Dal blog Journey To Orthodoxy di padre John Peck, che raccoglie molte testimonianze di conversione all'Ortodossia, oggi vi presentiamo un'intervista insolita ma molto rivelatrice a Justine Alter, una maga cerimoniale il cui cammino verso Cristo non è iniziato prima, ma dopo il catecumenato e il battesimo ortodosso. Storie come questa ci dovrebbero far riflettere molto attentamente sulle persone che vogliono entrare nella Chiesa più come una ricerca di una via di potere che come un cambiamento di vita interiore.
24/07/2024
I 10 fatti principali sulla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca
Vi abbiamo già presentato nel 2013 una descrizione illustrata a disegni della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Crediamo che dopo 11 anni non sia sbagliato ritornare sui nostri passi con un altro articolo che sottolinea i fatti più importanti legati alla chiesa principale della Russia.
23/07/2024
Una risposta ortodossa al tema della globalizzazione
In una rassegna di quanto gli è successo negli ultimi anni, originato da una decisione della ROCOR in Gran Bretagna di insistere sul ribattesimo dei non ortodossi a totale esclusione della secolare pratica della Chiesa ortodossa russa, l'arciprete Andrew Phillips (nella foto) pone una domanda in relazione alla figura di James Vance, il senatore scelto da Trump nella corsa alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Vance, un cattolico filo-russo, sarebbe contento di una Chiesa russa che ritiene che i cristiani cattolici siano non battezzati?
Vi presentiamo un articolo del vescovo Petru (Pruteanu) su un tema che sembrerà strano a chi è abituato a considerare la Chiesa ortodossa come un "bastione di tradizione": in realtà lo è, ma non solo perché si oppone a certe deformazioni (un tratto comune ai "tradizionalismi" di ogni tipo), ma piuttosto perché si sforza di vivere la verità del Verbo di Dio incarnato.
20/07/2024
La Chiesa romena risponde alle critiche alla canonizzazione dei santi legati al movimento dei legionari
La Chiesa ortodossa romena sta canonizzando 16 martiri e confessori del XX secolo, tra cui alcuni aperti simpatizzanti della Guardia di Ferro. Questo non poteva non suscitare lo sdegno delle organizzazioni ebraiche dedicate alle vittime della Shoah, per cui il Patriarcato di Romania si è trovato a dover rispondere ad accuse ben circostanziate. Vi presentiamo un articolo su questa risposta, lasciando a voi il giudizio sull'applicabilità delle argomentazioni a numerosi casi concreti della storia.
Il 5/18 luglio la Chiesa commemora sant'Atanasio del Monte Athos, fondatore della Grande Lavra, assieme ai sei confratelli con i quali morì in un incidente di cantiere poco dopo l'anno 1000. Vi presentiamo un breve schizzo biografico del santo, sul quale peraltro abbondano interessanti racconti aneddotici.
18/07/2024
Cosa aspetta la Chiesa ortodossa ucraina se Trump diventa presidente
Gli ortodossi ucraini hanno tutti i motivi di essere interessati ai cambiamenti che l'elezione di Donald Trump, data ormai per favorita, potrebbe portare alla loro Chiesa e al loro paese. Vediamo quali sono queste prospettive in un'analisi di Konstantin Shemljuk.
17/07/2024
Il Dipartimento di Stato americano vede la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina
Oggi analizziamo una notevole inversione di tendenza rispetto alla passata cecità delle autorità americane sulle ingiustizie contro la Chiesa ortodossa ucraina: forse non è ancora abbastanza per un intero rovesciamento dello sporco gioco politico-religioso che abbiamo visto intensificarsi negli ultimi anni, ma è certamente una mossa nella direzione giusta.
16/07/2024
Nuovi martiri del XX secolo: il metropolita Vladimir di Kiev
In un saggio di Kirill Aleksandrov, vi presentiamo la vita del primo martire dell'episcopato russo sotto la persecuzione sovietica, ucciso proprio sotto le mura della Lavra delle Grotte di Kiev negli stessi giorni in cui a Mosca un Concilio si adoperava ad affrontare le sfide dell'epoca.
15/07/2024
Confutazione dell'accusa protestante di "mariolatria"
Una delle cose che uniscono cattolici e ortodossi è l'essere vittime delle accuse di "mariolatria" da parte dei cristiani evangelici. Queste accuse non si limitano alla venerazione della Madre di Dio, e si estendono a tutta una serie di punti tradizionali della fede cristiana. In questo caso è utile l'intervento di un esperto apologeta, e Amir Azarvan ci offre una spiegazione di parte ortodossa su come la venerazione della Madre di Dio sia tanto radicata nella fede apostolica quanto i più tradizionali dogmi cristologici e trinitari.
Quella che vedete nella foto è una preghiera in ginocchio per la cessazione delle ostilità in Ucraina. Niente di particolare in sé: chi sia stato nella nostra parrocchia da oltre due anni a questa parte ci vede fare la stessa cosa, poco prima delle ectenie per i catecumeni, in una qualsiasi Liturgia domenicale o festiva.
La cosa interessante è piuttosto che queste preghiere sono officiate all'aperto nella regione di Rovno, nell'Ucraina nord-occidentale. Possono essere un segno del fatto che le cose stanno cambiando attorno a questa comunità della Chiesa ortodossa ucraina canonica, perché se gli stessi chierici e fedeli si fossero azzardati a pregare in strada per la pace (anziché per la vittoria del regime ucraino) negli scorsi due anni, sarebbero stati immediatamente presi d'assalto per "azioni anti-patriottiche".
Momenti come questi ci fanno legittimamente sperare che la fine di questo tunnel di persecuzioni sia ormai in vista.
13/07/2024
4 motivi per cui il nuovo patriarca di Bulgaria è una vittoria per l'Ortodossia mondiale
Vi presentiamo un saggio dal blog Orthodox Reflections che commenta l'elezione del patriarca Daniil, e le conseguenze positive che questa elezione ha sull'ecumene ortodosso.
12/07/2024
Debolezza e riluttanza di fronte alla persecuzione
In un saggio di Kirill Aleksandrov, vediamo come molte delle caratteristiche delle persecuzioni degli antichi cristiani si applicano piuttosto bene anche all'attuale persecuzione degli ortodossi ucraini, con simili motivazioni che portano alla confessione della fede o all'apostasia.
La Chiesa russa è stata appena fatta oggetto di un'ondata di scandalo mediatico in seguito alle accuse di condotta impropria del metropolita Ilarion (Alfeev) di Budapest con uno dei suoi assistenti, il giovane russo-giapponese Georgij Suzuki (a destra nella foto, accanto al metropolita).
La coincidenza dell'apertura di questo vaso di Pandora (dove, se qualcosa c'è stato, è avvenuto lo scorso gennaio) e delle recenti polemiche attorno all'opera di mediazione di Viktor Orbán tra Mosca e Kiev è un po' troppo sospetta per non lasciar pensare che lo scandalo sia stato ben orchestrato, quanto meno per la sua tempistica. Non ci sembra un caso che a ogni lancio di sterco contro il metropolita russo ce ne sia un altro equivalente contro il premier ungherese.
L'ambito dello scandalo è comunque la sfera religiosa, e in questo caso sembra che non siano stati risparmiati gli sforzi. Una delle prime coperture mediatiche in italiano è dell'outlet internazionale gloria.tv, che tuona un giorno sì e uno pure contro papa Bergoglio, ma che non ha perso l'occasione di accusare anche la gerarchia ortodossa russa in ogni lingua immaginabile.
Che cosa fare quando l'onda di sterco colpirà anche le nostre comunità? Prima di tutto, dobbiamo ricordare che la Chiesa è fondata su Cristo, e non su qualsivoglia dei suoi vescovi. In secondo luogo, possiamo ridimensionare le voci sull'importanza del metropolita Ilarion, che lo presentano da decenni come "il numero due della Chiesa russa", "l'erede di Kirill" o "il prossimo patriarca". Così come Mark Twain ebbe modo di scrivere "Le voci sulla mia morte sono fortemente esagerate", anche le voci sull'importanza del metropolita Ilarion sono state ingigantite da chi negli incontri internazionali vedeva solo lui come rappresentante del Patriarcato di Mosca e lo sentiva parlare in un elegante inglese accademico. In realtà, pur avendo un ruolo di tutto rispetto nella gerarchia della Chiesa russa, il metropolita Ilarion non è mai stato il "vice-patriarca", e a nostra conoscenza, non si è mai presentato come tale. In terzo luogo, dovremo invitare a lasciare che le verità dei fatti legalmente rilevanti siano appurate dalle autorità competenti, e ricordare che se il giornalismo può (anzi, deve) lanciare l'allarme su notizie sospette, non compete al giornalismo emettere le sentenze legali definitive sui fatti.