Come si può assimilare al meglio la 'cultura' dell'Ortodossia raccogliendo altre usanze nazionali senza perdere la propria nazionalità (per esempio negli Stati Uniti)? Come trovare quella via media di prendere il bene e lasciare il male nella nostra stessa cultura?
Non esiste un'Ortodossia generica. La nostra fede è tramandata da persone particolari, provenienti da particolari espressioni culturali della fede. Pertanto penso che un convertito possa abbracciare solo la particolare espressione della fede che ha ricevuto, nel contesto in cui si è convertito. Alcuni convertiti sono arrivati fino al punto di adottare l'identità etnica di qualsiasi giurisdizione ortodossa in cui si sono convertiti... ho sentito parlare perfino di casi in cui certe persone hanno russificato il loro cognome. Questo naturalmente è ridicolo, e non è né necessario né utile.
Quando io ho incontrato la fede ortodossa, questo è stato nel contesto ortodosso russo. Non mi sono mai illuso di poter diventare un russo, né ho mai avuto un grande desiderio di farlo. Quando la fede ortodossa fu portata agli slavi, questi abbracciarono molti aspetti della cultura ortodossa bizantina che li aveva portati alla fede, ma rimasero slavi e col tempo fecero propria la fede e si sviluppò una nuova cultura ortodossa. Si potrebbe tornare indietro di un passo e parlare della cultura ebraica degli apostoli e dell'interazione che ebbero con essa i convertiti greci, interazione che in ultima analisi si sviluppò nella cultura greca bizantina. Così, anche se io non sono un russo, né potrei mai diventare un russo, la mia esperienza dell'Ortodossia è venuta in un involucro russo, e quindi io sono un ortodosso russo e amo e apprezzo i migliori aspetti della cultura russa.
Tutto ciò che in una cultura è contrario alla fede cristiana ortodossa se ne deve andare. Ma tutto ciò che è buono o virtuoso in una cultura vi può essere incluso. I greci non hanno certamente rinunciato ai migliori aspetti della loro cultura quando hanno abbracciato la fede cristiana e la Chiesa è stata arricchita dalla cultura cristiana greca che ne è venuta fuori. Lo stesso vale per gli americani. Tutto ciò che è buono nella cultura che hai quando entri nella Chiesa, lo mantieni.
E mentre dobbiamo abbracciare l'espressione dell'Ortodossia così come la riceviamo, dato che viviamo in un contesto in cui ci sono molte altre espressioni culturali dell'Ortodossia, dovremmo resistere alla tentazione di disprezzare le altre pratiche che non sono meno autentiche, ma comunque diverse da quelle che conosciamo.
Un giorno, se Dio vorrà, vedremo una cultura ortodossa distintamente americana, ma i tentativi di forzarne prematuramente la nascita hanno incontrato risultati cattivi e credo che così non si riesca a capire come l'Ortodossia cambia una cultura. I russi non hanno deciso da un giorno all'altro di lasciar perdere la cultura greca, e concepirne una versione russa. Questo è avvenuto in modo naturale, con la maturazione della loro Chiesa nazionale. La Chiesa americana ha ancora molta strada da fare.
Tuttavia, ciò non significa che quelli di noi che sono di lingua inglese devono avere le funzioni in una lingua straniera. I testi delle funzioni sono stati tutti tradotti in inglese e quindi non esiste alcuna ragione per cui non dovremmo usarli.
Quello che un convertito dovrebbe cercare di fare è apprendere ciò che può dai cristiani ortodossi più pii e maturi che incontra nella propria parrocchia, ed emularli. Inevitabilmente si troveranno alcuni difetti in tali persone, e anche cose che non si dovrebbero seguire. E certamente non si devono emulare le cattive abitudini di coloro che sono cresciuti nella Chiesa. Per esempio, molti cristiani ortodossi hanno una cattiva abitudine di venire tardi in chiesa, o di venirci raramente. Ignorate il cattivo esempio di quelle persone e imitate quelli che stanno facendo ciò che dovrebbero fare.
Una tentazione per qualsiasi convertito è di prendere le cose all'estremo, e quindi bisogna fare sforzi per trovare un equilibrio. Per esempio, mentre possiamo e dovremmo imparare dal monachesimo, a meno che non andiate in un monastero, e finché non ci andate, non dovreste provare a vivere come se foste monaci athoniti. Per prima cosa, non funzionerà, e probabilmente le ruote della vostra fede si incepperanno in qualche momento. Focalizzatevi sul tentativo di vivere da normali e pii laici, e se Dio alla fine vi condurrà in un monastero, vi raggiungerete molto più facilmente la vostra salvezza se avrete imparato a raggiungerla in modo equilibrato mentre vivete nel mondo. Dovremo sempre ricordare le sagge parole di san Pimen il Grande:
"Tutto ciò che porta all'eccesso proviene dai demoni" (The Sayings of the Desert Fathers, The Alphabetical Collection, trad. di Benedicta Ward, Kalamazoo: Cistercian Publications, 1975, edizione riveduta 1984, p. 185).
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