CENTRO PER IL MONITORAGGIO DEI DIRITTI E DELLA LIBERTÀ DEI CRISTIANI ORTODOSSI IN EUROPA
Rapporto speciale sulle violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Ucraina nel 2014
Il Centro per il monitoraggio dei diritti e della libertà dei cristiani ortodossi in Europa presta particolare attenzione ai diritti dei cristiani ortodossi in Ucraina nel 2014. Dopo la vittoria del movimento di Maidan a Kiev nel febbraio 2014, il paese ha visto scontri civili e conflitti militari nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk. L'escalation del conflitto civile nel corso del 2014 ha portato a gravi violazioni dei diritti delle comunità religiose del paese, in particolare della Chiesa Ortodossa Ucraina – Patriarcato di Mosca, la più grande confessione del paese. Questo rapporto descrive i fatti di tali violazioni. Possono anche esserci state violazioni dei diritti dei cristiani ortodossi in Ucraina durante lo scorso anno che non sono state registrate, comunicate, o che sono comunque sfuggite alla nostra attenzione.
Indice
Capitolo 1. Fonti
I. Dichiarazioni e documenti ufficiali
II. Siti Web
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2
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Capitolo 2. Discorsi di odio, violazione della libertà di espressione, e umiliazione di cristiani ortodossi
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3
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Capitolo 3. Atti di ostilità contro preti ortodossi e personale ecclesiastico
I. Membri del clero uccisi
II. Pestaggi e interrogatori violenti
III. Vittime di bombardamenti tra il clero
IV. Membri del clero condannati di fatto a morte dagli estremisti
V. Alcuni altri casi
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4-7
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Capitolo 4. Diritto di libertà di riunione per i cristiani ortodossi
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8
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Capitolo 5. Atti di vandalismo e di profanazione contro il culto ortodosso e i luoghi sacri
I. Diocesi di Lugansk
II. Diocesi di Gorlovka e Slavjansk
III. Diocesi di Donetsk e Mariupol'
IV. Altre regioni ucraine
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9-11
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Conclusione
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12
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Invito alla cooperazione
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12
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Capitolo 1. Fonti
Il monitoraggio è stato effettuato sulla base di
I. Dichiarazioni e documenti ufficiali:
26 giugno 2014 – Lettera del metropolita Onufrij, primate della Chiesa Ortodossa Ucraina, al presidente ucraino Petro Poroshenko sugli attacchi ai sacerdoti ortodossi ucraini e agli edifici della Chiesa.
5 agosto 2014 – Dichiarazione del Dipartimento sinodale per l'informazione sulla morte di un prete ortodosso e sulle minacce alla pace religiosa in Ucraina.
18 agosto 2014 – Lettera del Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ai capi delle organizzazioni internazionali.
23 dicembre 2014 – Appello del Sinodo della Chiesa Ortodossa Ucraina al presidente Petro Poroshenko, relativo alla situazione critica nella società ucraina.
II. Siti web:
mospat.ru, orthodox.org.ua,
religions.unian.net,
ria.ru/religion, tass.ru/religiya
Capitolo 2. Discorsi di odio, violazione della libertà di espressione, e umiliazione di cristiani ortodossi
Va fatta una menzione speciale della campagna informativa lanciata contro la Chiesa Ortodossa Ucraina, Patriarcato di Mosca (COU MP) nei mass media di altre confessioni e organizzazioni nazionalistiche. Il capo della Chiesa Ortodossa Ucraina, Patriarcato di Kiev (COU KP), Filaret Denisenko, nelle sue interviste chiama apertamente la COU MP 'quinta colonna', accusandola di 'servilismo verso gli occupanti' e di riluttanza a sostenere l'esercito ucraino nell'odierno conflitto armato. Funzionari e risorse della COU KP e della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina (CGCU) hanno regolarmente diffuso false informazioni circa il soggiorno di miliziani e ribelli armati in particolari monasteri e chiese del Patriarcato di Mosca.
L'11 settembre 2014 un atto di ostilità e di umiliazione della dignità di cristiani ortodossi è stato fatto dal famigerato gruppo "Femen". Una componente del gruppo estremista, nuda dalla vita in su, si è versata addosso "sangue ucraino" stessa sul territorio della Lavra delle Grotte di Kiev, del Patriarcato di Mosca. Ha detto che "secondo la legge dei tempi di guerra, questi bastardi barbuti devono essere giustiziati o deportati dall'Ucraina per la promozione della morte"!!
Le autorità locali prendono spesso parte alla campagna di informazione facendo pressioni sulla COU MP e provocando conflitti inter-confessionali. Entro la fine del 2014 sono stati documentati i seguenti casi:
Il 5 dicembre, 59 deputati del Consiglio regionale di Ivano-Frankovsk hanno fatto una richiesta al sindaco di Ivano-di Mosca dalla struttura in Strada Chernovol n. 6 e trasferire la chiesa alla COU KP" con il pretesto che "il Patriarcato di Mosca ha una struttura di nuova costruzione con la sua parrocchia, mentre il Patriarcato di Kiev ha bisogno di almeno quattro strutture. Inoltre, vi è una mancanza di strutture per asili nido".
Nel mese di dicembre 2014, i deputati del Consiglio distrettuale di Kiversty, regione della Volinia, hanno fatto un appello ai fedeli del Patriarcato di Mosca perché passino alla COU KP, accusando la Chiesa Ortodossa Ucraina di "non pregare per l'Ucraina".
Nel dicembre del 2014, dopo che il Convento di Nostra Signora di Iveron nel villaggio di Peski è stato saccheggiato da persone in uniforme militare ucraina, rappresentanti del Ministero della Difesa ucraino hanno sostenuto che il campanile del convento era stato utilizzato per distribuire cecchini separatisti, mentre il convento era stato saccheggiato da 'miliziani mascherati'. È stato inoltre affermato che le chiese della Chiesa Ortodossa Ucraina sono state utilizzate attivamente dai ribelli come depositi di armamenti e munizioni.
Capitolo 3. Atti di ostilità contro preti ortodossi e personale ecclesiastico
Nel periodo da maggio a dicembre 2014, durante le ostilità e i bombardamenti di artiglieria nel sud-est dell'Ucraina, sono stati uccisi almeno tre chierici della Chiesa Ortodossa Ucraina. Nel corso di interrogatori violenti da parte della polizia ucraina, almeno sei chierici sono rimasti feriti.
Minacce e in alcuni casi anche condanne a morte in contumacia sono state segnalate nei casi di almeno 10 chierici (non sono possibili statistiche precise). Il numero di sacerdoti costretti a lasciare l'Ucraina ammonta a diverse decine (non sono possibili statistiche precise). Questi numeri sono particolarmente elevati nelle diocesi russe confinanti con l'Ucraina.
Elenco dei membri del clero della COU MP uccisi o feriti nel corso dell'operazione antiterrorismo nel sud-est dell'Ucraina.
I. Membri del clero uccisi
Data della morte
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Nome, rango
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Chiesa
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Diocesi
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Circostanze della morte
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9 maggio
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arciprete Pavel Zhuchenko
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chierico aggiunto, chiesa di san Dimitri, Druzhkovka, regione di Donetsk
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Donetsk
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colpito a morte nella sua auto a un posto di blocco nei pressi del villaggio di Kodrat'evka
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28 luglio
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prete Georgij Nikishev
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chiesa dei santi Pietro e Paolo, Pervomajsk
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Severo-donetsk
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morto per una ferita di shrapnel
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31 luglio
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arciprete Vladimir Kresljanskij
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chiesa di san Giorgio
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Lugansk
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morto per ferite da bombardamenti
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II. Pestaggi e interrogatori violenti
Data
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Nome, rango
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Chiesa
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Diocesi
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Circostanze delle percosse
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25 maggio
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arciprete Vladimir Maretskij
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rettore, chiesa di san Nicola di Mira
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Lugansk
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detenuto, accusato di terrorismo e di sostegno alla milizia; torturato per costringerlo a un'ammissione di colpa. Percosso ai reni
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13 luglio
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arciprete Aleksandr Kondratjuk
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rettore, chiesa di san Michele, Krasnoarmejsk
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Donetsk
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interrogatorio con minacce
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19 luglio
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arciprete Andrej Chicherinda
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decano, distretto di Nikolaev
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Gorlovka e Slavjansk
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esame dell'auto, interrogatorio in manette con minacce
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20 luglio
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arciprete Vadim Jablonovskij
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Rettore, chiesa di Nostra Signora Regina di tutti, Krasnij Liman
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Donetsk
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insultato durante l'esame dei documenti di identità e costretto a scavarsi una tomba
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20 luglio
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arciprete Victor Stratovich
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Rettore, Chiesa dei SS Cirillo e Metodio, villaggio di Donetskij vicino a Slavjansk
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Gorlovka e Slavjansk
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interrogato, ammanettato, spinto nei boschi con un sacco in testa, costretto a inginocchiarsi e interrogato in questa posizione
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30 luglio
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arciprete Evgenij Podgornij
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decano, distretto di Amvrosievka
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Donetsk
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detenuto, accusato di sostegno ai miliziani. Legato e gettato a terra, bruciato con mozziconi al petto e alla schiena e preso a calci alla testa. Calato in una fossa con un sacco sulla testa. Casa saccheggiata. Minacce di morte al figlio
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III. Vittime di bombardamenti tra il clero
Data
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Nome, rango
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Chiesa
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Diocesi
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Circostanze dei bombardamenti
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5 maggio
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arciprete Sergij Mironov
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rettore, Chiesa della Beata Xenia di San Pietroburgo
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Gorlovka e Slavjansk
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mitragliato nella sua auto a uno dei posti di blocco. In precedenza, condannato a morte in un sito Internet per i suoi aiuti ai miliziani
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8 giugno
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arciprete Roman Livinjuk
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Slavjansk
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Gorlovka e Slavjansk
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contuso da una bomba a grappolo nel suo appartamento
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23 agosto
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Arciprete Sergij Piven
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secondo sacerdote nella chiesa di san Giovanni di
Kronstadt, Kirovskoe
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Gorlovka e Slavjansk
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ferito e portato in ospedale quando il soffitto della sua chiesa è caduto per un bombardamento
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IV. Membri del clero condannati di fatto a morte dagli estremisti
Nome, rango
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Chiesa, diocesi
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Accuse
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Conseguenze
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ieromonaco Afanasij Parintsev
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Donetsk
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servizi di preghiera ai posti di blocco della milizia
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arciprete Nikolaj Fomenko
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Rettore della cattedrale di sant'Aleksandr Nevskij e decano dell'omonimo distretto, Diocesi di Gorlovka e Slavjansk
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critica delle azioni delle autorità di Kiev e aiuto ai miliziani
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arciprete Aleksej Jefimov
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rettore, chiesa dei santi Antonio e Teodosio delle Grotte di Kiev, Vasilkov, Diocesi di Kiev
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avere dato la comunione ai combattenti della Berkut ed essersi opposto all'euro-integrazione dell'Ucraina
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arciprete Oleg Trofimov
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chierico aggiunto, diocesi di Severodonetsk
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critica di Euromaidan e dell'ideologia dell'eurointegrazione
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è stato costretto a lasciare il paese
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arciprete Andrej Tkachev
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capo del dipartimento delle missioni, diocesi di Kiev
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critica di Euromaidan e dell'ideologia dell'eurointegrazione
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ha dovuto lasciare il paese
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arciprete Vitalij Vesjolij
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rettore, chiesa della Risurrezione, decanato di Serafimovsk, diocesi di Gorlovka e Slavjansk
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aiuto ai miliziani
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il 17 luglio è stato sottoposto a pressioni e minacce da un gruppo guidato da un cappellano della CGCU
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arciprete Vladimir Ocheretjany
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chierico, chiesa dei santi Pietro e Paolo, decanato di Khartsy, diocesi di Donetsk
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cura spirituale dei miliziani
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il 20 maggio è stato rapito dall'ospedale dov'era in cura
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arciprete Maksim Volynets
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chierico, diocesi di Lugansk
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minacciato di rappresaglie feroci
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sacerdote Vladimir Navozenko
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Rettore, chiesa della santa Protezione, Krasnaja Motovilovka, diocesi di Kiev
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avere indicato sull'insegna 'Chiesa ortodossa russa' come sua giurisdizione
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il 16 agosto, membri del partito Svoboda e nazionalisti radicali hanno interrotto una funzione intimandogli di lasciare l'Ucraina in una settimana e versandogli addosso succo di pomodoro, dicendo che era 'il sangue dei patrioti ucraini'
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V. Alcuni altri casi
Nome, rango
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Chiesa, diocesi
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Descrizione della situazione
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arciprete Aleksij Chaplin
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capo del dipartimento delle missioni, diocesi di Kiev
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sotto pressione delle forze dell'ordine e minaccia di reclusione è stato costretto a lasciare il paese
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arciprete Andrej Novikov
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segretario stampa, diocesi di Odessa
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sotto pressione delle forze dell'ordine e minaccia di reclusione è stato costretto a lasciare il paese
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Arciprete Oleg Mokrjak
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capo del dipartimento delle missioni, diocesi di Odessa
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dichiarato ricercato dalla polizia per aiuti e contatti con gli attivisti Antimaidan al campo di Kulikovo a Odessa
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Capitolo 4. Diritto di libertà di riunione per i cristiani ortodossi.
La situazione dei fedeli nelle regioni che non sono toccate dalle ostilità militari è una questione di non minore preoccupazione. Nelle regioni di Kiev, Leopoli, Ternopol, Volinia, e Rovno, la Chiesa Ortodossa Ucraina – Patriarcato di Kiev (COU KP), che non è riconosciuta dall'Ortodossia canonica nel mondo, ha sequestrato illegalmente quattordici chiese della Chiesa Ortodossa Ucraina, con almeno sei chiese che rimangono sotto minaccia.
Il 23 dicembre 2014, il Sinodo della Chiesa Ortodossa Ucraina (Patriarcato di Mosca) ha informato il presidente ucraino Petro Poroshenko, su questi fatti: "L'esperienza storica dimostra che i conflitti per motivi religiosi si dimostrano più gravi degli altri e causano più spargimento di sangue. Essi influenzano profondamente la vita dei paesi e dei popoli. Può essere necessario più di un decennio per superare le loro conseguenze. Pertanto, oggi dobbiamo esercitare quanti più sforzi possibile per preservare la pace inter-confessionale e interreligiosa in Ucraina".
In quasi tutti i casi, le chiese sono state sequestrate con il concorso delle autorità locali e con l'inazione degli organismi preposti all'applicazione della legge, o con il loro sostegno indiretto.
La COU KP, con il sostegno di militanti nazionalisti, ha sviluppato il seguente ed efficace piano per sequestrare le chiese ortodosse:
1) Nel territorio di una chiesa o al di fuori di esso, si organizza una fittizia "assemblea della comunità" o un "raduno degli abitanti del villaggio", che coinvolge estranei che non hanno nulla a che fare con la vita della chiesa, per prendere una "decisione del popolo" di trasferirsi al "Patriarcato di Kiev";
2) Con il sostegno delle autorità locali e senza un accordo con la comunità ortodossa, sono fatte modifiche illegali allo statuto della comunità (di fatto, la comunità ortodossa canonica viene così liquidata);
3) Con la non interferenza o il supporto degli organismi preposti all'applicazione della legge, la chiesa è sequestrata e trasferita al clero della COU PK.
Nel 2014 ci sono stati circa 60 tentativi abortiti di sequestrare chiese. Ci sono stati altri due casi alla fine dell'anno: il 30 novembre militanti nazionalisti e il clero della COU KP hanno tentato di sequestrare la chiesa di santa Maria Maddalena nel villaggio di Badovka, diocesi di Rovno. I fedeli sono riusciti a difendere la loro chiesa con la forza; il 26 dicembre, il clero della COU KP, sostenuto dai militanti del settore destro e da una formazione di guardia pubblica cosacca Guardia, hanno fatto irruzione e preso con la forza la chiesa dell'Assunzione nel villaggio di Ptichya, regione di Rovno. Dopo due giorni di confronto, i fedeli locali li hanno costretti a lasciare la chiesa. Al momento, la chiesa è chiusa e sigillata.
Capitolo 5. Atti di vandalismo e di profanazione contro il culto ortodosso e i luoghi sacri
Secondo le statistiche pubblicate dalla metropolia di Kiev nel mese di dicembre 2014, 9 chiese sono state completamente distrutte e 77 chiese danneggiate nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
Nel territorio controllato dalle autorità ucraine, ci sono atti regolari di vandalismo contro le chiese della Chiesa Ortodossa Ucraina – Patriarcato di Mosca, tra cui decine di casi di incendi dolosi o incendi "per motivi non accertati" (come nelle diocesi di Izum, Kiev, Rovno, Nikolaev, Belaja Tserkov); casi di graffiti con insulti e appelli alla violenza (diocesi di Kiev), diffusione di volantini e manifesti che incitano a conflitti inter-confessionali e inter-etnici (diocesi di Kiev, Khmelnitsk, Rovno, Vinnitsa, Odessa e altre città).
Le distruzioni e i danni alle chiese sono una minaccia per la libertà di riunione per i cristiani ortodossi in Ucraina.
Elenco dei luoghi di culto della Chiesa Ortodossa Ucraina danneggiati nel processo dell'operazione antiterrorismo nel sud-est dell'Ucraina
I. Diocesi di Lugansk
Data
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Nome
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Tipo di danno
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2 giugno
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chiesa di sant'Andrea il primo chiamato, Lugansk
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il recinto della chiesa è stato crivellato e la cupola trafitta da proiettili
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4 luglio
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convento di santa Olga, Lugansk
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bombardamenti
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6 luglio
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cappella di san Nicola, Molodogvardejsk
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bombardamenti
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7 agosto
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chiesa di Nostra Signora
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danneggiata da schegge
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20 agosto
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chiesa della santa Protezione
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cupola spezzata da un colpo diretto. Nessuna informazione sulle vittime
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II. Diocesi di Gorlovka e Slavjansk
Data
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Nome
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Tipo di danno
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26 maggio
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chiesa della Madre di Dio Regina, Slavjansk
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vetrate rotte e facciata danneggiata da bombardamenti. Una donna è stata uccisa nei pressi della chiesa
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8 giugno
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chiesa dello Spirito Santo, Slavjansk
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bombardamenti
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16 giugno
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chiesa di San Serafino di Sarov, Cherevkovka
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sotto i bombardamenti, la cappella e il refettorio sono stati completamente distrutti e la recinzione è stata danneggiata
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16 giugno
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cattedrale di Sant'Aleksandr Nevskij, Slavjansk
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bombardamenti
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21 giugno
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cattedrale di Sant'Aleksandr Nevskij, Slavjansk
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bombardamenti
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30 giugno
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cattedrale di Sant'Aleksandr Nevskij, Slavjansk
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bombardamenti durante la Liturgia
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19 luglio
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convento di Nostra Signora di Iveron, Donetsk
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bruciato per il bombardamento del gasdotto
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7 agosto
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chiesa dell'Annunciazione, Gorlovka
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bruciata e distrutta in seguito a un colpo di artiglieria
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10 agosto
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chiesa di San Giovanni di Kronstadt, Cherevkovka
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bombardamenti
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10 agosto
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cattedrale dell'Annunciazione, Gorlovka
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bombardamenti. Sei profughi feriti nella chiesa inferiore
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23 agosto
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chiesa di san Giovanni di Kronstandt, Kirovskoe
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distrutta da un colpo diretto durante la celebrazione della Veglia; tre persone uccise, 6 ricoverate in ospedale con varie ferite
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III. Diocesi di Donetsk e Mariupol'
25 agosto
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chiesa di san Giovanni di Kronstadt, Trudovskoe
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chiesa bruciata dopo un colpo diretto. Durante il bombardamento, il rettore e i parrocchiani erano al sicuro nella cripta
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21 novembre
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monastero di Sant'Aleksandr Nevskij, Debaltsevo
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due razzi Grad esplosi nel monastero provocando gravi danni alla chiesa e alla cappella.
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25 novembre
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chiesa dei santi Pietro e Paolo, distretto di Kuibyshev a Donetsk
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cupola della chiesa abbattuta da un bombardamento
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IV. Altre regioni ucraine
Data
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Nome
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Tipo di danni
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inizi di aprile
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Khmelnitsk
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diffusione di manifesti con scritte, "chi serve Kirill serve Satana". Graffiti con insulti sulle chiese della COU
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29 aprile
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Chiesa dell'Elevazione della Croce, Uzum
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incendio doloso
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19 Maggio
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chiesa della santissima Trinità, villaggio di Peskovka
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incendio doloso. L'edificio è stato distrutto
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6 giugno
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chiesa della Risurrezione, Kiev
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tentativo di incendio doloso
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17 giugno
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cappella di san Varsonofij di Kherson, Kherson
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incendio doloso
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15 agosto
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cattedrale di san Simeone, Nikolaev
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tentativo di incendio doloso. La chiesa non è stata danneggiata
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15 agosto
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chiesa di San Sergio di Radonezh, Nikolaev
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tentativo di incendio doloso. L'incendio è stato spento
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Conclusione
Nel 2014 la Chiesa Ortodossa Ucraina (Patriarcato di Mosca), la più grande confessione in Ucraina, e i suoi fedeli hanno visto un'escalation di discriminazione e di violenza dirette contro i suoi membri, in aumento verso la fine dell'anno. In alcuni casi, i metodi e le forme delle azioni contro la COU MP ricordano i peggiori periodi di persecuzione atea in Unione Sovietica.
I motivi di questa escalation sono le presunte accuse che la COU MP e i suoi membri sono "la quinta colonna del Cremlino in Ucraina" e nutrono aspirazioni filo-russe. Allo stesso tempo, i rappresentanti ufficiali della COU MP hanno fatto appelli per la pace e la comprensione reciproca tra i diversi gruppi del paese. Molte chiese della COU MP e volontari stanno sia aiutando i rifugiati sia agendo in qualità di mediatori in alcune situazioni di conflitto.
È necessario capire che storicamente l'Ucraina è stata a lungo un luogo di dispute inter-confessionali e di tensioni tra i greco-cattolici e ortodossi, tra gli ortodossi canonici riconosciuti dalle altre Chiese ortodosse, e i gruppi che non sono riconosciuti. Questa situazione è stata aggravata dopo il crollo dell'URSS. I greco-cattolici e il Patriarcato di Kiev (non riconosciuto dalle Chiese ortodosse canoniche), pur rappresentando minoranze importanti nella società ucraina, hanno cercato di diventare "chiese pan-nazionali" giocando la carta nazionalista nei rapporti religiosi. Per raggiungere questo status mirano a danneggiare la chiesa con la maggioranza di membri, la Chiesa Ortodossa Ucraina – Patriarcato di Mosca, o addirittura a escluderla completamente.
È pericoloso per la società ucraina e per la sua coesistenza pacifica con i paesi vicini considerare la situazione religiosa in Ucraina attraverso un prisma politico. Per questo motivo, le comunità religiose devono esercitare ogni sforzo per rimanere al sopra del conflitto politico e i politici devono mantenere la neutralità nei confronti delle organizzazioni religiose.
Invito alla cooperazione
Il "Centro per il monitoraggio dei diritti e della libertà dei cristiani ortodossi in Europa" invita la collaborazione di tutti coloro che possono fornire informazioni circa la violazione dei diritti religiosi dei cristiani ortodossi nei paesi membri del Consiglio d'Europa.
È possibile contattarci via e-mail: info@orthodoxrights.org
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