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  Domanda sulle ordinazioni multiple

dal Blog di padre John Whiteford, 17 luglio 2013

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Domanda: "Perché i nostri vescovi hanno dichiarato invalide le ordinazioni di un gruppo di chierici di rito occidentale perché sono stati ordinati nel corso di un'unica funzione? Perché è un problema così grande?"

Ci sono diverse ragioni. Per cominciare, ogni membro del clero nella Chiesa russa, prima di essere ordinato, fa un giuramento davanti al Vangelo e alla Croce, dicendo che "... svolgerà tutti i servizi liturgici e le preghiere secondo le regole della Chiesa ...." Questo significa che non possiamo inventare funzioni, o introdurre innovazioni nei servizi, ma dobbiamo celebrare i servizi approvati dalla Chiesa e in conformità con la sua tradizione. Nello stesso giuramento, si promette anche "di obbedire alle autorità ecclesiastiche e di agire secondo i canoni dei santi Apostoli, dei Concili ecumenici e locali e degli insegnamenti dei santi Padri". Perciò nemmeno un vescovo può introdurre nei servizi della Chiesa innovazioni liturgiche che sono in contrasto con la Tradizione della Chiesa, e non sancite dalla Chiesa a cui appartiene.

L'argomento a favore di fare un ordinazione multipla nel rito occidentale è che questa era la pratica nell'Occidente prima dello scisma. Il problema di questa argomentazione è il presupposto che tutto ciò che è stato fatto nell'Occidente prima dello scisma è di per sé accettabile. Nelle Liturgie ortodosse, usiamo un solo pane per la comunione ... e quindi a prescindere da quanto sia grande la congregazione, si deve utilizzare un pane di dimensioni sufficienti da consacrare per l'Eucaristia (1 Corinzi 10:16-17). Nella pratica occidentale, il sacerdote si comunica da un'ostia, ma tutti i fedeli si comunicano da ostie differenti. Nella Chiesa ortodossa, un sacerdote può servire solo una Liturgia al giorno, e solo una Liturgia può essere servita ogni giorno su un dato altare. In Occidente, un sacerdote può celebrare tante Messe quante ne ha il tempo e la forza di compiere, e può farle sullo stesso altare. Allo stesso modo, in Occidente, numerosi sacerdoti, diaconi e vescovi possono essere ordinati in una sola volta, ma nella pratica ortodossa, solo un vescovo, un sacerdote, e un diacono possono essere ordinati nella stessa Liturgia, perché ognuno rappresenta la pienezza e l'unità di questo ordine. In tutte queste deviazioni occidentali, l'idea che tutti noi partecipiamo dell'unica Eucaristia è oscurata dalla ammissione della molteplicità. Queste deviazioni in Occidente erano già oggetto di controversie prima dello scisma, ed erano criticate dai Padri orientali. In Occidente esiste anche la pratica di un sacerdote che serve una Messa privata, senza nessuno accanto al sacerdote presente. Nella Chiesa ortodossa, questo è proibito. Questo perché in Occidente ci si focalizzava sulla Messa come un atto individuale di devozione privata, mentre nella Chiesa ortodossa è un atto corporativo di comunione, che esprime la nostra unità di fede. Ciò che inizia come una piccola deviazione di rotta, con il tempo porta sempre più lontano da dove si dovrebbe essere. E così mentre molte cose sono state fatte in Occidente prima dello scisma, dobbiamo guardare alla prassi della Chiesa che non ha deviato nell'eresia e nello scisma per una guida su questi temi.

San Nicodemo l'Aghiorita, commentando il Canone 68 degli Apostoli (che dice che una persona può essere ordinata solo una volta a un determinato ufficio, il che significa che se un sacerdote viene deposto per qualche malefatta, non può essere successivamente ordinato di nuovo), ha scritto:

"Quale può essere la ragione per cui solo due di tutti i sette Misteri non possono essere compiuti due volte, vale a dire, quello del battesimo e quello dell'ordinazione agli ordini sacri? Gli scolastici, da un lato, dicono che è perché questi due lasciano un'impronta o sigillo indelebile che secondo loro (nel quarto capitolo della teologia, che si trova nel Catechismo di Nicola Boulgaris) è una vera qualità insita nell'anima e un potere soprannaturale. Il parere degli scolastici è stato seguito da quasi tutti i nostri teologi moderni, e soprattutto da Koressios. Ma a me, d'altra parte, sembra che l'unica ragione per cui questi due soli misteri non possono essere celebrato una seconda volta nella vita di uno stesso individuo con questo individuo come destinatario, è perché essi sono effettuati nel tipo o forma della morte del Signore, che si è verificata una sola volta e non potrà mai verificarsi una seconda volta. Infatti che è battezzato è battezzato nella morte del Signore, secondo san Paolo e il Canone apostolico XLVII. Per quanto riguarda i sacerdoti decaduti dagli ordini sacri, la ragione per cui essi non possono essere ordinati per la seconda volta è che essi sono tipi del primo e grande sacerdote che è venuto solo una volta all'ufficio di santità, dopo aver trovato la redenzione eterna, secondo san Paolo, ed egli rimane perennemente incapace di decadere dagli ordini sacri. Questo a mio parere è il vero motivo per cui un sacerdote non può essere riordinato. Gli ordini sacri in Cristo infatti sono sono soggetti a decadimento e non possono essere annullati. Per questo i suoi tipi devono sempre mantenersi nella purezza richiesta e necessaria per gli ordini sacri, in modo che possa essere ben conservata la somiglianza tra il sommo sacerdote e colui che ne è il tipo. Un altro motivo, però, è anche il fatto che un sacerdote consiste principalmente nell'esercizio delle funzioni sacerdotali, o, più chiaramente parlando, nel sacrificio del sacramento mistico, che è il sacrificio incruento con cui la singola morte del Signore è annunciata, secondo san Paolo. Ci si chiede se vi siano validi e sufficienti motivi per cui questi misteri non si possono celebrare una seconda volta nella natura dell'impronta o sigillo inventato o immaginato dagli scolastici, perché una seconda cresima è ammessa, nonostante il crisma sia chiamato sigillo, e imprima davvero un sigillo o timbro sull'anima di colui che la riceve. Infatti l'evangelista Giovanni dice: "E il crisma che avete ricevuto da lui dimora in voi" (I Giovanni 2:27). E san Paolo dice: "Colui che inoltre ci ha sigillato, e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori" (II Corinzi 1:22). Inoltre, si deve ricordare che David ha addirittura chiamato Saul "unto del Signore", non solo dopo il suo disprezzo di Dio, ma anche dopo la sua morte (II Sam. 1,14). Da qui e per questo motivo, vale a dire l'unica morte del Signore, un solo diacono, e un solo presbitero, e un solo vescovo o altro prelato dovrebbe essere ordinato in una singola Liturgia, e non due, o più, secondo Simeone di Tessalonica (Risposta 39), e anche secondo Giobbe nel Syntagmation di Crisanto. Quanto a coloro che non sono univocamente ordinati, cioè che non sono ordinati una volta per tutte, quello che sono io non lo so, dice lo stesso Simeone, visto che non sono stati ordinati secondo la tradizione della Chiesa. Nonostante il fatto che diversi lettori e suddiaconi sono ordinati in una singola Liturgia, secondo la teoria che essi sono membri più imperfetti degli ordini sacri, e che ne sono al di fuori a causa del loro essere in un servizio minore (di fatto erano comunemente chiamati "ordini minori" in Occidente), secondo lo stesso Giobbe (ibid.). Per questo motivo, vale a dire, a causa del fatto che la morte unica di Cristo non può verificarsi una seconda volta, il sinodo locale tenutosi al tempo di Eraclio contro Isidoro nel 613 d.C. aveva ordinato che non si celebrassero due Liturgie nello stesso giorno e sulla stessa tavola, dicendo: "Non è lecito officiare due Liturgie sulla stessa tavola e nello stesso giorno, né sullo stesso tavolo su cui il vescovo ha officiato una Liturgia, che un presbitero offici in una Liturgia nella stessa giornata": i papisti (cioè, i cosiddetti cattolici romani) trasgrediscono questa regola. Ma il fatto è che anche i nostri sacerdoti che celebrano la Liturgia due volte nello stesso giorno, sotto il malinteso che ciò conduce a schietta enfasi e maggiore impressione, peccano gravemente. Di conseguenza, che d'ora in poi cessino di commettere questa scorrettezza assurda". Il Timone, p. 120, nota 2.

L'arcivescovo Chrysostomos (Alexopoulos) ha scritto: "Per la stessa ragione, la tradizione che vieta l'ordinazione di più di un diacono, presbitero o vescovo nella stessa Liturgia non è semplicemente una questione di aderenza a formule legalistiche. Il sacerdozio è dato una volta per sempre, nonostante il fatto che "esperti" informati abbiano a torto attribuito questa caratterizzazione del sacerdozio a influenze "latine". Per sottolineare questa singolarità sacerdotale e, ancora una volta, l'unica, singolare, vivificante morte di Cristo, un solo diacono, presbitero o vescovo è ordinato in qualsiasi Liturgia. San Simeone di Tessalonica, un Padre con vera competenza in questioni teologiche e liturgiche, afferma chiaramente che solo un diacono, presbitero o vescovo possono essere ordinati in un'unica Liturgia, e che coloro che "rovesciano" questa regola sono innovatori che non "seguono la Chiesa" ("Risposta XXXV," risposte alle varie domande, a San Simeone di Tessalonica, Τὰ Ἅπαντα [Thessaloniki: Bas. Regopoulos, nd (quarta edizione)], pp. 366-367). Inoltre, si veda il Πηδάλιον [Timone], op. cit., p. 90, n. 1, in cui san Nicodemo commenta in modo simile su questo tema, facendo riferimento a san Simeone, citando come sua trentanovesima "Risposta" ciò che è citato come "risposta XXXV" nella mia edizione dell'opera di Simeone). Cfr., infine, il Patriarca Chrysanthos di Gerusalemme (1663-1731) e il suo Συνταγμάτιον Περὶ τῶν Ὀφφικίων, Κληρικάτων καὶ Ἀρχοντικίων τῆς τοῦ Χριστοῦ Ἁγίας Ἐκκλησίας, καὶ τῆς Σημασίας Αὐτῶν (Târgovişte, 1715), in cui egli sottolinea che solo un singolo diacono, presbitero o vescovo può essere ordinato in una sola Liturgia. Questa lo definisce una "antica tradizione". Quindi, anche lui afferma che, senza violare la Santa Tradizione e agire "fuori della Chiesa," non si possono accettare ordinazioni multiple".

Ogni vescovo che serve una diocesi per un periodo significativo di tempo senza dubbio troverà alcune occasioni in cui ordinare in una sola volta due o più sacerdoti o due o più diaconi sarebbe più conveniente che non fare due o più Liturgie separate, eppure il fatto è che secolo dopo secolo, questa tradizione è stata di sufficiente forza e universalità da far sì che non si usassero alternative del genere.

Anche se si dovesse sostenere che questi santi erano semplicemente orientali di mente ristretta che non capivano le tradizioni occidentali, quelli che vorrebbero introdurre tali pratiche nella vita della Chiesa ortodossa oggi avrebbero bisogno di chiedere prima e di ottenere la sanzione della Chiesa prima di metterle in pratica, e in questo caso, questo non è stato certamente fatto.

Nessun sacerdote ha intrinseci poteri "magici" per compiere i sacramenti. Il potere viene dalla loro ordinazione, e dal loro servizio assieme all'autorità della Chiesa, e quell'autorità deve compiere le funzioni nel modo che la Chiesa le ha autorizzate a fare... non nel modo in cui vorrebbero personalmente che fossero fatte.

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