Numerosi sacerdoti africani del Patriarcato di Alessandria hanno pubblicato una lettera aperta in merito alla recente decisione del loro patriarca Theodoros II di Alessandria di riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica e di commemorare il suo primate, Epifanij Dumenko, nei servizi divini.
I sacerdoti osservano che mentre la maggioranza del clero e dei laici del patriarcato è costituita da africani, la loro opinione in merito non è mai stata richiesta e quindi non è stata presa in considerazione.
La lettera è firmata da 27 sacerdoti del Kenya, della Tanzania, dell'Uganda e dello Zambia, che sono rattristati dalla decisione del loro patriarca e che pregano che venga riconsiderata.
OrthoChristian ha ricevuto la lettera aperta via e-mail, con il messaggio "Cari fratelli e sorelle in Cristo, con rispetto e umiltà, siamo molto felici di scrivervi per spiegare la nostra opinione e la nostra decisione come Chiesa canonica e sacerdoti in Africa".
Ecco la lettera per intero:
Una lettera aperta di sacerdoti africani ortodossi
È stato con grande sorpresa e imbarazzo che noi, sacerdoti ortodossi africani, siamo venuti a conoscenza della decisione del patriarca Theodoros II di Alessandria di riconoscere la cosiddetta "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
Questa decisione improvvisa è l'opposto della posizione precedentemente tenuta dal nostro patriarca e mette a repentaglio i buoni rapporti della nostra Chiesa con la Chiesa ortodossa russa che si sono sviluppati negli ultimi decenni. Inoltre, il riconoscimento degli scismatici ucraini di ieri è criticato in molte Chiese locali e significa una rottura con la Chiesa ortodossa ucraina canonica, alla quale appartiene la maggior parte degli ucraini ortodossi.
Per quanto ne sappiamo, una tale decisione è stata presa senza chiedere l'opinione del clero africano, sebbene siano gli africani a costituire la maggioranza di clero e parrocchiani del Patriarcato di Alessandria.
Vorremmo esprimere la nostra opinione e dire che non siamo d'accordo con la decisione di cui sopra. Rispettiamo il nostro patriarca e obbediamo ai nostri vescovi, ma, proprio come molti sacerdoti e persino vescovi nella Chiesa di Grecia hanno espresso il loro disaccordo per una decisione analoga sul riconoscimento degli scismatici ucraini, crediamo di non avere un minore diritto di esprimere la nostra opinione.
Ci rammarichiamo per l'inattesa decisione del patriarca di Alessandria e vorremmo che fosse riveduta.
Rev. p. Agapios Omukuba, Kenya
Rev. p. Ambrose Chawala, Tanzania
Rev. p. Anastasios Andrea, Tanzania
Rev. p. Antipas Odhiam, Kenya
Rev. p. Athanasios Oruk, Uganda
Rev. p. Athanasios Rukamunuga, Tanzania
Rev. p. Augustinus Batalingaya, Tanzania
Rev. p. Barnabas Woasim, Zambia
Rev. p. Barnabas Kalumuna, Tanzania
Rev. p. Bartholomew Mapalala, Tanzania
Rev. p. Charalambos Ocen, Uganda
Rev. p. Chrysostomos Sospeter, Tanzania
Rev. p. Constantine Shoki, Tanzania
Rev. p. David Lakwo, Uganda
Rev. p. Eleftherios Nchunguye, Tanzania
Rev. p. Eliakim Kulali, Kenya
Rev. p. Johannes Asonga, Kenya
Rev. p. John Jacob, Tanzania
Rev. p. Laurent Sakwa, Tanzania
Rev. p. Marcos Rugemalira, Tanzania
Rev. p. Paul Kagoma, Tanzania
Rev. p. ieromonaco Philaretos (Kimaro), Tanzania
Rev. p. Petros Theophanos, Tanzania
Rev. p. Polycarpos Uchenja, Tanzania
Rev. p. Stephen Rushenya, Tanzania
Rev. p. Theodoros Mutabazi, Tanzania
Rev. p. archimandrita Zacharias (Enock), Tanzania
|