La parola 'Ucraina' significa terra di confine. In altre parole, l'Ucraina non è un paese, ma una regione. In realtà, storicamente, è un termine separatista per la Galizia, inventato per ragioni politiche anti-russe dall'Austria-Ungheria solo circa 120 anni fa. In realtà, tutto quello che viene chiamato Ucraina oggi non è parte di quel confine, ma una parte della patria dell'Ortodossia (la Rus'), chiamata Piccola Russia.
Pertanto, ciò che sta accadendo oggi a Kiev e nell'estremo occidente ucraino (Galizia) non è tanto una guerra civile, ma piuttosto una parte di una guerra geopolitica divisiva e imperialista. Questa è una guerra contro la civiltà cristiana eurasiatica, finanziata e orchestrata dal secolarismo ateo occidentale, che ha già cercato di annientare quella civiltà nel 1917, esportandovi la sua ideologia materialista atea. Molto tempo prima questo laicismo occidentale, camuffato sotto vari nomi, aveva già prodotto i massacri di Carlo Magno, delle Crociate, dell'Inquisizione e delle guerre di 'religione', e poi i genocidi estesi in tutto il mondo dell'imperialismo, della rivoluzione industriale, del darwinismo, del marxismo, del nazismo, di una Unione Europea totalmente corrotta la cui corruzione 'mozzafiato' costa 100 miliardi di euro all'anno (secondo il rapporto del febbraio 2014 del commissario europeo Cecilia Malmstroem), e lo sfruttamento del globalismo.
Vent'anni fa abbiamo visto la prima parte di questa guerra geopolitica in Jugoslavia, anch'essa una zona di confine, che l'Europa occidentale, guidata dal Vaticano, voleva dividere e dominare, strappandola lontano dalla base della civiltà cristiana eurasiatica. In questo l'Europa occidentale non ha ancora avuto successo e deve ancora dividersi e fornire truppe per tenere sotto un relativo controllo le parti di questa zona. Queste truppe, e la minaccia di bombardamenti e dei blocco economico della Serbia, non sono stati in grado nemmeno di iniziare a preparare questa regione per il controllo dell'Unione Europea tramite Berlino. Tuttavia, oggi, un processo simile sta iniziando in Ucraina, dove sono messe ancora una volta alla prova le tecniche occidentali tanto praticate della 'Primavera' araba, compreso l'uso dei social network.
Sono state sequestrate armerie nelle tre ex province polacche nella parte occidentale dell'Ucraina (Ucraina nel vero sensso del termine) e terroristi semi-professionali, ben addestrati e orchestrati, si sono gettati contro la polizia a Kiev, uccidendo nove poliziotti nelle ultime 24 ore. Questi banditi hanno lasciato svastiche alle loro spalle e uno dei loro leader, l'antisemita Tyagnibok, è stato chiamato nazista perfino da Angela Merkel a Berlino. Tuttavia, ci sono altri leader del far west ucraino, Yatsenyuk, e il fantoccio favorito degli americani, Klichko (che parla inglese), così amati dalla sboccata politica statunitense Victoria Nuland. L'attuale guerra a Kiev e nell'estremo occidente dell'Ucraina è un tentativo di jugoslavizzare l'Ucraina.
È improbabile che questo tentativo riesca, perché a differenza della Serbia, l'Ucraina è il confine della Russia. Non appena i giochi olimpici saranno finiti (e gli attuali problemi sono stati chiaramente orchestrati da Washington e Berlino in sincronia con loro), è probabile che la Russia si muoverà. Non ha alcun desiderio di vedere la libanizzazone e la sirianizzazione dell'Ucraina, o di vederla trasformata in una colonia polacca o tedesca, come nella seconda guerra mondiale. Inoltre, dollari USA ed euro di Bruxelles scarseggiano al giorno d'oggi, l'assorbimento nell'Unione Europea creata dagli USA di Stati baltici, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia e Cipro è stato tutto troppo costoso.
Una delle navi da guerra statunitensi inviate a Sochi due settimane fa per intimidire la Russia ieri è rimasta bloccata su un banco di sabbia nel Mar Nero. Può essere un simbolo di tutti i tentativi da parte dei politici e dei media occidentali, siano essi Obama o Ashton, per intimidire l'Ucraina.
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