La concessione dell'autocefalia agli scismatici ucraini è stata un'azione "illegale, anti-canonica e divisiva" da parte del Patriarcato di Costantinopoli, fatta sotto "pressioni di circoli occidentali non ecclesiali", ha commentato a RIA-Novosti il teologo greco padre Theodoros Zisis il 6 gennaio.
Il patriarca Bartolomeo ha portato il suo progetto d'autocefalia al culmine il 6 gennaio, concedendo unilateralmente un tomos d'autocefalia al "metropolita" Epifanij Dumenko, il primate degli scismatici ucraini, e al presidente ucraino Petro Poroshenko.
La concessione del tomos è stata fatta "impropriamente", con Costantinopoli "priva di diritto" di farlo, ha detto padre Theodoros.
"La Chiesa ucraina è nella Chiesa russa già da tre secoli. Il Patriarcato ecumenico (Costantinopoli) non aveva diritto di invadere senza una richiesta da parte della Chiesa ucraina", ha spiegato padre Theodoros, avendo precedentemente esposto l'argomentazione storica e canonica per l'integrità del territorio canonico della Chiesa russa, inclusa la Chiesa ucraina.
"La Chiesa ucraina canonica, guidata dal metropolita Onufrij, non ha chiesto che fosse concessa tale indipendenza", ha continuato il noto teologo greco.
L'appello per l'autocefalia è venuto dal presidente Poroshenko con il sostegno del parlamento ucraino e dei vescovi delle due strutture scismatiche precedentemente esistenti.
Padre Theodoros ha pure sottolineato il punto importante che anche prima del Concilio di Creta del 2016, in cui il metodo per la concessione dell'autocefalia è stato alla fine tolto dall'ordine del giorno finale, tutte le Chiese ortodosse avevano concordato su come dovrebbe essere concessa l'autocefalia, con una richiesta proveniente da una Chiesa ortodossa canonica, non da scismatici, come primo passo. Nel caso dell'Ucraina, ciò significa che sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina avrebbe dovuto chiedere l'autocefalia, anche se nessuna richiesta di tal genere è stata fatta, ha notato padre Theodoros.
"Ora tutto ciò è stato respinto e, sfortunatamente, il Patriarcato ecumenico mostra un'inclinazione verso il primato come quello del papa di Roma. Non ha avuto riguardo per nessuno e non ha preso contatto con i capi delle altre Chiese autocefale. Se fossero stati intrapresi tutti i passi, se la Chiesa canonica lo avesse richiesto e la richiesta fosse stata accettata, tutti i capi delle Chiese autocefale avrebbero dovuto essere informati", ha spiegato padre Theodoros.
"Il patriarca ecumenico non ha considerato queste cose, ma da se stesso, ereticamente e illegalmente (se si può usare un termine politico), ha proceduto a concedere un'autocefalia a uno scisma – perché lo scisma non è stato rimosso – uno scisma è rimosso da colui che lo ha dichiarato. Lo scisma di Filaret e Makarij avrebbe dovuto essere rimosso dalla Chiesa russa. Per la Chiesa russa e per il resto delle Chiese ortodosse, la cosiddetta "Chiesa dell'Ucraina" di oggi è ancora scismatica", ha osservato il professore di teologia in pensione.
Come sottolineato sul sito Orthodox Synaxis, il patriarca Bartolomeo ha esplicitamente riconosciuto che nel caso attuale con l'Ucraina sta rinnegando la procedura concordata per la concessione dell'autocefalia e che invece sta agendo unilateralmente.
Padre Theodoros ritiene che tutte le Chiese slave "si schiereranno con la Chiesa russa", mentre le Chiese greche "si troveranno in una posizione molto dura" perché ci sarà una forte pressione su di loro per accettare la chiesa nazionalista ucraina.
La posizione delle Chiese polacca e serba contro il riconoscimento della nuova struttura ucraina era già nota prima che padre Theodoros rilasciasse la sua intervista, e da allora è stata resa pubblica la rinnovata richiesta di un concilio pan-ortodosso sulla questione da parte di Antiochia, ed è stato segnalato il rifiuto di sua Beatitudine l'arcivescovo Chrysostomos di Cipro di commemorare il "metropolita" Epifanij Dumenko, il primate scismatico ucraino.
Il Santo Sinodo greco ha recentemente discusso la questione, ma non ha preso alcuna decisione, rinviando invece il problema al più ampio Concilio dei Vescovi.
Padre Theodoros ha anche osservato che questa concessione d'autocefalia è più un processo politico che ecclesiale. "È risaputo che tutto ciò è avvenuto a causa delle pressioni da parte di circoli occidentali non ecclesiali che vogliono privare l'Ucraina dell'indipendenza ecclesiastica", ha spiegato.
Nessun tentativo di nascondere il coinvolgimento del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti nel processo d'autocefalia è stato effettuato da parte ucraina o americana.
"La dipendenza politica dell'Ucraina è l'obiettivo di America, Europa e NATO. Ora vogliono anche la dipendenza ecclesiastica dell'Ucraina. Il Patriarca ecumenico non dovrebbe partecipare a questi giochi", ritiene padre Theodoros.
In conclusione, padre Theodoros ha espresso la speranza che la Chiesa ortodossa russa prenderà delle decisioni che risolveranno la situazione e porteranno Costantinopoli a riesaminare la sua posizione, e che "le altre Chiese ortodosse saranno al vertice della situazione e non saranno d'accordo con le azioni illegali, anti-canoniche e divisive di concessione dell'autocefalia agli scismatici in Ucraina".
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