In una dichiarazione attribuita a un rappresentante degli abati dei monasteri del Monte Athos che ha preso parte a una riunione del consiglio direttivo della Montagna Santa pochi giorni fa, e che è stata pubblicata sul sito di notizie della Chiesa greca Romfea, si dice che "l'ellenismo e il Patriarcato ecumenico hanno il primato nell'Ortodossia", che, come monaci athoniti, "rimarranno dalla parte del Patriarcato ecumenico e [...] non tollereranno la sua umiliazione", che "ciò che è importante è mantenere l'unità dei santi monasteri e inviare in ogni direzione un chiaro messaggio che a nessuno sarà permesso 'strumentalizzare' il Monte Athos. Perché il Monte Athos riguarda tutti", che essi "vogliono preservare la pace e l'unità della Chiesa. Tuttavia, come Athoniti, non accettiamo l'ellenismo e il Patriarcato ecumenico siano umiliati da nessuno, "che la Sacra Comunità abbia saggezza ed esperienza in modo che il Monte Athos non si trasformi in uno strumento e una leva di pressione per altri scopi che non siano l'interesse generale" e che "in tutte le lotte nazionali i monaci hanno preferito proteggere il Monte Athos, piuttosto che metterlo in prima linea. I fratelli sono stati martirizzati per proteggere il giardino della Vergine Maria! Quindi, oggi dovremmo fare il contrario?" Dato che nessuno ha rilasciato un disconoscimento di queste parole che molte persone condividono e fanno circolare sui social media a causa della loro sorpresa per il loro contenuto - incluso il capo della neo-creata chiesa ucraina ed eminenti metropoliti del Patriarcato ecumenico - dobbiamo esaminare con calma il contenuto di queste parole che possono essere riassunte come segue:
* La Montagna Santa sta con il patriarca ecumenico, sia che questi abbia ragione o torto, sia che questi sia fedele alla mente dell'Ortodossia o stia deviando da essa, sia che sia oppressore oppure oppresso, e in tal modo dichiara la sua fede nell'infallibilità del patriarca di Costantinopoli.
* La Montagna Santa crede che la nazionalità ellenica sia superiore alle altre nazionalità che esistono nel mondo ortodosso e che la posizione del Patriarcato ecumenico sia una posizione privilegiata solo per i membri di questa nazionalità.
* La Montagna Santa crede che qualsiasi differenza di opinioni con il Patriarcato ecumenico o qualsiasi rifiuto delle sue decisioni unilaterali sia una sorta di umiliazione per il patriarca ecumenico e per la nazionalità che questi rappresenta.
* La Montagna Santa non considera la crisi che l'Ortodossia sta attraversando come una crisi ecclesiastica, ma piuttosto come un conflitto nazionalista e afferma che combatterà su questa base per proteggere la Montagna.
* La Montagna Santa crede che ci siano quelli che vogliono intrappolarla e strumentalizzarla per raggiungere una finalità esterna non specificata, e non lo permetterà.
* La Montagna Santa crede che ci sia una battaglia combattuta contro il patriarca ecumenico e l'ellenismo, ma non specifica chi vi è coinvolto, la natura della battaglia, le sue ragioni o gli scopi dietro di essa.
* La Montagna Santa dà la priorità al momento presente all'unità dei suoi monasteri. Desidera preservare la pace e l'unità della Chiesa ortodossa e che la Montagna Santa rimanga il punto di riferimento per tutti gli ortodossi, senza spiegare come possa armonizzare la realizzazione dell'unità con le sue posizioni nazionaliste e razziste.
Considerato quanto sopra, è diventato chiaro che la Montagna Santa - fino a quando sarà pubblicata una condanna di quanto è stato detto qui - considera il mondo ortodosso come due mondi: ellenico e non-ellenico; e che qualsiasi critica, obiezione o messa in discussione delle decisioni prese dal mondo ellenico equivale a una battaglia o a un'umiliazione. Crede nella superiorità del mondo ellenico rispetto all'altro mondo e considera giusto essere ovunque ci sia l'ellenismo, che ha sul Monte Athos la sua coraggiosa fanteria.
Queste parole razziste, che ricadono sotto l'etnofletismo che la Chiesa ha condannato, sono un triste riflesso delle montagne che si sgretolano e quindi devono essere lette e comprese bene ad Antiochia, così che i suoi figli possano sapere che non hanno una destinazione fissa, a parte il Monte della Trasfigurazione, alla cui luce di Cristo possono discernere le luci sparse sulle montagne e nelle valli.
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