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Processioni della Croce e speciali servizi di preghiera si terranno in tutti i centri diocesani della Chiesa ortodossa ucraina alla prima domenica della Grande Quaresima, il Trionfo dell'Ortodossia.
La Grande Quaresima è un momento per il rinnovamento spirituale attraverso la preghiera, il digiuno e il pentimento. È anche il momento di testimoniare la nostra lealtà alla nostra santa fede ortodossa e al nostro amore per i nostri connazionali e la nostra terra, scrive sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ai vescovi, al clero, ai monaci e ai fedeli della Chiesa ucraina nella sua epistola quaresimale .
Nonostante le numerose richieste e appelli della gente, le leggi di parte adottate dal governo di Poroshenko, che limitano severamente i diritti dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, sono ancora in vigore, scrive sua Beatitudine.
Ma "vorrei che la voce dei nostri fedeli fosse ascoltata", continua.
Pertanto, in occasione del Trionfo dell'Ortodossia, "Con la preghiera sulle labbra e i tesori sacri nelle nostre mani, dovremmo passare per le strade delle nostre città per testimoniare la nostra fedeltà alla santa Ortodossia e il nostro amore per la nostra terra ucraina nativa, la nostra patria terrena".
"Siamo cittadini dell'Ucraina e abbiamo il diritto, conquistato dal sangue dei nostri antenati, di professare la fede ortodossa che ci è stata trasmessa dagli apostoli di Cristo e dai santi Padri", sottolinea sua Beatitudine.
Gli analisti di Pravblog suggeriscono diverse conclusioni dalla decisione di sua Beatitudine:
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La Chiesa ha dimostrato una reale volontà di tutelare i diritti dei fedeli nel modo più completo e su larga scala possibile.
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Un tale passo mostra che la Chiesa ortodossa ucraina non intende più mantenere una posizione neutrale di fronte alla crescente pressione. Si è praticamente esaurito il beneficio del dubbio dato alle nuove autorità per agire entro i confini della legge e per non consentire alcuna discriminazione religiosa.
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La decisione in questione non si limita semplicemente a contrastare le leggi incostituzionali, ma segnala anche, ritiene Pravblog, qualcosa su scala più grande: molto probabilmente il rifiuto dell'intero percorso di avvicinamento delle autorità al Patriarcato di Costantinopoli e alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica, cosa che si tradurrà in un'ulteriore ingerenza statale negli affari della Chiesa e nei tentativi di distruggere la canonica Chiesa ortodossa ucraina.
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Il metropolita Onufrij esprime la speranza che la voce della gente venga ascoltata e, se non viene ascoltata, la Chiesa ortodossa ucraina farà passi ancora più ambiziosi e potenti, ritengono gli analisti.
In conclusione, scrivono: "Non è un grande segreto per nessuno che nessuna forza politica o pubblica in Ucraina sia in grado, come la Chiesa ortodossa ucraina canonica, di portare immediatamente in strada almeno diverse centinaia di migliaia di persone, che, tra l'altro, usciranno secondo il richiamo del loro cuore, non per denaro".
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