere a un'altra domanda: che cosa rimpiazzerà l'Unione Sovietica? Dopo tutto, l'Unione Europea è venuta in esistenza solo come un blocco progettato dagli Stati Uniti, anti-sovietico e anti-russo. Chiaramente, l'attuale guazzabuglio di paesi non sostenibili che ha sostituito l'Unione Sovietica non è destinato a durare. Anch'essi, come la temporanea Unione Sovietica, sono solo temporanei. Al fine di trovare risposte positive a entrambe queste domande, ci sembra che dobbiamo cercare nella storia che cosa, prima della prima guerra mondiale, ha rovinato l'asse di unità Parigi-Berlino-San Pietroburgo.
È chiaro che i paesi inclusi prima del 1917 all'interno dell'Impero Russo formano un territorio che ha bisogno di una sorta di blanda unità confederale e cooperazione economica. Chiaramente, questo non significa il tipo di unità ideologica centrale, tirannica dell'Unione Sovietica, né significa ricreare l'Impero Russo in quanto tale. Ci sono già gli inizi di una simile blanda unità e di una simile cooperazione volontaria nei paesi che formano l'Unione Economica Eurasiatica. Tuttavia, nel 1914 nella parte occidentale del continente eurasiatico c'erano imperi e paesi d'Europa che non sono mai stati parte dell'Impero russo e che ora sono stati in gran parte assorbiti nella fallimentare Unione Europea. Strangolati dall'ideologia politica e monetaria dell'UE, i popoli di questi paesi ora guardano verso la libertà.
Sicuramente non hanno bisogno di guardare oltre l'Unione Economica Eurasiatica. L'Europa occidentale, nel suo orgoglio e arroganza, ha vissuto un migliaio di anni in isolamento auto-imposto dal più ampio continente eurasiatico. Dovendo ora affrontare il collasso sotto il peso del proprio fallimento spirituale e ideologico, noto come secolarismo, e l'invasione auto-inflitta dell'islamismo, che non riconoscerà mai i valori cristiani, è giunto il momento di reintegrarsi nel continente eurasiatico. Questo contiene le radici vitali della sua fede cristiana e quindi la sua identità spirituale e perciò anche culturale. Tuttavia, anche più di questo, Eurasia contiene anche la sua salvezza politica ed economica. L'Eurasia, che si estende verso il Pacifico, contiene le risorse minerarie ed energetiche che sole possono salvarla dalla sua dipendenza dal Medio Oriente instabile e sempre in guerra.
Il sogno di molti politici europei, Charles de Gaulle non meno degli altri, era un'Eurasia che va da Lisbona a Vladivostok. Questo sta diventando possibile. In Oriente, l'ideologia fallimentare dell'ebreo tedesco Marx è stata abbandonata 25 anni fa. È giunta l'ora per l'Occidente, per i restanti paesi della UE, di rinunciare alla propria ideologia fallimentare della laicità. Il tempo dell'isolamento è finito. È giunto il momento di tornare alle radici. Il sogno di una Confederazione eurasiatica di nazioni libere e sovrane, che operano volontariamente insieme, è possibile. L'alternativa è ciò che l'UE ha creato in Ucraina: una terra di corruzione intrinseca, d'inflazione e di guerra civile auto-inflitta. L'unica domanda è se i leader dell'UE avranno il coraggio di pentirsi prima che la loro follia riduca anche i loro paesi allo stato dell'Ucraina, creando un'Ucraina su scala europea.
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