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  "Il problema in Brasile è che ci sono pochissime chiese ortodosse"

intervista di Vladimir Basenkov a padre Roman Kunen

Orthochristian.com, 15 agosto 2023

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Padre Roman Kunen è il rettore ad interim della chiesa della santa martire Zinaida a Rio de Janeiro della diocesi di Argentina e Sud America della Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca, nonché assistente giudice. Ha parlato con noi di come la tendinite lo abbia aiutato a convertirsi all'Ortodossia, di come digiunano i brasiliani, dei social network come mezzo per predicare Cristo e di quali luoghi vale la pena visitare in uno dei paesi più belli del mondo.

padre Roman Kunen

Padre Roman, com'è arrivato alla fede? È nato in una famiglia ortodossa o si è convertito all'Ortodossia da adulto?

Come la maggior parte dei brasiliani, sono stato battezzato nella Chiesa cattolica romana, ma non ho praticato la fede. I miei genitori non erano religiosi e non ho sviluppato interesse per la fede fino all'età di diciotto anni. A quell'età ho cominciato a pormi le grandi domande della vita: da dove vengo? Qual è lo scopo della vita? cosa accadrà dopo la morte?

Così ho iniziato a studiare filosofia, cosa che mi ha spinto a cercare Dio più attivamente. Ho iniziato a frequentare una chiesa cattolica, dove ho trovato qualcosa che assomigliava a una normale festa in cui tutti battevano le mani mentre suonavano la chitarra, e ho pensato che fosse molto lontano da Dio. Sono anche andato in una chiesa protestante e ho sentito un uomo intelligente pronunciare un buon sermone, ho sentito una bellissima musica di Bach suonata al pianoforte, ma nemmeno lì ho sentito la presenza di Dio.

Un giorno, durante la festa della scoperta delle reliquie di san Sergio di Radonezh, un mio caro amico, un seminarista, mi ha invitato in una chiesa ortodossa. E quando sono entrato in chiesa, ho avuto una tale sensazione di conforto e pace nel mio cuore! Era proprio la Chiesa che stavo cercando, la Chiesa dei santi Padri.

La musica angelica, la fragranza dell'incenso, la bellezza delle icone creavano un'atmosfera in cui potevo sentire la presenza di Dio, proprio come la sentivano gli ambasciatori del principe Vladimir a Costantinopoli.

Come ha deciso di diventare sacerdote?

Ero un musicista classico; suonavo il flauto, provavo per otto ore al giorno e di conseguenza iniziai ad avere problemi ai tendini: la tendinite. Penso che sia stato il cammino che Dio mi ha chiamato a percorrere e servire la Chiesa, e il mio interesse per la Chiesa è cresciuto. Non avevo mai avuto intenzione di diventare prete. Volevo solo studiare a fondo la nostra fede e aiutare la Chiesa nel modo migliore per Dio.

Sono andato al monastero della santa Trinità a Jordanville negli Stati Uniti per visitare il mio amico seminarista, e sono rimasto affascinato dalle funzioni ortodosse, dalla tranquillità dei monaci e dai miracoli nella vita di tutti i giorni. Ho avuto la fortuna di incontrare il metropolita Hilarion (Kapral) (memoria eterna!), che, sebbene fosse il primo ierarca della ROCOR, mostrava umiltà e semplicità, come un vero santo. Nello stesso anno ho iniziato a studiare teologia per corrispondenza presso il seminario del monastero della santa Trinità. Mi sono sposato e quattro anni dopo essermi diplomato al seminario sono stato ordinato sacerdote dall'attuale metropolita Leonid (Gorbachev) di Klin che mi ha dato la benedizione per servire in Brasile nella diocesi del Sud America.

il metropolita Leonid (Gorbachev) di Klin

Ci parli della vita in Brasile, con un quadro più dettagliato di come appare il paese attraverso gli occhi di un cristiano ortodosso.

Il Brasile è uno dei paesi più belli del mondo. C'è una barzelletta: per compensare tanta bellezza naturale in Brasile, Dio ha messo qui i brasiliani. Scherzi a parte, i brasiliani sono persone molto simpatiche e amichevoli. Il nostro più grande problema qui è la violenza e la corruzione; in molti luoghi abbiamo ribelli e spacciatori che hanno strutture politiche parallele che lo Stato non può fermare. I brasiliani hanno sempre scelto le strade più facili. Per esempio, qui la domenica la gente va al mare, e poi, a fine giornata, può andare in chiesa. L'idea del digiuno è molto difficile da capire in Brasile. Il venerdì santo, i cattolici del Paese fanno uno sforzo e mangiano "carne non rossa", cioè possono mangiare pesce o pollo con formaggio, e questo è già una fatica ascetica per i brasiliani.

Quando è apparsa l'Ortodossia in Brasile?

Circa 115 anni fa, immigrati siriani e libanesi arrivarono a San Paolo, e emigrati russi arrivarono nel sud del Brasile.

Quante parrocchie del Patriarcato di Mosca ci sono oggi nel Paese? Quanti ortodossi ci sono oggi in Brasile e a quali giurisdizioni appartengono?

Ci sono sette parrocchie del Patriarcato di Mosca nel Paese: tre nel sud, una nella capitale, Brasilia, una a San Paolo, una a Rio de Janeiro e una nel nord-est, a Recife.

Oltre a queste in Brasile ci sono parrocchie delle Chiese ortodosse greca, antiochena, polacca e serba. Il Patriarcato di Antiochia è il più grande, e ha due vescovi. Nelle chiese polacche ci sono solo brasiliani. In totale, ci sono diverse migliaia di cristiani ortodossi qui in Brasile.

il clero della metropolia dopo un servizio di preghiera con il vescovo Leonid dell'Argentina e del Sud America ai piedi della statua del Cristo Redentore in cima al monte Corcovado, a Rio de Janeiro

Purtroppo, in seguito al riavvicinamento tra il Patriarcato di Mosca e la ROCOR, un certo numero di parrocchie della ROCOR è caduto in scisma... È vero che la maggior parte di loro erano brasiliane? Perché è successo qui? La riconciliazione è possibile?

Sì, sfortunatamente, nessuna delle parrocchie in Brasile che erano nella ROCOR ha aderito alla riconciliazione, inclusa la cattedrale principale di Buenos Aires, in Argentina. Al momento del riavvicinamento, il vescovo della ROCOR in Sud America era il principale oppositore del ripristino della comunione canonica. Quando questa avvenne, il clero della diocesi gli obbedì e rimase con lui. Il vescovo è il loro capo fino a oggi.

In ogni Liturgia preghiamo "per l'unione di tutti". Quindi crediamo che la riunificazione possa essere raggiunta, ma dobbiamo essere pazienti e sapere che se questa è la volontà di Dio, sarà rivelata a tempo debito.

Ora passiamo alla sua parrocchia. Ci racconti la storia della sua fondazione. Come è nata l'idea di costruire qui una chiesa e chi ne è stato l'iniziatore?

I primi emigrati russi arrivarono in Brasile negli anni '20 e '30, e furono ricevuti dalla Chiesa di Antiochia presso la parrocchia di san Nicola. San Nicola II aveva donato fondi per facilitare la costruzione di quella chiesa. I russi volevano avere la loro chiesa. Così fondarono la Società di san Giorgio e comprarono un terreno su cui costruire una chiesa. Nel 1934, il vescovo Feodosij della Chiesa ortodossa russa benedisse la prima pietra e tre anni dopo consacrò la chiesa. Durante la costruzione della chiesa morì la moglie dell'architetto. Questi decise di fare una generosa donazione e chiese a tutti di pregare per il suo riposo. Così la chiesa fu dedicata alla santa martire Zinaida, patrona della moglie. La nostra chiesa è una delle pochissime chiese al mondo (se non l'unica) dedicate a santa Zinaida.

La comunità è numerosa oggi? Quali gruppi etnici vi sono rappresentati?

Al momento abbiamo una settantina di parrocchiani, per la maggior parte brasiliani. Sfortunatamente, molti figli e nipoti di emigrati russi non hanno conservato la fede ortodossa, ma alcuni brasiliani si sono convertiti ad essa. L'arrivo e il soggiorno dell'arciprete Vasilij Gelevan [che presta servizio nella chiesa dell'Annunciazione della Madre di Dio a Sokolniki, Mosca, ndt] nel 2007 è stato un punto di svolta per la conversione di alcuni brasiliani. Padre Vasilij iniziò a studiare il portoghese, a servire le liturgie in portoghese e a cercare la cooperazione con altre chiese ortodosse a Rio de Janeiro.

un pasto comune dei parrocchiani dopo la Divina Liturgia, alla chiesa della santa martire Zinaida a Rio de Janeiro

C'è qualche schema nella motivazione dei parrocchiani che si sono trasferiti in Brasile dalla Russia e da altri paesi di lingua russa?

Alcuni russi vengono a lavorare al consolato di Rio de Janeiro, altri vengono per affari, e se a loro piace la vita in Brasile, decidono di restare qui per sempre. Recentemente molte donne sono venute in Sud America, principalmente in Brasile, per partorire qui i loro figli [perché questi paesi concedono la cittadinanza alla nascita ai bambini stranieri, ndt].

Può darci l'esempio più eclatante di conversione di uno dei locali all'Ortodossia?

Alcuni dei nostri parrocchiani appartengono alla prima ondata di brasiliani che si sono convertiti all'Ortodossia. Era un gruppo di persone che studiavano diverse tradizioni! Una volta un prete ortodosso del Portogallo ha organizzato una conferenza. E pochi mesi dopo questo gruppo andò in Portogallo, dove furono battezzati. Successivamente sono stati ordinati sacerdoti in Brasile, nel 1986.

Ci sono caratteristiche distintive nella tua vita parrocchiale? In che lingua celebrate? Ci sono delle particolarità nella celebrazione dei servizi? Si sono sviluppate tradizioni locali? Osservate feste speciali?

Celebriamo la liturgia in due lingue: portoghese e slavonico ecclesiastico. Leggiamo e cantiamo il Vangelo, il Credo e il Padre nostro in entrambe le lingue. La nostra parrocchia osserva l'usanza di fermarsi a mangiare dopo la Liturgia. Ognuno porta qualcosa per questa occasione, e dà a tutti l'opportunità di parlare, discutere qualsiasi problema e incontrare nuove persone. Così la parrocchia è per noi come una grande famiglia.

dopo il sacramento del battesimo nella chiesa della santa martire Zinaida a Rio de Janeiro

I parrocchiani sono coinvolti nella vita della comunità?

In Brasile si osservano molte feste cattoliche, come la Pasqua, la festa del santo patrono della città di Rio de Janeiro [san Sebastiano, ndt] il 20 gennaio, il giorno dei morti il 2 novembre e altre festività. Il Natale si celebra il 25 dicembre. Sfortunatamente, queste date non concordano con il nostro calendario della Chiesa. Naturalmente, la nostra festa principale è la Pasqua. Celebriamo la festa della patrona celeste della nostra chiesa, la martire Zinaida, il 24 ottobre. Il nostro vescovo, il capo del decanato e talvolta chierici di altre città e persino di altre giurisdizioni vengono a onorarla.

Fa progetti educativi, di beneficenza o sociali?

Siamo una piccola parrocchia e cerchiamo sempre di sostenere finanziariamente i progetti parrocchiali, ma non siamo in grado di realizzare grandi iniziative sociali. Allo stesso tempo, cerchiamo di collaborare con la cattedrale antiochena di Rio de Janeiro, dove svolgono un buon lavoro sociale, e i nostri parrocchiani donano il più possibile cibo e vestiti per i senzatetto.

Per quanto riguarda le iniziative educative, insegniamo lo slavonico ecclesiastico. Il nostro diacono, il lettore e i membri del coro cantano e servono in slavo ecclesiastico. Dopo la liturgia, nella scuola domenicale si tengono lezioni di disegno, arte e letteratura: insegniamo ai bambini e spieghiamo loro le basi della nostra fede.

Ci racconti gli eventi più luminosi della vita della parrocchia negli ultimi anni.

L'anno scorso la nostra parrocchia ha celebrato il suo ottantacinquesimo anniversario. Il nostro vescovo Leonid è venuto per l'occasione festiva. Ha servito insieme ad altri due vescovi di Rio de Janeiro, delle Chiesa polacca e antiochena. Erano presenti anche dipendenti del Consolato generale, ospiti della Chiesa cattolica e rappresentanti del governo. Abbiamo organizzato una mostra sulla storia della nostra parrocchia, poi abbiamo tenuto un piccolo concerto di musica classica, russa e brasiliana.

C'è stato un evento molto importante nel 2016: la visita di sua Santità il patriarca Kirill in Brasile, inclusa la città di Rio de Janeiro. Il patriarca ha celebrato la Liturgia sul monte Corcovado, dove si trova la famosa statua di Gesù Cristo. Successivamente ha visitato la nostra parrocchia e ci ha regalato una meravigliosa icona del santo principe Vladimir.

Mantenete legami con la Russia a livello parrocchiale? Avete eventi comuni?

Non ci sono eventi congiunti, ma a volte amici e sacerdoti russi ci aiutano. L'anno scorso i ladri hanno fatto irruzione nella nostra chiesa e hanno rubato alcuni oggetti liturgici. Ma i credenti di Mosca ci hanno aiutato, inviandoci tutto ciò di cui avevamo bisogno, compresi i nuovi paramenti.

Riuscite (se necessario) a interagire con cristiani non ortodossi e rappresentanti di altre fedi nella vostra città?

Sì, manteniamo ottimi rapporti con la Chiesa cattolica. L'arcivescovo di Rio de Janeiro visita la nostra parrocchia; ci invita anche nella sua chiesa, e a volte offre sostegno.

Come si sviluppano i rapporti con lo Stato? Ci sono sostegni o, al contrario, ostacoli alle attività della comunità?

Il Brasile è uno stato laico, ma culturalmente è un paese cristiano. Ci sono molte feste religiose e molte agevolazioni fiscali per le chiese.

Lei lavora, e se sì, perché? Pensa che un prete dovrebbe lavorare?

Sì, lavoro come dipendente statale. Sono un assistente giudice. Naturalmente, idealmente, un sacerdote dovrebbe dedicarsi interamente al servizio e non avere un lavoro secolare. Ma purtroppo non è così in Brasile, dove gli ortodossi sono una piccola minoranza. Per esempio, io sono un prete sposato con tre bambini piccoli, e la nostra parrocchia non è ricca e non potrebbe provvedere a tutta la mia famiglia. Per questo i vescovi in questa realtà missionaria applicano sempre il principio dell'economia e danno ai chierici la benedizione di avere lavori secolari.

alla Divina Liturgia

Quali serie domande spirituali da parte dei parrocchiani ha incontrato come pastore nel suo ministero? Quale considera la sfida del tempo per i cristiani ortodossi? E nello specifico in Brasile?

Credo che attualmente uno dei principali problemi dell'umanità sia la depressione, che paralizza la vita di molte persone e ne porta anche alcune al suicidio. Per combattere la depressione, cerco di capire l'antropologia ortodossa, che afferma che l'uomo è stato creato come un composto di tre componenti distinte: corpo, mente e spirito. E dovrebbe esserci un equilibrio tra queste tre componenti, quindi studio psicologia per cercare di aiutare le persone in tutti gli aspetti. A volte le persone si riprendono dalla depressione curando il corpo, facendo esercizi, cambiando la loro dieta e assumendo le giuste vitamine. A volte anche uno psicologo cristiano competente può aiutare a organizzare la vita di un paziente. È vero, a volte la depressione ha anche radici spirituali che sbilanciano il corpo e la mente. In questo caso la cura consiste nella lettura delle Sacre Scritture e delle Vite dei santi. È una potente medicina che motiva molte persone quando vedono che i santi hanno attraversato dure prove e sono riusciti a superarle. I santi insegnano a ciascuno di noi come avere un'anima e una mente sana, poiché essi hanno saputo raggiungere questo equilibrio, sono riusciti a vivere secondo il Vangelo e hanno messo in pratica tutto ciò in cui crediamo.

Organizzare la nostra vita e gestire il nostro tempo è una delle nostre maggiori responsabilità. Non importa quanto siano impegnate le nostre vite, dobbiamo trovare il tempo per Dio, per l'unica cosa di cui abbiamo bisogno. Il ritmo frenetico della vita nel mondo moderno ce lo fa dimenticare. Ma abbiamo sempre uno o due minuti per pregare al mattino e alla sera, e dobbiamo trascorrere questi minuti in piena concentrazione, con tutto il cuore: sono vitali per la pace spirituale. Possiamo ascoltare le preghiere attraverso le app quando siamo in viaggio. Ma la sfida più grande in Brasile è che ci sono pochissime città con chiese ortodosse attive. Alcune persone devono viaggiare sei ore in autobus per frequentare una chiesa ortodossa. Altri devono andare o volare in aereo in un altro stato per assistere alle funzioni religiose. Così, andare in chiesa la domenica diventa un vero pellegrinaggio,

alla Divina Liturgia. La chiesa della santa martire Zinaida a Rio de Janeiro

Qual è la lezione principale che ha imparato negli anni del tuo servizio?

Non c'è onore più grande al mondo che servire la Divina Liturgia a imitazione degli angeli in cielo davanti al trono di Cristo. Ma non c'è responsabilità più grande che essere responsabili del proprio gregge. Da prete sposato ho capito che il primo e più importante gregge è la tua famiglia, la tua chiesa domestica. All'inizio del loro ministero, alcuni sacerdoti tendono a dedicare la propria vita esclusivamente ai doveri liturgici e al lavoro missionario, e talvolta trascurano le persone a loro più vicine.

Un'altra lezione importante che ho imparato è che i social media sono un mezzo importante per diffondere la fede tra le persone in Brasile. Come ho detto, ci sono solo poche chiese ortodosse in Brasile e il paese è uno dei più grandi al mondo. Pertanto, molte persone non hanno l'opportunità di conoscere la Chiesa ortodossa e gli ortodossi. Per aiutarli a evitare di percorrere lunghe distanze, dobbiamo utilizzare la tecnologia per poter insegnare, guidare, confortare e aiutare le persone.

Quali luoghi consiglierebbe di visitare in Brasile a un pellegrino o a un viaggiatore?

Consiglierei di visitare la meravigliosa città di Rio de Janeiro. Qui abbiamo una famosa statua di Cristo in cima alla montagna con le braccia aperte, che accoglie e benedice tutti gli ospiti. Il Brasile è un paese di straordinaria bellezza naturale: abbiamo la foresta pluviale amazzonica a nord e le gloriose cascate di Iguazu a sud. Nel nord-est abbiamo le spiagge più belle del mondo, in particolare sull'isola di Fernando de Noronha.

il parco nazionale dell'Iguazu

In conclusione, le pongo la nostra tradizionale domanda: quali parole della Sacra Scrittura la ispirano e la sostengono in modo particolare nei momenti difficili della sua vita?

Per me il frammento più impressionante del Vangelo sono i Dodici Vangeli che descrivono la Passione di Cristo e si leggono alla vigilia del Santo e Grande Venerdì: il capitoli da 13 a 17 del Vangelo di Giovanni. Non a caso si chiama Giovanni il Teologo. Riuscì a sintetizzare teologicamente i principali insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo. Qui ascoltiamo il comandamento più importante: amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi (Gv 13:34). Ascoltiamo anche: Io sono la via, la verità e la vita (Gv 14:6).

L'essenza della Chiesa è nella preghiera con cui Cristo si rivolge al Padre perché tutti siamo una cosa sola, come lui e il Padre celeste. E siamo consolati, sapendo che dopo l'Ascensione ci ha mandato lo Spirito della Verità, il nostro Consolatore, che ci guiderà a tutta la verità.

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