Quanto ricordiamo bene la lettera di padre (ora san) Justin (Popovich) del 7 maggio 1977, 'Sulla convocazione di un 'Grande Concilio' della Chiesa ortodossa'. In realtà, ne abbiamo ancora traduzioni in russo, francese e inglese. In questa lettera egli affermava che non ci poteva essere alcun Concilio della Chiesa ortodossa perché le Chiese ortodosse, per la maggior parte, non erano libere, e quelle che lo erano, (citava la Chiesa russa fuori dalla Russia, la Chiesa in America e la Chiesa ortodossa giapponese), non erano invitate. Invece, i seggi sarebbero stati riempiti da una serie di vescovi titolari del Patriarcato di Costantinopoli e vescovi controllati dal KGB dal, come si diceva allora, 'Patriarcato di Mosca'. L'appello del Santo fu ascoltato, forse non nei tribunali degli uomini, ma dagli angeli nel cielo, e il Concilio non ha mai avuto luogo. Ora di nuovo, il Patriarcato di Costantinopoli insiste per l'ennesimo 'incontro preconciliare' nel marzo di quest'anno e perché il Concilio si tenga il prossimo anno.
Ci sembra che, anche se la situazione delle Chiese locali in Europa dell'Est è cambiata radicalmente dopo la caduta del comunismo ateo, da quando è ritornata loro la libertà, sia cambiato ben poco sotto altri aspetti. Il Patriarcato di Costantinopoli, se mai possibile, è diventato ancora di più una colonia del Dipartimento di Stato degli USA. Questi ultimi ha abusato del patriarcato da quando vi hanno installato dagli Stati Uniti il loro patriarca nel 1948 e hanno esiliato in Svizzera il legittimo Patriarca Maximos (che ha detto alla sua espulsione 'la città è perduta'), al fine di minare la Chiesa ortodossa russa attraverso la creazione di scismi, per esempio, in Francia, Finlandia, Estonia, Inghilterra e Ucraina. In nessun modo può esserci un incontro formale delle Chiese ortodosse, mentre il Patriarca di Costantinopoli e i suoi alleati sono schiavi della CIA (e anche del governo turco).
L'amministrazione statunitense sembra pensare che possa trattare le Chiese ortodosse come ha trattato il Vaticano, che ha accettato la protestantizzazione americana nel suo Concilio cinquant'anni fa e poi si è visto imporre un papa anti-comunista polacco per la crociata reaganiana contro il comunismo degli anni '80. Significativamente, le fonti cattoliche, come la papista AsiaNews, stanno spingendo Costantinopoli a organizzare questo cosiddetto Concilio, in modo che diventi un Concilio Vaticano II ortodosso modernista (quindi pseudo-ortodosso). Ciò renderebbe la Chiesa ortodossa un semplice dicastero uniata del Vaticano e, in tal modo, del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Questo non accadrà. (In ogni caso una riunione dei vescovi non è un Concilio, per diventare un Concilio la riunione deve essere prima 'ricevuta' da parte del clero, dei monaci e dei fedeli; paradossalmente, i cristiani ortodossi sono molto più democratici rispetto ai protestanti e ai cattolici romani, e lo sono sempre stati: segno di ecclesialità).
Così, i tentativi di Costantinopoli di trasformare le Assemblee regionali inter-ortodosse dei vescovi (chiamate 'pan-ortodosse' dai nemici della Tradizione), recentemente istituite nella diaspora, in una testa di ponte per la conquista della diaspora sono falliti miseramente. Così, per il Nord e Centro America, l'Arcivescovo Kyrill di San Francisco ha eloquentemente espresso l'opposizione di tutti gli ortodossi liberi a questi tentativi. Infatti, in alcuni luoghi le Assemblee hanno praticamente chiuso 'per mancanza di cose di cui parlare'. Molto più di questo, l'ordine del giorno proposto per una futura riunione inter-ortodossa (illogicamente chiamata 'Concilio'), sta apparendo sempre più stanco, un residuo del liberalismo degli anni '60, denunciato a quel tempo, e ancora di più ora. Ricordiamoci quali sono – o sono stati – i dieci punti all'ordine del giorno: (1) la diaspora ortodossa ; (2) la concessione dell'autocefalia ; (3) la concessione dell'autonomia; (4) i dittici ; (5) il calendario della Chiesa; (6) il matrimonio; (7) il digiuno; (8) le relazioni con gli eterodossi; (9) l'ecumenismo; (10) pace, fratellanza e libertà. (Si veda il nostro articolo di diversi anni fa: http://orthodoxengland.org.uk/panorth.htm).
Gli ultimi sei punti sono assurdi, perché i canoni sono chiari e, naturalmente, immutabili; il decimo è in particolare un esempio di nonsenso massonico degli anni '60. Per quanto riguarda il quarto punto, i dittici, se la gente vuole discutere su quale posto dovrebbe avere in un elenco irrilevante, artificiale e anacronistico, allora noi diciamo che dovrebbero prima leggere Marco 10,37-45. In realtà, solo i primi tre problemi sono discutibili – e non ci sarà alcun accordo su di loro perché sono già stati discussi, e Costantinopoli è nelle mani del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, del quale un ex alto rappresentante (Brzezinski) ha già dichiarato che la Chiesa ortodossa russa è il suo più grande nemico: che senso ha discuterne ancora?
Trentatré anni fa un santo ha scritto profeticamente: 'Se questo Concilio, Dio non voglia, si terrà effettivamente, si può aspettare da esso solo un tipo di risultato: scismi, eresie e la perdita di molte anime. Considerando la questione dal punto di vista dell'esperienza apostolica, patristica e storica della Chiesa, un tale Concilio, invece di guarire, aprirà solo nuove ferite nel corpo della Chiesa e le infliggerà nuove difficoltà e nuove disgrazie'. Non saremo noi a contraddire la voce di un santo.
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