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Indipendentemente da ciò che accade nella società, la Chiesa non deve mai diventare un luogo segregato in base allo stato di vaccinazione, ha detto ieri il patriarca della Rus' al clero di Mosca.
Si è svolto ieri, sotto la presidenza di sua Santità il patriarca Kirill, l'annuale incontro diocesano del clero della città di Mosca.
Molti sono preoccupati per il tema della vaccinazione e ci sono forti disaccordi al riguardo sia nella società che nella Chiesa, ha osservato il patriarca. Parlando per se stesso, ha detto: "Questa è una questione puramente medica, una questione di scelta e responsabilità personale", e ha ricordato al clero che lui è stato vaccinato.
Il patriarca Kirill è stato vaccinato a marzo. Sebbene la Chiesa non abbia mai rivelato ufficialmente quale dei vaccini russi abbia ricevuto, vari organi di stampa hanno riferito, citando fonti vicine al patriarca, che avrebbe ricevuto l'EpiVacCorona o il CoviVac.
Tuttavia, "anche se il mondo intero diventa un'arena di segregazione sulla base dell'immunità, la Chiesa deve rimanere libera da tale segregazione e accettare tutte le persone che cercano Cristo", ha sottolineato sua Santità.
Altri vescovi di tutto il mondo hanno fatto dichiarazioni simili. Nel marzo di quest'anno, sua Eminenza l'arcivescovo Mark di Filadelfia (Chiesa ortodossa in America) ha emesso una direttiva alle sue parrocchie insistendo sul fatto che "lo stato di vaccinazione non può diventare un prerequisito per la partecipazione alla vita della Chiesa".
Diversi vescovi che prestano servizio in Australia, tra cui sua Grazia il vescovo George di Canberra (Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia), sua Grazia il vescovo Siluan d'Australia e Nuova Zelanda (Chiesa serba) e l'arcivescovo Makarios (Patriarcato di Costantinopoli), hanno rilasciato dichiarazioni simili.
All'inizio di questo mese, il primate russo ha invitato i fedeli ad andare in chiesa, sottolineando che "l'ultima cosa di cui aver paura è ammalarsi in chiesa", perché "la grazia di Dio è qui" e le chiese seguono le misure sanitarie.
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