foto: myrotvorets.news
È stata riportata la chiusura del sito web ucraino "Mirotvorets" ("pacificatore"), che ha minacciato sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina e diversi altri vescovi della Chiesa ortodossa canonica, e che godeva dell'appoggio del governo ucraino.
Una dichiarazione sul sito stesso recita: “Oggi, 10 dicembre 2019 alle ore 18, per la gioia dei media, dei militanti e dei mercenari russi, così come su richiesta di alcune circostanze oggettive, stiamo chiudendo completamente il server di Mirotvorets, vale a dire il sito myrotvorets.center e tutti i suoi mirror".
Il sito includeva un database detto "Chistilische" ("purgatorio") di presunti nemici e minacce per l'Ucraina, che comprendeva diversi vescovi delle Chiese canoniche ucraina, russa e serba.
In ottobre Andrej Hunko, un parlamentare tedesco di origini ucraine, ha fatto appello personalmente al presidente ucraino Vladimir Zelenskij per assicurarsi che il "sito web criminale" venisse chiuso. Il parlamentare nota che anch'egli era incluso nella sezione "Chistilische", cosa che "ovviamente considera una minaccia e un appello alla violenza politicamente motivata".
È noto che il sito ha pubblicato le informazioni personali dei suoi "nemici" e che alcune di queste persone sono morte. Il fondatore del sito Georgij Tuka ha risposto all'omicidio del giornalista ucraino Oles' Buzina e dell'ex deputato della Verkhovna Rada Oleg Kalashnikov pochi giorni dopo che il sito ha pubblicato i loro indirizzi di casa nell'aprile 2015 dicendo: "Questo sito contiene dati su oltre 25.000 uomini. Più di 300 di loro sono stati arrestati o uccisi. Quindi, perché dovrei preoccuparmi di due miserabili colpevoli di guerra?”
Anche il clero della Chiesa ortodossa ucraina incluso nel database del sito ha ricevuto minacce.
Tra quelli ritenuti "nemici dell'Ucraina" dal sito nazionalista ci sono il patriarca Irinej della Serbia, il metropolita Onufrij, il metropolita Luka di Zaporozh'e, il metropolita Pavel di Vyshogorod e Chernobyl, abate della Lavra delle grotte di Kiev, l' arcivescovo Amvrosij di Verej della Chiesa russa, il metropolita Vladimir, abate della Lavra di Pochaev, l'arcivescovo Filaret di Novaja Kahovka, il vescovo Filaret di Leopoli, il mMetropolita Efraim di Krivoj Rog, il metropolita Feodor di Kamenets-Podolsky, il metropolita Mark di Khust e il metropolita Ilarion di Donetsk, tra gli altri.
Persino Roger Waters, il leggendario bassista dei Pink Floyd, la cantante di Eurovision Julija Samojlova e l'attore Steven Seagal sono considerati una minaccia alla sicurezza nazionale ucraina.
Legami governativi
Mentre il sito dichiara che il centro Mirotvorets è una ONG indipendente, in realtà ha diversi legami con il governo ucraino. Il sito è stato lanciato nel dicembre 2014 dal politico e attivista Georgij Tuka, come annunciato sulla sua pagina Facebook. Tuka è stato governatore della regione di Lugansk dal 2015-2016, e ha ricoperto la carica di viceministro del ministero ucraino dei territori temporaneamente occupati e degli sfollati interni dall'aprile del 2016.
Il Centro Mirotvorets è guidato da Roman Zaitsev, un ex dipendente della filiale di Lugansk del Servizio di sicurezza dell'Ucraina.
Inoltre, il sito è curato dal Servizio di sicurezza dell'Ucraina e promosso da Anton Gerashchenko, deputato e aiutante del Ministro degli Interni, secondo l'International Business Times .
Nel maggio 2016, il sito ha pubblicato i numeri di telefono, gli indirizzi e-mail e gli indirizzi postali di 4.508 giornalisti e membri dei media di tutto il mondo che avevano lavorato nel Donbass, e quindi, come sostiene Mirotvorets, "avevano collaborato con i terorristi". Sebbene le informazioni siano state ottenute hackerando le banche dati del Ministero della sicurezza della Repubblica popolare di Donetsk, il Servizio di sicurezza dell'Ucraina ha dichiarato che il sito non ha violato alcuna legge.
Mirotvorets è stato elogiato dai "vescovi" del "patriarcato di Kiev" scismatico, incluso lo stesso "patriarca" Filaret Denisenko, che ha conferito una medaglia "per il sacrificio e l'amore per l'Ucraina" alla squadra che lavora dietro il sito.
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