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  I fedeli della diocesi di Zaporozh'e al patriarca Bartolomeo: "Lei non è un buon pastore"

Orthochristian.com, 31 marzo 2023

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foto: hramzp.ua

Il clero e i fedeli della diocesi di Zaporozh'e della Chiesa ortodossa ucraina hanno alcune parole speciali per il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli.

Dopo essersi riuniti ieri per i sacramenti della confessione, comunione e unzione, i fedeli hanno avuto l'opportunità di discutere di ciò che sta accadendo nel loro Paese: "abbiamo deciso di fare un appello aperto al creatore degli attuali problemi della nostra Chiesa madre ortodossa ucraina", scrive sua Eminenza il metropolita Luka di Zaporozh'e, introducendo l'appello sul suo canale Telegram.

Anche sua Santità il catholicos-patriarca Ilia di Georgia si è rivolto al patriarca Bartolomeo, invitandolo a intercedere per la Chiesa ortodossa ucraina perseguitata.

Tuttavia, a differenza del patriarca Ilia, i fedeli di Zaporozh'e non chiedono né si aspettano alcun aiuto dal patriarca Bartolomeo, ma si limitano a esprimere la loro opinione su di lui.

Il loro metropolita Luka è noto come forse il più schietto vescovo della Chiesa ortodossa ucraina. Nel 2018 aveva scritto al patriarca Bartolomeo sulla creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica, rivolgendosi a lui come "Caro suddito leale della Repubblica turca, signor Bartolomeo".

L'appello dei fedeli di Zaporozh'e recita integralmente:

Appello aperto dei fedeli della diocesi di Zaporozh'e della Chiesa ortodossa ucraina al patriarca Bartolomeo di Costantinopoli

La nostra Chiesa è stata apertamente perseguitata negli ultimi anni. Centinaia di chiese sono state sequestrate, a decine di migliaia i loro parrocchiani sono stati privati della normale vita ecclesiale. Molti di loro sono stati picchiati a sangue dagli incursori, e alcuni sono rimasti feriti fisicamente, al punto che tra loro c'è anche chi è diventato invalido, perché durante i sequestri ha subito danni irreparabili alla salute. Ce ne sono anche alcuni, come padre Leonid Delikatny, rettore della chiesa dell'arcangelo Michele nel villaggio di Zadubrovka, nella regione di Chernovtsy, che sono morti difendendo la propria chiesa. Questi radicali non esitano a profanare le nostre chiese e cercano di dar loro fuoco.

Lei, come patriarca di Costantinopoli, è direttamente responsabile di tutto questo! Dopotutto, è stato secondo la sua decisione che è stata creata a partire da varie strutture non canoniche la "Santa Chiesa dell'Ucraina", che ora si fa chiamare "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", i cui chierici e sostenitori sono coinvolti negli oltraggi e nel banditismo.

La morte di un prete e il sangue e le lacrime dei nostri credenti espulsi dalle chiese dove pregavano i loro nonni e bisnonni è sulle sue mani!

Le piace tanto parlare delle cure paterne per il "suo" gregge in Ucraina. E come si manifestano queste cure? Con il supporto della politica da razziatori nella struttura a lei convenzionata? Questa non è cura, ma è la più autentica ipocrisia e viltà, non solo davanti agli uomini, ma anche davanti a Dio.

Sfortunatamente, lei non è stato informato di ciò che hanno fatto i rappresentanti della struttura che sovrintende durante il recente sequestro della chiesa della Natività di Cristo a Ivano-Frankovsk. Non sa che i suoi sostenitori hanno usato gas nervino contro i parrocchiani di questa chiesa! Tuttavia, nemmeno questo è scioccante. Nella chiesa catturata, i suoi fedeli sudditi, ipocritamente in tonaca, davanti alla telecamera, hanno inscenato una preghiera, consentendo allo stesso tempo alle donne di entrare liberamente nell'altare e a militanti mascherati di gridare slogan offensivi contro la nostra Chiesa Madre Ortodossa Ucraina. Tutto sembrava una manifestazione di vero satanismo!

Dal 2018, non si è mai pronunciato contro tali illegalità. Così come non ha invitato i suoi figli a fermare il sequestro delle chiese e gli altri crimini contro i figli fedeli della Chiesa ortodossa ucraina.

Rimane in silenzio anche adesso, quando le autorità stanno cercando di portare via il luogo più sacro della nostra Chiesa, la Lavra delle Grotte di Kiev, e di dissacrare le reliquie dei venerabili padri delle Grotte di Kiev, trasformandole in "reperti da museo". Con tali azioni si condanna da solo! Con il suo silenzio sulla Lavra, sostiene coloro che affermano che le autorità turche avevano tutto il diritto di fare una moschea di Hagia Sophia, il centro spirituale dell'intero mondo ortodosso.

Tuttavia, la sua posizione è chiara: non importa quanto lei cerchi di nascondere questo obiettivo, sta facendo di tutto per distruggere definitivamente l'Ortodossia canonica in Ucraina, cercando di rimuovere l'unico serio ostacolo sulla via della creazione di una nuova unia nella nostra terra, tra i suoi sostenitori e i greco-cattolici ucraini – e questo ostacolo siamo noi, i figli fedeli della Chiesa ortodossa ucraina.

A questo proposito, non ci rivolgiamo a lei e non le chiediamo nulla, ma esprimiamo il nostro atteggiamento nei confronti della sua posizione, sforzandoci di sensibilizzare i fedeli delle altre Chiese locali.

La nostra voce è la voce della gente comune, non dei funzionari governativi di alto livello, dalle cui labbra lei riceve informazioni piacevoli e separate dalla realtà della vita della Chiesa. La nostra voce è la voce di un popolo profondamente credente, saldamente radicato su una base canonica, il che significa che è la voce della verità, che purtroppo è estremamente spiacevole per lei.

Lei non è un buon pastore. Le pecore del nostro gregge hanno infatti sofferto e stanno soffrendo per le conseguenze delle sue decisioni sull'Ucraina, mentre ignora e persino incita alle atrocità i suoi aderenti.

Secondo i canoni della Chiesa nell'interpretazione generalmente accettata, lei non aveva e non ha il diritto di interferire negli affari della Chiesa in Ucraina.

Siamo fermamente convinti che la radice dei problemi della nostra Chiesa risieda nel suo desiderio di diventare un papa per il mondo ortodosso.

Sappiamo dalle Sacre Scritture che né il potere, né la fiducia nei principi degli uomini, né una grande presunzione possono mai mettere una persona al di sopra di Dio. Dopotutto, i nostri destini e il nostro futuro sono solo nelle mani di Dio.

Ci auguriamo che lei ricordi le parole del Vangelo: guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! (M. 18:7), così come il fatto che la punizione di Dio è inevitabile.

Pertanto, confidando nella misericordia di Dio, attendiamo il giorno in cui un Concilio panortodosso condannerà sia il concetto del "primo senza eguali" (papa d'Oriente), sia lo scisma che lei ha creato nella Chiesa ortodossa.

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