Per sette anni ho studiato teologia e ho avuto la fortuna di visitare molte tra le più belle chiese della cristianità ma solamente di recente ho avuto la grazia di capire il reale significato teologico della cupola. Sapevo, come scrisse il patriarca Germano, che “il Tempio è il cielo terrestre; negli spazi celesti Dio abita e passeggia” e che dunque la cupola è immagine del misterioso abbraccio umano-divino per il quale gli uomini si trovano uniti nella fraternità della Chiesa, ma solamente nello scorso mese di Gennaio il buon Dio ha voluto farmi fare esperienza viva di quanto avevo studiato conducendomi in maniera imprevista a Kiev e nello specifico nella chiesa della Natività della Beata Vergine Maria detta “Kupol” nel quartiere Pechersk.
Forse è difficile credere che un italiano che sa poche parole di russo abbia potuto fare un'esperienza di questo tipo capitando per la prima volta in una chiesa di Kiev ma i sentieri di Dio sono misteriosi e questa volta sono passati da Kupol.
La costituzione architettonica del tempio fa sì che chiunque arrivi si senta contemporaneamente abbracciato ed elevato: abbracciato nell'amore della Chiesa ed elevato da essa, nella preghiera e nei sacramenti, all'incontro con Dio.
Questa è stata esattamente la mia esperienza.
Ho visto una struttura accogliente, calda a misura d'uomo e soprattutto di bambino! I bambini hanno infatti il loro spazio a Kupol, i loro giochi e anche un fasciatoio per i neonati proprio come a casa loro. La struttura rispecchia l'animo del rettore di questa chiesa l'arciprete Oleg Melnychuk, un sacerdote innamorato di Dio e dei suoi parrocchiani.
Padre Oleg mi ha accolto nella sua comunità come se fossi un parrocchiano di vecchia data: abbiamo condiviso la preghiera, la tavola, pensieri e idee. Sì anche le idee perché il rettore della chiesa della Natività della Beata Vergine Maria è anche uomo di studio e di impegno sociale. Non ho bisogno di accattivarmi la sua amicizia e dunque se dico che Padre Oleg è un sacerdote speciale, lo dico solo perché è vero perché ho potuto constatare che totalmente immerso nell'amore della Trinità che non può fare altro che trasmetterlo a tutti. La sua piccola chiesa domestica, matushka Alla e i figli Serafim, Misha e Maria, così come la sua comunità di Kupol ne sono la testimonianza.
Ho visto migliaia di cupole, da quella di san Pietro a Roma a quella di santa Sofia a Costantinopoli, ne sono rimasto certamente affascinato ma solamente la piccola cupola che sorge nel quartiere Pechersk di Kiev ha toccato in profondità la mia anima. Da quando sono tornato in Italia penso sempre allo straordinario Natale nella chiesa di Kupol, nelle mie preghiere ci sono tutti gli amici che ho conosciuto lì e nel mio portafoglio c'è il geniale libro di preghiere pieghevole inventato da padre Oleg ma soprattutto nel mio cuore c'è la speranza di tornare presto a Kiev per essere nuovamente a Kupol che per me è una vera icona del Cielo!
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