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  Vescovi americani rispondono alla controversa dichiarazione dell'arcivescovo Elpidophoros alla marcia per la vita

Orthochristian.com, 25 marzo 2022

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arizonaorthodox.com

Un certo numero di vescovi in rappresentanza di varie giurisdizioni ortodosse ha rilasciato oggi una dichiarazione che critica le osservazioni ambigue e controverse fatte dall'arcivescovo Elpidophoros dell'arcidiocesi greco-ortodossa d'America del Patriarcato di Costantinopoli alla marcia per la vita a Washington, DC, a gennaio.

L'introduzione alla dichiarazione, pubblicata sul sito dell'arcidiocesi ortodossa antiochena del Nord America, recita: "Quattro vescovi presiedenti attualmente partecipano all'Assemblea dei vescovi canonici ortodossi degli Stati Uniti d'America, tra cui sua Eminenza il metropolita Joseph dell'arcidiocesi antiochena, stanno rispondendo alle controverse osservazioni fatte alla "March for Life" di gennaio a Washington, DC, che hanno ricevuto attenzione dai media tradizionali e dai social media".

Ricordiamo che nel suo intervento del 21 marzo, mentre l'arcivescovo Elpidophoros aveva parlato della santità della vita, aveva anche affermato che gli ortodossi "affermano anche il nostro rispetto per l'autonomia delle donne" e aveva parlato di come la santissima Theotokos abbia liberamente scelto di portare Cristo nel mondo. La sua dichiarazione ambigua ha suscitato una serie di reazioni negative, con molte persone che l'hanno caratterizzata nel migliore dei casi come confusa e nel peggiore come eretica.

L'ufficio stampa dell'arcidiocesi greca ha poi ritwittato risposte esplicitamente favorevoli all'aborto giunte in seguito alle parole dell'arcivescovo Elpidophoros.

Come rileva la nuova dichiarazione, il discorso dell'arcivescovo greco ha attirato l'attenzione dei media. Per esempio, il Washington Post ha scritto : "Commenti come quelli di Elpidophoros sostengono il diritto teologico delle donne all'autonomia corporea e alla salute e affermano che è teologicamente sbagliato scegliere in modo uniforme un feto rispetto a una donna".

Oltre al metropolita Joseph, la nuova dichiarazione è firmata anche da sua Grazia il vescovo Longin della Chiesa ortodossa serba del Nord e Sud America, da sua Eminenza il metropolita Nicolae della Metropolia ortodossa romena delle Americhe, e da sua Eminenza il metropolita Iosif della Diocesi ortodossa bulgara di Stati Uniti, Canada e Australia.

Dato che la dichiarazione è una critica all'arcivescovo Elpidophoros, non è firmata da alcun vescovo dell'arcidiocesi greca, né della diocesi ortodossa carpato-russa degli Stati Uniti o della Chiesa ortodossa ucraina degli Stati Uniti, anch'essee subordinate al Patriarcato di Costantinopoli.

In particolare, la dichiarazione non è nemmeno firmata da alcun vescovo della Chiesa ortodossa in America o dal vescovo Saba della Chiesa ortodossa apostolica georgiana in Nord America.

"La Chiesa ortodossa è, ed è sempre stata, impassibilmente pro-vita, considerando l'aborto come l'uccisione di un altro essere umano", affermano i quattro vescovi.

E mentre la Chiesa abbraccia il paradosso dell'Incarnazione, che coinvolge il libero consenso della santissima Theotokos, la Chiesa esige anche chiarezza, si legge nel comunicato, "la chiarezza che l'essere umano di nuova concezione – compreso il Signore stesso al momento del suo concepimento – è un essere umano completo. A questo punto, quindi, finisce il consenso della Theotokos, e iniziano i suoi doveri di madre: una volta concepito il Signore, ebbe la sacra responsabilità di nutrirlo e prendersi cura di lui, cosa che adempì perfettamente".

Il comunicato recita integralmente:

La Chiesa ortodossa ha riconosciuto in modo coerente e inequivocabile la piena umanità di ogni persona a partire dal momento del concepimento. Questa posizione è informata dalla Scrittura e dalla santa Tradizione ed è convalidata dalla scienza moderna, che conferma che un nuovo, distinto organismo umano nasce al momento del concepimento. La Chiesa ortodossa è, ed è sempre stata, impassibilmente pro-vita, considerando l'aborto come l'uccisione di un altro essere umano.

Nelle ultime settimane, questa posizione è stata messa in discussione e, di conseguenza, noi, vescovi presiedenti ortodossi che rappresentano diverse giurisdizioni canoniche negli Stati Uniti d'America, siamo costretti a proclamare l'unico vero e corretto insegnamento della Chiesa su questo argomento. Ribadiamo le parole dell'insegnamento del Signore attraverso i dodici apostoli delle nazioni (la "Didaché"), che risale alle prime generazioni della Chiesa: "Non uccidere un bambino con l'aborto e non uccidere un neonato" (οὐ φονεύσεις τέκνον ἐν φθορᾷ οὐδὲ γεννηθέντα ἀποκτενεῖς).

La Chiesa ortodossa si sforza di stare al di sopra della politica; tuttavia, la Chiesa è anche a favore dell'ordine, contro le forze del caos e dell'illegalità. Tutte le società civili proibiscono di togliere intenzionalmente la vita a un essere umano da parte di un altro essere umano, tranne che in circostanze estreme e insolite. Gli Stati Uniti d'America non fanno certo eccezione: in ogni stato l'omicidio intenzionale è bandito. Eppure le nostre leggi sono incoerenti e vietano l'uccisione di alcuni umani ma non di altri. Non vi è alcun fondamento né nel diritto né nella scienza, e certamente non nella moralità o nella religione, per fare una distinzione tra un essere umano che è nel grembo materno e un essere umano che ne è al di fuori. Pertanto, la Chiesa ortodossa richiede alle autorità civili, non solo negli Stati Uniti ma a livello globale, e specialmente nei paesi tradizionalmente ortodossi, di trattare tutti gli esseri umani allo stesso modo sotto la legge, e quindi di vietare la pratica malvagia dell'aborto.

È vero che la santissima Theotokos ha dato il suo consenso all'Incarnazione del Verbo increato di Dio. Il Signore non si è imposto all'umanità, ma ha assunto la nostra natura con il permesso di noi umani, rappresentati dalla più grande di noi, la Vergine Maria. Dato questo consenso, avvenne l'Incarnazione: il Verbo si fece carne in quel momento. La Chiesa ortodossa abbraccia questo paradosso dell'Incarnazione, dell'Increato che diventa una sua creatura. Eppure, mentre paradossi di questo tipo sono essenziali per la nostra fede, lo è anche la chiarezza: la chiarezza che l'essere umano appena concepito – compreso il Signore stesso al momento del suo concepimento – è un essere umano completo. Qui, dunque, finisce il consenso della Theotokos, e cominciano i suoi doveri di madre: una volta concepito il Signore, ebbe la sacra responsabilità di nutrirlo e prendersi cura di lui, cosa che adempì perfettamente.

Questo stesso Signore, che si è incarnato nella Vergine Maria nella festa dell'Annunciazione, ama ogni essere umano da lui creato, dal momento del suo concepimento. Ama le loro madri, insieme ai padri, che soffrono e si sacrificano per i loro figli. La Chiesa, e di fatto l'intera umanità, ha il dovere di prendersi cura e sostenere questi bambini e le loro madri.

Nondimeno, il Signore ama anche le madri che, vittime delle pressioni ingannevoli di questo mondo, fanno la tragica scelta di far uccidere i propri figli. Per queste madri, la Chiesa offre perdono, compassione e guarigione attraverso il pentimento e la riconciliazione sia con Dio che con i loro figli perduti.

Il Signore ama quei padri e altri uomini che, venendo meno al loro dovere di provvedere e proteggere, fanno invece pressione e perfino costringono le madri a far uccidere i loro figli.

Il Signore ama quei medici e altri praticanti che, vittime dell'inganno, si sono lasciati diventare strumenti del male nell'assassinio di bambini innocenti.

Infine, imploriamo tutti lo stesso Signore, che desidera che tutte le persone siano salvate e giungano alla conoscenza della verità, che il suo amore e la sua misericordia onnicomprensivi avvolgano tutti coloro che sono colpiti dalla tragedia dell'aborto e portino guarigione alla nostra terra.

La dichiarazione include anche una preghiera per la santità della vita non nata:

O nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo, che in principio hai plasmato l'uomo dalla polvere della terra e hai effuso in lui il soffio della vita affinché diventasse un'anima vivente, tu che conosci la durata della vita e il nome di ciascuno fin dal grembo di sua madre, tu che conti anche i capelli del nostro capo e che vegli su ogni essere vivente nella tua creazione, guarda ora la tua creazione che hai modellato secondo la tua immagine e concedi a coloro che sono nel grembo delle loro madri e alle loro madri la protezione che hai dato alla tua stessa Vergine Madre quando ti portava, e ricolmali di Spirito Santo, come hai colmato una volta Elisabetta in modo tale che Giovanni il Precursore sussultò nel suo grembo incontrandoti.

Tu che ti sei incarnato dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria e sei diventato vero uomo, nascosto nel velo della carne di tua Madre, unendo la tua divinità alla nostra umanità, unisciti ora a noi e a tutta la tua creazione umana per la tua grazia. Come sei entrato nel grembo di tua Madre, sii presente anche nel grembo di tutte le madri, con loro e con i loro figli. Proteggili da tutti gli assalti del maligno e dei suoi spiriti immondi, affinché a tempo debito tutti possano venire a te, secondo le tue parole: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio".

O tu che alla tua nascita hai sentito il lamento di Rachele, che non voleva essere consolata perché i suoi figli non erano più, e gridava al massacro degli innocenti da parte del malvagio Erode per causa tua, ascolta anche il pianto di tutti coloro che lamentano la morte dei tuoi figli, che gridano il tuo amore e la tua pace in mezzo al terrore e alla disumanità.

Come hai concesso una volta la vera contrizione del cuore a Davide, a Manasse e a Pietro, che hanno peccato contro di te, concedi il vero pentimento a tutti coloro che con malizia o avidità o disperazione o disperazione o ignoranza peccano contro di te e le tue creature estinguendo prematuramente le loro vite. Ricevi le loro lacrime come le lacrime del pubblicano, che sgorgano dal profondo dei loro cuori, come hai ricevuto Davide, che aveva tolto la vita ingiustamente, e Manasse, che aveva permesso il culto degli idoli, e Pietro, che tre volte ti ha rinnegato. Accoglili come il figliol prodigo, con premura e gioia, rivestendoli con la veste della santità e della gloria e celebrando con loro la festa della fede.

Pronuncia parole di giustizia nel cuore dei nostri governanti, affinché possano essere guidati dalla sapienza divina nel proteggere e nutrire la vita in ogni modo buono. Dona forza e amore a coloro che assistono quanti soffrono nella disperazione e nel bisogno, concedendo attraverso di loro ogni benedizione spirituale e terrena. Proteggi le vedove, gli orfani e gli abbandonati, sii padre per gli orfani e speranza per i disperati, alleva i giovani, proteggi il vincolo del matrimonio nella pace e nella concordia. Ricorda i dimenticati e portali alla mente in tutti noi che ti preghiamo. Concedi il riposo eterno ai defunti e risuscitali nell'ultimo giorno.

O Cristo nostro Dio, che ci conosci tutti nel profondo e ricevi le suppliche di noi tuoi servi che ti invochiamo nelle nostre trasgressioni e imperfezioni, ascolta questa nostra umile preghiera e dona a tutti la tua benedizione divina dall'alto, poiché tu sei sempre glorificato con il tuo eterno Padre e il tuo Spirito santissimo, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

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