È un piacere raro vedere un film che cerca di gettare luce su due santi che hanno segnato profondamente la storia dell’Europa e la coscienza dei paesi ortodossi.
(cliccate sulla locandina del film per vedere il trailer)
Il film del 2013 Cyril a Metoděj – Apostolové Slovanů (Cirillo e Metodio – Apostoli degli Slavi) è un progetto internazionale (al quale hanno cooperato soprattutto la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Russia e la Slovenia) in occasione del 1150° anniversario della missione dei santi Cirillo e Metodio nella Grande Moravia. La collaborazione al progetto della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa della Repubblica Ceca testimonia l'interesse comune a questi santi che hanno lasciato un retaggio valido per tutti i popoli.
L'opera è uscita nel 2013 in due versioni: un vero e proprio film da grande schermo, della durata di 85 minuti, e una docu-fiction televisiva in 4 puntate da 52 minuti l'una. Entrambe le versioni sono disponibili anche in italiano, e sono trasmesse di tanto in tanto sui canali televisivi.
La storia dei fratelli Costantino (poi Cirillo) e Metodio parte dalla loro infanzia e adolescenza a Tessalonica, parlando delle loro vicende a Costantinopoli, dei loro primi viaggi missionari in Arabia e tra i kazaki, e della partecipazione di Costantino nella lotta contro l'iconoclastia. Dopo l'invito del principe Rostislav a mandare insegnanti cristiani in Moravia, si racconta la creazione della prima letteratura dei popoli slavi e le traduzioni dei libri più importanti (ai due fratelli sono attribuiti: l'invenzione dell'alfabeto glagolitico, un nuovo sistema legale, le traduzioni della Liturgia e dell'Antico Testamento). La storia segue le difficoltà del viaggio di Costantino e Metodio in Moravia, le lotte contro il paganesimo e i conflitti con il clero di lingua latina, sostenuti dall'Impero franco. Queste ultime lotte frenano la missione, e costringono i fratelli a difendere il loro operato a Venezia e a Roma. Qui, dopo che il loro lavoro missionario è accettato e incoraggiato, Costantino (divenuto monaco con il nome di Cirillo) muore, e il fratello Metodio riesce a portare a frutto i suoi sforzi divenendo primo arcivescovo della Moravia.
All'attore che interpreta Metodio, Roman Zach, è assegnato il compito di narratore della storia del film, mentre la docu-fiction aggiunge un narratore contemporaneo con note esplicative. Un aiuto per situare geograficamente i luoghi della vicenda è costituito da una 'mappa viva', su cui una coltre di nebbia si schiarisce rivelando i luoghi in cui si svolge la storia.
Un luogo particolare delle riprese del film è l'isola di Cipro (che offre lo scenario soprattutto per i viaggi missionari di Costantino e Metodio), scelta per una fortunata combinazione di fattori favorevoli alla produzione: paesaggi spettacolari, brevi distanze tra ambienti diversi, e località con reperti cristiani antichi molto ben conservati. La colonna sonora include testi liturgici recitati anche in lingua ceca arcaica.
Una delle critiche principali al film è che ha dovuto tagliare un'enormità del materiale presente nella serie televisiva, tra cui quasi tutta la prima puntata (ridotta a cinque minuti nel film) e i discorsi di Costantino, che sono alcune delle parti migliori della sceneggiatura. Anche le scene di immagini generate al computer sono piuttosto tagliate nel film: la loro qualità non è generalmente alta, ma alcuni degli interni di chiese sono davvero magnifici.
Un dato curioso: sulla locandina del film (e copertina del DVD) i due santi non sono raffigurati con i loro volti, ma solo con due sagome; l'attore raffigurato è Jan Jankovský, che interpreta il principe Svatopluk.
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