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Blogul parohului


 30/04/2020    

La Chiesa ortodossa russa piange i suoi chierici defunti per coronavirus

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

vescovo Veniamin (Korolёv) di Zheleznogorsk e Lgov, 55 anni (+26 aprile 2020)

arciprete Aleksandr Agejkin, rettore della cattedrale della Teofania a Mosca, 48 anni (+21 aprile 2020)

arciprete Vladimir Veriga, cappellano del Convento della santa Protezione a Sergiev Posad, 70 anni (+23 aprile 2020)

protodiacono Evgenij Trofimov della cattedrale della Teofania a Mosca, 62 anni (+25 aprile 2020)

diacono Alexander Gousev della chiesa dei santi Martiri imperiali a Reno (Nevada), operatore sanitario, 57 anni (+9 aprile 2020)

Вечная память! Eterna memoria!

 
 30/04/2020    

Durante i tempi di contagio i preti fanno quel che devono fare

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Riprendiamo in traduzione italiana un articolo di Terry Mattingly scritto agli inizi di marzo, prima delle chiusure imposte dal coronavirus. Nel giorno in cui ricordiamo chierici defunti in questa pandemia, ci sembra particolarmente rilevante questo articolo, che menziona un coraggioso prete antiocheno, padre Nicolas Yanney, morto di influenza spagnola per aver assistito fino all’ultimo i suoi parrocchiani ammalati nel 1918, e che ci ricorda la nostra attitudine verso l’eucaristia come dono di vita.

 
 29/04/2020    

Il governatore della Puglia ringrazia il patriarca di Mosca per un invio di aiuti umanitari

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi segnaliamo su Sputnik News l’articolo con video sui ringraziamenti del governatore della Puglia Michele Emiliano (nella foto) al patriarca Kirill, per aver sollecitamente risposto a una richiesta di aiuti con l’invio di 8 tonnellate di materiale sanitario per far fronte all’emergenza del coronavirus. Ancora una volta, la Chiesa ortodossa russa dimostra di non abbandonare i suoi amici nel momento del bisogno.

 
 29/04/2020    

Un metropolita greco riapre le chiese di fronte all’ipocrisia del governo

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Mentre nel mondo gli episcopati di molte Chiese si accordano con le autorità statali per l’implementazione delle misure di riapertura dei luoghi di culto, un’eccezione si è registrata in Grecia. Il metropolita Theoklitos (Lambrinakos, nella foto) di Stagoi (Kalambaka) e delle Meteore ha sottolineato i doppi standard del primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Sabato 25 aprile, il primo ministro è sceso in piazza con molte persone per un concerto all’aperto ad Atene, e il giorno dopo il metropolita ha dichiarato:

 “Abbiamo obbedito allo stato per garantire la sicurezza di tutti noi; abbiamo preso misure, sigillato le chiese, messo a tacere le campane. Ma ieri abbiamo visto che quelli che hanno richiesto tali restrizioni, con a capo il primo ministro, si sono radunati con persone affini e molti altri per ascoltare musica”.

Il metropolita Theoklitos ha sottolineato che il concerto si è svolto senza misure di sicurezza o distanziamento sociale, mentre la Chiesa ha dovuto “contare i suoi fedeli sulle dita”. Tali doppi standard non dovrebbero essere tollerati, secondo il metropolita, che ha affermato:

“Questo è il motivo per cui stiamo aprendo le nostre chiese a partire da oggi, e chiunque voglia entrarci, può farlo”.

 
 28/04/2020    

In memoriam: Giulietto Chiesa

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Domenica 26 aprile è morto a 79 anni Giulietto Chiesa (nella foto), nato ad Acqui Terme (AL) il 4 settembre 1940. Come esperto di Russia, abbiamo avuto modo di seguirlo spesso negli ultimi anni, e ci siamo occupati di lui anche su questo blog. Anche se non era partito da una visione cristiana (un contrasto ironico con il suo cognome), la sua integrità di giornalista attaccato alla verità lo aveva visto schierato in molte campagne di contro-informazione per smontare i miti costruiti contro la Russia odierna. In questo campo, il suo lavoro è stato prezioso per tutti noi. Che il Signore lo accolga nella luce di quella verità per cui si è coraggiosamente battuto!

 
 28/04/2020    

Un'affermazione che merita di essere ricordata

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il capo del dipartimento legale della Chiesa ortodossa ucraina, l'arciprete Aleksandr Bakhov (nella foto) si trova alle prese con l'ennesimo tentativo di sottrarre i più grandi monasteri alla Chiesa per metterli nelle mani degli scismatici.

Non stiamo a tediarvi con i dettagli del caso, che è più o meno sempre lo stesso (così come è sempre lo stesso l'esito negativo dei tentativi), ma il nuovo tentativo usa come pretesto il fatto che alla Lavra delle Grotte di Kiev ci sono dei monaci che sono risultati positivi al coronavirus.

Naturalmente si tratta di fumo negli occhi, perché non esiste alcuna ragione per correlare dei contagi a un'accusa di gestione negligente di un bene statale (e ancor meno per estendere questa correlazione a più di un luogo), ma richiamiamo la vostra attenzione su un'affermazione di padre Aleksandr, che mostra tutta l'inanità della richiesta di trasferire i monasteri agli scismatici:

"Perché i nostri monaci si ammalano? Perché abbiamo dei monaci. E perché i loro monaci non si ammalano? Perché non hanno dei monaci".

 
 27/04/2020    

La riserva eucaristica

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

In queste settimane si è sentito spesso il bisogno di portare la santa comunione a fedeli impossibilitati a partecipare alle funzioni, a venire in chiesa o anche solo a uscire di casa, Perciò è importante sapere come si è evoluta la pratica, già attestata nel periodo sub-apostolico, della comunione al di fuori del rito eucaristico.

Padre John Whiteford risponde a una serie di domande sulla riserva eucaristica, che si conserva in chiesa per comunicare i fedeli malati. La sua risposta è molto dettagliata, e comprende un’accurata spiegazione pratica su come si preparano le particole della comunione.

 
 26/04/2020    

La Chiesa andrà "online" a causa della quarantena?

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Vi presentiamo la traduzione italiana del saggio di Sergej Khudiev sulle nuove dimensioni informatiche che la quarantena ha messo alla prova, e che pur essendo utili e promettenti, non potranno mai cancellare la necessità dell’incontro eucaristico tra i credenti.

 
 25/04/2020    

Padre Joseph Farooq e la Pasqua in quarantena

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Dal Pakistan, padre Joseph Farooq (nella foto) ci aiuta con una riflessione sulle apparizioni del Signore risorto in una stanza chiusa, un tema quanto mai attuale in questi giorni. Il suo testo è corredato da un video nel quale possiamo sentire il tropario della Pasqua in lingua urdu (chi non afferra la portata missionaria di questo gesto, potrà pensare che si tratta di una testimonianza di fede cristiana ortodossa linguisticamente accessibile a circa otto volte il totale della popolazione dell’Italia).

 
 24/04/2020    

Dalla Settimana Luminosa del 2020

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Assieme al suo augurio pasquale, padre Andrew Phillips ci fa avere in traduzione italiana le sue considerazioni su alcuni effetti di questa pandemia, ai quali i media nel mondo hanno prestato minore attenzione.

 
 23/04/2020    

Una denuncia delle montature della Tv ucraina “5 Kanal” contro la Chiesa

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il giornalista e video blogger Anatolij Sharij (nella foto), rifugiato politico dal regime di Poroshenko, ci aiuta a smontare le menzogne che ancora oggi si propagano nei media ucraini contro la Chiesa, accusata di violare le ordinanze sanitarie statali. Le “prove” mostrate a sostegno di queste accuse sarebbero video di vescovi che invitano la gente ad andare in chiesa e filmati di assembramenti di fedeli senza mascherine, montati trascurando appena l’insignificante fatto che i filmati documentano storie avvenute prima della pandemia e/o delle misure di contenimento. Leggiamo in traduzione italiana, nella sezione “Geopolitica” dei documenti, l’accusa contro questi inqualificabili esempi di prostituzione del giornalismo.

 
 22/04/2020    

3 blitz della polizia nella notte della Pasqua ortodossa

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Alla tristezza di una Pasqua ortodossa costretta ai minimi termini, si sono purtroppo aggiunti tre spiacevoli casi di cronaca giudiziaria. In tre parrocchie ortodosse romene (curiosamente una nel nord, una nel centro e una nel sud, così nessuna parte d'Italia è rimasta indenne) i controlli di polizia hanno rilevato la presenza di persone non autorizzate a funzioni che avrebbero dovuto essere celebrate solo a porte chiuse e senza la presenza di altri fedeli.

Le parrocchie sono a Trieste, ad Ancona e a Cavallari, presso L'Aquila.

parrocchia della Risurrezione, ospitata presso la chiesa della Regina del Rosario in Via dell'Istria a Trieste

parrocchia di san Dasio, ospitata presso la chiesa dell'Annunziata di via Podesti ad Ancona

parrocchia dei  santi Atanasio e Cirillo d'Alessandria, ospitata presso la chiesa dei santi Proto e Giacinto a Cavallari di Pizzoli (AQ)

Per chi abbia esperienza di cosa sia una notte di Pasqua in una chiesa ortodossa romena, i numeri dei fedeli presenti (28 a Trieste, una dozzina ad Ancona e 14 a Cavallari) possono sembrare ridicolmente ridotti, e se i fedeli fossero stati tutti a debita distanza di sicurezza (cosa perfettamente possibile, con quei numeri) in un momento in cui le rispettive chiese erano aperte e senza che all'interno si celebrassero funzioni, la loro presenza sarebbe stata legittima, o quanto meno sarebbe stata altamente opinabile una serie di sanzioni per spostamenti ritenuti "non necessari". Le sanzioni sono scattate per la compresenza delle funzioni in corso, che comunque le forze dell'ordine sembrano non aver turbato, attendendo il termine dei riti per gli accertamenti e le sanzioni.

Per aggiungere una nota di ulteriore rimpianto, nessuno dei controlli è avvenuto per iniziativa spontanea delle forze dell'ordine, ma in tutti e tre i casi gli interventi hanno fatto seguito a denunce di vicini che avevano visto l'afflusso di fedeli e udito celebrare i riti notturni dalle loro abitazioni. Forse questa potrebbe essere una cartina di tornasole di una diffidenza della popolazione locale verso molte comunità ortodosse, e al tempo stesso un monito per i nostri vescovi, affinché insistano che le nostre chiese siano viste come centri di testimonianza del Vangelo, e non come ghetti per stranieri.

 
 21/04/2020    

Che cosa rimpiangerò se le peggiori predizioni si avvereranno?

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I drammi legati al coronavirus hanno avuto quanto meno il merito di scuoterci dal nostro torpore e di farci chiedere che ne sarà di noi se il mondo che ora conosciamo non potrà più riprendere il suo corso. In caso di eventi drammatici, leggiamo come comportarci da cristiani nel saggio di Ksenija Grinkova che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
 20/04/2020    

Il Fuoco Santo a Gerusalemme come non l'abbiamo mai visto

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Come ogni anno da secoli, al Santo Sepolcro di Gerusalemme è disceso il Fuoco Santo. A causa dell'emergenza sanitaria, la basilica della Risurrezione, di solito stracolma di fedeli e pellegrini, aveva una presenza minimale di partecipanti alla funzione.

Pur nella tragedia (ricordiamo che la sopravvivenza economica e sociale dei cristiani della Terra Santa dipende in larga misura dai pellegrini), abbiamo avuto per la prima volta nelle nostre vite la possibilità di osservare gli aspetti essenziali della cerimonia della Santa Luce, senza rumori, senza confusione, senza alcun tipo di interferenza. Fose non ci sarà data una seconda occasione di assistere a un miracolo in diretta con altrettanta chiarezza: facciamone tesoro.

 
 19/04/2020    

MESSAGGIO DI PASQUA del patriarca di Mosca e di tutta la Rus' KIRILL

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Agli arcipastori, pastori, diaconi, monaci e a tutti i fedeli figli della Chiesa ortodossa russa

Sacratissimi arcipastori, reverendi padri, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle!

CRISTO È RISORTO! Per la misericordia del Dio di ogni bontà, ci è stato concesso di raggiungere la risplendente notte di Pasqua e di allietarci ancora una volta nella gloriosa risurrezione di Cristo. Mi congratulo di cuore con tutti voi, miei cari, per questa grande festa e solennità delle solennità.

Quasi duemila anni ci separano dall'evento che ora commemoriamo. Tuttavia, ogni anno la Chiesa celebra la risurrezione del Signore con costante timore reverenziale, testimoniando instancabilmente la natura eccezionale di ciò che è accaduto nella grotta funeraria vicino alle mura dell'antica Gerusalemme.

L'intera via terrena del Figlio di Dio, dalla sua miracolosa incarnazione alla passione e a una terribile morte sulla croce, è l'adempimento della promessa del Creatore, che una volta fu data ai nostri antenati. Dio ha promesso di inviare al mondo colui che assumerà le nostre debolezze, si farà carico delle nostre sofferenze (Is 53,4) e salverà il suo popolo dai propri peccati (Mt 1,21). Il Signore ha ripetutamente confermato questa promessa attraverso i suoi profeti. Questa promessa è rimasta vera anche quando il popolo eletto si è ritirato dall'alleanza e ha violato la volontà del Creatore.

Nella risurrezione di Cristo, si è pienamente manifestato l'amore di Dio, poiché è finalmente superata la morte, l'ultima resistenza alla vera fonte della vita. Sebbene la morte fisica esista e uccida i corpi umani, non è più in grado di uccidere le nostre anime, cioè di privarci della vita eterna in comunione con il Creatore. La morte è sconfitta – il suo pungiglione è estratto (1 Cor 15,55). Il Signore ha catturato la prigionia (Ef 4,8) e ha fatto crollare l'inferno. Nessuna parola di rimane inefficace (Lc 1,37) – è davvero risorto, come ha detto (Mt 28,6)!

Quest'anno, i popoli della Terra stanno attraversando prove speciali. Un male distruttivo si è diffuso in tutto il mondo, raggiungendo i confini dei nostri paesi. Le autorità stanno adottando misure restrittive per prevenire la crescita esplosiva dell'epidemia. In alcuni paesi sotto la responsabilità pastorale del Patriarcato di Mosca, il culto pubblico, compresa la Divina Liturgia, è stato interrotto. Tuttavia, noi cristiani ortodossi non dovremmo scoraggiarci o disperare in queste difficili circostanze, né a maggior ragione lasciarci andare al panico. Siamo chiamati a preservare il mondo interiore e a ricordare le parole del Salvatore, pronunciate alla vigilia della sua passione espiatoria: "Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo" (Gv 16,33).

La Pasqua è divenuta per l'umanità una transizione dalla schiavitù del peccato alla libertà del regno dei cieli, alla libertà della gloria dei figli di Dio (Rm 8,21). Solo grazie alla risurrezione del Salvatore otteniamo la vera libertà, che è evidenziata dal confine degno di ogni lode che Paolo ha segnato esortandoci: "State saldi nella libertà che Cristo ci ha dato" (Gal 5,1). Quante volte abbiamo letto o sentito queste parole? E ora pensiamo: oggi non viviamo come se non ci fosse affatto la risurrezione di Cristo? Non stiamo improvvisamente scambiando ciò che ci apre la ricchezza dell'eternità con infinite preoccupazioni, ancora una volta affascinati dal trambusto di questo mondo, soccombendo a paure passeggere e dimenticando i tesori spirituali incorruttibili e la vera chiamata di un cristiano a servire il Signore nella santità e nella verità davanti a lui (Lc 1,75)?

Tuttavia, la pietà pura e immacolata davanti a Dio Padre (Gc 1,27) consiste nel fatto che, seguendo l'esempio mostrato nel Vangelo dal buon pastore, accondiscendiamo l'uno all'altro con amore e pazienza, per aiutarci e sostenerci a vicenda nelle prove. Nessuna restrizione esterna dovrebbe dissolvere la nostra unità e portarci via quella vera libertà spirituale che tutti abbiamo ottenuto attraverso la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, che ha vinto la morte e ci ha dato l'opportunità di essere chiamati, e di essere, figli di Dio (1 Gv 3,1).

Tutti i fedeli figli della Chiesa hanno un solo cuore e una sola anima (At 4,32), poiché separatamente e insieme siamo membra del corpo di Cristo, e nulla può separarci dall'amore di Dio (Rm 8,39). Pertanto, quelli che oggi non hanno l'opportunità di andare in chiesa e di pregare per ragioni oggettive, devono sapere che sono ricordati e che si prega per loro. La fede ci dà il potere di vivere e di superare con l'aiuto di Dio vari disturbi e prove, incluso ciò che è entrato nella nostra vita attraverso la diffusione di un virus pericoloso.

Esorto caldamente tutti voi, miei cari, a intensificare le preghiere comuni affinché il Signore ci conceda, nonostante tutte le difficoltà, di rimanere partecipi alla vita liturgica di grazia della Chiesa, in modo che il mistero della santa eucaristia possa essere compiuto e i fedeli si possano accostare coraggiosamente alla vera fonte della vita, i santi misteri di Cristo, affinché i malati ricevano guarigione e i sani siano protetti da un'infezione pericolosa.

Crediamo che il Salvatore risorto non ci lascerà e ci invierà fermezza e coraggio per rimanere saldi nella fede e nel salvifico cammino terreno verso la vita eterna.

Mi congratulo vivamente con tutti voi, miei cari fratelli e sorelle, in occasione della luminosa festa della santa Pasqua, e vi esorto a mostrare costantemente l'immagine di veri discepoli del Salvatore, dando un buon esempio a quelli che vi circondano e proclamando la perfezione di "colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce" (1 Pt 2,9), in modo da testimoniare tutti i giorni della nostra vita con le nostre azioni l'eterna potenza e fedeltà delle parole pasquali:

VERAMENTE CRISTO È RISORTO!

KIRILL, PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUS'

Mosca, Pasqua di Cristo, anno 2020

 
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