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  Un ex consulente del Vaticano denuncia l'ascesa del neo-nazismo tra gli uniati e l'apatica doppiezza del Vaticano. Parte 2

Intervista del lettore Matfey Shaheen allo ieromonaco Constantine (Simon)

Orthochristian.com, 31 luglio 2020

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Lo ieromonaco Constantine (Simon) Ph.D., nato negli Stati Uniti da madre ucraina e padre ungherese, è un ex gesuita e sacerdote cattolico romano, con una storia straordinaria: ha lasciato alle spalle il Vaticano per essere ricevuto nella fede ortodossa, ed è divenuto uno ieromonaco in Russia.

A Roma, padre Constantin non era semplicemente un professore, ma per un certo periodo è stato vice rettore del Pontificio Istituto Orientale, che è la più grande scuola del Vaticano dedicata specificamente al cristianesimo orientale e, come ha rivelato nella prima parte, fu originariamente fondata insieme al Russicum come parte di un (fallito) tentativo segreto gesuita di convertire la Russia al cattolicesimo. Ironicamente o forse in modo provvidenziale, padre Constantine si è lasciato alle spalle quel posto per trasferirsi in Russia e convertirsi all'Ortodossia.

Essere un ucraino americano e avere una posizione così alta nella Chiesa cattolica romana gli ha dato una visione approfondita della politica vaticana nei confronti dell'Ortodossia, degli uniati, della diaspora ucraina e dei gesuiti - dopo la sua conversione all'Ortodossia, questo lo ha reso il perfetto esperto ortodosso che può spiegaci queste storie complesse.

Questa intervista rivela molte storie scioccanti, che ci aiutano a spiegarci la questione ucraina. Discutiamo anche dei pericoli della "riforma" liturgica e del rinnovamento. Se gli ortodossi percorreranno il cammino liturgico intrapreso dal Vaticano II, ciò porterà solo alla deformazione di un'opera bella e sacra del popolo: la santa Liturgia. Parliamo anche brevemente di alcuni aspetti positivi e negativi dell'Ortodossia di rito occidentale.

Discutiamo di come i gruppi degli uniati furono trasformati da pacifici pastori ruteni (russini) in nazionalisti ucraini simpatizzanti dei nazisti che disprezzavano anche i loro vicini cattolici romani.

Discutiamo di come un vescovo russino pro-Vaticano, nella diaspora inglese, sia stato violentemente aggredito dai nazionalisti anti-latini greco-cattolici, che cercano di spingere il Vaticano a riconoscere il loro "patriarcato ucraino", e come il papa abbia appoggiato la potente fazione nazionalista reprimendo vecchia guardia sostenitrice del Vaticano cattolico.

Come può il Vaticano cercare di migliorare le relazioni con l'Ortodossia e il Patriarcato di Mosca mentre i loro subordinati uniati in Ucraina servono funerali in stile neo-nazista, aggredendo gli anziani parrocchiani ortodossi ucraini e chiedendo letteralmente "morte ai nemici" e ai "maiali moscoviti", così come chiamano i loro vicini ucraini della Galizia?

Da un lato, il Vaticano è scarsamente informato dai media anti-ortodossi e dagli stessi uniati che commettono questi crimini; d'altra parte, sembra che il Vaticano stesso sia governato dalla doppiezza, e là non importa davvero della sofferenza e dell'omicidio di innocenti cristiani ortodossi galiziani ucraini.

Se in Vaticano sono sinceri nel loro desiderio di migliorare le relazioni, devono immediatamente e categoricamente condannare la violenza contro i cristiani ortodossi commessa dagli uniati e agire per punire i colpevoli. Se non lo fanno, la loro inazione parla a voce alta e non li presenta come amici dell'Ortodossia.

***

Abbiamo interrotto la prima parte con una discussione su come la storiografia nazionalista ucraina abbia un carattere revisionista, rinominando e reinventando le vecchie storie russine-rutene, galiziane e persino polacco-lituane e le loro eredità culturali come "ucraine".

Abbandonando il nome storico di Kievska Rus', hanno adottato un nome da una regione geografica transitiva (Ucraina) che approssimativamente significa "terra di confine" (ucraino), e ora sostengono che sono la Rus' originale, e di essere più rus' dei russi. Nella seconda parte, scopriamo cosa è successo, quando dopo la primavera delle nazioni e il caos del periodo tra le due guerre, a quella mistura è stato aggiunto il fascismo.

La situazione ucraina fornisce forti prove all'antropologo ceco Ernest André Gellner secondo cui: "È il nazionalismo che genera le nazioni, e non viceversa".

lo ieromonaco Constantine (Simon)

È vero, padre Constantine, molta storia è stata riscritta nella nostra cara Ucraina. Anche dal punto di vista ecclesiastico, dopo il Concilio Vaticano II nella Chiesa cattolica, il tema è diventato il radicale allontanamento dalla tradizione storica. Si potrebbe quasi considerare Roma come due Chiese diverse, in termini di psicologia, specialmente se comprendiamo questa parola nel significato greco: lo studio dell'anima umana.

Per citare Florovskij (originariamente in riferimento alla teologia kievana), potremmo dire che il Vaticano II abbia intrapreso una pseudomorfosi del pensiero teologico ecclesiastico e della pratica liturgica nella Chiesa cattolica romana.

Quindi, prima del Vaticano II, come interagivano i gesuiti con gli uniati? Andavano d'accordo?

Come abbiamo discusso, gli uniati erano risentiti verso i gesuiti a causa delle scuole dei gesuiti, che attiravano gli uniati più ricchi e li trasformavano in cattolici latini polacchi.

E la moderna Chiesa cattolica? Ora stiamo parlando del post-Vaticano II. La maggior parte dei cattolici romani, a quanto ho capito, non ha familiarità con il rito greco; quindi quale pensa sia la prospettiva di un cattolico medio in Occidente, e qual è la prospettiva di un vescovo di rito latino verso gli uniati oggi?

Verso gli uniati?

Sì, verso gli uniati. Possiamo anche parlarne relativamente all'Ortodossia, ma parliamo prima degli uniati ucraini.

La prospettiva di un cristiano di rito latino e di un vescovo di rito latino? Dipende dal vescovo in questione, dal cristiano di rito latino in questione e da quanto sanno degli uniati. Molti cattolici di rito latino non sanno nulla di questo problema e ci sono anche alcuni vescovi che non ne sanno nulla. Alcuni possono vederli come elementi piuttosto pittoreschi e antiquati, perché la loro liturgia ha conservato più elementi di una liturgia tradizionale rispetto alla liturgia latina post-Vaticano II.

Ma Roma? Questa è una domanda diversa...

E interessante...

Ora, qui devo fare un po' di digressione. Sa che dopo il 1945, quando la Galizia divenne parte dell'Unione Sovietica, ci fu un cosiddetto Concilio di Leopoli, durante il quale gli uniati furono effettivamente costretti dal governo di Stalin ad accettare l'Ortodossia, volenti o nolenti.

Ora, non è vero che tutti loro lo hanno fatto mal volentieri.

C'erano molti russofili e molti filo-ortodossi nel loro clero, che lo fecero volentieri.

Ma c'erano alcuni che non erano d'accordo.

I loro vescovi, prima del Sinodo di Leopoli, furono incarcerati. E uno dei vescovi imcarcerati era un uomo chiamato Josyf Slipyj [1] che avrebbe avuto un ruolo molto, molto importante nella diaspora ucraina.

il cardinale Josyf Slipyj (1893-1984), che si considerava il successore degli antichi metropoliti della Rus' di Kiev, e desiderava un patriarcato ucraino.  Foto: ikomutoprzeszkadzalo.pl

In realtà, fu imprigionato dapprima nei campi di lavoro siberiani, poi in una casa di riposo, ed ebbe una vita piuttosto difficile in Siberia. E ciò durò fino al 1963, quando il governo americano ebbe molta influenza su Krusciov nella sua liberazione.

Tornò a Roma e dichiarò di aver sofferto.

Perché aveva sofferto? Aveva sofferto per l'unione con Roma e per il papa. Quella fu la sua dichiarazione ufficiale, quella fu la linea ufficiale quando tornò in Europa occidentale e cominciò a guidare la diaspora ucraina.

Fu nominato cardinale, parlò al Concilio Vaticano II e iniziò una seconda carriera in età molto avanzata. Era una persona molto dinamica. Ma il problema era questo: o fu lui stesso o i suoi consiglieri – in seguito furono soprattutto i suoi consiglieri – a iniziare una rivoluzione nella Chiesa uniate.

Sa, fino a quel momento, la Chiesa uniate nell'emigrazione era, si potrebbe dire, una delle figlie più fedeli del papato romano. In tutta la loro letteratura, giustificavano sempre ciò che faceva qualsiasi papa. Qualunque cosa. Erano sempre dalla parte del papa.

Ora Slipyj e i suoi consiglieri avevano un atteggiamento diverso; volevano creare quella che chiamavano Pomisnaja Tserkov (Chiesa locale), che doveva essere più o meno una forma semi-indipendente di cattolicesimo, nei confronti del Vaticano. Erano loro che volevano creare questo concetto in seguito chiamato "Patriarcato ucraino", con Slipyj come patriarca, ma questo ebbe delle reazioni contrastanti tra i membri della gerarchia uniate, alcuni dei quali erano convinti papisti.

Ne seguì una rivoluzione; c'erano due gruppi di punta nella gerarchia uniate: un gruppo patriarcale pro-Slipyj e un gruppo pro-papista, guidato soprattutto dall'ordine basiliano, che era un gruppo molto influente. La maggior parte dei vescovi proveniva dall'ordine basiliano, che all'epoca era una grande causa di risentimento tra il clero uniate.

il cardinale Heenan (di spalle) con i vescovi Hornyak (al centro, senza barba) e Slipyj (a destra, con la barba) attorno al 1970. Hornyak era il capo della vecchia guardia lealista vaticana, mentre Slipiy era a favore di un patriarcato ucraino. Il conflitto tra di loro provocò violenze e Hornyak, un russino di Pannonia, fu aggredito fisicamente.  Foto: annalesecclesiaeucrainae.blogspot.com

Questo avvenne ovviamente nell'emigrazione, perché ufficialmente la Chiesa uniate non esisteva nell'Unione Sovietica.

Quindi, erano divisi in due campi e questi campi combatterono amaramente.

In effetti, il vescovo di Londra, che era di origine russina, non di origine galiziana ucraina, fu aggredito fisicamente almeno in due occasioni dai sostenitori di Slipyj e della sua idea del patriarcato. Questo movimento banderista [nazista ucraino, ndc] [2] a quel tempo era ancora in Polonia, e successivamente si spostò in Unione Sovietica: divenne evidente che i leader del movimento banderista erano anche molto attivi nella diaspora uniate ucraina in Germania e specialmente nel Regno Unito.

Quindi, il movimento di Slipyj nel Regno Unito sosteneva il movimento banderista?

Sì, di fatto il vescovo nel Regno Unito perse quasi tutte le sue chiese e parrocchiani a causa del movimento patriarcale banderista di Slipyj.

E come si chiamava il vescovo russino a Londra?

Augustine Hornyak.

Augustine Hornyak (1919-2003), russino di Pannonia proveniente da Kucura in Vojvodina, Serbia

Fu aggredito dai sostenitori di Slipyj a Londra?

No, a Coventry e Gloucester. Aggredito fisicamente! E questa era la situazione nella diaspora, fino al momento in cui l'Ucraina dichiarò la sua indipendenza, e la chiesa uniate fu di nuovo libera di propagarsi in Ucraina; ma qui tutto è cambiato, perché la chiesa uniate in Ucraina era estremamente latinizzata nella pratica liturgica, ma sosteneva quasi completamente le idee di Slipyj.

E Roma non sapeva cosa farsene di queste persone. Sa, a un certo punto, questo movimento patriarcale è cresciuto in proporzioni tali che, beh, sa che il movimento patriarcale ucraino non è mai, mai stato approvato ufficialmente da Roma! E se sono cattolici, è solo Roma che può dichiarare per loro un patriarcato; non possono farlo da soli, sebbene in tutte le loro pubblicazioni in Ucraina usino il titolo di "patriarca" per l'attuale arcivescovo-metropolita.

Quindi è abbastanza interessante – possiamo dire che sono una specie di furfanti.

Lo sono! Fu quindi Roma a essere contraria, con l'eccezione di alcuni amici che avevano al tempo di Giovanni Paolo II, e quest'ultimo era piuttosto in malafede, poiché durante il suo tempo a Cracovia, sempre come cardinale, negò agli uniati l'uso di un cappella. E poi fu quasi disposto a concedere loro il loro patriarcato per provocare la Russia.

Ora, ciò che oggi fanno gli uniati nelle loro mosse è contrastare completamente qualsiasi segno di calore, o diciamo distensione, tra la Chiesa cattolica romana e il Patriarcato di Mosca. Ogni volta che c'è un segno di distensione, gli uniati ucraini lanciano sempre un bastone tra le ruote.

Ricorda cosa è successo, quando, per esempio, c'era un segno che stavano iniziando relazioni migliori: che cosa ha fatto la Chiesa uniate? Ha spostato la residenza e la cattedrale del suo arcivescovo maggiore da Leopoli a Kiev!

Sebbene non ci siano mai stati metropoliti uniati a Kiev nella storia. Non hanno mai vissuto a Kiev in tutta la storia: in genere risiedevano a Vilnius o Novohrudek, perché per loro era impossibile risiedere a Kiev, a causa dei cosacchi che li avrebbero uccisi!

la Confederazione polacco-lituana divisa in voivodati

E hanno costruito una cattedrale dall'aspetto molto brutto sull'altra riva del Dniepr.

Una cattedrale dall'aspetto molto brutto, ma si sa che è dei tempi dell'arcivescovo Huzar, che durante il suo tempo come sacerdote in America costruì diverse chiese dall'aspetto brutto.

Sì, è un vero e proprio pugno in un occhio dall'altra parte del Dniepr.

Sì, gli piaceva lo stile modernista.

la "cattedrale patriarcale della risurrezione di Cristo" degli uniati ucraini situata sulla riva sinistra del fiume Dniepr. Mentre alcuni possono trovare l'esterno modernista attraente, l'interno è di un bianco sterile, con una sensazione di desolazione, e non ha un'iconostasi.  La riva sinistra del Dniepr era un divario storico/culturale che gli uniati non erano mai stati prima capaci di superare.  È visibile dalla città vecchia sulla riva destra e dal distretto delle Grotte, il cuore della Chiesa ortodossa ucraina.  La sua posizione sulla riva sinistra invia un messaggio molto forte di espansionismo, sia per ragioni storiche, sia perché la parte sinistra della città è letteralmente nuova, anche in senso post-sovietico. Notate il termine "patriarcale", che nemmeno il Vaticano riconosce

Ed è strano, anche simbolico, che si sia scelta l'Ucraina della riva sinistra come sede... [3]

Oh, ma è stato fatto tutto apposta, in modo deliberato. È stata una provocazione!

Beh, si potrebbe solo pensare che volessero sentirsi più vicini a Santa Sofia di Kiev [4] o forse alla Lavra.

Sì e no. Ora vorrebbero essere ovunque in Ucraina, e vedono l'intera Ucraina come un territorio di missione per il loro proselitismo. E adesso stanno celebrando molebny e panikhide, e Dio sa cos'altro, con tutte le giurisdizioni scismatiche. E Roma deve essere sbalordita da questo, perché Roma sta cercando di creare migliori relazioni con il Patriarcato di Mosca!

l'arcivescovo maggiore Svjatoslav Shevchuk (al centro) che rivendica il titolo di patriarca di Kiev, prega con il patriarca autoproclamato di Kiev Filaret Denisenko (a destra), e con il futuro vescovo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" riconosciuta da Costantinopoli, Makarij Maletich (a sinistra), allora capo di un'altra setta scismatica

Questa è una questione interessante; in realtà volevo ritornarci, ma prima, volevo far apparire un altro personaggio storico che mi viene in mente, specialmente per quanto riguarda i desideri di Roma. Una delle figure più controverse nel rapporto tra Ortodossia e cattolicesimo romano nelle terre della Rus' è la persona di Josaphat Kuntsevich.

I suoi crimini contro il popolo ortodosso, in particolare quando bruciò vivi i fedeli ortodossi locali nel monastero di Vilnius, inorridirono anche i sovrani cattolici locali, i quali in seguito dissero di non potergli offrire alcuna protezione dalle ritorsioni del popolo dopo aver fatto una cosa del genere. È stato canonizzato come santo dalla Chiesa cattolica romana, quindi dal punto di vista del dialogo interconfessionale e delle relazioni diplomatiche tra le Chiese, questo è scioccante; come possono i papi cattolici negli ultimi anni iniziare a chiamare fratelli gli ortodossi, mentre continuano a celebrare formalmente tra i loro santi e nel loro calendario un uomo che ha bruciato vivi dei cristiani ortodossi? Com'è possibile?

Beh, ricordi che il XVII secolo, per prima cosa, fu un secolo molto crudele. Un'altra cosa, Giosafat Kuntsevich [in particolare] era una persona crudele, non fu certo un vescovo delicato.

Perfino Norman Davies, che ha scritto un libro molto popolare e molto positivo sulla Polonia, afferma che Kuntsevich non era un "uomo di pace".

"san" Josaphat Kuntsevich, che in genere porta una foglia di palma e un'ascia da battaglia nelle sue immagini di santo cattolico

Ma non credo che molti cattolici conoscano la vita di Josaphat Kuntsevich; Non penso che vi siano molto interessati. I cattolici polacchi potrebbero sapere di più su di lui, ma ovviamente per loro è una figura nazionale.

All'epoca c'erano molti santi [cattolici, ndc] piuttosto crudeli. Un esempio è Giovanni di Capistrano, che stava torturando le persone intorno al tempo dell'Inquisizione, e in seguito divenne un santo.

Credo che Kuntsevich, se poteva essere considerato un santo dai cattolici, fu più probabilmente considerato un santo a causa della sua morte piuttosto che a causa della sua vita.

Io stesso non ho mai avuto molta devozione per Josaphat Kuntsevich...

Un fatto secondario interessante: un aneddoto molto divertente, sapete, avevamo molti studenti ortodossi a Roma. C'erano ucraini tra loro. E gli ortodossi ucraini che erano lì andavano abbastanza d'accordo con gli uniati ucraini. E gli uniati ucraini lavoravano tutti come custodi a San Pietro. Anche gli ortodossi ucraini volevano assumere tali posizioni, per fare soldi, e gli ortodossi ucraini hanno finito per custodire la tomba di Josaphat Kuntsevich !!!

Questo è sorprendentemente ironico!!! Mi chiedo se questi ortodossi fossero del Patriarcato di Mosca?

Oh si! A Roma accettano solo il Patriarcato di Mosca. Non hanno mai accettato gli scismatici ucraini. I gruppi scismatici non sono mai stati riconosciuti da Roma. Questo è il motivo per cui è così rozzo per gli Uniati celebrare con loro, quando la stessa Roma non ha mai riconosciuto quei gruppi scismatici.

Capisco quello che ha detto, che Josaphat Kuntsevich era un personaggio storico, perso nel pantano dei suoi tempi, un prodotto dei suoi tempi, sebbene certamente brutale anche per quei tempi. Ma ciò che mi preoccupa è che se il popolo ortodosso canonizzasse, per esempio, uno degli atamani cosacchi, molto probabilmente riceverebbe una condanna globale.

La gente direbbe, guardate tutte le persone che sono state uccise durante le rivolte dei cosacchi; gli ortodossi sarebbero condannati e criticati da ogni sorta di media occidentali che all'improvviso diventano esperti di studi slavi dall'oggi al domani ogni volta che vogliono condannare o fare dichiarazioni sulla Russia e sulla sua storia.

D'altra parte, non si sente mai una condanna per quegli individui cattolici romani che hanno partecipato all'omicidio di massa di cristiani ortodossi, in Galizia o in Transcarpazia, in Croazia o in Serbia. È un doppio standard.

Beh, i media di oggi, fin dalla fine degli anni '80, sono stati estremamente anti-ortodossi. E lei stesso conosce la propaganda che si svolge quotidianamente in America contro i russi, non solo propaganda politica contro la Russia, ma anche contro la Chiesa ortodossa.

Sì, questo è assolutamente vero!

E contro i serbi! Una propaganda [anti-serba e anti-ortodossa] particolarmente virulenta.

Esatto. Ricordo la storia che ho sentito di un prete serbo, padre Slobodan Živodinović, il cui fratello è stato assassinato dagli ustashi nazisti croati. Stavano studiando per diventare sacerdoti e gli ustashi nazisti croati volevano costringerli a diventare cattolici; uccidevano quelli che non si sarebbero convertiti. Quello che è successo è stato estremamente brutale, ma è una storia che preferirei non raccontare qui.

Quindi, il Vaticano o aveva pochissimo controllo pratico su queste persone oppure le controllava e semplicemente le tollerava? Mi chiedo perché non vengano smentiti, scomunicati per questi crimini o almeno puniti in qualche modo.

A che periodo si riferisce?

Suppongo sia una domanda ingiusta, e allora dovrò nominare un periodo specifico. Voglio dire che in generale vedo frequentemente questo schema. In Jugoslavia il papa polacco Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per questo, per così dire. Ma anche ora in Ucraina, c'è molta aggressività contro l'Ortodossia. E in tutti questi casi, in cui gli ortodossi sono perseguitati da gruppi in comunione con Roma, non vedo mai Roma condannare questi crimini.

Beh, sì, sfortunatamente...

È tutto nascosto sotto il tappeto e nessuno ne parla?

Sì. Sono anche informati molto male, perché molte volte sono informati dagli uniati che si rifiutano di parlare di queste cose.

In un video non più disponibile in rete (chiedetevi perché...), un prete uniate chiede "assassinio e terrore" e dice: "il nostro messaggio a [ai "filo-russi"] è il messaggio della morte per impiccagione... Vogliamo essere sicuri che i nostri figli andranno alla scuola ucraina... Vogliamo essere sicuri che nessun cinese, negro, ebreo o moscovita cercherà di venire a prendere la nostra terra domani!" Questo è un microcosmo di ciò che viene nascosto sotto il tappeto dagli uniati.

Capisco. In un contesto di scarsa informazione, posso totalmente capire che il cattolico medio della strada e il sacerdote cattolico medio non ne sappiano nulla. Ma se i nostri lettori americani che leggono OrthoChristian sanno di questa persecuzione, trovo molto difficile credere che qualcuno così potente come il pontefice romano possa essere così completamente inconsapevole di ciò che sta facendo la sua gente, nonostante le sue dichiarazioni amichevoli. Può davvero essere così ignorante?

Questo pontefice romano? [Papa Francesco, ndc]

Sì.

Non credo che glie ne importi molto.

Non pensa che gli importi della persecuzione dei fedeli ortodossi?

Un video di una delle tante volte in cui gli uniati hanno attaccato cristiani ortodossi e sequestrato chiese, a Kolomyya nell'ottobre del 2017. Questi tipi di attacchi non arrivano mai ai media occidentali anti-ortodossi e vengono nascosti sotto il tappeto.

Non credo che gli importi molto. Penso che questo pontefice romano sia fissato su altre questioni, in particolare quelle che riguardano l'America Latina di oggi. Ora è molto coinvolto in questo Sinodo amazzonico, che è estremamente sospetto a causa dei suoi aspetti sincretistici, e non credo che sia molto interessato all'Europa orientale.

Inclusa, a quanto pare, la sofferenza delle persone che cerca di chiamare "fratelli"? Questo è disastroso, anche dal punto di vista della diplomazia ecclesiastica.

Ma non sembra essere un papa molto intellettuale, se così posso dire.

Non lo è.

Inoltre, in un passato non così lontano, molti uniati galiziani hanno sostenuto la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. Abbiamo già parlato del movimento banderista tra l'emigrazione a Londra. Quindi, direbbe che la simpatia per il nazismo e la russofobia era alta tra gli uniati ucraini degli anni '30, '40 e successivi?

Beh, negli anni '30, tra gli uniati ucraini, l'animus era diretto principalmente contro i polacchi e gli ebrei. Era un movimento fascista, ma all'epoca non direi che fossero nazisti... beh... c'erano dei legami con i tedeschi. C'erano legami e i movimenti erano simili, ma erano ancora distinti. Fu solo quando i tedeschi invasero la Galizia che... Ciò che trasformò completamente i galiziani in, diciamo, rabbiosi sostenitori dei nazisti a quel tempo fu la precedente occupazione della Galizia da parte dell'Armata Rossa.

Sta parlando dell'invasione sovietica della Polonia, nel periodo in cui anche i nazisti invasero la Polonia, nell'autunno del 1939, quando le autorità atee occuparono la Galizia?

Sì. L'Armata Rossa aveva occupato la Galizia, poi si ritirarono dopo che i tedeschi attaccarono i sovietici, poi i tedeschi occuparono la Galizia e poi arrivò di nuovo l'Armata Rossa. Quindi, fu la prima occupazione della Galizia da parte dell'Armata Rossa, in particolare da parte degli ebrei, che occuparono ruoli di primo piano nella persecuzione dell'élite intellettuale degli ucraini uniati all'epoca.

Ah, sì. Quindi, furono gli ufficiali ebrei atei sovietici a perseguitare i galiziani, e questo è ciò che ha reso gli ucraini occidentali forse così russofobi? O semplicemente antisovietici? C'è una differenza?

Per i galiziani, essere russi all'epoca significava essere comunisti.

Abbastanza triste, considerando che il primo ierarca fondatore della ROCOR era il metropolita di Kiev e della Galizia, e abbiamo un carattere molto "ucraino" nella nostra Ortodossia russa all'estero, in tutte le giurisdizioni davvero, certamente nell'OCA, l'ex Metropolia, ma anche nella ROCOR . Molte figure, forse anche la maggior parte della nostra Ortodossia "russa" americana, provenivano dall'attuale Ucraina. Quindi, è abbastanza triste che ci sia questa confusione in questo campo. A Leopoli un tempo c'erano più russofili che a San Pietroburgo!

Beh, certo, sì!

Nel 1988, i vescovi uniati clandestini Pavel Vasylyk e Filemon Kurchaba incontrarono il cardinale segretario di Stato vaticano Agostino Casaroli. Il 1 febbraio 1990, l'arcivescovo Lazar (Shvets') di Ternopil e Kremenets, citò in una riunione dei vescovi russi le parole di uno di quei vescovi cattolici clandestini:

"L'Ortodossia non ha un posto nell'Ucraina occidentale; devono reinsediarsi nelle regioni orientali. Qui creeremo una repubblica ucraina cattolica". [5]

Questo è conservato negli archivi di stato russi. Quindi, gli uniati stavano ricevendo o si aspettavano sostegno dal Vaticano in questo progetto? O stavano agendo da soli?

Stavano agendo da soli. Ma lo hanno fatto in modo coerente, sin dai tempi di Andrej Sheptytskij – e questo era prima della seconda guerra mondiale – ma hanno sempre proiettato questo impulso missionario verso quello che chiamano "Oriente".

il metropolita uniate della Galizia Andrej Sheptytskij, vissuto tra il 1892 e il 1944

E forse questo si riferisce alla costruzione di quell'edificio molto brutto sull'altra sponda [a est] del Dniepr, che mi rovina la vista in qualsiasi momento in cui voglio rilassarmi a Kiev...

Sì, e che dire delle loro diocesi o eparchie, che hanno aperto in luoghi come Kharkov, dove la popolazione uniate è del tutto minimale?

Non si rendono conto di un fatto importante: la nazione ucraina è una nazione ortodossa, non una nazione cattolica. Non è mai stata una nazione cattolica. I cattolici sono il cinque per cento della popolazione!

Capisco; avevamo già parlato di come lei è cattolico essenzialmente per caso o circostanza, a causa del compromesso dei suoi genitori tra l'Ortodossia di sua madre e il protestantesimo di suo padre, ma nel suo cuore si è sempre sentito ortodosso.

Sì!

Lo posso capire. Sembra abbastanza ovvio. Quindi, ecco una domanda piuttosto interessante: quanto controllo ha effettivamente il Vaticano sulla Chiesa cattolica ucraina, attualmente guidata dall'arcivescovo maggiore Svjatoslav Shevchuk?

Beh, diciamo che non ne ha davvero. Come ho detto prima, è costantemente all'opera per confondere qualsiasi tipo di sviluppo positivo tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa russa.

Ma diciamo, lo fa in modo piuttosto, beh... vede, Shevchuk è una persona piuttosto strana. Perfino altri vescovi e chierici affermano che è piuttosto incline a scoppi di crisi isteriche e capricci. È un personaggio piuttosto imprevedibile. Naturalmente è un nazionalista, ma molto consapevole della propria importanza.

l'arcivescovo maggiore Svjatoslav Shevchuk, capo della Chiesa cattolica greca ucraina

Certo, non può essere completamente disobbediente al Vaticano; questo sarebbe scandaloso. Ma oggi, dopo il Concilio Vaticano II, i vescovi sono noti per essere abbastanza disobbedienti alla Curia in Vaticano. Ora, sa che la Curia e il Vaticano non lo hanno mai accettato come patriarca?

Tutti i messaggi che gli vengono inviati gli sono indirizzati come "arcivescovo maggiore", eppure risponde come patriarca [autoproclamato]! Non penso che risponda in tal modo direttamente al Vaticano, lo fa ma con i suoi fedeli. [6] E si dice persino che abbia protestato contro quel fatto: che gli mandavano posta indirizzata all'arcivescovo maggiore e non al patriarca.

Quindi, per riassumere, direbbe allora che il Vaticano non ha molta influenza su Shevchuk?

Non proprio. Soprattutto non nelle sue dichiarazioni pubbliche.

Nel 1988, la Chiesa ortodossa russa aveva 8.500 parrocchie e 20 monasteri, di cui 4.418 chiese e 9 monasteri situati in Ucraina. [7] Nel 1990, erano segnalate 2.639 parrocchie ortodosse in Galizia. [8] Tra il 1990 e il 1997 i greco-cattolici hanno sequestrato circa 2.000 luoghi di culto della Chiesa ortodossa ucraina. Gli uniati sono stati tra i persecutori più attivi dell'Ortodossia in Ucraina. [9] C'è un video di un sacerdote uniate che chiede letteralmente "terrore e assassinio" contro i loro nemici, così come di molti sacerdoti uniati che servono funerali per membri della divisione SS Galizia assieme ai loro discendenti neofascisti in uniforme nazista.

un sacerdote uniate presta servizio durante un funerale in stile nazista. Si noti la svastica sul casco in stile Wehrmacht

Il cappellano uniate Nikolaj Medinsky ha aggredito i credenti durante il sequestro di una chiesa nell'ottobre 2017, ed è stato ripreso da un video mentre spintona a forza delle donne anziane, chiamando la gente maiali moscoviti, biomassa senza vita e nemmeno umani. Questi sono solo alcuni esempi comuni di aggressioni e persecuzioni commesse dai leader degli uniati, il che solleva diverse questioni.

In primo luogo, visto che questi video sono disponibili a chiunque su Internet, è giusto dire che il Vaticano e i vescovi uniati sono pienamente consapevoli di questi crimini commessi dal loro clero? So che ne abbiamo parlato, ma è abbastanza difficile per me capire come questi assalti nazisti in pieno giorno siano disponibili su YouTube. I vescovi ne sono consapevoli o no?

Sono sicuro che condividono questi sentimenti.

il "sacerdote" uniate Nikolaj Medinskij di Kolomyya dimostra quanto sia forte un uomo spintonando donne anziane e rubando le loro chiese. Foto tratta da un video dell'Unione dei giornalisti ortodossi

I leader degli uniati ovviamente li condividono, ma che dire del Vaticano stesso?

Il Vaticano? No. Non credo che molti membri del clero superiore in Vaticano siano nemmeno informati di queste cose.

Quindi, possono semplicemente ignorare cosa stia succedendo?

Ricordi che di solito le cose peggiori accadono in villaggi isolati, e così tanti in Vaticano sono scarsamente informati e, in una certa misura, informati dagli stessi uniati, che non parlano di quelle cose al Vaticano.

Quindi, pensa che nessuna di queste persecuzioni stia arrivando all'orecchio del Vaticano?

Penso che arrivi, ma non tutto. Il Vaticano di solito nega la maggior parte delle persecuzioni e dei sequestri delle chiese, e afferma che anche gli ortodossi sono aggressivi, ecc.

Quindi, in che modo ciò influisce sui rapporti che il Vaticano sta cercando di costruire con la Chiesa russa? Da un lato, vengono e ci stringono la mano e dicono di essere nostri amici, mentre dall'altro negano solo che qualcuno stia sequestrando le nostre chiese o aggredendo i nostri familiari. E certamente ci sono alcuni individui che possono informarli. Ha citato per esempio i preti ortodossi ucraini che hanno studiato a Roma. Non informano il Vaticano? Mi sembra che abbiano avuto abbastanza opportunità e possibilità per scoprire cosa sta succedendo.

Gli studenti hanno davvero poche opportunità, tranne uno di loro, di entrare in contatto con cardinali o membri della curia che sarebbero influenti in tali questioni.

E allora perché non ci sono proteste? Perché Shevchuk non è deposto, o perché non sospende quei preti?

Al contrario, Shevchuk non sospende quei sacerdoti, ma il suo predecessore Ljubomyr Huzar sospendeva e deponeva i sacerdoti che si proclamavano uniati tradizionali. C'è un movimento di uniatismo tradizionale tra gli uniati. Lo sapeva che esiste?

l'interno della cosiddetta "Cattedrale patriarcale" uniate, in uno stile modernista sostenuto dal defunto leader uniate Huzar, che è una rottura rispetto agli stili tradizionali di architettura ortodossa e cattolica.  Huzar ha sostenuto uno stile molto modernista in tutto il Nord America e nell'Ucraina.

No.

Oh si! C'è un movimento tra gli uniati, un gruppo di uniati che respinge tutte le modifiche bizantine alla liturgia che sono state imposte dopo che la Chiesa uniate in Ucraina è divenuta libera. Vogliono celebrare con tutte le latinizzazioni (cose come i vescovi con i guanti e tutte quelle particolarità che avevano nel diciannovesimo secolo); e quei sacerdoti erano abbastanza violentemente contrari a Huzar, il predecessore di Shevchuk, che li ha sospesi e penso che ne abbia addirittura deposto alcuni.

Poi c'era un altro gruppo tra gli uniati, interessato a fenomeni di esorcismo quasi-carismatico, e che ha suscitato anch'esso grande scalpore tra gli uniati. E credo che questi problemi preoccupino la curia di Shevchuk molto più delle manifestazioni violente del nazionalismo. Lui stesso è un nazionalista violento.

Quindi, quando vediamo persone come Medinskij che invocano "morte ai nemici", [o Mikhaylo Arsenych che invoca "assassinio e terrore"], ovviamente questo va oltre ogni dibattito scolastico; è una diavoleria anticristiana. Allora perché Shevchuk non fa nulla al riguardo? Non capisce nemmeno, se non come cristiano, almeno per ragioni di pubbliche relazioni, che non gli conviene apparire apertamente come un nazista?

Beh, non penso che glie ne importi molto.

Capito.

Ma ho un altro esempio per lei. Ricorda che le avevo parlato di quel vescovo in Inghilterra; sa cosa gli è successo alla fine?

Intende Hornyak?

Sì, sai cosa gli è successo alla fine?

No.

Lasci che le dica cosa gli è successo alla fine. Ha difeso il Vaticano, e quella che è conosciuta come la Congregazione orientale, fino in fondo, contro tutti gli avversari; era con loro per qualsiasi motivo, buono o cattivo, ma li difese! Li difese e alla fine perse quasi tutti i suoi parrocchiani [contro Slipyj].

E a quel tempo, il papa era Giovanni Paolo II, che apprezzava alquanto Slipyj e quel movimento – non il movimento nazionalista, poiché Giovanni Paolo II era polacco e i polacchi erano contro il nazionalismo ucraino – ma diciamo che ne era più tollerante; e durante il suo pontificato, tutto sembrava essere perdonato, tutti gli abusi subiti durante questo "periodo patriarcale" nella diaspora. Quello che stava succedendo in Inghilterra è che invece di andare in chiesa, questi nazionalisti uniati banderisti si radunavano nei club ucraini, che erano davvero taverne, e chiamavano da Roma dei preti sospesi – preti sospesi! – per celebrare per loro. Celebravano messe nei club. E, naturalmente, il vescovo in Inghilterra, Hornyak, era completamente contrario; diceva che erano tutti preti sospesi, e difendeva la Congregazione orientale.

E alla fine durante il pontificato di Giovanni Paolo II, dopo la riapertura della Chiesa uniate in Ucraina, in qualche modo tutto fu perdonato e quei sacerdoti furono reintegrati.

papa Giovanni Paolo II con il cardinale Josyf Slipyj alla consacrazione episcopale di Miroslav Ivan Lubachivskij, 11 dicembre 1979

In qualche modo uno di loro, un capobanda di nome Ivan Muzychka, fu nominato rettore dell'Università cattolica ucraina a Roma. Inoltre, alcuni tra i principali chierici del partito patriarcale ottennero posizioni alte nella gerarchia sotto Giovanni Paolo II. E cosa è successo al vescovo Hornyak? Fu sommariamente ed essenzialmente declassato dalla Congregazione orientale e mandato in pensione forzata, sebbene avesse difeso la Congregazione orientale per anni! È un modo di comportarsi, di trattarlo?

È scioccante!

Le racconterò un'altra storia sul perché sono diventato ortodosso e sul perché non sono rimasto nell'Istituto Orientale per insegnare agli studenti russi. Sa che avevamo un gesuita molto famoso che insegnava liturgia nell'Istituto Orientale. Si chiamava Miguel Arranz; era un gesuita spagnolo, che apparteneva alla provincia romana, era molto interessato alla Russia, e aveva fatto diversi viaggi in Unione Sovietica.

Era un grande amico del metropolita Nikodim (Rotov), ​​che gli ha conferito un dottorato onorario presso l'Accademia teologica di Leningrado.

Arranz insegnava liturgia all'Istituto Orientale. Devo dire che era un grande amico dei vescovi ortodossi, conosceva molto bene il patriarca. Ma i suoi ultimi anni sono stati trascorsi in uno stato molto solitario. È rimasto alienato dall'Istituto Orientale e in parte dai gesuiti nell'istituto. Nessuno sembrava visitarlo o prendersi cura di lui. E morì molto amareggiato e solo, nell'infermeria gesuita a Roma; e per il suo funerale non gli fu neppure concessa una divina liturgia di rito bizantino, perché morì in estate quando gli studenti del Russicum erano in vacanza. Gli fu data una normale messa latina molto veloce.

Morì molto amareggiato, e penso che gli dispiacesse molto di non essere passato all'Ortodossia, come ho fatto io in seguito.

Ho meditato molto su di lui e ho pensato: "Non voglio che lo stesso accada a me". Voglio vivere il mio sogno: diventare ortodosso e vivere in Russia, con i russi. Sono sempre stato molto più in grado di capire i russi rispetto agli italiani, ai tedeschi o ad altri europei occidentali. È sempre stato molto più facile per me.

E questa era un'altra ragione per cui ho deciso di lasciare Roma e la posizione di insegnante.

Roma non ha avuto problemi con questo? Bene, la loro perdita è il nostro guadagno!

Beh, Roma oggi non comunica con me, ovviamente. E l'Istituto Orientale non comunica con me. Sono un paria, diciamo.

Beh, la loro perdita è il nostro guadagno, perché per quanto mi riguarda, lei è tornato a casa.

Sì. Sono molto soddisfatto, adoro Mosca, adoro essere qui nel monastero e adoro le liturgie. Adoro tutte le liturgie che si svolgono qui, e adoro il coro e il modo in cui le liturgie vengono celebrate qui.

E sa che ero un fanatico filo-ortodosso completo quando ero cattolico. Ovunque fossi, visitato sempre le chiese ortodosse. Ma le Chiese ortodosse nell'emigrazione mi sono sembrate molto spesso carenti di qualcosa, specialmente nella musica – cori pessimi. Tranne a Parigi e in pochi altri posti.

Dovrebbe sentire il coro della cattedrale ortodossa russa di san Sergio a Cleveland, Ohio. Il mio amico è il direttore del coro locale; era l'ex direttore del coro episcopale della Lavra della santa Dormizione a Pochaev in Volinia, Ucraina occidentale. È venuto in America qualche tempo fa per un intervento chirurgico polmonare piuttosto grave, un doppio trapianto polmonare. Ma sono felice di riferire che canta ancora magnificamente, e non manca mai di stupire i vescovi e gli ospiti in visita. Il suo coro di san Sergio è semplicemente eccellente; si chiama padre Sergij Chebotar.

Sì, lo conosco!

Ah, l'ha incontrato!

Sì, con un nostro comune amico.

Allora conosce un altro dei miei buoni amici. Meraviglioso. Sa, nel mondo ortodosso, in particolare i chierici e le famiglie clericali come la mia, sono tutti abbastanza vicini. Siamo tutti come una famiglia gigante.

Siamo così felici che lei sia tornato a casa all'Ortodossia! La Chiesa cattolica sembra essere afflitta in questi giorni...

Beh, la Chiesa cattolica... Ho un'altra cosa da dire a riguardo dei suoi rapporti con il Patriarcato di Mosca. Durante i miei ultimi due o tre anni come professore all'Istituto Orientale, ho visitato l'Accademia teologica di San Pietroburgo su invito di sua Eminenza l'arcivescovo Amvrosij, [10] e vi ho tenuto un discorso, dopo di che ho rilasciato un'intervista.

Ho rilasciato un'intervista agli studenti e ho detto che credo che i cattolici che stanno facendo proselitismo in Russia lo facciano contro la volontà delle più alte autorità in Vaticano e che gli ortodossi non dovrebbero – secondo l'opinione delle più alte autorità del Vaticano – essere proselitizzati o trasformati in cattolici romani.

L'ho detto, ed è stato pubblicato pochi mesi dopo. Dopo essere tornato dall'Australia, ho ricevuto una lettera dal generale dell'ordine dei gesuiti e una lettera allegata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, che si era lamentata della mia dichiarazione riguardo al proselitismo agli ortodossi. Si è anche lamentato del mio uso dei termini per il movimento uniate, che sono stati dichiarati a Balamand – perché ho citato la Dichiarazione 11 di Balamand – e anche il termine "Chiesa sorella" per la Chiesa ortodossa russa.

Quindi, si sono lamentati del suo uso [di una dichiarazione che loro stessi hanno accettato]? Si sono lamentati del fatto che lei ha affermato che la posizione della leadership della Chiesa cattolica è quella di non cercare di convertire i russi al cattolicesimo romano?

Sì, si sono lamentati del mio uso di quei termini. Dissero che quelle cose non dovevano essere dette, che quei termini non dovevano essere usati e che non era la dottrina della Chiesa romana!

Ho detto che dovrebbe essere usato il termine "Chiesa sorella", che non ci dovrebbe essere alcun proselitismo, e che gli ortodossi non dovrebbero diventare cattolici! E quella era la politica del Vaticano!

E questo è stato negato! Negato dalla Congregazione della Dottrina della Fede, o dal loro rappresentante, e ho dovuto scusarmi e scrivere lettere al generale dei gesuiti e alla Congregazione per la Dottrina della Fede, che affermava che quelle non erano le politiche del pontefice romano o del Vaticano. E questo era durante il tempo di Ratzinger (papa Benedetto XVI), che era abbastanza amichevole con le Chiese ortodosse.

Quindi, devo dire che secondo me esiste una sorta di costante doppiezza in Vaticano per quanto riguarda le Chiese ortodosse. Si dice una cosa e se ne fa un'altra!

Si dice una cosa a qualcuno, ma si dice qualcosa di completamente contrario a qualcun altro. Mi ricorda un periodo in cui ho scritto un articolo per La Civiltà Cattolica, che è un portavoce ufficiale della Chiesa cattolica in Italia – è una rivista dei gesuiti – e in quel diario, ho scritto qualcosa sullo stato dello scisma macedone.

E fui rimproverato dal cardinale arcivescovo Colasuonno, che in seguito fu rappresentante ufficiale della Santa Sede a Mosca, e disse che: "Anche se ciò che hai scritto fosse vero, non dovrebbe essere scritto".

Furono le sue esatte parole!

Sembra la definizione della doppiezza! Affascinante. Questo dimostra davvero l'atteggiamento in Vaticano.

Sì!

Shevchuk una volta disse che l'obiettivo del movimento ecumenico è quello di creare un unico Patriarcato ucraino riconosciuto da Roma e Costantinopoli. Ma basandomi su questo, mi chiedo quanto di tutto ciò si traduca in realtà. Roma o Costantinopoli sarebbero interessate a questo compromesso?

Shevchuk e il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli si incontrano in Vaticano

Questa è una proposta ridicola, che risale al tempo di Sheptytskij. Ma era altrettanto ridicola ai tempi di Sheptytskij, quando i separatisti ortodossi ucraini lo invitarono a diventare il loro patriarca, che era anch'essa un'idea ridicola, perché c'è una differenza tra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa, e loro non sembravano rendersene conto.

Per la Chiesa romana, qualsiasi Chiesa ucraina, qualsiasi Chiesa ucraina unita deve essere sotto la giurisdizione del papa – non c'è altro modo per la Chiesa romana. Nessun altro modo!

Roma potrebbe anche essere incline a cedere il passo su argomenti quali il Filioque, ma è non è disposta in alcun modo a cedere il passo sul tema del primato papale. Mai sul primato papale!

Quindi, da una vera prospettiva cattolica, non può esistere una Chiesa che non sia sotto il papa, e da una vera prospettiva ortodossa, non può mai esserci una Chiesa [cioè l'intera Chiesa universale] che sia sotto il papa.

Sì.

Quindi, è un vicolo cieco. L'intero movimento è certamente ridicolo allora. Una cosa che mi sembra di ricordare, soprattutto alla luce degli eventi in corso, è che il patriarca Bartolomeo ha studiato al Pontificio Istituto Orientale. Le persone ricordano il suo periodo lì?

Oh, sì. Ha anche tenuto un discorso nell'Istituto. Ora ho un commento da fare al riguardo, su qualcosa che ho sentito di recente sulla TV delle stazioni termali. Stavano parlando del fatto che Bartolomeo era uno studente dell'Istituto, influenzato dalla teologia cattolica, e questa era la ragione per cui stava facendo le cose che fa adesso. Questo è ridicolo.

Quindi, non pensa che le sue azioni siano influenzate dalla teologia cattolica?

No. È influenzato dalla politica, non dal cattolicesimo. È anti-cattolico. Bartolomeo è, nel senso dogmatico della parola, anti-cattolico. Ha parlato delle differenze ontologiche tra l'Ortodossia e il cattolicesimo alla Georgetown University, e i cattolici sono rimasti scandalizzati, perché pensavano che fosse... beh... Tutte le sue idee sull'essere il "papa d'Oriente" sono le sue idee politiche.

È vero che i cattolici vorrebbero che diventasse il papa orientale, perché così sarebbe più facile per loro trattare con le Chiese ortodosse, perché sarebbe fatto tutto con una sola persona. Quindi, in questo senso, sarebbe più facile per loro; ma che Bartolomeo sia stato influenzato dalla teologia cattolica è un'assurdità assoluta. In effetti, penso che durante il periodo in cui studiava nell'Istituto fosse più probabile che i cattolici fossero influenzati da lui.

Grazie, apprezzo la prospettiva, perché spesso ascolto una parte, ma non ho mai sentito questa visione unica sulla questione.

Ha studiato diritto canonico. Era il tempo in cui non esisteva o non era stato pubblicato un diritto canonico uniate, quindi ha studiato diritto canonico, ma il diritto canonico non è teologia. Non so nemmeno se abbia seguito dei corsi di teologia lì.

Allora perché, prima di tutto, ci sono molti chierici ortodossi che studiano nell'Istituto Orientale – o sono per lo più cattolici orientali?

Un tempo ce n'erano pochissimi, ma poi i paesi comunisti si sono aperti e poi è arrivato un diluvio di studenti. A un certo punto c'erano molti ucraini e romeni. Non erano preparati a studiare ed erano studenti molto scarsi. Oggi ce ne sono meno. Quando studiavo c'erano quasi ugualmente uniati e ortodossi, provenienti da molte Chiese. C'erano alcuni serbi, c'erano molti romeni, c'erano greci e c'era un bulgaro.

Quindi, cosa motiverebbe il clero ortodosso a studiare in istituzioni teologiche di fede diversa?

La biblioteca del Pontificio Istituto Orientale è una delle migliori, se non la migliore, di studi sui cristiani orientali nel mondo.

Capisco, quindi ciò che attira è l'archivismo.

È la biblioteca, specialmente la biblioteca. Lo è anche per i greci, posso dirlo; e devo fare un commento negativo, perché molti studenti non usavano la biblioteca, e questa era la cosa più importante.

Quindi, per curiosità, cosa accadrebbe nell'istituto quando discutono di cose come il primato papale o la disputa tra essenza e energie al tempo di san Gregorio Palamas? Come vengono gestite le opinioni contrastanti ortodosse e cattoliche?

Entrambe le cose vengono insegnate.

Passando a un altro argomento, Michael Huffington, che è un magnate dei media apertamente omosessuale [12], un membro dell'arcidiocesi greco-ortodossa d'America e un grande sostenitore del Patriarcato ecumenico, sponsorizza un centro per il dialogo ortodosso-cattolico attraverso la sua fondazione all'università gesuita Loyola in California. C'è anche il sito web Public Orthodoxy della Fordham University, che pubblica e sostiene molte idee non ortodosse, per esempio contenuti pro-omosessuali. Quindi, c'è molta cooperazione tra le università dei gesuiti e gli istituti ortodossi?

Negli Stati Uniti, le università dei gesuiti non esistono davvero più. Tutte le università dei gesuiti, con pochissime eccezioni, sono nelle mani di laici. Sono università dei gesuiti solo di nome; il presidente è di solito un gesuita, ma ha pochissimo potere.

La Georgetown University, che aveva un ottimo programma accademico, è una delle università più liberali, e recentemente le è stato proibito di usare il nome di cattolica nel suo titolo a causa della sua apertura verso omosessuali e lesbiche e i vari tipi di perversità sessuali che continuano in Occidente.

Non so molto della Loyola University. L'unica cosa che so è che vi insegna Kirill Hovorun. [13]

Ora, sul tema di una "influenza occidentale": alcune scuole all'interno dell'Ortodossia applicano il termine "cattività occidentale", come in Le vie della teologia russa del grande teologo padre Georges Florovsky. Ho sempre trovato deplorevole che alcuni ortodossi, di tendenza che potremmo definire "pietistica", siano allergici a qualsiasi cosa percepita come occidentale, per esempio persino alla stessa lingua latina.

Molti santi ortodossi usavano questa lingua e il mio santo "preferito", Pietro Mogila, poteva persino conversare in latino. San Giovanni di Shanghai venerava molti antichi santi occidentali ed era estremamente ben informato su di loro: la sua risposta a questi problemi potrebbe sorprendere molte persone.

san Giovanni (Maksimovich) di Shanghai celebra il rito occidentale con il rito occidentale ortodosso a Parigi.  Il concetto stesso del rito occidentale è canonico, ma ciò non significa che tutti i gruppi di rito occidentale abbiano la benedizione di san Giovanni o siano privi di problemi

Purtroppo, molti ortodossi sembrano concentrarsi solo sul glorioso singolo periodo dei santi bizantini, e spesso non sono consapevoli delle vite dei santi più oscuri, e questo è triste.

Penso in particolare alle antiche tradizioni occidentali che sono completamente ortodosse. Dopotutto, per sottolineare l'universalità della Chiesa, l'Ortodossia non è un fenomeno dell'Europa orientale, non è né una Chiesa orientale né occidentale. È cattolica, ecumenica, vale a dire una fede universale.

Noi confessiamo l'una santa Chiesa cattolica e apostolica, non l'una santa Chiesa greca o l'una santa Chiesa moscovita. Quindi, cosa ne pensa, dovrebbe esserci maggiore consapevolezza degli antichi santi occidentali pre-scisma?

Penso che la domanda sia valida. Penso che dovrebbe esserci più venerazione. Penso che si possano venerare i santi che si desiderano, purché siano ortodossi. Il rito occidentale li venera e usa questa liturgia di rito occidentale, La divine liturgie selon Saint Germain de Paris (La divina liturgia secondo san Germano di Parigi).

Devo dire questo: trovo l'idea salutare e buona. Sfortunatamente, molti di quelli, che sono attratti da queste cose, non sono stati all'altezza delle aspettative. Sfortunatamente, molti eccentrici sono coinvolti in questi gruppi. Ed è presente ogni sorta di aberrazioni e abusi che continuano, il che mi rende leggermente sospettoso quando considero il rito occidentale.

Inoltre, quella Messa di san Germano di Parigi non è una cosa storicamente autentica, ma qualcosa che è stata messa assieme; non penso che sia brutta, non penso che certe cose che stanno cercando di fare con i tramezzi medievali, per esempio, siano cattive, penso che siano molto belle. Ma a causa del fatto che questi gruppi sono generalmente inclini a cambiare giurisdizione, e a causa dello scandalo in Francia, dove hanno ammesso diversi membri della Società teosofica, accettando l'eclettismo e l'esoterismo, vedo tutto ciò con un pizzico di sospetto.

E ovviamente, so che ha sempre preferito personalmente la liturgia e la lingua slavonica.

Oh, preferisco solo la liturgia slavonica e solo in slavonico ecclesiastico. Sono stato immune – per la mia esperienza nella Chiesa occidentale [cattolica romana] – da tutte le tentazioni di rinnovamento liturgico, modifica o cosiddetta riforma. Nella Chiesa occidentale, la cosiddetta riforma ha portato solo alla deformazione e alla rovina di quella che una volta era una bella tradizione.

Sì. Siamo ovviamente entrambi conservatori liturgici.

Io sono assolutamente in disaccordo con coloro che vogliono la liturgia in russo. Non sono per la rimozione dell'iconostasi, non sono per nessuna di quelle strane innovazioni che sono state sostenute dagli obnovlentsy (i rinnovazionisti). No, io sono molto conservatore in materia liturgica.

lo ieromonaco Constantine (Simon), al centro, con in mano il calice

Quindi, cosa pensa che accadrà ora che il Patriarcato ecumenico ha riconosciuto gli scismatici ucraini? Questo porterà a uno scisma più ampio?

Ma certo che lo farà!

La mia ultima domanda a lei come americano di origini rutene o ucraine che è stato ricevuto nell'Ortodossia ed è diventato uno ieromonaco molto amato qui a Mosca. Tutta la nostra comunità qui apprezza molto il suo servizio e il suo evidente amore per l'Ortodossia e la lingua slavonica. Quali parole ha per i fedeli delle terre ucraine e per i cristiani ortodossi ucraini di tutto il mondo, in questi tempi di crisi? Sono sicuro che a loro piacerebbe sentire un americano che è anche uno dei loro zemljaki (connazionali). Quali parole ha per loro?

Restate fedeli all'Ortodossia e al metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina!

Grazie mille, padre Constantine!

Grazie a lei!

Note

[1] Pronunciato quasi come la parola inglese sleepy (assonnato) , ma con un forte accento sulla seconda sillaba.

[2] Stefan Bandera era un collaboratore nazista dell'era della Seconda Guerra Mondiale che è stato riabilitato e reso un eroe dai nazionalisti ucraini. Si veda questo articolo di The Times of Israel.

[3] L'Ucraina della riva sinistra, ovvero la metà orientale del paese ad est del fiume Dnepr che divide in due Kiev e l'intero paese, è storicamente considerata più pro-moscovita, mentre l'Ucraina della riva destra, ovvero la parte occidentale, è considerata più pro-polacca. Non c'è mai stato un uniata sulla riva sinistra.

[4] Santa Sofia, o più precisamente, la chiesa della Santa Sapienza (Agia Sophia in greco) di Dio è la storica cattedrale e sede dei metropoliti di Kiev, restaurata da uno stato di rovina da san Pietro Mogila. La Cattedrale è considerata insieme alla Lavra delle Grotte di Kiev il più importante sito religioso storico della città, che contiene già alcuni dei siti più importanti dell'Ortodossia russa. La cattedrale è attualmente un museo, anche se occasionalmente gli scismatici sono autorizzati a usarla.

[5] Российский государственный архив социально-политической истории, ф. 89, пер. 8, док. 41. (Archivio di stato russo di storia politico-sociale)

[6] Come notato, la principale cattedrale degli uniati a Kiev, che è stata costruita senza precedenti sulla riva sinistra del Dniepr, è chiamata "cattedrale patriarcale", nonostante il fatto che il Vaticano, che è l'unica entità in grado di creare un patriarcato per gli uniati – non riconosce e non ha creato de jure un Patriarcato ucraino, eppure per comportamento furfantesco di Shevchuk, ne esiste de facto uno sulle strade di Kiev e di Leopoli.

[7] Jarema, arciprete Rostislav. "I conflitti interconfessionali in Ucraina tra il XX e il XXI secolo". Traduzione del lettore Matfey Shaheen.

[8] Ibid.

[9] Ibid.

[10] Allora rettore dell'Accademia teologica di San Pietroburgo, attualmente rettore del Seminario teologico Sretensky e abate del monastero Sretensky. Padre Constantine è stato accolto nell'Ortodossia da vladyka Amvrosij.

[11] Un documento preparato dalle autorità ortodosse e vaticane; in un senso estremamente semplificato, ha raccomandato di non proselitizzarsi a vicenda, ha criticato l'uniatismo come un ricordo del passato e ha affermato che la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa orientale sono "Chiese sorelle". Il testo può essere letto qui sul sito web del Vaticano. Padre Constantine è stato essenzialmente criticato dalle autorità cattoliche per aver citato parola per parola un documento che esse stesse accettano.

[12] https://youtu.be/xmawWi4i-7k?t=98

[13] Un archimandrita ucraino che è stato inviato da Kiev a Mosca, e che nel 2012 è stato sollevato dalle sue funzioni nel Comitato accademico della Chiesa ortodossa russa. Ha vissuto per un po' all'estero, ed è percepito da alcuni come sostenitore di una "autocefalia canonica" in Ucraina, o di altre idee che alcuni considerano piuttosto "liberali" o "progressiste" nell'Ortodossia. L'archimandrita Kirill, sebbene formalmente parte della Chiesa ortodossa ucraina, non sembra servire in nessuna funzione ufficiale, e sta invece lavorando in una posizione di insegnante presso l'università dei gesuiti in California. http://www.patriarchia.ru/db/text/1314994.html

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