Talvolta mi hanno chiesto di risolvere le perplessità dei miei confratelli sacerdoti, che a loro volta, al termine delle funzioni, ricevono dai fedeli richieste di preghiere personali di ogni genere.
Spesso è sufficiente chiedere di lasciare i nomi delle persone in necessità, perché siano menzionati alla Proscomidia prima della Liturgia, o in altri momenti di preghiera collettiva o individuale. Tuttavia, di fronte ai fedeli che sentono una necessità urgente, e che hanno solo pochi istanti per presentare questa necessità al prete, è bene che quest’ultimo abbia a disposizione il testo di una preghiera breve e versatile, che possa tornare utile nel maggior numero dei casi.
I libri di preghiere ortodossi contengono numerose preghiere per varie richieste e necessità, per gli ammalati, per i viaggiatori, e così via. Il Molitfelnic (Benedizionale) in lingua romena ha una breve preghiera per gli ammalati, che può essere adattata a un uso più generale. Ecco la preghiera in romeno e la sua traduzione italiana:
Rugăciune la toată neputinţa
Domnului să ne rugăm.
Stăpâne atotţiitorule, doctorul sufletelor şi al trupurilor, Care smereşti şi înalţi, Care pedepseşti şi iarăşi tămăduieşti, cercetează cu mila Ta pe fratele nostru (N), care este neputincios. Tinde braţul Tău cel plin de tămăduire şi de doctorie şi‑l tămăduieşte pe acesta, ridicându‑l din pat şi din boală; ceartă duhul neputinţei; depărtează de la el toată rana, toată durerea, toată bătaia, toată fierbinţeala sau frigurile; şi de sunt într‑însul păcate sau fărădelegi, uşurează, lasă, iartă pentru iubirea Ta de oameni.
Aşa, Doamne, fii milostiv spre zidirea Ta, în Hristos Iisus Domnul nostru, cu Care bine eşti cuvântat, cu Preasfântul şi Bunul şi de viaţă Făcătorul Tău Duh, acum şi pururea şi în vecii vecilor. Amin.
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Preghiera per ogni infermità
Preghiamo il Signore.
Signore onnipotente, medico delle anime e dei corpi, tu che umilii e che innalzi, che punisci e che guarisci di nuovo, guarda con la tua misericordia sul nostro fratello (N), che è infermo. Estendi il tuo braccio pieno di guarigione e di cura e guariscilo, sollevandolo dal letto e dalla malattia, scaccia lo spirito di infermità, allontana da lui ogni ferita, ogni dolore, ogni lotta, ogni febbre o brivido, e se ci sono in lui peccati o trasgressioni, condona, rimetti, perdona per il tuo amore per gli uomini.
Sì, Signore, sii misericordioso con la tua creatura, in Cristo Gesù, nostro Signore, con cui sei benedetto, assieme al santissimo, buono e vivifico tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
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Si può notare che in questo caso l’invocazione "Preghiamo il Signore" precede immediatamente la preghiera, senza che sia segnato l’abituale "Kyrie eleison" di risposta. Qui si immagina che il prete sia da solo con il fedele, o per lo meno che i due si trovino appartati in una situazione in cui è improbabile che siano presenti un diacono e uno o più cantori che provvedano invocazione e risposta nel formato più solenne. In questi casi il prete può tranquillamente premettere l’invocazione iniziale, senza alcun obbligo di rispondersi da solo.
La persona che chiede la preghiera, oppure la persona per cui è richiesto di pregare, può essere una donna. In tal caso, al netto dell’invocazione e dell’ecfonesi sacerdotale, che rimangono le stesse, ecco come la preghiera cambia al femminile:
Stăpâne atotţiitorule, doctorul sufletelor şi al trupurilor, Care smereşti şi înalţi, Care pedepseşti şi iarăşi tămăduieşti, cercetează cu mila Ta pe sora noastră (N), care este neputincioasă. Tinde braţul Tău cel plin de tămăduire şi de doctorie şi‑o tămăduieşte pe aceasta, ridicându‑o din pat şi din boală; ceartă duhul neputinţei; depărtează de la ea toată rana, toată durerea, toată bătaia, toată fierbinţeala sau frigurile; şi de sunt într‑însa păcate sau fărădelegi, uşurează, lasă, iartă pentru iubirea Ta de oameni.
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Signore onnipotente, medico delle anime e dei corpi, tu che umilii e che innalzi, che punisci e che guarisci di nuovo, guarda con la tua misericordia sulla nostra sorella (N), che è inferma. Estendi il tuo braccio pieno di guarigione e di cura e guariscila, sollevandola dal letto e dalla malattia, scaccia lo spirito di infermità, allontana da lei ogni ferita, ogni dolore, ogni lotta, ogni febbre o brivido, e se ci sono in lei peccati o trasgressioni, condona, rimetti, perdona per il tuo amore per gli uomini.
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Quando ci sono più richieste contemporanee, naturalmente, si può fare la preghiera anche al plurale:
Stăpâne atotţiitorule, doctorul sufletelor şi al trupurilor, Care smereşti şi înalţi, Care pedepseşti şi iarăşi tămăduieşti, cercetează cu mila Ta pe fraţii noştri (N), care sunt neputincioşi. Tinde braţul Tău cel plin de tămăduire şi de doctorie şi‑i tămăduieşte pe aceştia, ridicându‑i din pat şi din boală; ceartă duhul neputinţei; depărtează de la ei toată rana, toată durerea, toată bătaia, toată fierbinţeala sau frigurile; şi de sunt într‑înşii păcate sau fărădelegi, uşurează, lasă, iartă pentru iubirea Ta de oameni.
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Signore onnipotente, medico delle anime e dei corpi, tu che umilii e che innalzi, che punisci e che guarisci di nuovo, guarda con la tua misericordia sui nostri fratelli (N), che sono infermi. Estendi il tuo braccio pieno di guarigione e di cura e guariscili, sollevandoli dal letto e dalla malattia, scaccia lo spirito di infermità, allontana da loro ogni ferita, ogni dolore, ogni lotta, ogni febbre o brivido, e se ci sono in loro peccati o trasgressioni, condona, rimetti, perdona per il tuo amore per gli uomini.
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Nell'ecfonesi, anche se ci sono più persone si può continuare a usare "spre zidirea ta", perché in romeno "zidirea" è un singolare con valore generico di plurale (come in italiano "il creato") e non c'è bisogno di metterlo forzatamente al plurale. In italiano si può seguire la stessa strada, oppure tradurre "con le tue creature".
Con questa semplice preghiera, i preti avranno a disposizione una formula adattabile a tutte le necessità. Se si presenta una persona in cerca di lavoro (una richiesta quasi costante in questi anni) e chiede una preghiera in tal senso, basta sostituire "care este neputincios" con "care este în căutare de un loc de muncă", (o al plurale, "care sunt în căutare de un loc de muncă"), ovvero "che è in cerca di un posto di lavoro", ed eventualmente omettere la frase successiva, "Estendi il tuo braccio pieno di guarigione...". Ecco ottenuta una preghiera perfettamente adatta a chi cerca lavoro. Con l’uso più frequente, si vede come questa preghiera può essere facilmente modificata per venire incontro alle richieste più inaspettate, e senza la necessità di mettersi alla ricerca di preghiere specifiche in una moltitudine di libri di benedizioni.
Con questo piccolo accorgimento, spero di avere aiutato anche qualche altra chiesa ortodossa in Italia a venire incontro alle richieste dei fedeli.
Igumeno Ambrogio
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