Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=31&id=205  Mirrors.php?cat_id=31&id=602  Mirrors.php?cat_id=31&id=646  Mirrors.php?cat_id=31&id=647  Mirrors.php?cat_id=31&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=31&id=2779  Mirrors.php?cat_id=31&id=204  Mirrors.php?cat_id=31&id=206  Mirrors.php?cat_id=31&id=207  Mirrors.php?cat_id=31&id=208 
Mirrors.php?cat_id=31&id=3944  Mirrors.php?cat_id=31&id=7999  Mirrors.php?cat_id=31&id=8801  Mirrors.php?cat_id=31&id=9731  Mirrors.php?cat_id=31&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=31&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 7
  Interviste di Tudor Petcu a due ortodossi spagnoli
Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

Testimonianza di padre Víctor García (Siviglia)

Primi anni

La mia ricerca spirituale ha avuto inizio quando ero piccolo. Come la grande maggioranza degli spagnoli, sono stato battezzato nella chiesa cattolica romana nella città in cui sono nato, una piccola città dell'entroterra chiamata Jaén (Spagna). Durante la mia infanzia, sono stato educato in una famiglia in cui l'amore prevaleva all'interno della famiglia e dove, in misura maggiore o minore, Dio era presente sia in mio padre che in mia madre. L'educazione che ho ricevuto da bambino si è svolta in una scuola religiosa cattolica romana, all'interno della corrente salesiana nella città di Siviglia, città in cui ho praticamente vissuto tutta la mia vita.

Forse influenzato dalla scuola, o dalla mia stessa famiglia, durante la mia prima educazione e per alcuni anni, ogni domenica partecipavo più o meno regolarmente alla chiesa come chierichetto in quella che era chiamata in quel periodo "Messa dei bambini". In questo momento, a quanto ricordo, posso considerare che durante una Messa Dio mi ha parlato e l'ho ascoltato per la prima volta. Ricordo che non avevo più di 11 anni quando al termine di una delle messe ho detto a mia madre: "Mamma, voglio diventare prete da grande". Logicamente mia madre a quel tempo lo prese quasi per scherzo, ma già nel mio cuore era stato piantato il seme, quello che non sapevo allora è che Dio mi avrebbe chiamato, molti anni dopo, ma nella santa Chiesa ortodossa.

Durante la maggior parte degli anni dell'adolescenza, tuttavia, la mia percezione spirituale e la mia concezione religiosa sono state purtroppo ridotte al minimo. Vivendo in una città in cui la "religiosità popolare" diventa molto evidente durante la Settimana Santa, sono sempre stato legato al nostro Signore, anche se solo in quel contesto. Tuttavia, il mio amore per quella "religiosità" stava diminuendo mentre il mio cuore si espandeva cercando la trascendenza di tutto ciò che è visibile all'invisibile. Questo mi ha fatto ripensare il cristianesimo cattolico romano (che a quel tempo era l'unico che conoscevo) e metterlo in discussione anche se in vari periodi dell'anno ero ancora legato spiritualmente a Cristo, ma non alla chiesa che mi aveva insegnato fin dall'infanzia e che dal mio punto di vista, limitava l'uomo.

Ricerca spirituale

Forse il punto di svolta è stato quando ho iniziato a compiere una ricerca "alternativa" spirituale che sembrava davvero che fosse il mio percorso e ho iniziato uno studio sistematico di varie confessioni religiose, sia cristiane che non cristiane. A quel tempo, Dio mi stava preparando un percorso di scoperta che avrebbe portato all'Ortodossia e grazie a Dio al mio indegno sacerdozio.

Per due, forse tre anni, ho testando e conosciuto diverse correnti, tra cui il cristianesimo evangelico (protestante) che, sebbene trovassi molto sorprendente e attuale per i giovani, non mi offriva così come il cattolicesimo romano la trascendenza che cercavo. Dal mio punto di vista, erano sistemi più dedicati ad attrarre le masse che a seguire i veri insegnamenti del nostro Signore. Eppure Dio non mi aveva "introdotto" all'Ortodossia.

Nello stesso periodo, l'anno successivo, ho incontrato le diverse correnti buddiste che per un certo periodo mi hanno allontanato dal cristianesimo alla ricerca della meditazione e di conoscenze molto interessanti, ma che quando è arrivato il momento mi hanno lasciato un vuoto nel cuore; da allora mi sono posto la seguente domanda a cui nessuna corrente buddista mi ha risposto: "E adesso, cosa?"

Tuttavia, è stato proprio uno degli strumenti di questa tradizione filosofica che mi ha fatto conoscere il mondo ortodosso. La meditazione, che, devo riconoscere, mi sembra un ottimo strumento di conoscenza di sé, mi ha fatto tornare a cercare questo tipo di "processi" all'interno delle diverse correnti cristiane e quindi tornare alle mie origini, in modo da poter implementare questo strumento nel mio cristianesimo tradizionale. In questo modo e attraverso un processo di ricerca in cui Dio aveva senza dubbio (e ha) molto da dirmi, sono arrivato alla preghiera per antonomasia dell'Ortodossia, la preghiera del cuore "Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di me, peccatore". Questo era il punto, grazie a Dio, di non ritorno. È così che ho appreso dell'Ortodossia ed è così che ho finalmente conosciuto la via che Dio aveva preparato per me.

L'Ortodossia

Da qui, ha avuto inizio un processo di trasformazione che mi ha fatto leggere pubblicazioni relative all'Ortodossia e alla sua teologia, assorbire il mio amore per la Chiesa, i suoi riti e uffici, ma soprattutto per realizzare me stesso con una spiritualità e un'esperienza religiosa che non avevo visto e che avevo creduto cancellata dalla tradizione cattolica romana nel perseguimento della legislazione, dei cambiamenti e di una storia quanto meno grigiastra del cristianesimo nel mondo occidentale.

Nella mia ricerca, ho iniziato a chiedermi se non ci fosse una chiesa ortodossa nel mio territorio e, con mia grande sorpresa, ce n'era una. A quel tempo non sapevo dei patriarcati, diocesi canoniche e non canoniche, riconosciute o non riconosciute dal mondo ortodosso. Tale era il mio desiderio di conoscere e vivere la fede ortodossa che ho trascurato tutto ciò. Nella mia città, ho scoperto che esisteva una chiesa ortodossa, e anche con la liturgia in spagnolo, quante cose Dio ci mette davanti senza che noi lo sappiamo! Durante questo periodo ho parlato con quella che era la mia ragazza (per grazia di Dio, oggi la mia amata moglie) della mia "riscoperta cristiana" e della mia intenzione di conoscere più profondamente questa chiesa. Dio, a quel tempo, mi aveva riservato un altro dono: colei che ora è mia moglie mi ha sostenuto fin dall'inizio e mi ha aperto le braccia per decidere ciò che mi dettavano il mio cuore e la mia anima. È così che sono arrivato alla Chiesa ortodossa e ho incontrato quello che sarebbe stato il mio padre spirituale, padre Pablo, che poco dopo avermi incontrato, mi ha detto una delle frasi che mi hanno trasformato e che senza dubbio ha reso l'Ortodossia la mia strada finale: "Gli uomini possono deluderti, ciò che non ti deluderà mai sarà l'Ortodossia". Da qui, il mio processo di trasformazione e di studio è diventato continuo grazie ai padri Pablo e Miguel, che, attraverso la loro scuola catechetica e teologica, mi hanno preparato per uno dei giorni più meravigliosi della mia vita, il giorno in cui ho ricevuto il sacramento della cresima in presenza di colei che oggi è mia moglie, dei miei amici e della mia famiglia.

Dio mi ha fatto un altro dono sotto forma di incommensurabile amore per la mia famiglia, che, una volta che ho risposto alle domande e ai dubbi successivi su un cambio di confessione religiosa, mi ha sostenuto con un amore incondizionato e pian piano ha approfondito l'Ortodossia, comprendendola e amandola anche dalla propria percezione cattolica romana.

Ciò che segue da qui è uno studio teologico e liturgico in corso, nonché un processo della chiesetta di san Serafino di Sarov a Siviglia e delle comunità che da essa dipendevano alla ricerca della canonicità, che sebbene implicita nell'ordinazione sacerdotale dei padri Pablo e Miguel, non la situava esplicitamente nella Chiesa locale. Ciò è avvenuto con l'incorporazione della nostra chiesa nella ROCOR (Chiesa ortodossa russa al di fuori della Russia) nel 2012 con la quale la chiesa è entrata pienamente nella canonicità e successivamente per motivi pastorali, nel 2016, con l'incorporazione nel Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.

I miei studi teologici liturgici e l'approfondimento della fede ortodossa grazie alla scuola di padre Miguel di Cadice negli ultimi dieci anni, insieme al mio matrimonio con mia moglie nella nostra meravigliosa chiesa, mi hanno portato sempre avanti con amore e umiltà in un percorso che ha avuto inizio con il sacramento della cresima e che grazie al Nostro Signore e all'amore pastorale che sua Eminenza il metropolita Policarpo di Spagna e Portogallo del Patriarcato ecumenico ha per la mia comunità, ha portato alla mia ordinazione sacerdotale per la comunità di Siviglia e quindi, a mettermi in grado di portare l'Ortodossia e l'amore di Cristo sia agli ortodossi che agli spagnoli che sono chiamati dal Signore a sapere qual è senza dubbio la retta via e la giusta fede di salvezza.

Cosa significa per lei essere un prete ortodosso spagnolo?

Nella mia totale indegnità, essere sacerdote in Spagna è una sfida, un orgoglio, una benedizione di Dio e una lotta spirituale e umana nel contesto in cui si trova la società spagnola.

È una sfida perché essere un prete ortodosso in un paese eminentemente cattolico romano e allo stesso tempo un paese in cui la religione e l'amore per Dio stanno decadendo nella secolarizzazione a passi da gigante, significa che nella società di tutti i giorni si deve dimostrare che un altro modo è possibile, che questo percorso esiste fin dai primi secoli del cristianesimo e che ha raggiunto i nostri giorni senza essere distorto. È una sfida perché mantenere un gruppo di fedeli di cui il 95% proviene da fuori del paese, e quindi è una comunità molto fluttuante, ti spinge a mantenere una visione ottimistica che prima o poi l'Ortodossia "tornerà" agli spagnoli

È un orgoglio perché mai nella mia vita, avevo immaginato che Dio nella sua infinita misericordia, mi avrebbe riservato questo onore così poco meritato, un orgoglio perché porto la mia fede ovunque io vada ed è un orgoglio difendere la retta fede con umiltà. Per me è una benedizione che gli spagnoli si avvicinino per la prima volta alla Chiesa ortodossa, un orgoglio essere ortodossi in un paese di tradizione cattolica romana e poter proporre alternative nella teologia dei santi Padri, e un orgoglio poter vivere la Divina Liturgia, pietra fondamentale della nostra fede e pilastro della mia vita nella vita di tutti i giorni. È un orgoglio incontrare persone ortodosse di altri paesi che vivono la loro fede in un modo così spirituale, così trascendente e con tanto amore per Cristo e la sua Chiesa.

Infine, è anche una lotta dentro e fuori. Dentro perché il diavolo, più siamo vicini alla verità, più ci attacca incessantemente usando tutti gli strumenti di suo possesso, ma è anche una costante vittoria sul maligno perché Dio è con noi facendolo cadere quando noi, nella nostra debolezza, non possiamo. È una lotta perché devi affrontare i radicalismi sia esterni, che di altre confessioni religiose, sia interni, dell'Ortodossia stessa, dove i nazionalismi radicali, l'ignoranza della storia ortodossa e la propria paura di alcuni settori ortodossi ti fanno stare attento agli attacchi "velati". La cecità e la divisione che viviamo nella diaspora è un abisso che come ortodossi uniti in Cristo e nel corso della storia dobbiamo lavorare per eliminare. È necessario lavorare dalle chiese locali indipendentemente dal patriarcato, dalla conoscenza e dall'amore del vicino per vedere l'Ortodossia in tutta la sua pienezza.

Come sacerdote, la mia missione e quella della mia comunità è l'integrità e l'unicità ortodossa all'interno di un mondo in mutamento e vacillante, portando fede agli spagnoli e instaurando l'Ortodossia tra tutti i fedeli a prescindere da dove provengono. L'Ortodossia è cattolicità, al di là dei litigi nazionali, della politica e delle questioni mondane. Come sacerdote, la mia missione è insegnare a trascendere il mondo quotidiano per trovare Dio in ogni angolo del nostro cuore.

Pensa che un'evoluzione dell'Ortodossia spagnola potrebbe essere possibile in futuro?

L'evoluzione dell'ortodossia in Spagna deve avvenire essenzialmente attraverso due percorsi. Un primo percorso deve nascere e potenziarsi a partire dai diversi patriarcati e Chiese presenti in Spagna. Dobbiamo aprirci ai cittadini, agli spagnoli, alla strada, attraverso il Vangelo stesso, avvicinando la Parola di Dio e l'Ortodossia a coloro che vogliono ascoltare. Dobbiamo farci vedere come un'unità totale, abbandonando le usanze nazionalistiche o circondando l'ingresso della Chiesa solo a pochi "affini" nazionali.

Dobbiamo aprire l'Ortodossia non solo agli stessi ortodossi, ma a tutti e vedere i vantaggi, l'amore e la teologia della salvezza della chiesa. Per questo credo sia essenziale che la stessa Conferenza Episcopale Ortodossa lavori su questioni che risolvono quel "disordine" che agli occhi degli spagnoli c'è nell'Ortodossia, dando priorità alla fede e non al territorio episcopale. È logico che ci siano chiese di diversi patriarcati nazionali, ciò che non è logico è che vi aderiscano solo ed esclusivamente i fedeli di quelle nazionalità, poiché cadiamo nell'eresia. Non possiamo giocare a questo gioco in Spagna, fino a quando queste generazioni straniere torneranno nei loro paesi, e la Chiesa ortodossa sarà condannata a scomparire.

L'altra strada è la strada dei fedeli stessi. Devono essere evangelizzatori ortodossi in un mondo cieco, in una terra dove tutto ciò che non è cattolico romano è raro o sospetto. I nostri fedeli devono essere voci che gridano e insegnano l'Ortodossia in Spagna attraverso le loro vite, le loro famiglie e il loro amore. Per questo dobbiamo cercare una totale integrazione, non creando ghetti etnici o ghetti culturali che chiudano quelle porte, tutti gli ortodossi devono integrarsi nella società con gli stessi spagnoli per seminare l'Ortodossia e non escludere, nella stragrande maggioranza dei casi attraverso il subconscio la popolazione locale. Sono apostoli in un mondo che devono capire.

Cosa può dire dei più importanti santi spagnoli celebrati nella Chiesa ortodossa?

La Spagna è un paese di martiri e santi, che si vedono fin dalle origini del cristianesimo e quindi sono raccolti in misura maggiore o minore all'interno dei santorali e dei martirologi ortodossi. Molti di loro sono poco conosciuti o addirittura ignorati, anche se alcuni di loro erano di grande importanza per i Padri della Chiesa e per la comunità cristiana preconciliare e anche più tardi.

È degno di nota che il mondo ortodosso riconosca con maggior zelo i santi che la penisola iberica ha donato all'Ortodossia: tra loro vi sono grandi padri come sant'Osio di Cordova, sant'Isidoro e san Leandro di Siviglia, san Leonardo, san Marcello, san Lorenzo e grandi sante come Giusta e Rufina di Siviglia, la santa martire Aurea di Cordova, san Braulio di Saragozza o santa Eulalia di Barcellona, per citarne alcuni.

Il mondo ortodosso deve indagare e lavorare sull'importanza della Fede e sull'importanza per il mondo ortodosso di questi santi, che hanno difeso e sostenuto la Fede nei primi concili e successivamente hanno affrontato le invasioni musulmane della penisola.

La ragione della loro ignoranza sta nella loro appartenenza al mondo dell'Europa occidentale che, in una certa misura, è stato abbandonato dal mondo ortodosso che ha visto con sospetto lo scisma in questi territori, tuttavia è giusto che gli occhi si rivolgano a questi santi e martiri per riportarli al loro posto all'interno dell'Ortodossia. Per questo, i convertiti spagnoli ortodossi devono difendere con precisione la loro conoscenza e lo studio dei loro scritti e delle loro vite approfittando delle loro feste in modo da far vedere ai nostri fratelli nell'Ortodossia che risiedono in Spagna, che non si trovano in un paese indifferente o sconosciuto alla loro fede, ma al contrario, far loro comprendere, conoscere e migliorare il ritorno alla vera fede che una volta era ampiamente presente nei nostri confini.

* * *

Intervista di Tudor Petcu a Francisco José Pino Rodriguez

Francisco José Pino Rodríguez è nato nel sud della Spagna nel 1976, ma sin dalla sua adolescenza ha vissuto a Madrid. Sposato e padre di due figli, ha un dottorato in filologia inglese e un master in traduzione. Lavora come traduttore.

Battezzato da bambino nella Chiesa latina (cattolica), è entrato nella Chiesa ortodossa nel 2012.

Francisco José collabora con la sacra metropolia di Spagna e Portogallo (Patriarcato ecumenico di Costantinopoli), di cui gestisce il blog di notizie e la pagina Facebook. Attualmente è uno studente a distanza presso l'Istituto di studi cristiani ortodossi (IOCS) a Cambridge.

La prego di comunicarci quando è stata fondata la Casa de Espiritualidad San Isidoro de Sevilla e qual è il suo scopo.

La Casa de Espiritualidad è una piccola casa situata a El Castillo de las Guardas, a circa 60 km. a nord di Siviglia (Andalusia), nel mezzo di uno splendido paesaggio naturale, che è stata acquistata nel 2012 dall'archimandrita Pablo, il nostro parroco a Siviglia. Lo scopo originale era quello di trasformarla in un piccolo eremo in cui uno o due eremiti potessero vivere una vita di preghiera e di servizio all'intera comunità. Tuttavia, poiché non abbiamo ancora un candidato idoneo, le nostre parrocchie della Spagna meridionale la utilizzano come centro per ritiri, incontri informali, ecc. La casa è accogliente e molto umile, con due stanze, un patio, una piccola biblioteca e una cappella (consacrata dal nostro metropolita lo scorso giugno).

Qual è, o potrebbe essere, il contributo principale della Casa de Espiritualidad San Isidoro de Sevilla alla rinascita dell'Ortodossia in Spagna? Sarei molto felice se potesse dire alcune parole sugli ulteriori progetti della Casa de Espiritualidad.

Nel febbraio 2016 sono stato nominato responsabile della Casa e da allora sto cercando di trasformarla in un punto focale per lo studio e la diffusione della fede cristiana ortodossa e dell'eredità spirituale ispanica. Come ho detto prima, la maggior parte delle parrocchie ortodosse in Spagna usa raramente la nostra lingua, quindi uno degli obiettivi della Casa è quello di contribuire a invertire questa tendenza celebrando i servizi (in particolare le Ore canoniche) in spagnolo e fornendo ai nostri membri chierici e laici adeguato materiale liturgico per farlo. Avremo anche conferenze sulla vita dei santi ispanici, ecc. Il progetto più immediato che abbiamo è la celebrazione, il prossimo autunno, di un seminario di canto bizantino di base dedicato agli otto Tropari della Risurrezione in spagnolo.

Perché Isidoro di Siviglia dovrebbe essere considerato un santo della Chiesa ortodossa e quale sarebbe la sua importanza per il più ampio mondo ortodosso?

Di fatto Isidoro, arcivescovo di Siviglia dal 599 al 636, è già commemorato come santo nei calendari ortodossi (la sua festa si celebra il 4 aprile). Può essere considerato uno dei più grandi luminari dell'antica chiesa ispanica. Combatté contro l'eresia ariana, che era professata dalla classe visigota al potere in Spagna, difese la fede ortodossa contro gli ebrei e raccolse tutta la conoscenza scientifica del suo tempo in un libro chiamato "Etimologia". Sicuramente, i cristiani ortodossi di origine ispanica hanno un potente intercessore in cielo!

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 7