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  Questioni pratiche relative alla funzione dell'Olio Santo

teologie.net

19/02/2014

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Domanda: Padre Petru, sono un prete romeno in Occidente. Nella mia parrocchia abbiamo fedeli da tutta la Romania e ognuno cerca di imporre le proprie abitudini. Questo accade particolarmente all'Olio Santo, quando alcuni parrocchiani portano diverse bottiglie d'olio, dopo di che le riportano a casa e non sanno cosa farsene. Altri portano anche farina per cuocere torte o mi chiedono di ungere con l'olio gli abiti dei loro parenti. Ci sono alcuni che tengono sette candele accese, una per ciascun Vangelo, e più o meno tutti mi chiedono di fare l'Olio Santo ogni settimana, cosa che, parlando francamente, è economicamente redditizia. Ma cosa è corretto in tutto questo e cosa non lo è? La benedizione dell'olio si riversa su tutte le bottiglie d'olio sul tavolo? A cosa serve la farina? Grazie!

Risposta: Prima di formulare una risposta a queste domande, apprezzo la sincerità nell'affrontare tali questioni e la voglia di correggere ciò che è sbagliato. Per prima cosa suggerisco di leggere il mio studio storico-liturgico sul ministero della Santa Unzione, e il testo effettivo della funzione (nell'ultima edizione). Vi si possono trovare le risposte, anche se in forma più indiretta, a tutte le domande. Tuttavia, voglio spiegare in dettaglio alcuni aspetti più specifici (con la precisazione biblica di Matteo 5:17 - "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento"):

1. Ha ricordato molto bene che l'Olio Santo celebrato ogni settimana è molto redditizio. Ho incontrato sacerdoti che mi hanno detto che vivono di questo. Penso che questo sia il motivo per cui la pratica dell'Unzione settimanale si sta diffondendo sempre di più, e si cercano modi diversi per giustificare il flusso di denaro dalla gente. Questo è inammissibile! Le persone devono essere chiamate a vivere il Vangelo e alla comunione quanto più frequente al corpo e al sangue del Signore, e non a esorcismi o unzioni. In questo modo, il prete che fa bene il suo dovere non morirà di fame. Dall'unzione settimanale con la comunione 4 volte l'anno, si dovrebbe passare alla comunione settimanale con l'unzione 4 volte all'anno (+ ogni volta che è necessario, al capezzale di un malato). Questo è ciò che insegna la Chiesa! Vi assicuro che se il Santo Sinodo vietasse qualsiasi forma di richiesta di denaro per la Santa Unzione, e le pratiche come le sette candele e il ricordo degli assenti, tutto tornerebbe alla normalità e i sacerdoti cambierebbero subito discorso - direbbero che non è cosa buona fare la Santa Unzione così spesso e per persone relativamente sane. E davvero non è cosa buona! Una cosa del genere non è mai esistita, in nessun periodo e in nessun luogo nella Chiesa ortodossa. Se la Santa Unzione è uno dei sette sacramenti (ed è nettamente più elevata del consumo dell'antidoro o dell'acqua benedetta), allora la preparazione per l'Unzione e il modo della sua somministrazione dovrebbe essere all'altezza di un santo mistero della Chiesa, e non dovrebbe diventare una sorta di bazar di bancarelle piene d'olio e di farina e una "inflazione sacramentale" che si riversa "senza partecipazione" anche sugli ubriachi nei bar, ricordati con molto zelo a ogni Unzione.

2. Alla santa Unzione deve essere portato e benedetto solo l'olio che serve per l'unzione (cioè all'incirca un bicchiere, a seconda del numero di preti presenti). In nessun punto del servizio della Santa Unzione si parla di consumo alimentare dell'olio benedetto, ma solo dell'unzione da parte dei sacerdoti. La stessa cosa la dice la Scrittura (Giacomo 5:14). Così l'idea di benedire altro olio con cui i credenti si possano ungere da soli o utilizzarlo nei prodotti alimentari contravviene al testo biblico e a quello liturgico. In nessun'altra Chiesa ortodossa si fa una cosa simile, ma solo in casi molto particolari, quando al sacerdote non è permesso di entrare in un reparto di terapia intensiva, si può dare a un medico credente un po' di olio santo per ungere un malato. Io, invece, ho visto che nelle grandi città e nei monasteri in Romania (e nella Repubblica di Moldova) si portano centinaia di bottiglie d'olio, alcune delle quali rimangono in chiesa e altre sono portate a casa. Penso che quest'abitudine sbagliata debba essere fermata rapidamente. Per quanto tempo vorremo continuare a ingannare la gente? Di quanto olio ha bisogno una chiesa o un sacerdote? E anche se ce n'è bisogno in grandi quantità, dobbiamo usare in qualsiasi situazione l'olio dell'Unzione? Una bistecca non si può proprio friggere con olio non santificato?

3. L'usanza di portare farina all'Olio Santo non ha alcuna relazione con la preparazione di torte, che è menzionata solo in epoca più tarda, come se si dovesse trovare un uso liturgico per la farina di cui non si sa cosa fare. In realtà, in termini pratici, la farina serviva per far stare in piedi le candele e i bastoncini per l'unzione, e niente di più. Immaginate di essere nel diciottesimo secolo, e il sacerdote va a casa di un malato in campagna. Non c'è in casa un portacandele, e le candele si infilano nei pani. Non c'è un pennello speciale per l'unzione, ma per devozione verso ogni goccia di olio santificato (!), i bastoncini utilizzati per l'unzione non si possono lasciare direttamente sulla tavola o gettare via, allora si piantano nella farina, e alla fine si bruciano. Prima o poi la farina sarà utilizzata per fare pani o torte, è questo non ha alcuna correlazione con l'Unzione o con qualche benedizione che la farina avrebbe ricevuto, ma è per il semplice motivo che ogni grammo di farina ha il suo costo. Ma oggi, con pennelli speciali e salviettine monouso che si possono facilmente bruciare in una stufa, la farina può tranquillamente mancare del tutto dalla tavola dell'Unzione. Questa farina comunque non si benedice in alcun modo, poiché per essa non vi è alcuna preghiera speciale. E se la grazia si riversasse in modo caotico su tutto ciò che sta attorno all'olio santo, la prima cosa che dovrebbe farci preoccupare è come conservare con reverenza le bottiglie di plastica in cui si portano tonnellate di olio in tutto il paese. Ma non ho mai sentito nessuno avere tali preoccupazioni.

4. Non ho commenti da fare riguardo all'abitudine di tenere sette candele. Si tratta di un puro business e di un inganno dei fedeli ingenui. Capisco che sia un business redditizio, ma per dire che questo fa parte del rito, è necessario disporre di una grande sfacciataggine. Le persone devono diventare loro stesse torce luminose di virtù, e non candelieri morti di candele che magari non sono nemmeno di cera.

5. Alla santa Unzione non si ungono gli indumenti degli assenti e non si fa menzione se non dei destinatari diretti del sacramento. Se non possiamo battezzare i vestiti di un bambino né pregare per una moglie se questa non è presente al matrimonio, allora neppure l'Olio Santo può avere alcuna forma di celebrazione "senza partecipazione". La Chiesa ha abbastanza funzioni alle quali possono essere ricordati i malati in ospedale o in casa. All'Olio Santo, invece, si ricordano solo quelli che ricevono la santa unzione. Inoltre, coloro che desiderano ricevere questa unzione devono prepararsi spiritualmente e, se non hanno partecipato da tempo alla confessione e alla comunione, devono necessariamente confessarsi e comunicarsi. L'Olio Santo non è un atto magico, ma un modo di comunicare alla grazia di Dio per coloro che credono in Dio e vivono secondo i suoi comandamenti. È molto importante ricordare a coloro che chiedono la Santa Unzione di non cercare solo la guarigione da Dio e la soluzione di diversi problemi con il suo aiuto, ma di cercare Dio stesso e il suo regno, e "tutto il resto sarà dato loro in aggiunta" (Matteo 6:33).

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