L’ucrainismo contemporaneo sta arrivando al punto di follia di cancellare la storia dei suoi stessi santi, se questi possono servire a sottolineare la sostanziale unità nazionale di russi e ucraini. La vittima di oggi è Il'ja Muromets, un santo guerriero sepolto nella Lavra delle Grotte di Kiev, e ora oggetto di una campagna di bando ideologico sulla quale possiamo leggere un saggio in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
30/12/2017
L'arcivescovo Anastasios riceve la cittadinanza albanese dopo un'attesa di SOLI 25 anni
Avevamo già accennato, oltre due anni e mezzo fa, all'ingiustizia che vedeva negata da oltre due decenni la cittadinanza albanese all'arcivescovo ortodosso Anastasios di Tirana.
Per correttezza, dobbiamo riportare che la cittadinanza è arrivata al primate quest'ultimo 24 dicembre: ecco i dettagli dal sito della Chiesa ortodossa autocefala d'Albania.
Apprezziamo la calma e il sottile umorismo espressi da sua Eminenza, quando ha accennato che il tempo aggiunge valore a certe cose, come il vino (e i suoi documenti), ma non abbassiamo la guardia quando vediamo evidenti sperequazioni verso la Chiesa.
29/12/2017
Iniziato in Donbass lo scambio dei prigionieri di guerra
Ha avuto inizio lo scambio dei prigionieri di guerra nel Donbass per il quale la Chiesa ortodossa russa ha offerto la sua mediazione. Ancora molto resta da fare nel cammino verso una vera pacificazione, ma è consolante vedere come almeno in questo caso l'arrivo di festività religiose non ha coinciso con una recrudescenza del conflitto.
29/12/2017
Alla sessione del Sinodo del 28 dicembre cambia radicalmente la gestione della Chiesa ortodossa russa in Europa occidentale
A riassumere le novità (soprattutto per noi) dell’ultima sessione del Santo Sinodo a Mosca (28 dicembre 2017), si rischierebbe di scrivere un testo più lungo delle minute stesse della riunione. Ci basti dire per il momento che, in un movimento che ricorda un po’ quello del gioco delle sedie musicali, si rimpiazzano quasi tutti i nostri vescovi in Europa Occidentale. L’arcivescovo Elisej di Sourozh passa a occuparsi della diocesi dell’Aia e dell’Olanda, lasciata dall’arcivescovo Simon di Bruxelles. Alla diocesi di Sourozh passa il vescovo Matfej, che purtroppo abbiamo appena avuto tempo di conoscere, ma che ricorderemo sempre in preghiera. Da noi ritorna temporaneamente il nostro ex vescovo Antonij, che intanto diviene vescovo di Vienna e Budapest. Il vescovo Tikhon di Podol’sk passa alla diocesi di Berlino e della Germania, sostituendo il defunto arcivescovo Feofan. I nostri affettuosi auguri a vladyka Nestor, che in questa apparente tempesta è riuscito per lo meno a non dover traslocare da Parigi.
Al di là del facile umorismo sul gioco delle cattedre musicali, apprezziamo da parte del Sinodo un desiderio di assegnare a ogni nostro paese vescovi giovani, competenti ed energici, conoscitori dei territori su cui dovranno esercitare il loro episcopato e in maggior parte ben padroni delle lingue e delle culture locali. Non possiamo che essere grati per questi provvedimenti, che al di là dei naturali incomodi che potranno portare, sono segni di fiducia nelle nostre capacità di servire e di promuovere la vita della Chiesa nei nostri paesi. A tutti quanti i nostri vescovi, vecchi e nuovi: Многая лета! Per molti anni! Ad multos annos!
28/12/2017
I peccati dei padri: sulla futura unità amministrativa della Chiesa ortodossa russa nell'Europa occidentale
Padre Andrew Phillips torna a riflettere, in un saggio che vi presentiamo in traduzione italiana, sul futuro dell’Ortodossia russa nei nostri paesi. Perfino le giurisdizioni che vivono in maggior simbiosi reciproca (come la ROCOR e il suo patriarcato) hanno problemi a integrarsi, e talvolta hanno lasciato uno strascico di cattive amministrazioni pastorali, e questi problemi vanno affrontati, prima o poi.
27/12/2017
Il patriarca annuncia un accordo sullo scambio di prigionieri nel Donbass
In una dichiarazione rilasciata dopo il suo recente incontro al monastero Danilovskij di Mosca con i leader delle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, nonché il capo del movimento pubblico "Scelta ucraina: il diritto del popolo", Viktor Medvedchuk, sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ha parlato dell'accordo raggiunto su tutti i dettagli dello scambio di prigionieri nel Donbass, come riferisce RIA-Novosti.
"Spero che lo scambio di prigionieri che avverrà possa dare inizio a questo processo, perché le liste non includono tutti coloro che rimarranno in cattività per qualche tempo, ma esprimo la fervida speranza che questo primo passo sia continuato con ulteriori sforzi per liberare tutti i prigionieri", ha affermato il patriarca.
Il patriarca ha anche espresso la sua convinzione che il conflitto nel Donbass non è necessario, e serve solo a indebolire tutti i partecipanti: "Nessuno ha bisogno di questo conflitto, che indebolisce chiunque sia coinvolto. Ma soprattutto, questo conflitto sacrifica molte persone; entrambe le parti sono tenute a sforzarsi per porvi fine ".
Come ha detto il leader di Donetsk, Aleksandr Zakharchenko, Kiev trasferirà 306 uomini alle guardie civili e 74 torneranno in Ucraina. Lo scambio è previsto per il 27 dicembre.
"Spero che la parte ucraina si attenga alle sue promesse", ha aggiunto Zakharchenko.
Il 15 novembre, durante una visita al Monastero di Nuova Gerusalemme, al di fuori di Mosca, Medvedchuk aveva chiesto al presidente Vladimir Putin di sostenere attivamente la proposta di uno scambio di prigionieri tra Kiev e Donetsk. Ha anche riferito che Kiev, Donetsk e Lugansk avevano accettato un elenco di prigionieri da scambiare. Il rappresentante presidenziale russo per il gruppo di contatto, Boris Grizlov, ha osservato che Kiev ha qui la sua ultima possibilità di tornare al processo negoziale, poiché le autorità ucraine "hanno interrotto i precedenti accordi sui prigionieri".
Il patriarca Kirill ha anche notato quanto profondamente il conflitto affligge la Chiesa ortodossa russa, con i fratelli ortodossi che combattono gli uni contro gli altri.
"Questa è una questione molto importante per la Chiesa ortodossa russa, perché il nostro gregge è da entrambe le parti. Ci sono i nostri fedeli da entrambe le parti. Chi piange tanto quanto la Chiesa russa riguardo a tutto ciò che sta accadendo, quando il fratello alza una mano contro il fratello? Vorrei sottolineare in particolare la necessità di una rapida soluzione pacifica a questo problema... E apprezzo molto la partecipazione costruttiva di entrambe le parti nell'accordo su quelle posizioni sulle quali possiamo dire, oggi, di avere finalmente concordato", ha detto sua Santità ai giornalisti.
26/12/2017
Il compito teme il maestro: riflessioni su una classe con Vladimir Gorbik
Presentiamo la traduzione italiana del resoconto di una classe di canto per direttori e cantori di coro, tenuta a Los Angeles alla fine dello scorso mese di agosto. Il conduttore delle lezioni è stato Vladimir Gorbik, il maestro di canto russo di cui abbiamo già trattato la figura e gli insegnamenti un paio di anni fa. Ci rincuora sapere che simili esperienze di scuola corale sono oggi possibili anche da noi in Italia.
Presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti la traduzione italiana di una riflessione di padre Andrew Phillips sul feudalesimo come chiave della rovina dell’Occidente cristiano e del suo allontanamento dalla vera Chiesa e dalla vera santità.
24/12/2017
I filaretisti scacciano i bambini disabili da un asilo, gli ortodossi li aiutano a crescere
Il 2 agosto 2017 la sede del centro “Prometeo” di Zaporozh’e, che aiuta bambini con sindrome di Down, paralisi cerebrale e autismo, è stata requisita dalle autorità per farne la casa del clero del “patriarcato di Kiev” in città. Il “vescovo” Fotij ha personalmente chiuso la posta dello stabile in faccia ai bambini disabili, ai loro genitori e ai collaboratori del centro.
Il personale del centro si è rivolto al vero vescovo ortodosso della città, il metropolita Luka (Kovalenko, ben noto anche nella nostra parrocchia), che si è subito adoperato perché questo centro potesse avere un nuovo locale, inaugurato il 19 dicembre per la festa di san Nicola, come riporta il sito della Chiesa ortodossa ucraina.
La lezione da imparare è importante e urgente: la pseudo-ortodossia non è solo un movimento che si diletta a occupare chiese ortodosse con la forza, ma è un cancro per la società civile del proprio paese.
Padre John Whiteford risponde a una perplessità sulle nuove idee di papa Francesco a proposito della traduzione del Padre Nostro, in un modo che potrebbe interessare anche ai traduttori delle preghiere ortodosse in lingua italiana.
22/12/2017
Una collezione di immagini sulle stazioni di pedaggio
L'artista Anna Ignatieva ha prodotto una serie di immagini digitali sul tema delle stazioni di pedaggio, o мытарства (mytarstva), della tradizione popolare ortodossa.
Noi non amiamo parlare molto di questo tema, che è tuttora controverso, forse al di là di ogni ragionevole misura, ma non ci dispiace questa collezione, anche se (pur nel loro aspetto fumettistico), le immagini risultano piuttosto inquietanti (come è giusto che siano, dato che trattano del peccato e dei suoi effetti sulle nostre anime), perché in questo modo si ridimensiona l'intera discussione escatologica sulla realtà ultima delle stazioni di pedaggio, riportandola sul terreno molto meno conflittuale delle immagini poetiche.
Diamo la parola a padre Andrew Phillips con la traduzione italiana di un saggio in cui spiega gli ingredienti per la lotta per restaurare il mondo cristiano messo in pericolo dall’Occidente.
20/12/2017
I cristiani in Unione Sovietica: Intervista di Enzo Biagi all'arcivescovo Kirill di Smolensk
Il nostro corrispondente Giuseppe, infaticabile ricercatore di video storici, ci segnala una vera chicca: tra i documentari di RAI scuola, è riuscito a ritrovare l’intervista di Enzo Biagi del 1990 all’allora arcivescovo di Smolensk e Kaliningrad – e oggi patriarca – Kirill. Osservare le condizioni della Chiesa ortodossa russa di 27 anni fa è un ottimo modo per iniziare una riflessione sulla stessa Chiesa di oggi.
Israel (Adam) Shamir, il cristiano ortodosso di origine ebrea di cui abbiamo già ospitato alcuni saggi, ci parla di Gerusalemme dopo la controversa dichiarazione del presidente Trump, guidandoci in un’attenta analisi delle posizioni contrapposte, dei conflitti e degli stati d’animo in un paese tanto cruciale quanto conflittuale nei rapporti umani in tutto il mondo. Presentiamo la traduzione italiana del saggio di Israel Shamir nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
18/12/2017
Quanti giorni di digiuno dovremmo tenere prima della confessione?
Se andate a confessarvi al 40° giorno del digiuno, 40 giorni. Se andate al primo giorno, allora un giorno di digiuno e, nei successivi 39 giorni, continuate il digiuno. In altre parole, quando si deve digiunare, si digiuna! Quest'idea della confessione e della necessità di digiunare prima della confessione è uno dei modi di – scusate la mia espressione stupida – idolatrare la nostra Ortodossia, uno dei falsi rigorismi che abbiamo imposto, perché molto spesso siamo tentati di dire "non vado a confessarmi, perché ho mangiato oggi dopo pranzo, non so cosa. Questo non lo faccio, perché...".
Se vogliamo essere sinceri, dobbiamo ammettere che a volte ci nascondiamo dietro questi rigorismi nel tentativo di rimanere il più lontano possibile da ciò che dobbiamo fare. Il digiuno dovrebbe avvicinarti alla confessione e la confessione dovrebbe avvicinarti al digiuno. Non hai digiunato fino a quando non ti sei confessato? Digiuna dopo che ti sei confessato! Non hai digiunato fino a quando non hai fatto la comunione? Fai la comunione e digiuna! Ci sono alcune cose veramente recuperabili nella Chiesa e – Gloria al Signore! – il digiuno è una di tali cose.
(Sacerdote Dr. Constantin Necula, Creștinism de vacanță, casa editrice Agnos, Sibiu, 2011, p. 219)