Una delle chiese più note di Helsinki (di fatto, la prima chiesa che vedono dal mare i viaggiatori che entrano nel porto della capitale della Finlandia) è la chiesa di Suomenlinna ("la fortezza della Finlandia"), che si trova in un piccolo arcipelago di fronte alla città. L'arcipelago era stato fortificato prima dagli svedesi, e poi dai russi, e ancora oggi le fortificazioni sono rimaste intatte.
Una particolarità della chiesa di Suomenlinna, costruita nel 1854 come chiesa della guarnigione russa di stanza nei forti delle isole, è che è uno dei pochi edifici di culto al mondo ad aver subito una transizione da chiesa ortodossa a chiesa luterana.
Ecco nella doppia immagine come si presentava la chiesa nel 1900, e com'è oggi.
Negli anni '20, dopo che la Finlandia si era resa indipendente, le isole erano diventate un campo di prigionia per filo-comunisti, ed evidentemente la presenza locale di una chiesa ortodossa non si era più fatta sentire. Perciò, l'edificio fu modificato, abbattendo le torri angolari, riducendo all'essenziale ogni decorazione esterna, e trasformando la sommità della cupola centrale in un faro per il traffico navale e aereo. Anche gli interni furono liberati da tutte le decorazioni iconografiche, di cui fu ordinato l'immagazzinamento da parte della città di Helsinki, ma di cui in seguito si persero le tracce.
L'unica parte rimasta immutata, curiosamente, è la recinzione militare, fatta a motivi di cannoni metallici collegati da duplici catene.
Uno sguardo all'interno della chiesa fa notare come rimangono gli elementi essenziali di una chiesa ortodossa russa: la struttura a quattro pilastri centrali, il santuario sopraelevato, e addirittura il doppio kliros ai lati del santuario, per i coristi.
Una foto panoramica a 360 gradi offre un colpo d’occhio su tutti i dettagli dell'interno, e permette di notare altre reminescenze della chiesa ortodossa, inclusa la cupola centrale.
L'interno della chiesa (oggi usata in prevalenza per matrimoni) non impressiona particolarmente i luterani finlandesi, abituati a edifici di culto piuttosto 'asettici', ma lascia un certo vuoto in molti visitatori, inclusi gli ignari turisti italiani, che ricavano dal luogo un'impressione di immensa tristezza. Indubbiamente, a chi è familiare con l'atmosfera di una chiesa ortodossa, non resta che rimpiangere la sacralità perduta.
L'uso della sommità della chiesa come faro può far pensare a una degenerazione dello spazio sacro per motivi utilitaristici...
...ma non è così: di fatto, l'inserimento di un faro (che ha anche una valenza simbolica di veglia spirituale) può essere perfettamente armonizzato con un luogo di culto ortodosso, come si vede dall'esempio della chiesa-faro di Malorechenskoe in Crimea:
|