L'amore e il rispetto per la verità sono comuni all'esperienza religiosa di tutti gli esseri umani, ma l'attitudine cristiana verso la verità ha un "gusto" speciale, un colore particolare, che viene messo in luce da Gv 14:6, "Io sono la via, la verità e la vita": per il cristiano la verità è una persona, il Verbo unigenito del Padre. Cercare e amare la verità significa mettersi in relazione personale con il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.
Il legame che si crea tra Cristo e noi influenza, cambia e trasfigura la nostra vita. Ed è proprio questo legame che ci fa provare un vivo desiderio di sentirci in comunione con tutti gli altri cristiani, di superare le barriere che ci dividono, di presentarci al mondo come una cosa sola.
Curiosamente, però, se abbiamo dei punti di disaccordo tra noi, questi toccano proprio il tema della verità. Sono le questioni di verità che difendiamo con maggior tenacia, e che ci fanno essere più diffidenti gli uni verso gli altri. Forse è bene che sia così, perché la nostra relazione con la verità è una relazione con Cristo stesso: non possiamo minimizzare le questioni di verità (ricordiamoci sempre dell'identità fondamentale tra Cristo e la verità!) per venirci incontro tra fratelli. In questo modo, infatti, si indebolirebbe il legame che abbiamo con Cristo, e anche il nostro avvicinamento reciproco perderebbe senso e valore.
Possiamo però studiare il modo particolare in cui, come cristiani evangelici, ortodossi e cattolici ci accostiamo alla verità: intanto, perché è un buon sistema per iniziare a conoscerci gli uni con gli altri, e poi perché questo studio ci può dare dei suggerimenti per rafforzarci nel nostro legame con Cristo.
Evangelici: La ricerca sincera della verità.
Caratteristica del rapporto degli evangelici con la verità è la volontà di mettersi in ascolto della Parola di Dio, liberi da preconcetti, e disposti a mettersi in discussione fino in fondo, perché il legame con Cristo sia più diretto, immediato e vivo.
Ortodossi: L'attaccamento alla verità.
Gli ortodossi si mantengono tenacemente fedeli alla Tradizione della Chiesa nella consapevolezza di avere ereditato dai Padri quella stessa verità e pienezza di fede che i Padri hanno ereditato dagli Apostoli, che questi hanno ricevuto da Cristo, e Cristo dal Padre.
Cattolici: La pratica operosa della verità.
La tradizione cattolico-romana ci presenta ovunque una straordinaria disponibilità a mettere in pratica la verità ricevuta, nella convinzione che "la fede senza le opere è morta" (Gc 2:17.26), e che il legame con Cristo si rinsalda man mano che lo si realizza nell'azione.
Tutti e tre gli approcci hanno qualcosa da insegnare, e nessuno dei tre va seguito in modo esclusivo, a discapito degli altri. Gli inconvenienti di questi approcci quando diventano totalizzanti, sono fin troppo evidenti:
· L'approccio evangelico di ricerca della verità, quando diventa fine a se stesso, porta a mettere in discussione anche ciò che non ha bisogno di essere discusso, o a proseguire con la ricerca anche quando si è già centrati nella verità, con l'effetto opposto di allontanarsene.
· L'approccio ortodosso di attaccamento alla verità rischia di farci dimenticare che la verità va conosciuta e coltivata (così come qualsiasi rapporto di relazione personale), e che la verità (così come ogni altro bene) non basta possederla, ma bisogna farla fruttificare.
· L'approccio cattolico di pratica operosa della verità presenta il forte rischio di trascurare la continuità della verità ricevuta, a vantaggio di un attivismo che può perdere di vista le proprie stesse motivazioni, producendo alla fine risultati diversi da quelli desiderati in principio.
Gli ortodossi hanno una confessione molto massimalista della verità (Si vedano per esempio i punti relativi al tema della verità nel recente documento Principi di base dell'attitudine della Chiesa Ortodossa Russa verso le altre confessioni cristiane, approvato il 14 agosto 2000 a Mosca dal Concilio Episcopale del Giubileo, e disponibile in italiano su questo sito), ma hanno comunque da imparare molte cose dagli altri cristiani quanto al modo di ricercare e di rendere vivo il rapporto con la verità.
Da parte loro, i cristiani ortodossi si presentano ai propri fratelli in cerca di unità come portatori di una pienezza di verità che non può essere diminuita o alterata. Anche in questo devono agire con molta umiltà, realizzando che se la Chiesa Ortodossa ha mantenuto integro il deposito di verità dei Padri, questo non è per merito dei propri membri, ma per grazia dello Spirito Santo. Allo stesso modo, l'esempio e l'atteggiamento degli altri cristiani possono essere di stimolo agli stessi cristiani ortodossi per sapere meglio valorizzare il tesoro della propria fede.
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