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  Perché gli africani sono entrati nella Chiesa ortodossa russa?

I chierici dell'Esarcato patriarcale d'Africa raccontano le ragioni della rottura con la Chiesa di Alessandria.

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PARTE I

Archimandrita Mark Hule – Nigeria

È divenuto molto importante, come coordinatore nazionale della Chiesa ortodossa russa in Nigeria, raccontare al mondo che l'Africa ha avuto un grande beneficio dalla presenza della Chiesa ortodossa russa in Nigeria, e questo può essere elencato in molti modi: siamo sfuggiti al modernismo, siamo sfuggiti al papismo, siamo sfuggiti allo scisma, e secondo la tradizione, l'ethos e la prassi ortodossa, lo scisma è una diretta soppressione degli insegnamenti dei Padri della Chiesa. Prima dell'arrivo della Chiesa ortodossa russa, altre giurisdizioni come il Patriarcato d'Alessandria ci stavano velocemente conducendo a modernismo, ecumenismo e scisma. Il modernismo fa seguire il mondo: dovrebbe essere la Chiesa a cambiare il mondo, e non il mondo a cambiare la Chiesa. L'ecumenismo fa lasciare i veri insegnamenti della fede ortodossa e li diluisce con gli insegamenti di altre chiese filo-occidentali. Il papismo pretende autorità superiore sugli altri patriarcati, e i poteri di tutto l'ecumene della Chiesa, arrogandoseli per se stesso. Quanto allo scisma, c'è stata una forte deviazione da consenso dei Padri della Chiesa quando il Patriarcato d'Alessandria con tutti i suoi vescovi ha riconosciuto la chiesa ucraina sotto Dumenko senza aver consultato il clero africano. Ma con l'arrivo della Chiesa russa, noi africani abbiamo iniziato a scoprire che possiamo essere consultati, che le nostre idee contano molto nell'amministrazione delle cose. Così, cari fratelli e sorelle, voglio dire a tutti che l'arrivo della Chiesa ortodossa russa è stato opportuno, perché ci ha tolti dallo scisma, a causa della grave deviazione del Patriarcato d'Alessandria dagli insegnamenti dei Padri della Chiesa, del riconoscimento di chi era stato deposto da lungo tempo dal posto di guida della Chiesa ortodossa ucraina, dell'invasione di un territorio che apparteneva alla Chiesa russa contro i canoni della fede ortodossa. Noi africani siamo stati trascinati in mezzo a queste faccende senza una dovuta consultazione, e quando abbiamo sollevato la questione, poiché la conosciamo e abbiamo udito e letto come il patriarca d'Alessandria era inizialmente opposto, ma col tempo è stato sedotto da qualunque mezzo diabolico che gli è stato presentato davanti, e ha velocemente fatto marcia indietro e riconosciuto ciò a cui si era opposto, con totale stupore di noi africani e del resto del mondo ortodosso. Quando abbiamo sollevato la questione, alcuni di noi sono stati ostracizzati, perché osavamo discutere ciò che essi pensavano che avremmo dovuto accettare a scatola chiusa. Si sono rifiutati di istruirci, ma l'Esarcato russo d'Africa ci ha dato una piena opportunità di essere istruiti! Abbiamo avuto istruzione spirituale: molti dei nostri figli sono stati inviati all'estero, gli altri stanno facendo corsi online che li aiutano spiritualmente; stiamo ricevendo benefici da programmi di intervento umanitario che sono giunti nella crisi della carestia, di cui sono un diretto partecipante e beneficiario. Molti altri che non sono neppure cristiani ortodossi sono stati sfamati. Così voglio dire a noi africani e a tutti i fratelli nel resto del mondo che la venuta della Chiesa russa ci ha salvati prima di tutto dallo scisma, il peccato più grande che la Chiesa abbia mai riconosciuto (quando spezzi la Chiesa, non trovi al di fuori alcuna salvezza). La salvezza dallo scisma è il più grande beneficio che noi africani abbiamo ottenuto, perché è la nostra salvezza spirituale. Ci sono altre questioni di istruzione spirituale che ci aiutano ad affrontare il mondo secolare, le questioni di aiuto pratico e il dono di rispetto di noi stessi e della nostra dignità attraverso le consultazioni.

Sacerdote Laurent Sakwa – Tanzania

I popoli dell'Africa hanno perso la speranza nella Chiesa d'Alessandria da quando il patriarca Theodoros ha riconosciuto gli scismatici dell'Ucraina. Molti africani non hanno capito perché il patriarca Theodoros ha deciso di unirsi agli scismatici dell'Ucraina riconoscendoli. Io sono uno degli africani che avevano firmato la lettera al patriarca Theodoros per chiedergli di cambiare la sua posizione nel 2019. Ma sfortunatamente il patriarca ha ignorato la nostra richiesta. Questo gesto è stato molto doloroso per gli africani. Così, a causa della decisione del patriarca Theodoros e della sua noncuranza per la nostra richiesta di un cambiamento di posizione, abbiamo deciso di chiedere a sua Santità il patriarca Kirill di Mosca la benedizione di ricevere gli africani che non vogliono vivere sotto agli scismatici. Così, come africano, penso che l'apertura della giurisdizione della Chiesa ortodossa russa in Africa sia un buon progetto a beneficio dei popoli africani, che li aiuterà a crescere nella vita spirituale: molti africani sanno che la Chiesa ortodossa russa è una vera Chiesa di Cristo, che mantiene gli insegnamenti degli apostoli e dei santi Padri. Credo che molti africani entreranno nella Chiesa ortodossa russa, a beneficio delle nostre anime. I greci sono qui da molti anni, ma finora sono stati qui per i propri affari, sono stati qui per prendere fotografie di persone povere e per mostrare ad alcuni come fare denaro, ma senza aiutare queste persone a crescere nella vita spirituale. Noi africani abbiamo bisogno di crescere nella vita spirituale, abbiamo bisogno di conoscere la dolcezza degli insegnamenti ortodossi, abbiamo bisogno di conoscere la luce di Cristo. Per questa ragione abbiamo bisogno che la Chiesa ortodossa russa venga in Africa, perché crediamo che ci aiuterà in queste materie; per questo diamo il benvenuto alla Chiesa ortodossa russa e siamo felici nel nostro cuore di essere nella Chiesa ortodossa russa. Ringraziamo Dio per questa benedizione e perché sua Santità il patriarca Kirill ha deciso di ricevere gli africani nel suo patriarcato. Così oggi molti africani sono davvero felici. Ogni giorno cresce il numero di persone che chiedono di unirsi a noi, e noi ne siamo felici.

Sacerdote Vasiliy Randrianaivo – Madagascar

Nel nome del Padre, del Figlio e del santo Spirito. Amen. Il mio nome è padre Vasiliy Randrianaivo. Oggi vorrei offrire la mia spiegazione e sottolineare come l'apertura della giurisdizione della Chiesa ortodossa russa qui in Africa sia una cosa buona e come abbia portato molto beneficio per la popolazione africana, soprattutto in Madagascar. Quando abbiamo sentito che il patriarca d'Alessandria e il nostro vescovo locale hanno deciso di entrare in comunione con la chiesa scismatica dell'Ucraina siamo rimasti molto preoccupati, perché conosciamo molto bene il pericolo della comunione con una chiesa scismatica. Alcuni hanno detto, e molte volte, che siamo passati alla Chiesa ortodossa russa per amore del denaro, ma oggi vorrei dirvi che non è vero. Ho una cosa da dirvi: un vescovo greco, che oggi sta lavorando in Grecia, ci ha suggerito di tornare dal nostro precedente vescovo, e quando avessimo accettato di farlo, ci avrebbe fatto avere una paga di 20 mesi di salario. Ma noi non lo accetteremo mai, perché non è una questione di denaro, ma una questione di coscienza. Il vescovo e il patriarca d'Alessandria hanno scelto il loro sentiero di entrare in comunione con una chiesa scismatica. Noi sappiamo bene che questo non è giusto. Ora stiamo lavorando nel decanato del Madagascar dell'Esarcato d'Africa della Chiesa ortodossa russa: stiamo lavorando con gioia e con felicità. Ci sentiamo molto felici e liberi: questa non è solo la mia opinione, prima di fare questo video mi sono consultato con i nostri sacerdoti del decanato del Madagascar. Grazie, e che Dio benedica la Chiesa ortodossa russa!

Sacerdote Titus Kipngeny – Kenya

Gloria al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen. Io sono il reverendo padre Titus dal Kenya e desidero esprimere e confermare la mia sensazione interiore che non ho rimpianti di essere nella Chiesa ortodossa russa. Siamo molto felici, io e la mia famiglia e anche i miei parrocchiani e tutti i miei fratelli che si sono uniti alla Chiesa ortodossa russa. Ecco i motivi per cui io mi sono unito alla Chiesa ortodossa russa. Il primo è un motivo canonico: il coinvolgimento da parte della gerarchia alessandrina nello scisma dell'Ucraina e l'accettazione e il riconoscimento degli scismatici sono stati un grande errore e noi non potevamo farne parte, così mi sono trasferito perché dovevo conservare la mia fede canonica in seno alla Chiesa ortodossa. Secondo: mi sono trasferito a causa di negligenza e segregazione al Patriarcato d'Alessandria. Terzo: a causa di amministrazioni e decisioni ecclesiastiche carenti, dittatoriali e ingiuste in materia di inclusione. Quarto: a causa di carenze nella cura spirituale, pastorale e sociale. Quinto: a causa d'una carente istruzione e motivazione teologica per il clero e per ogni africano interessato, inclusi i laici. Queste sono alcune tra le molte ragioni che ci hanno spinto a unirci alla Chiesa ortodossa russa. Dalla creazione della giurisdizione della Chiesa ortodossa russa in Africa, noi africani abbiamo ricevuto un'altra opportunità. Ne trarremo beneficio perché abbiamo qualcuno che ci ascolta e dimostreremo i nostri punti di vista, la nostra coscienza, il nostro amore.

Sacerdote David Lakwo – Uganda

Io sono il reverendo padre David Lakwo dall'Uganda, e vi presento il nostro punto di vista di ugandesi. Abbiamo deciso e optato di venire da voi e di lavorare con voi perché voi non avete mai sostenuto lo scisma. Rimarremo con voi a custodire la nostra Chiesa da ogni impurità. Siamo così felici che in un breve periodo di tempo voi abbiate fatto tanto, portando uno sviluppo nella nostra Chiesa ortodossa russa, in Uganda in particolare e in tutta l'Africa.

PARTE II

Padre George Chabwera – Malawi

Per iniziare, lasciatemi esprimere la mia gratitudine di tutto cuore a sua Santità il patriarca Kirill e al metropolita Leonid che è venuto in nostro soccorso e ci ha sostenuti sotto la sua persona e il suo omoforio, dopo essere stati così a lungo tormentati e maltrattati dal Patriarcato greco-ortodosso di Alessandria. Qui in Malawi io stesso e altri 13 preti abbiamo deciso di passare dal dal Patriarcato di Alessandria alla Chiesa ortodossa russa per varie ragioni: una di queste ragioni è che i nostri leader erano egoisti, arroganti, pieni di nepotismo e segregazione, si arricchivano sperperando i fondi e le risorse della Chiesa, intimidivano, minacciavano e maltrattavano i fedeli, chierici e laici, come se non fossimo umani come loro, con lo stesso sangue rosso; una povera amministrazione ha frustrato e bloccato il nostro lavoro di animazione pastorale, così come la crescita e l'espansione della Chiesa qui in Africa. La ragione principale tra queste è che volevamo salvare le nostre anime e proteggere la nostra fede dal pericolo spirituale e dalla calamità dell'associazione con lo scisma avvenuto in Ucraina, pienamente sostenuto dal Patriarcato d'Alessandria, cosa estremamente contraria ai canini della Chiesa. Per questo abbiamo suggerito che fosse cosa buona e sicura che la Chiesa ortodossa russa venisse qui in Africa, perché noi potessimo essere liberi da questa prigionia, servire Dio in spirito e verità e mantenere vera e corretta la fede della santa Chiesa ortodossa. Con la venuta di questa nuova giurisdizione della Chiesa ortodossa russa qui in Africa, molti africani avranno un grande beneficio in termini di vita spirituale, sviluppo, aiuto umanitario. Vorrei chiedere umilmente ai miei fratelli africani di dare un pieno sostegno a questa giurisdizione della Chiesa ortodossa russa appena stabilita, per il miglioramento della Chiesa di Cristo e anche della società.

Padre Petros Bicamumpaka – Ruanda

Per me è una benedizione di avere questa opportunità di dire qualcosa sull'apertura della giurisdizione della Chiesa ortodossa russa sul continente dell'Africa. Di fatto, questa giurisdizione è arrivata al momento opportuno, quando era necessaria per tutti gli africani, preti e fedeli. Da quando il Patriarcato di Mosca ha aperto questa giurisdizione, la vira dei fedeli e dei preti ortodossi ha iniziato a migliorare: i cristiani africani stanno ricevendo istruzione, sostegno, sicurezza sanitaria, e naturalmente la guida spirituale. Noi fedeli e preti africani apprezziamo la decisione fatta dal Santo Sinodo di Mosca di contribuire all'Africa spiritualmente, moralmente e socialmente. Io personalmente ho deciso di entrare nell'Esarcato d'Africa della Chiesa ortodossa russa per due ragioni. In primo luogo, la Chiesa d'Alessandria ha sostenuto la separazione della Chiesa di Kiev dal Patriarcato di Mosca: è un triste abominio. La seconda ragione: gli occidentali hanno colonizzato l'Africa pretendendo di evangelizzarla. I nostri antenati si sono trovati di fronte il problema dello schiavismo operato dagli occidentali. Guardiamo per esempio il genocidio contro la popolazione tutsi in Ruanda: un milione di persone uccise di fronte agli occhi delle potenze e delle Chiese occidentali. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

Padre Zacharias Van Wyk – Repubblica Sudafricana

Mi è stato chiesto di dare qualche sorta d'idea del perché io abbia deciso di lasciare il Patriarcato di Alessandria e di entrare nell'Esarcato d'Africa del Patriarcato di Mosca. Devo offrirvi qualche parte della mia storia, per spiegare che ho scoperto l'Ortodossia all'inizio degli anni '90. Vivevo a Città del Capo, dove c'era solo una chiesa greca, dove certamente non mi sentivo molto il benvenuto. Ho scoperto che c'era una chiesa della Chiesa Ortodossa in America che funzionava a Johannesburg con il permesso del vescovo locale, e così ero solito andare fino a Johannesburg a questa chiesa di san Nicola del Giappne. Lì sono divenuto ortodosso e presto ho realizzato che dovevo in qualche modo cercare di far conoscere l'Ortodossia alla mia gente di lingua afrikaans, in maggioranza di provenienza olandese e di discendenza boera: ho iniziato a tradurre un piccolo libro di preghiere e la Liturgia, ma non sono riuscito ad attirare alcun interesse da parte degli altri preti in ciò che stavo facendo, e per avviare qualcosa in lingua afrikaans a Città del Capo, le cose sono giunte al punto in cui ho sentito di non avere assolutamente alcuna scelta e mi son o rivolto a un gruppo di vecchi calendaristi, dove alla fine sono stato ordinato al sacerdozio. Non ho mai voluto essere al di fuori della Chiesa canonica, ma ho avuto la sensazione di non avere alcuna scelta. Dopo alcuni anni Alessandria mi ha accettato, fino al punto in cui sono stato lasciato a fare ciò che mi sentivo di fare qui a Robertson, e mi era richiesto di venire a celebrare una Liturgia in inglese e in afrikaans al sabato mattina alla cappella dell'arcivescovo a Rondebosch. L'ho fatto per alcuni anni, ma presto mi è stato chiaro che non ci sarebbe stata alcuna sorta di incoraggiamento per alcuna sorta di opera missionaria, perché nella chiesa era in gioco l'ellenismo, che andava preservato a tutti i costi. Il Patriarcato d'Alessandria è stato a Città del Capo per oltre cento anni, e ci si aspetta che tutti gli ortodossi frequentino quella chiesa. C'erano gruppi di russi e di serbi e di altre nazionalità tradizionalmente ortodosse, e tutti dovevano partecipare alla Liturgia domenicale alla chiesa greca, dove non c'era alcun modo in cui potessimo avere liturgie in altre lingue. Era chiaro che il mio impegno per l'afrikaans non avrebbe portato da nessuna parte: mi stavo sentendo molto depresso e non sapervo cosa fare a riguardo. Poi è avvenuto questo problema non canonico tra la Russia e Costantinopoli: il patriarcato russo ha optato per il suo coinvolgimento in Africa con il suo esarcato, e questo è stato per noi una grande apertura. Non ho avuto dubbi: appena è accaduto, ho visto che per noi era la via d'uscita, e così da un punto di vista puramente missionario mi sono trasferito all'Esarcato. Ciò che mi ha colpito è che la Chiesa russa ha sempre fatto opera missionaria dovunque si è trovata. Un buon esempio è ciò che è accaduto in Giappone, dove ora c'è una fiorente Chiesa giapponese in cui tutto è fatto in giapponese e l'episcopato è giapponese. Penso che ci sia molto ottimismo su ciò che sta avvenendo con questo esarcato, che sembra avere la funzione di sviluppare una Chiesa africana in cui ci sia spazio per tutti, per ogni diverso colore e lingua e cultura, e che possa essere davvero universale, una Chiesa cattolica ortodossa per l'Africa.

Padre Barnabas Ntasha – Zambia

La decisione di stabilire la Chiesa ortodossa russa in Africa è un buon passo, benefico per gli africani. In seguito al riconoscimento della "Chiesa ortodossa del'Ucraina" non canonica da parte del patriarca Theodoros II del Patriarcato d'Alessandria, nel 2019 27 sacerdoti africani si sono distanzati dalla sua decisione in seguito a diversi tentativi infruttuosi di far realizzare al patriarca Theodoros il suo sbaglio e di fargli rescindere questa decisione. Egli si è limitato a ignorare le nostre richieste: per questa ragione abbiamo infine deciso di entrare nella Chiesa ortodossa russa canonica, dove siamo stati pienamente incorporati per continuare a servire come sacerdoti ortodossi sotto l'omoforio del patriarca di Mosca e di tutta la Rus'. Lo abbiamo fatto volontariamente e senza alcuna pressione: abbiamo dichiarato che non siamo spinti da alcuna motivazione di paura fisica o morale, ne in alcun modo da coercizioni da parte di alcuno. Lo abbiamo fatto al solo scopo di salvare le nostre anime dal pericolo spirituale di associarci allo scisma in Ucraina, con cui il patriarca d'Alessandria è entrato in comunione. Alla nostra ordinazione sacerdotale, in accordo e conformità con il diritto canonico ortodosso, abbiamo giurato di mantenere l'insegnamento della fede ortodossa, di edificare gli altri sotto la guida della santa Chiesa ortodossa e dei santi Padri e di proteggere le anime affidate alla nostra cura da ogni eresia e scisma.

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