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  Per la sovversione dell'Ortodossia, un'immagine vale più di mille parole

di Nicholas (membro del Vicariato di rito occidentale dell'arcidiocesi antiochena in America)

Orthodox Reflections, 27 febbraio 2024

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Un paio di anni fa ho dovuto partecipare al matrimonio eterodosso del figlio di una delle coppie della nostra parrocchia. La coppia aveva abbracciato l'Ortodossia, ma i loro figli adulti erano rimasti episcopaliani. Una delle loro figlie si stava per sposare con una cerimonia episcopaliana e hanno chiesto ad alcuni di noi di partecipare per dar loro sostegno morale. Quando io e mia moglie siamo arrivati, abbiamo visto che il nostro sacerdote era già lì. Era vestito in modo discreto, in giacca e cravatta. Non lo avevo mai visto in pubblico senza tonaca. Seduto accanto a lui, gli ho chiesto perché fosse in abiti "civili".

"Perché", ha detto, "se fossi qui in tonaca e croce pettorale, alcuni potrebbero pensare che io approvi ciò che sta accadendo qui. Potrebbero esserci delle mie foto. Potrebbero metterle accanto alle immagini di una sacerdotessa episcopaliana sui social media, e il risultato sarebbe confusione da tutte le parti. Sono qui solo perché due dei miei parrocchiani avevano bisogno di me".

È rimasto seduto in silenzio durante il "servizio" matrimoniale condotto dalla sacerdotessa episcopaliana. Ha poi trascorso qualche minuto al ricevimento, prima di abbracciare i suoi parrocchiani, congratularsi con la felice coppia e dirigersi silenziosamente verso l'uscita.

Non ha attirato l'attenzione su di sé. Non ha causato scandalo. Pochi al matrimonio si sono resi conto che era un prete ortodosso. Un semplice parroco ha compreso il potere che le sue immagini in abiti clericali, in un evento del genere,avrebbero avuto sia per gli ortodossi che per gli eterodossi. Ha saggiamente evitato tutto ciò, pur restando lì per sostenere i suoi amati parrocchiani che erano allo stesso tempo felici (matrimonio) e tormentati (eterodossi).

Se solo qualcuno di più dei nostri vescovi ortodossi mostrasse tale discernimento! Come vedremo, alcuni dei nostri vescovi o non hanno la minima idea di quest'ottica, oppure stanno intenzionalmente cercando di minare la fede ortodossa. Noi propendiamo per la seconda ipotesi, ma che siano intenzionali o meno, gli effetti sono dannosi.

Ecco alcuni esempi.

Il 4 ottobre 2023, sua Eccellenza il vescovo Athenagoras di Nazianzo dell'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America del Patriarcato di Costantinopoli ha partecipato a una "Giornata dell'armonia interreligiosa" tenutasi in un grande tempio indù a Robbinsville, nel New Jersey. L'evento ha riunito rappresentanti dell'induismo, dell'islam, del cristianesimo, del mormonismo, del giudaismo e del buddismo. I festeggiamenti sono culminati con la consacrazione del tempio pochi giorni dopo, l'8 ottobre.

Durante l'evento, il vescovo Athenagoras ha letto una lettera dell'arcivescovo Elpidophoros, capo dell'arcidiocesi. Ecco alcuni dei sentimenti espressi:

Nello sconfinato arazzo della creazione, siamo chiamati a riconoscere e celebrare i diversi modi in cui l'umanità cerca di connettersi con il divino. Come cristiani ortodossi, ci vengono continuamente ricordate le parole dell'apostolo Paolo, poiché tutte le cose vengono da lui, attraverso di lui e per lui.

In questo spirito, celebriamo l'unità e l'unicità che sottolineano il nostro viaggio umano condiviso verso un mondo di pace e riconciliazione. Possa l'apertura di questo bellissimo santuario essere un faro di gioia, comprensione, armonia all'interno della comunità indù e non solo. Possa questa pace unica dell'arte indiana rappresentare una testimonianza della nostra comune umanità e possa la sua sala sacra essere un luogo dove i cuori vengono edificati e le anime trovano conforto.

Tali parole sono molto in linea con le convinzioni ecumeniste spesso espresse dal patriarca di Costantinopoli e dai vescovi sotto di lui, tra cui l'arcivescovo Elpidophoros. Dopotutto, non è passato molto tempo da quando sua Eminenza ha scandalizzato così tante persone con il suo discorso sulle "molte vie verso Dio" in una conferenza sulla libertà di religione.

Questo è tratto da un discorso tenuto dal patriarca Bartolomeo il 1 febbraio 2024 nella chiesa della Natività della Theotokos a Costantinopoli.

A tal fine dobbiamo riconoscere che non c'è nulla che ci divida dai nostri fratelli e sorelle di altre denominazioni o religioni. Al contrario, sono tante le cose che ci accomunano; la vita di ogni individuo, indipendentemente dal suo credo religioso, si svolge come una sequenza di momenti e giorni di crocifissione e risurrezione. È proprio questa sequenza che ci avvicinerà, permettendoci di offrirci reciprocamente incoraggiamento, ottimismo, vigore e speranza. Questo sostegno reciproco ci aiuterà ad affrontare situazioni difficili, sapendo che arriveranno i giorni della resurrezione.

Tale insegnamento ecumenista è molto in contrasto con la tradizione cristiana ortodossa. Sono i sentimenti dei politici che cercano di costruire coalizioni, non i pensieri dei santi uomini che impartiscono giustamente la Parola della Verità. L'ecumenismo di questa varietà è in linea con gli obiettivi espressi dall'élite globale, dai massoni, dai new agers e da altri che, ispirati da credenze demoniache, cercano di unire tutte le religioni in una sola. Tali discorsi da parte dei vescovi "ortodossi" demoralizzano i fedeli ortodossi, mentre danno un'idea sbagliata su chi e cosa sia realmente la Chiesa ortodossa a chi ne è interessato.

Ma mentre i discorsi, le interviste, gli articoli, i libri e gli scritti accademici che sposano l'insegnamento ecumenista sono negativi, il quadro è peggiore. Molto, molto peggiore. Come l'Ortodossia ha capito da oltre 2000 anni, puoi dimenticare le parole, ma le immagini rimangono indelebilmente impresse nella tua mente. Di seguito due foto del vescovo Athenagoras alla "Giornata interreligiosa".

Queste immagini sorprendenti vanno ben oltre l'essere un "buon vicino". Inoltre vanno ben oltre il semplice sostegno alla libertà religiosa. Un vescovo della Chiesa, che posa con i non cristiani per celebrare il loro paganesimo, sarà visto come un sostenitore di uno status paritario per quella religione rispetto all'Ortodossia: "Stiamo tutti cercando Dio a modo nostro, quindi siate benedetti nella vostra ricerca! "

Pochi giorni dopo, il vescovo Athenagoras si è scusato per la sua partecipazione. Mentre qualsiasi atto di contrizione pubblica da parte di un vescovo ortodosso è un gradito cambio di ritmo, le scuse non hanno alcun valore reale. Il vescovo Athenagoras non è stato mandato lì per caso. Gli uomini che lo hanno mandato non sono idioti. Sapevano esattamente cosa stavano facendo e perché. Questo non è stato un "errore". Questa è stata una mossa calcolata per portare avanti l'ordine del giorno ecumenista all'interno dell'Ortodossia. Un'altra opportunità per abituare i cristiani ortodossi alle immagini dei nostri vescovi che pregano/officiano/partecipano a funzioni con cristiani eterodossi e non cristiani.

Man mano che le immagini si accumulano, quelli di noi che si lamentano riceveranno una pacca sulla testa e un sorriso condiscendente, mentre ci dicono, con voce piena di pietà: "Non c'è niente da vedere qui. Lo facciamo da anni. Non essere un teorico della cospirazione così paranoico.

Sfortunatamente, qui c'è davvero qualcosa da vedere. C'è una fazione di vescovi ortodossi, accademici, ricchi laici e chierici che credono veramente che l'Ortodossia sia antiquata e fortemente bisognosa di "modernizzazione". Ne abbiamo già parlato.

Quando si cerca di trasformare un'organizzazione divino-umana vecchia di 2.000 anni che si vanta di non cambiare mai, una cosa soprattutto è cruciale. Non si può può permettere alla gente di collegare i puntini di ciò che si sta facendo. Ogni azione sovversiva deve apparire come un incidente isolato. Se uno schema diventa troppo evidente, i cristiani ortodossi potrebbero effettivamente risvegliarsi e agire.

L'ecumenismo non è l'unico fronte su cui si tenta di cambiare l'Ortodossia. C'è un serio impegno in atto per "ravvivare" l'ufficio della diaconessa. Si prevede che l'ufficio della diaconessa recentemente rivisitato avrà un ruolo liturgico, a differenza dell'ufficio storico, che sicuramente non lo aveva. Ma un ruolo liturgico per le donne solleva un problema. I cristiani ortodossi non sono abituati a vedere le donne all'altare. Mettervi le donne all'improvviso susciterebbe scalpore e potrebbe persino provocare uno scisma. È necessario procedere lentamente, in modo da abituare i laici a vedere le donne operare in ruoli liturgici.

Il che ci porta all'arcivescovo Michael di New York e New Jersey (di nuovo il New Jersey, proprio come con l'incidente del tempio indù!). Ci è stato riferito, da un membro di una delle sue parrocchie, che almeno per 4 volte, l'ultima volta il 25 febbraio, sua Eminenza Michael ha benedetto Amber Prather, studentessa di seminario, a tenere l'omelia durante la Divina Liturgia domenicale. La studentessa del St. Vladimir è nella foto qui sotto (scusate per la sfocatura). Il marito di Amber è Andrew, che sembra stia studiando per la propria ordinazione nella Chiesa ortodossa.

Probabilmente tutti noi abbiamo frequentato seminari, discorsi, lezioni, ecc. con teologhe. Una donna che insegna non è un problema, se il suo discorso è separato dalla Divina Liturgia. Tuttavia, questo non è stato il caso di Amber Prather. Nel mezzo di una campagna per "modernizzare" il ruolo delle donne nella Chiesa, l'arcivescovo Michael ha ritenuto opportuno mettere una donna davanti all'altare in più occasioni per predicare l'omelia durante la Divina Liturgia. Non è possibile che l'arcivescovo Michael non sia a conoscenza del fatto che questo simbolismo rafforza la spinta verso le diaconesse e altro ancora. Sua Eminenza deve aver visto il lavoro degli arconti del Patriarcato Ecumenico, che hanno investito denaro e sforzi concreti nella promozione delle diaconesse. Recentemente abbiamo visto anche Ancient Faith Radio inserirsi in questo dibattito ospitando una tavola rotonda sull'argomento.

Naturalmente non si parla solo di donne che predicano omelie. Stiamo anche assistendo a tentativi di mettere accoliti donne all'altare. La foto qui sotto ritrae Varvara Gulina e sua figlia. Una parrocchia antiochena di Boston le ha permesso stare sulla solea con sua figlia e gli accoliti. Il metropolita ha dovuto "parlare" con il clero locale per correggere la situazione. Forse in quella parrocchia non si ripeterà un episodio del genere. Sfortunatamente, tuttavia, Varvara aveva già ottenuto ciò che voleva: una serie foto che ha messo in mostra davanti al pubblico e una rubrica su Public Orthodoxy per promuovere gli accoliti donne, dal titolo Orthodox Christian Altar Girl.

A proposito, nella foto sopra Varvara indossa una tiara. Non ha un'istruzione teologica, e sembra incline a vestirsi da "principessa" in chiesa. Una persona che la conosce l'ha descritta come "non a posto" e poco più che uno "strumento" per coloro che spingono per le donne all'altare. Come si potrebbe supporre, non si tratta realmente di donne diaconi o di donne che predicano omelie o di chierichette. Questi sono solo passi per mettere i cristiani ortodossi a proprio agio nel vedere le donne all'altare, dove assumono ruoli maschili. Una volta raggiunto uno specifico livello di comfort, la mossa successiva è il vero obiettivo: l'ordinazione delle donne al sacerdozio. Un obiettivo sul quale gli oppositori più onesti della tradizione ortodossa, come Aristotele Papanikolaou del Centro studi cristiani ortodossi di Fordham, sono già al lavoro.

Ma è naturale che le donne possono predicare! L'arcivescovo Michael ha dato la sua benedizione in più occasioni affinché una donna predicasse omelie in una delle sue chiese. Quali altri vescovi si uniranno a lui in questo? Questo resta da vedere, ma è una buona scommessa che lo faranno di più. Ovviamente le donne possono servire all'altare, guardate tutte le foto che lo dimostrano! Ad un certo punto nel futuro, i modernizzatori ci ricorderanno che il mondo non è finito quando le donne hanno predicato omelie e hanno svolto ruoli liturgici. Allora perché il mondo dovrebbe finire solo perché ora le donne possono essere ordinate?

Per favore, fate un favore a voi stessi e all'Ortodossia: non pensate che tutte queste cose siano semplicemente coincidenze. Si tratta di un sofisticato sforzo di propaganda sulla falsariga di quelli utilizzati per trasformare con successo Roma, la Chiesa episcopale e le altre principali denominazioni protestanti. Tutte le persone che svolgono un ruolo in tutto questo comprendono le ramificazioni combinate di tutti questi sforzi? Sicuramente no. Ma è nostro dovere capire cosa sta succedendo, mentre siamo ancora in tempo per fare qualcosa al riguardo.

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