Dopo più di un secolo di assenza, l'icona della Trinità di Rubljov è stata riportata al suo posto storico sull'iconostasi della cattedrale della Trinità, nella Lavra della Trinità e di san Sergio fuori Mosca.
Inizialmente l'icona era posta davanti all'iconostasi su un grande supporto, ma ora è stata collocata sull'iconostasi stessa, in una teca appositamente preparata e climatizzata per preservare il suo stato attuale.
Ci fa piacere, come torinesi, sapere che i team di conservazione di queste importanti icone possono valersi dell'esperienza maturata con la conservazione in teca della Sindone di Torino, che è oggetto di attenzione di molti uomini di scienza e di fede della Russia.
02/08/2024
Blasfemia alle Olimpiadi: come dovrebbero rispondere i cristiani ortodossi?
Tutto il mondo dei credenti sta reagendo al baccanale blasfemo con cui un potere sfacciatamente anticristiano ha fatto iniziare le Olimpiadi di Parigi. Da parte ortodossa può sembrare che le reazioni siano meno immediate e acute, ma non mancano affatto: vi presentiamo un articolo dell'Unione dei giornalisti ortodossi che offre linee guida sul comportamento dei cristiani ortodossi (ma anche di molti altri credenti) di fronte a questo abominio.
01/08/2024
Perché dobbiamo celebrare funzioni religiose nelle chiese in rovina?
La chiesa dei santi Pietro e Paolo a Edelevo (nella foto) è uno dei tanti luoghi di culto dissacrati e lasciati in rovina in Russia. Non essendo stata completamente distrutta, ora vede celebrazioni saltuarie del metropolita Longin (Korchagin) di Simbirsk, insieme a chierici e fedeli che non vogliono che questo luogo sia dimenticato. Ascoltiamo nelle parole del metropolita le ragioni per non perdere queste testimonianze di fede.
Come vi avevamo preannunciato tre settimane or sono, non accenna a fermarsi la polemica attorno al metropolita Ilarion (Alfeev), che il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha sospeso il 25 luglio dal suo incarico di metropolita di Budapest e Ungheria, nonché dai suoi altri incarichi ecclesiastici istituzionali, in attesa dei risultati di un'indagine, in seguito alle accuse di molestie da parte del suo assistente Georgij Suzuki. Mentre invitiamo i nostri lettori a seguire il caso formandosi una propria opinione informata, riteniamo utile puntualizzare alcuni aspetti:
- La sospensione temporanea dagli incarichi non è una condanna, ma una misura di cautela per la durata del periodo delle indagini sul caso (non solo quelle di polizia: anche la Chiesa ha aperto un'indagine interna). Ricordiamo come nella Chiesa russa non vige la politica di nascondere gli scandali: i tribunali ecclesiastici e le commissioni d'indagine sui casi di scandali funzionano attivamente. Un'altra possibile ragione della sospensione è il fatto che il metropolita Ilarion non si è nascosto dietro una cortina di silenzio, e ha rilasciato attivamente commenti ai media (cosa che potrebbe anche indicare che non ha nulla da nascondere). In tal caso, tali commenti non coinvolgono più la Chiesa e le sue amministrazioni, ma sono fatti a titolo personale.
- La diocesi di Budapest e dell'Ungheria non è ampia, ma sembra compatta nella difesa del suo vescovo. Il 10 luglio, i 15 sacerdoti, arcipreti e diaconi che compongono il clero della diocesi ungherese hanno firmato una lettera aperta a sostegno del metropolita, elogiandone la "purezza di vita e l'alto carattere morale" e sollecitando la comunità ortodossa ungherese e il pubblico più ampio a ignorare le accuse di Suzuki. Secondo l'arciprete Nikolaj Kim, portavoce della diocesi di Budapest e dell'Ungheria, "Le accuse di abusi sessuali mosse da Suzuki sono così incoerenti e poco convincenti che è difficile crederci", soprattutto dopo un'attesa di ben sei mesi da quando Suzuki aveva lasciato l'Ungheria.
- Gli analisti politici non hanno praticamente alcun dubbio che lo scandalo sia stato orchestrato ad arte: Suzuki ha lasciato l'Ungheria a gennaio, e le sue accuse sono state pubblicate a luglio, proprio nel preciso momento in cui Viktor Orbán visitava la Russia suscitando il risentimento di tutto il mondo atlantista. Va inoltre ricordato che il discredito di una figura importante del Patriarcato di Mosca (soprattutto di una figura che godeva finora di una buona reputazione e che non era soggetta ad alcun tipo di sanzioni internazionali) è una manna dal cielo per i servizi segreti del blocco atlantista.
- Una questione separata dalle accuse di molestie è l'opulenza dello stile di vita del metropolita Ilarion. Sembra che Suzuki, forse più per demolire la reputazione del metropolita che non per sostenere le accuse di un suo comportamento inidoneo, si sia dato da fare presentare Ilarion come un ipocrita che dietro l'apparenza monastica fa una vita da gaudente. Ora, chi è veramente addentro alle vite dei vescovi di alto profilo diplomatico (e quella del metropolita Ilarion ricade indubbiamente in questo campo) sa che lo stile di vita di questi vescovi è quasi per necessità equiparato a quello degli ambasciatori: per quanto abbiano fatto il voto monastico di povertà, non è facile per loro vivere uno stile di vita modesto. Inoltre, il metropolita Ilarion gode anche di una notevole rendita personale (derivante dai diritti d'autore sui numerosi libri da lui scritti), che resta in ogni caso a sua disposizione.
- Se lo scopo principale di tutta questa buriana mediatico-giudiziaria è (come sembra verosimile) quello di screditare nei media la Chiesa ortodossa russa (e per prendere i proverbiali due piccioni con una sola fava, anche l'Ungheria di Orbán), è probabile che la storia si sgonfi entro pochi mesi, tanto il danno che si doveva fare è già stato fatto.
30/07/2024
La polizia greca sta pianificando di attaccare anche i monasteri russi e stranieri sull'Athos?
Vi presentiamo le considerazioni di Nick Stamatakis, il redattore di Helleniscope, sulle motivazioni per cui proprio ora sentiamo di nuovo parlare come di una "nuova emergenza" del conflitto relativo al monastero di Esphigmenou, un problema che in realtà si sta trascinando sul monte Athos da quasi mezzo secolo.
Dopo un'assenza di alcuni mesi (da prima della Pasqua del 2024), i nostri amici George e Gail Michalopulos hanno rilanciato il loro blog, che per tanti anni ci ha aiutato a capire aspetti meno noti del mondo ortodosso, fornendo soprattutto un importante monitoraggio delle malefatte compiute dai vescovi. Nonostante l'idea di "qualcuno che combatte da solo" (che è il significato del termine greco monomakhos), George e Gail sono al centro di una numerosa e determinata rete di cristiani ortodossi che non sono disposti a svendere la loro fede al potere secolare di turno. Siamo anche noi al loro fianco in questa lotta.
28/07/2024
Come salvarono le reliquie di san Sergio di Radonezh
Vi presentiamo il resoconto di una storia avventurosa che ha avuto come protagonista principale le reliquie di uno dei santi più amati della Russia. Scoprirete come un gruppo di coraggiosi fedeli (che comprendeva laici, monaci, preti, vescovi e perfino patriarchi) ha sfidato le regole e le censure del regime comunista per salvare il capo di san Sergio di Radonezh dalle profanazioni.
Da Sergiev Posad e da Sebastopoli, arrivano due notizie molto significative che valorizzano la storia dell'Ortodossia russa:
1) Il Santo Sinodo della Chiesa russa ha deciso di istituire la festa della recente traslazione dell'icona della Trinità di Rubljov alla Lavra della Trinità e di san Sergio. La festa, che sarà celebrata per la prima volta il 9/22 giugno 2025, fissa nella memoria della Chiesa il ritorno alla vita di fede di quanto è stato sottratto dalla rivoluzione bolscevica.
2) Sul sito dell'antica Chersoneso (Korsun) in Crimea, luogo del battesimo di san Vladimir e della nascita della Chiesa russa, il 30 luglio aprirà un complesso ecclesiastico-museale in grado di accogliere gratuitamente 50.000 visitatori al giorno, e di cambiare per sempre il fulcro dell'attrazione di Sebastopoli nel mondo. Questo parco storico-archeologico corona 200 anni di scavi che hanno portato alla luce quasi 7 milioni di artifatti.
26/07/2024
La passione per Esphigmenou: cosa succede sul Monte Athos?
In questi giorni il mondo ortodosso è scosso da notizie minacciose su una possibile azione di forza della polizia greca sul monastero oltranzista di Esphigmenou. "Niente di nuovo sotto il sole": noi vi abbiamo informati di quanto succede attorno a questo monastero fin dal 2013. Tuttavia, l'azione odierna non ha solo a che vedere con una questione interna dell'Ortodossia greca, ma del potenziale uso del Monte Athos come leva geopolitica. In un nuovo articolo di Konstantin Shemljuk, cerchiamo di analizzare questo scenario in dettaglio.
Dal blog Journey To Orthodoxy di padre John Peck, che raccoglie molte testimonianze di conversione all'Ortodossia, oggi vi presentiamo un'intervista insolita ma molto rivelatrice a Justine Alter, una maga cerimoniale il cui cammino verso Cristo non è iniziato prima, ma dopo il catecumenato e il battesimo ortodosso. Storie come questa ci dovrebbero far riflettere molto attentamente sulle persone che vogliono entrare nella Chiesa più come una ricerca di una via di potere che come un cambiamento di vita interiore.
24/07/2024
I 10 fatti principali sulla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca
Vi abbiamo già presentato nel 2013 una descrizione illustrata a disegni della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Crediamo che dopo 11 anni non sia sbagliato ritornare sui nostri passi con un altro articolo che sottolinea i fatti più importanti legati alla chiesa principale della Russia.
23/07/2024
Una risposta ortodossa al tema della globalizzazione
In una rassegna di quanto gli è successo negli ultimi anni, originato da una decisione della ROCOR in Gran Bretagna di insistere sul ribattesimo dei non ortodossi a totale esclusione della secolare pratica della Chiesa ortodossa russa, l'arciprete Andrew Phillips (nella foto) pone una domanda in relazione alla figura di James Vance, il senatore scelto da Trump nella corsa alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Vance, un cattolico filo-russo, sarebbe contento di una Chiesa russa che ritiene che i cristiani cattolici siano non battezzati?
Vi presentiamo un articolo del vescovo Petru (Pruteanu) su un tema che sembrerà strano a chi è abituato a considerare la Chiesa ortodossa come un "bastione di tradizione": in realtà lo è, ma non solo perché si oppone a certe deformazioni (un tratto comune ai "tradizionalismi" di ogni tipo), ma piuttosto perché si sforza di vivere la verità del Verbo di Dio incarnato.
20/07/2024
La Chiesa romena risponde alle critiche alla canonizzazione dei santi legati al movimento dei legionari
La Chiesa ortodossa romena sta canonizzando 16 martiri e confessori del XX secolo, tra cui alcuni aperti simpatizzanti della Guardia di Ferro. Questo non poteva non suscitare lo sdegno delle organizzazioni ebraiche dedicate alle vittime della Shoah, per cui il Patriarcato di Romania si è trovato a dover rispondere ad accuse ben circostanziate. Vi presentiamo un articolo su questa risposta, lasciando a voi il giudizio sull'applicabilità delle argomentazioni a numerosi casi concreti della storia.