In questi ultimi giorni, sta circolando la notizia che il vescovo Longhin (Zhar) di Bănceni ha sospeso la commemorazione del patriarca Kirill per disaccordi sulle espressioni del documento congiunto tra il patriarca e il papa di Roma a Cuba.
Non è il primo caso di mancata commemorazione di un patriarca (si pensi ai numerosi monaci athoniti che hanno sospeso a più riprese la commemorazione del patriarca di Costantinopoli), ma fa notizia sia perché proviene da una fonte episcopale, per quanto di una sede piccola e periferica, sia perché a differenza del precedente caso del vescovo Diomid (Dzjuban) di Chukotka nel 2008, qui abbiamo a che fare con un vescovo serio e rispettato, noto per la sua carità e per non avere esitazioni nella denuncia delle ingiustizie.
Le notizie si stanno moltiplicando su diverse fonti in russo e in romeno, a cui si aggiungeranno presto commenti in diverse altre lingue.
Ci teniamo a sottolineare una cosa: la sospensione della commemorazione di un vescovo o di un patriarca NON è un atto di scisma (e quindi, tutti quelli che si riferiscono a questo episodio o ai casi simili in Moldova parlando di "scisma nel patriarcato di Mosca" – soprattutto nei siti ucraini – dovrebbero tornare a fare i compiti); è un DIRITTO di un chierico che sente minacciata la professione di fede ortodossa da parte di un superiore, a condizione che aspetti con coscienza tranquilla il giudizio di un Sinodo. Proprio questo ultimo giudizio ci sembra l’anello debole di questi episodi di mancata commemorazione: se chi sospende la commemorazione sente la sua fede tradita dalle formulazioni della dichiarazione dell’Avana (che è un documento diplomatico, in cui certe espressioni sono dettate da mere norme di rispetto), difficilmente potrà sentire la sua fede riaffermata dal giudizio del prossimo Sinodo inter-ortodosso a Creta, i cui documenti sono ancora più compromettenti in quanto interni alla Chiesa ortodossa, e le cui espressioni non sono solo formalità diplomatiche. Occorrerà forse attendere un altro Sinodo ad hoc, con attese e tensioni per tutti.
30/03/2016
Padre Elia (Nozdrin) su guida spirituale e libero arbitrio
Lo schema-archimandrita Elia (Nozdrin), padre spirituale del patriarca Kirill e del monastero di Optina, è certamente una delle persone più qualificate per parlare di paternità spirituale. Lo presentiamo in un’intervista di Aleksej Sokolov per Pravmir, che riportiamo in russo e in italiano nella sezione “Ortoprassi” della vita cristiana. Il tema dell’intervista è la libertà nel rapporto tra padri e figli spirituali. La tradizione ortodossa fissa alti parametri ascetici, ma allo stesso tempo rispetta rigorosamente il dono della libertà, anche nei rapporti di obbedienza spirituale.
30/03/2016
Tutto quieto sul fronte occidentale... dopo che l'esercito siriano ha liberato Palmira dall'ISIS
Come nota Danielle Ryan su Russia Today e Russia Insider, la ricattura della città di Palmira (27 marzo 2016) è stata la più grande sconfitta dell'ISIS da quando quest'ultimo ha proclamato il suo califfato; tuttavia, la stampa occidentale tace la notizia, perché darla significherebbe dare credito alla Russia.
In alcune delle notizie che le "presstitute" occidentali hanno dovuto dare per forza di cose, non era nemmeno nominata la Russia... Michelle Ryan ci sfida a fare un interessante paragone di fantasia: pensare che l'esercito siriano sia stato sostenuto non dall'aviazione russa, ma da quella americana... e immaginare in tal caso il can-can mediatico che sarebbe esploso a seguito della liberazione della città!
Con questa primavera ha avuto inizio nella nostra parrocchia la fase conclusiva di uno dei nostri progetti più ambiziosi: la realizzazione di una grande icona murale dei santi ortodossi dell’Italia del nord-ovest (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta). In questo compito, un grande incoraggiamento è venuto dal nostro confratello, l’arciprete Andrew Phillips, di cui riportiamo in traduzione italiana una serie di risposte a domande sulla venerazione dei santi locali e sull’importanza di questa venerazione per la formazione di una coscienza ortodossa.
Partendo da una domanda su un canone del Concilio di Trullo attribuito erroneamente alla pratica dell’uso del cucchiaio nella comunione, padre John Whiteford ci presenta alcune considerazioni sulle modalità di ricevere la comunione e su alcune modifiche di queste modalità che sono state effettuate dai cattolici romani negli ultimi decenni. Presentiamo la traduzione italiana di questa domanda e risposta nell’omonima sezione dei documenti.
26/03/2016
Il convento di Saidnaya in Siria celebra la 'risurrezione delle icone'
Il portale Pravoslavie.ru ci conduce in visita al convento della Natività della Madre di Dio a Saidnaya, uno dei luoghi monastici ortodossi ancora attivi in Siria, nonostante le difficoltà in cui versa il paese. Possiamo vedere come le monache e tutte le persone legate al monastero (incluse le ragazze dell'orfanotrofio) entrano nelle celebrazioni quaresimali fino alla domenica del Trionfo dell'Ortodossia, chiamata nel mondo arabo cristiano ‘la risurrezione delle icone’. Presentiamo il testo russo e la traduzione italiana di questa visita nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
25/03/2016
Le Chiese ortodosse hanno chiaramente espresso il loro atteggiamento verso gli scismatici ucraini. Filarete ha capito?
Tamar Lomidze, una fedele della Chiesa ortodossa georgiana che vive a Los Angeles, scrive per Pravoslavie.ru un duro ma onesto editoriale sullo stato degli scismatici che seguono lo pseudo-patriarca Filarete Denisenko (nella foto). Presentiamo questo editoriale in traduzione italiana nella sezione “Confronti” di documenti, e invitiamo a una sua diffusione su larga scala. Lo scisma filaretista ha purtroppo i suoi focolai di infezione anche in Italia, dove continua a contagiare persone abbastanza ingenue (o maliziose) da credere di essere entrate in contatto con una chiesa “tutto sommato ortodossa”. Speriamo che questo editoriale possa aprire gli occhi di queste persone sul quel che la vera Chiesa ortodossa pensa dello scisma dei filaretisti.
Presentiamo con grande piacere, nella sezione “Preghiera” dei documenti, la nostra recensione del libro di ufficiature ortodosse appena pubblicato da parte dell’Associazione “Testimonianza Ortodossa”, La Grande e Santa Settimana, che ci sarà di grande utilità nella celebrazione dei riti della Settimana Santa e della Pasqua, non solo quest’anno, ma prevedibilmente per molti anni a venire.
24/03/2016
Ogni cristiano ortodosso dovrebbe guardare Spotlight
Di fronte agli inviti a non guardare film in Quaresima, preferiamo andare nella direzione opposta, e invece suggerire la visione di un film che fa riflettere sul nostro dovere di cristiani e di membri della Chiesa. Presentiamo nella sezione “Etica” la traduzione italiana dell’articolo di Andrew Estocin sul film Spotlight, che documenta la coraggiosa inchiesta sulla copertura dei preti pedofili nell’arcidiocesi cattolica di Boston. Le riflessioni dell’articolo ci aiutano a prendere sul serio il nostro ruolo di cristiani ortodossi.
Pochi mesi fa ha fatto il giro del mondo la storia di Agafia Lykova, ultima sopravvissuta di una famiglia di vecchi credenti russi isolati nelle foreste siberiane: presentiamo questa storia tradotta in italiano, assieme a un documentario in russo con sottotitoli in inglese, che vi invitiamo a vedere per avere un’idea della situazione davvero estrema che questa vicenda familiare ha rappresentato. Non si tratta di una situazione che presentiamo come ideale: se da una parte non possiamo apprezzare le persecuzioni che spinsero i vecchi credenti a tali forme di esilio, d’altra parte riconosciamo che queste forme di “eremitismo familiare” sono tutt’altro che ideali, e danno luogo ben presto (come si potrà rendere conto chiunque vedrà il filmato) a gravi degenerazioni. Tuttavia, è una testimonianza di quanto lo spirito dell’Ortodossia russa sa vivere ben al di là di limiti di difficoltà che oggi immaginiamo insuperabili.
Dopo aver osservato una settimana di silenzio in rete per l’inizio della Grande Quaresima, padre Andrew ci dimostra di non essere stato intellettualmente inattivo, presentandoci le ultime domande e risposte dalla sua corrispondenza, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione relativa dei documenti. Inoltre, ci parla della recente installazione della cupola centrale della nuova cattedrale russa di Parigi, in un breve saggio che analizza l’importanza dell’inaugurazione di questa chiesa nella costituzione di una metropolia europea occidentale.
Un recente rapporto dell’Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) include anche notizie sulle violazioni della libertà religiosa in Ucraina.
Per la verità, il rapporto è piuttosto “neutrale” e piatto, limitandosi a prendere atto delle dispute sulle proprietà di luoghi di culto ortodossi contesi tra la Chiesa Ortodossa Ucraina e gli scismatici filaretisti. Purtroppo, è stata pubblicata una notizia su fonti ortodosse russe, francesi e inglesi, che è viziata dal punto di vista giornalistico. Di fatto, pubblica il punto di vista del patriarcato di Mosca come se fosse quello del commissariato delle Nazioni Unite, mentre di fatto quest’ultimo non ha preso posizione. Pur deprecando le attribuzioni giornalistiche non corrette, noi non possiamo pretendere di trattare in modo “neutrale” i perseguitati e i persecutori. Pertanto, lasciamo la parola al blogger Max Linnik, di cui presentiamo in traduzione italiana un rapporto molto ben dettagliato su quelle violazioni della libertà religiosa che forse il commissariato delle Nazioni Unite avrebbe dovuto avere il coraggio di documentare e denunciare.
Presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” un’analisi dell’arte che Jonathan Pageau offre sul blog Orthodox Arts Journal, per identificare l’iconografia contemporanea come un rimedio alla polarizzazione sui due estremi che hanno fatto degenerare l’arte moderna: l’utilitarismo di massa o realismo, identificato con l’estremismo del robot, e l’individualismo astratto o avanguardia, identificato con l’opposto estremismo del mutante. L’iconografia è ancora in grado di parlare entrambi i linguaggi, producendo opere utili e codificate da canoni precisi, ma allo stesso tempo salvaguardando l’espressione individuale e l’autentica genialità. Riteniamo questo piccolo saggio un vero gioiello per chi voglia farsi un’idea della strada senza uscita di un’arte contemporanea polarizzata su uno di due opposti estremismi.
21/03/2016
Gorokhovets – il gioiello nascosto della Russia Centrale
Oggi vi portiamo in visita a un posto dove si respira ancora l’atmosfera della Russia del XIX secolo. Gorokhovets, una cittadina della regione di Vladimir, è sulla lista delle 41 città storiche della Russia preparata nel 2010 dal ministero russo della cultura. In un reportage fotografico, di cui abbiamo tradotto in italiano le descrizioni, possiamo osservare un luogo che ci riporta al mondo tutt’altro che perduto della santa Rus’.