Il 29 maggio, l'arcivescovo Evgenij di Verej (al secolo Valerij Germanovich Reshetnikov, nella foto) è stato eletto alla carica di metropolita di Tallinn e di tutta l'Estonia.
Vladyka Evgenij, uomo di profonda cultura teologica, è stato per lungo tempo responsabile delle scuole teologiche di Mosca, nonché uno dei fautori del ristabilimento della comunione tra il patriarcato di Mosca e la ROCOR.
Auguriamo al metropolita Evgenij (che abbiamo avuto noi stessi l'onore di conoscere anni fa in Ucraina) ogni bene nel difficile compito di guidare la Chiesa ortodossa ancora sofferente in Estonia.
Vi presentiamo in traduzione italiana un saggio di padre Andrew Phillips su un fenomeno che accade fin troppo spesso, e su quale dovrebbe essere il nostro comportamento di fronte alle ingiustizie che sperimentiamo all’interno della Chiesa.
Spesso ci siamo chiesti il significato di questa affermazione così dura (e apparentemente crudele) del Signore a uno dei suoi discepoli. Leggiamo in traduzione italiana una risposta dal blog di padre John Whiteford, che ci spiega come queste parole siano legate al senso più autentico della testimonianza a Cristo senza riserve o favoritismi.
Presentiamo in traduzione italiana un articolo che dovrebbe aiutare a porre nella giusta prospettiva il riavvicinamento della Chiesa scismatica degli autocefalisti macedoni al patriarcato bulgaro, un fenomeno che abbiamo trattato fin dal suo inizio nello scorso mese di novembre. La Chiesa bulgara ha riaffermato, attraverso la dichiarazione di sua Eminenza il metropolita Naum di Ruse, di non avere alcuna intenzione di risolvere unilateralmente il contenzioso macedone crando ulteriori scismi nel mondo ortodosso.
Ringraziamo Tudor Petcu per averci inviato un’altra intervista con una straordinaria testimonianza di fede al femminile: di tratta di Stéphanie Mendes (nella foto) di cui possiamo leggere in traduzione italiana il percorso di vita e di conversione.
26/05/2018
Il patriarca Irinej della Serbia: "Chiunque aiuti gli scismatici ucraini è un nemico di tutte le nazioni slave ortodosse e dell'intero mondo ortodosso"
Sua Santità il Patriarca Irinej della Serbia, attualmente in visita a Mosca, ha colto ieri l'occasione per intervenire con forza a sostegno della Chiesa ucraina ortodossa sofferente e contro gli scismatici e nazionalisti che la attaccano, come riferisce il servizio stampa patriarcale della Chiesa ortodossa russa.
"La Chiesa ucraina martire – nella quale il santo principe Vladimir ha battezzato il popolo della santa Rus' – è ora contaminata dalla bestemmia, dalla violenza e dallo spargimento di sangue da parte degli scismatici", ha sottolineato sua Santità, parlando ieri a Mosca alla cerimonia di premiazione della Fondazione pubblica internazionale per l'unità dei popoli ortodossi.
Sua Santità è stato il destinatario del premio di quest'anno, che gli è stato conferito nella sala conciliare della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
"Tutti conoscono le imprese di centinaia di migliaia di serbi che hanno combattuto fino alla morte per la santa Ortodossia. Pertanto, non ho bisogno di molte parole per spiegare come la Chiesa serba considera tutto ciò che sta accadendo in Ucraina. La nostra risposta a questo è la stessa di quella dei nostri antenati: la Chiesa serba sostiene pienamente l'unità e l'integrità della Chiesa ortodossa russa e condanna fermamente le azioni degli uniati e degli scismatici che lacerano la veste di Cristo al fonte battesimale di Kiev, vendendo il loro popolo ai nemici della fede. La loro fine sarà conforme alle loro azioni (2 Cor 11:15)".
L'intero Santo Sinodo serbo ha anche espresso il suo sostegno alla Chiesa ucraina martire nella sua recente sessione di aprile-maggio, affermando: "L'Assemblea esprime piena solidarietà, nell'amore fraterno di co-sofferenza, alla Chiesa sorella martire in Ucraina, esposta alla più dura persecuzione da parte dell'attuale regime a Kiev".
"Chiunque aiuti gli scismatici ucraini è un nemico non solo della Chiesa russa e del mondo russo, ma anche di tutte le nazioni slave ortodosse e dell'intero mondo ortodosso", ha affermato il primate della Chiesa ortodossa serba.
In conclusione, Pat. Irinej ha augurato che pace e armonia nella verità giungano nella terra ucraina, che i fedeli costruicano e riempiano antiche e nuove chiese, e che una Santa Rus' unita continui la sua missione a beneficio dell'intero mondo cristiano con fermezza e forza, come aggiunge Interfax-Religion.
Sua Santità è stato costantemente un vivo difensore del popolo ucraino e dell'integrità della sua Chiesa ortodossa canonica. Nel dicembre 2015 ha scritto lettere di sostegno sia a sua Santità il patriarca Kirill di Mosca che a sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev, affermando: "La preoccupazione speciale è causata da continui violenti attacchi alle chiese ortodosse da parte di scismatici pseudo-ortodossi e nazionalisti radicali... Gli scismatici del cosiddetto "patriarcato di Kiev "sono stati da lungo tempo ripudiati dalle Chiese ortodosse e sono detti ortodossi solo di nome. E il loro disprezzo per le norme della morale cristiana e la loro prontezza a odiare, mentire e versare sangue ne sono la prova vivente".
Ha poi inviato un discorso al presidente ucraino Petro Poroshenko il prossimo febbraio, per implorarlo di porre fine alle persecuzioni contro i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina e ai tentativi di impadronirsi dei luoghi sacri della Chiesa, come le Lavre delle Grotte di Kiev e di Pochaev.
Sfortunatamente, da allora la situazione è peggiorata, ma l'intero mondo ortodosso si schiera accanto a chi soffre in Ucraina.
Due mesi fa vi abbiamo dato la notizia della festa del sessantesimo compleanno dell’archimandrita Vasilij (Pasquiet, al centro nella foto), ieromonaco ortodosso francese che da anni serve in Russia, a Cheboksary. Ora vi proponiamo la traduzione italiana di una storia legata a questo compleanno, che coinvolge una numerosa famiglia francese che, aiutata da padre Vasilij, si è trasferita in Russia perché sentiva la propria fede cristiana minacciata.
Il sito del monastero di santa Elisabetta a Minsk ha riproposto pochi giorni fa una risposta alla domanda che si pongono molti ortodossi interessati alla vita monastica (specialmente in quei luoghi, come l’Italia, dove i monasteri sono pochi e alle prime armi). Vi presentiamo la traduzione italiana di questa risposta, che offre spunti per riflessioni.
Nell’occasione della festa della traslazione delle reliquie di san Nicola (9/22 maggio), il portale Pravoslavie.ru (nella sua versione inglese, oggi chiamata Orthochristian.com) ha deciso di ripresentare un’omelia di padre Andrew Phillips, che vi abbiamo tradotto in italiano come un buon esempio di una predicazione semplice e informativa su uno dei più grandi santi della Chiesa.
Presentiamo in russo e in italiano l’intervista a Eleonora Sablina (nella foto), una docente russa di lingua e storia giapponese, che ha curiosamente incontrato l’Ortodossia più nella nazione da lei scelta come oggetto di studio che non nella sua stessa madrepatria.
21/05/2018
Sant’Ignazio Brjanchaninov: Sui comandamenti del Vangelo
Ringraziamo Alessandro per averci fornito la traduzione italiana di un testo di sant’Ignazio Brjanchaninov sui comandamenti. Vivere una vita cristiana ortodossa non può prescindere dall’obbedienza ai comandamenti, e testi come questo ci aiutano a focalizzare la nostra attenzione su cosa sono i comandamenti divini e su cosa dobbiamo fare per seguirli.
20/05/2018
Un altro attentato in una chiesa nel nord del Caucaso
Tre mesi dopo l’attentato nella cattedrale di Kizljar in Daghestan, un altro attentato terrorista ha fatto vittime nella stessa diocesi: questa volta di tratta della chiesa di san Michele Arcangelo (nella foto) a Grozny, la capitale della repubblica di Cecenia.
Durante la veglia di sabato 19 maggio, quattro giovani armati sono penetrati nel parco della chiesa uccidendo due poliziotti di guardia e ferendone altri due. Sentendo i colpi, i parrocchiani sono riusciti a chiudere le porte della chiesa, ma nel frattempo due di loro sono stati feriti, e uno dei due è morto per le ferite riportate.
L’immediato intervento delle forze dell’ordine, condotto personalmente dal leader della Cecenia Ramzan Kadyrov, ha condotto alla morte degli aggressori.
Abbiamo ancora radunato alcune domande a padre Andrew Phillips che presentiamo in traduzione italiana: tra i temi trattati, alcuni aspetti oscuri del passato della ROCOR, la storia del segno della croce cattolico rispetto a quello ortodosso, le eccentricità dei convertiti e altro ancora.
18/05/2018
Costantinopoli pospone la discussione sull’autocefalia ucraina
Il Santo Sinodo di Costantinopoli, secondo l’Unione dei Giornalisti ortodossi, ha rimandato a giugno la discussione sul tema dell’autocefalia ucraina. Si parla di indisposizione del patriarca Bartolomeo, ma appare più probabile che il Patriarcato ecumenico non se la senta di pronunciarsi su un tema che aprirebbe un vero e proprio letto di spine, con il rischio di pesanti scismi interni.
In un saggio che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, padre Andrew Phillips cerca di analizzare il recente spostamento dell’ambasciata americana a Gerusalemme come una mossa di un più grande gioco di interessi spirituali, in cui entrano anche quelli dei cristiani ortodossi che si sforzano di riportare nel mondo la santa Rus’.