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  Sulle assemblee episcopali locali, una data fissa comune per la Pasqua, la frequenza in chiesa in Russia e le riviste ortodosse

dal blog del sito Orthodox England

29 febbraio 2016

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Pensa che le assemblee episcopali locali sotto la presidenza del locale vescovo di Costantinopoli, iniziate in tutto il mondo pochi anni fa, porteranno alla nascita di nuove Chiese locali?

J.T., Chicago

C'è una grande differenza tra u comitato o assemblea episcopale e una chiesa locale. Come dice un vecchio proverbio: Dio ha tanto amato il mondo, da non mandare un comitato. In altre parole, il pericolo è sempre stato che i comitati si sviluppino in semplici raduni per chiacchiere. Alcuni di questi comitati si incontrano regolarmente, soprattutto negli Stati Uniti, altri di rado. Quello nelle isole britanniche e l'Irlanda sembra essere stato sospeso per il momento, perché 'non c'è più nulla di cui parlare'.

Mentre la Chiesa russa era prigioniera in Unione Sovietica (e altre Chiese locali dell'Europa orientale erano in una simile prigioni a sotto regimi atei), la gerarchia di Costantinopoli ha avuto una meravigliosa opportunità di cominciare a formare Chiese locali nella diaspora e svolgere attività missionaria. Purtroppo, asservita al filetismo (la parola greca per il razzismo), non è riuscita per niente a farlo, e invece si è impegnata in un'aggressiva e spaventosa ellenizzazione e in un modernismo ed ecumenismo senza principi per volere di chi la pagava in dollari. Questa politicizzata mancanza di fedeltà alla Tradizione ha fatto perdere alla maggior parte degli ortodossi ogni fiducia in Costantinopoli. D quando la Chiesa russa e altre sono libere, è diventato sempre più chiaro che Costantinopoli ha perso il treno, buttando via l'occasione a lei data.

In realtà, praticamente ogni attività missionaria nella diaspora non è stata compiuta dal patriarcato di Costantinopoli, né dalle Chiese romena, serba, bulgara e georgiana (che sono le uniche Chiese locali con diaspore), ma o dalla Chiesa russa oppure dalla Chiesa antiochena. La prima non è sempre stata all'altezza del suo compito, ma d'altra parte, in genere, anche se con alcune eccezioni estremamente deplorevoli, è stata più fedele alla tradizione e alle discipline canoniche e liturgiche della Chiesa. La Chiesa atiochena da una parte ha mostrato un'ammirevole apertura missionaria ('outreach', per usare un termine protestante), ma d'altra parte è stata incline al modernismo e a una disastrosa mancanza di disciplina canonica. Come mi ha detto uno dei nostri parrocchiani, 'hanno lo spirito giusto e sono completamente sinceri, ma purtroppo non sanno nulla, così tendono a procedere alla cieca'.

Naturalmente queste sono generalizzazioni, e sono sicuro che riuscirete a pensare alle eccezioni. Ci sono nel patriarcato di Costantinopoli, così come nel patriarcato di Antiochia e in entrambe le parti della Chiesa russa, eccellenti pastori e missionari, nonché fallimenti deplorevoli e scandalosi. Come si suol dire, ci sono buoni e cattivi in ​​tutto il mondo.

Quando ci saranno nuove Chiese locali? Quando Dio lo vorrà. E questo significa quando saremo degni di averle e quando ci sarannno abbastanza ortodossi nella diaspora che pensano a se stessi come locali e non collegati a una Chiesa basata altrove, e così vorranno nuove Chiese locali. Molto semplicemente, finché la stragrande maggioranza degli ortodossi nella Diaspora non vorrà nuove Chiese locali, noi non le avremo.

Cosa pensa dell'idea dell'arcivescovo di Canterbury, di una Pasqua fissa comune?

C.W. Londra

Forse sto diventando vecchio, ma questa mi sembra davvero la solita 'minestra riscaldata'. Mi ricordo esattamente la stessa proposta nel 1975 (o '76), allora respinta dal patriarca Dimitrios come un pio desiderio di commessi viaggiiatori. Anche questa volta è solo la fantasia privata dell'ultimo arcivescovo di Canterbury dalla mentalità secolare.

Nella Chiesa ortodossa non possiamo andare contro le decisioni dei Concili universali: la Pasqua cade la prima domenica dopo la prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, e se questo dovesse cadere entro i giorni del periodo della Pasqua ebraica, allora la Pasqua seguirà alla domenica successiva. E tra l'altro, l'equinozio di primavera è una data fissata non dagli astronomi (non siamo pagani che adorano il sole e la luna – sono il sole e la luna che adorano il Creatore), ma dalla Chiesa, e attualmente cade 13 giorni dopo l'equinozio astronomico di primavera.

Se i protestanti di mentalità secolarizzata (e i cattolici romani con loro) vogliono modificare la data della loro Pasqua, ancora una volta, lo possono fare: noi ortodossi dobbiamo proseguire a obbedire a Dio e alla sua Chiesa.

Allo stesso modo, se gli stati laici vogliono abolire la Pasqua e creare una sorta di 'festa della primavera' per le industrie del cioccolato, dei biglietti di auguri, dei giocattoli e dei viaggi, anche questo è un loro problema. In Francia, negli anni '70 il governo massonico di Giscard d'Estaing ha abolito le vacanze di Pasqua nelle scuole e ha stabilito 'vacanze di primavera' fisse. Lo stesso può essere fatto dai secolaristi di qui. Per gli ortodossi fa poca differenza.

Nell'Occidente laico pochissime persone vanno in chiesa, meno del 5% della popolazione della maggior parte dei paesi. Ma è la stessa cosa in Russia. Allora perché dovremmo ascoltare la Chiesa russa?

M. S., Londra

Quello che dice è di fatto vero e la rinascita della Chiesa Russa ha ancora molta, molta strada da fare. Tuttavia, tutto questo deve essere messo nel contesto.

In Occidente le chiese si stanno chiudendo molto rapidamente, trasformate in negozi, club, magazzini, sale – proprio come hanno fatto con le chiese in Unione Sovietica negli anni '20 e '30. E questo in chiese dove le funzioni sono brevi, in cui si sta seduti e pratiche come la confessione, la preparazione prima della comunione e il digiuno sono praticamente sconosciuti. L'età media della maggior parte dei fedeli in Occidente è di 70 e oltre. Voci molto serie prevedono che la Chiesa d'Inghilterra, per esempio, sarà scomparsa entro il 2050. Infine, la cultura occidentale non è più influenzata dalla Chiesa e valori cristiani. Infatti, è molto rapidamente influenzata da tutto il contrario.

Nella giurisdizione della Chiesa Russa 30.000 chiese sono state costruite o restaurate negli ultimi 25 anni e il numero dei chierici è aumentato di otto volte. Inoltre, questo processo continua. Negli ultimi 25 anni, oltre 120 milioni di persone sono state battezzate nella Chiesa ortodossa russa. In Russia la maggior parte dei fedeli è sotto i 50 anni – sono le persone anziane che non vanno in chiesa. Persone molto serie prevedono che il numero di chiese potrebbe facilmente raddoppiare di nuovo nei prossimi 25 anni. Infine, la cultura russa e slava orientale è sempre più influenzata dalla Chiesa e dai valori cristiani, poiché il cristianesimo è incarnato nella vita.

In altre parole, ciò a cui si deve guardare non è il numero di coloro che vanno in chiesa in Occidente e nelle terre russe oggi, ma le direzioni verso cui stanno andando l'Occidente e le terre russe: sono diametralmente opposte. Siamo treni espressi che viaggiano in direzioni opposte. Ed è per questo che si dovrebbe ascoltare la Chiesa russa.

Che consiglio daregge a qualcuno che vuole lanciare una rivista ortodossa?

L.O., Manchester

In primo luogo, alcuni consigli pratici:

Il miglior consiglio che mi hanno dato esattamente 20 anni fa era quello di avere abbastanza materiale pronto per i primi dieci numeri. Se non lo avete, vi troverete semplicemente a corto di slancio e chiuderete dopo due o tre anni. È accaduto.

Consiglio successivo: negli ultimi dieci-quindici anni Internet ha ucciso le riviste a piccola tiratura in abbonamento postale. Non soffermatevi sul passato, ciò che era vero trenta o quaranta anni fa non è più vero. Dovreste pensare di trasformarvi in rivista elettronica. On line è possibile avere immagini a colori a costo zero e qualsiasi formato, carattere e dimensione di carattere che desiderate. È quello che abbiamo fatto noi nove anni fa.

Consiglio successivo: non includete notizie nella vostra rivista perché inevitabilmente saranno obsolete. Oggi si può andare online e leggere le notizie immediatamente, nessuno vuole una notizia vecchia.

Consiglio successivo: pensate alla frquenza con cui uscirà tale rivista. Come risultato di internet, le spese postali (in particolare per l'estero) sono quadruplicate in circa dieci anni. Tre o quattro volte l'anno potrebbe essere l'ideale. Ma ancora una volta, dovreste pensare di andare online sin dall'inizio: zero spese postali.

In secondo luogo, alcuni consigli sui contenuti:

Mirate a produrre qualcosa da conservare, e non da gettare via venti minuti dopo che è stata aperta. Mirate quindi a una produzione di qualità, a qualcosa di unico, a qualcosa che insegna ed è edificante. Nessuno vuole leggere qualcosa che già conosce o che non porta alcun beneficio spirituale. Questo, purtroppo, esiste già.

Consiglio successivo: evitate uno spirito settario neocalendarista / veterocalendarista. Non è edificante, e perderete subito la maggior parte dei vostri lettori. Se la rivista non è online, i numeri di lettori sono importanti, perché inizierete a perdere denaro. Anche questo è già accaduto.

Consiglio successivo: evitate storie che siano solo di interesse locale. Non state producendo un bollettino parrocchiale. Dettagli, notizie insulari locale non sono di alcun interesse per gli altri. Noi apparteniamo a qualcosa di più grande, non a qualcosa di insulare. Guardate il quadro più grande, la chiesa più ampia nello spazio e nel tempo e oltre lo spazio e il tempo. Date alla gente qualcosa a cui pensare.

Consiglio successivo: evitate un fascino malsano e superficiale per i 'bizantinismi', le 'personalità' e le ricette, amate dagli interessi ristretti dei convertiti anglicani. Ricordate che la maggior parte degli ortodossi non è composta da convertiti anglicani e ha una prospettiva completamente diversa!

Infine, per quanto possibile, evitate le imprecisioni fattuali, cosa contro la quale tutti i giornalisti devono lottare.

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