Padre Joseph Gleason ci presenta una spassosa lettera sulle paradossali esperienze di un battista americano che cerca di integrarsi in una chiesa ortodossa in Russia. Buon divertimento con questa lettura!
Dieci giorni fa vi abbiamo promesso una serie di aggiunte al nostro viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia. La stesura è in corso, e presto potrete vedere oltre una cinquantina di nuove aggiunte alla lista. Vi chiediamo venia se i risultati arrivano un po' a rilento: gli ultimi giorni sono stati piuttosto intensi, sia per il caldo opprimente che per una serie di nuovi impegni. Comunque, cerchiamo di mantenere la promessa di tenervi informati giorno per giorno sulla vita della Chiesa.
Sugli aspetti più diversi della recente guerra in Medio Oriente è stato scritto tanto da superare la pazienza di tutti. Eppure, può essere utile un ripasso delle credenze fondamentali dell'escatologia nel giudaismo, nell'islam e nel cristianesimo, in modo da capire chi ha un interesse di fede in questa guerra e chi invece non basa la propria fede su dati geografici.
Al mattino del 24 giugno, i monaci della nostra parrocchia e padre Efrem, il parroco della chiesa copta di Torino, sono stati a fare visita al cardinale Roberto Repole in occasione della festa patronale della città. Ci fa piacere sapere che, in un curioso parallelo, nello stesso momento a Damasco il patriarca siro-antiocheno Ephrem II e il patriarca melchita cattolico Joseph si stringevano al fianco del patriarca ortodosso Youhanna X nel piangere i morti e consolare i feriti del recente attentato terroristico.
24/06/2025
Strage terroristica in una chiesa ortodossa a Damasco
Due attentatori suicidi affiliati all'ISIS hanno fatto irruzione nella chiesa del profeta Elia nell'antico quartiere cristiano di Dweilaa a Damasco durante le funzioni domenicali, uccidendo oltre 20 parrocchiani nel primo grave attacco terroristico nella capitale siriana dopo la cacciata del presidente Bashar al-Assad nel dicembre scorso.
Il Patriarcato di Antiochia ha rilasciato una dichiarazione che parla esplicitamente dei fedeli morti nell'attentato come martiri.
23/06/2025
Lo zio di Epifanij era dietro l'assalto alla cattedrale?
Dopo la totale débâcle del sequestro della cattedrale ortodossa di Chernovtsy, gli scismatici ucraini benedetti dal patriarca Bartolomeo stanno cercando di arrampicarsi sugli specchi con le solite tecniche: "erano solo dei teppisti", "propaganda russa", e via blaterando. Purtroppo, le telecamere di sorveglianza non mentono, e mostrano l'inconfondibile figura dello zio di Sergij (in pseudo-Ortodossia Epifanij) Dumenko, che dirige freddamente il tentato sequestro. Il reportage con video preparato dall'Unione dei giornalisti ortodossi, di cui vi forniamo in italiano la trascrizione, è un gioiello di giornalismo investigativo. In un'America e in un mondo occidentale ancora interessati alla verità avrebbe vinto un premio Pulitzer: per ora accontentiamoci che sia ancora legale diffondere queste notizie senza essere maltrattati. Il reportage si conclude con una domanda: "Il patriarca Bartolomeo non si è ancora reso conto di aver accolto nella famiglia delle Chiese ortodosse un'organizzazione palesemente criminale?" A questa possiamo rispondere in chiari termini: "se ne rende perfettamente conto" (o per dirla alla romana: "non ci è, ci fa..."), ma risolvere questa impasse richiederebbe pentimento, cosa che né gli scismatici ucraini né il patriarca che li ha accolti nel suo abbraccio sembrano disposti a considerare.
22/06/2025
Le chiese vuote: il "nuovo mondo" degli scismatici ucraini
Quella che vedete è la chiesa di sant'Andrea a Cherkassy, sequestrata dai razziatori della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" durante la loro "Liturgia archieratica" della Domenica di Tutti i Santi.
Chiunque abbia una mezza idea di come appare una celebrazione episcopale ortodossa, anche solo in un giorno feriale, per non parlare di una domenica particolarmente amata dai fedeli, vedrà questa "Liturgia" come una via di mezzo tra una farsa e un esperimento scientifico sul vuoto cosmico.
Ricordiamo le parole profetiche di un famoso padre spirituale della terra ucraina, san Lorenzo di Chernigov (+1950), che descriveva tempi in cui le chiese sarebbero state sequestrate e i fedeli picchiati, e in cui le chiese sarebbero state aperte ma vuote... segno dell'era dell'Anticristo.
21/06/2025
Cosa significa il tentativo di sequestro della cattedrale di Chernovtsy?
Dopo il tentativo fallito di sequestrare la cattedrale dello Spirito Santo a Chernovtsy, Vasilij Mozheveln'yj ci offre una serie di valutazioni (legali, religiose e politiche) dell'evento e delle sue ripercussioni in Ucraina e nel mondo.
Abbiamo appreso dalla segreteria della Sacra Arcidiocesi d'Italia che lunedì 16 giugno si è addormentato nel Signore il nostro caro amico padre Michele Notarangelo, che per decenni si è preso cura con amore di quel piccolo gioiello che è la chiesa di san Nicola in via Casaregis a Genova. Ordinato prete in età avanzata, padre Michele si era dimostrato un ottimo sacerdote, e oltre ai fedeli di Genova aveva servito anche per un certo tempo la comunità greco-ortodossa a Torino. Le nostre condoglianze a sua figlia Cristina, che avevamo assistito nelle sue ricerche universitarie di sociologia delle religioni.
1999: padre Michele celebra la Divina Liturgia dell'Annunciazione a Torino
Martedì 17 giugno 2025 un gruppo di circa 50 sequestratori è entrato con violenza nella cattedrale dello Spirito Santo a Chernovtsy, iniziando a picchiare brutalmente chierici e fedeli. Il sequestro, che arriva dopo un simile tentativo fallito a febbraio, era atteso da un momento all'altro. La polizia è rimasta largamente inattiva (tranne in un caso in cui due degli aggressori che stavano picchiato un prete sono stati arrestati).
La vittima più grave, l'arciprete Vitalij Goncharuk, ha riportato la frattura di alcune costole ed è stato ricoverato d'urgenza per sospetto di lesioni interne.
Con la cattedrale completamente bloccata, militanti armati e coperti con passamontagna sono rimasti di stanza all'interno, aggredendo chiunque tentasse di impedire l'occupazione del luogo sacro. Invece di intervenire per fermare la violenza, la polizia ha formato una barriera umana per impedire ai fedeli della Chiesa ortodossa ucraina di raggiungere la cattedrale.
Intanto, il "vescovo" locale degli scismatici, Bodorjak, ha inviato ai suoi "sacerdoti" un messaggio che è stato intercettato dall'Unione dei giornalisti ortodossi. Qui sotto il testo: "Padri, è accaduto un evento storico: ci troviamo alliinterno della Cattedrale dello Spirito Santo. Oggi è assolutamente necessario venire subito in città e radunarsi con i parrocchiani in segno di sostegno presso la cattedrale! Non è una questione aperta alla discussione. Abbiamo intenzione di rimanere qui anche per la notte. Padri, vi chiedo di prendere la cosa sul serio: aspetto tutti"
Dopo ore di confronto, un migliaio di fedeli e parrocchiani della cattedrale (giunti sul posto nello spazio di un'ora) ha fatto letteralmente irruzione da tutte le parti attraverso la barriera della polizia, e ha iniziato a portar fuori i militanti dall'interno della cattedrale.
I militanti non si sono lasciati portar via senza reagire. Una delle vittime è il metropolita Meletij di Chernovtsy, a cui hanno spruzzato gas lacrimogeno negli occhi. Appena ripresosi, con il volto ancora tumefatto, vladyka Meletij ha iniziato a trasmettere in diretta appelli all'OSCE, alle Nazioni Unite e alla Casa Bianca, chiedendo la salvaguardia dei diritti dei fedeli.
Una volta ripreso controllo della chiesa e dopo un negoziato con la polizia, i parrocchiani hanno concordato di formare un "corridoio" per consentire agli aggressori di uscire dalla chiesa senza ulteriori violenze. La polizia ha scortato i sequestratori fuori dalla chiesa; i fedeli hanno scandito lo slogan "Vergogna!" per esprimere la loro indignazione per le azioni degli aggressori e dei loro complici, mentre questi sono stati condotti dalla polizia verso alcuni autobus e allontanati dalla cattedrale. La polizia ha lasciato l'area insieme ai sequestratori.
Quando la situazione è ritornata alla normalità, il metropolita Meletij ha ringraziato i cristiani della Bucovina per la loro fede incrollabile, la loro presa di posizione a favore della Verità e la loro completa fiducia in Dio. Si è quindi rivolto al patriarca Bartolomeo, a cui ha detto che, concedendo il Tomos agli scismatici, ha "creato il disastro a cui stiamo assistendo ora", e a Dumenko, a cui ha ricordato che la chiesa del suo villaggio natale in Bucovina è ora vuota: "Nel suo villaggio, la chiesa che hanno sequestrato è vuota: la gente è andata a pregare nelle proprie case, mentre l'edificio religioso è deserto. Edifici vuoti, senza fedeli. E questo vale per tutta la Bucovina: ovunque abbiano sequestrato le chiese, vediamo la stessa desolazione. Se pensa che questo sia il modo in cui ci spingerà nella sua cosiddetta chiesa, si sbaglia".
Il metropolita ha affermato che nelle chiese sequestrate le preghiere sono cessate, le liturgie divine sono state interrotte e le preghiere per i soldati che difendono l'Ucraina in Oriente sono state messe a tacere: "Tutta l'Ucraina – e non solo l'Ucraina – l'intero mondo ortodosso ora vede cosa è successo qui. Quello che è successo è che la Chiesa ortodossa dell'Ucraina ha mostrato ancora una volta il suo vero volto".
Questo è invece il volto dell'autentica Chiesa ortodossa ucraina, che per questa volta ha riavuto ciò che è suo:
18/06/2025
Smantellata la più antica chiesa ortodossa di Como
Un articolo in rete racconta il recente episodio dello sfratto della comunità parrocchiale di sant'Abbondio dai locali di Via Tommaso Grossi in centro a Como.
La parrocchia di sant'Abbondio era la chiesa ortodossa con la più lunga presenza a Como, e dipendeva dalla Metropolia di Milano. Era stata sede dell'insolito (e, a nostra conoscenza) unico caso di ospitalità liturgica offerta a una comunità del Patriarcato di Mosca da una giurisdizione non canonica. Ora, mentre comprendiamo il dolore di una comunità che afferma di non essere stata aiutata dal comune, capiamo un po' di meno la totale mancanza di un riferimento alla nostra parrocchia a Como, e al suo parroco, padre Alexei Cărpineanu, che per un certo tempo aveva ricevuto ospitalità proprio nella chiesetta di Via Tommaso Grossi. Ora che la nostra parrocchia dei santi Pietro e Paolo ha trovato una sede e si è sviluppata, la comunità sfrattata avrebbe potuto chiedere a sua volta ospitalità. La Chiesa russa non è ingrata, e si sarebbe trovato un modo di rendere il favore fatto anni fa. Il fatto che l'articolo non nomini nemmeno questi trascorsi ci fa pensare che non si sia proprio voluto provare ogni strada possibile...
17/06/2025
Aggiunte al viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia
Abbiamo passato alcuni giorni a osservare in rete gli sviluppi delle iconostasi ortodosse nel nostro paese (e pure alcuni esempi spettacolari a Malta), e abbiamo raccolto decine di immagini di iconostasi nuove (o di iconostasi nel frattempo modificate), e se avrete un po' di pazienza, potrete vederle aggiunte al nostro viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia nei prossimi giorni. Ce n'è dalla A alla Z (letteralmente: da Alghero a Zagarolo!), e ci sono promettenti sviluppi in un campo che presto non riusciremo più a coprire con le nostre sole forze.
Ci scusiamo per l'immagine un po' scura, ma questo è dovuto al buio che si è voluto creare in chiesa dopo la nostra Liturgia della Domenica di Tutti i Santi, per la proiezione del film sul monastero di Dochiariou sul Monte Athos.
"Dove sei, Adamo?" è un piccolo gioiello di film documentario, e merita tutti i paragoni con "Il grande silenzio", il film realizzato nel 2005 presso il monastero cattolico della Grande Chartreuse in Francia. Purtroppo non è ancora disponibile per una distribuzione al di là delle sue proiezioni private, che è possibile organizzare mettendosi in contatto con il produttore.
In uno dei suoi saggi, Kirill Aleksandrov cerca di spiegarci come funziona la psicologia della menzogna politica usata contro la Chiesa, quali sono le sue catastrofiche conseguenze, e quale può essere la via d'uscita dall'incubo della maschera che cresce sul volto e con cui la vita del bugiardo si identifica.
14/06/2025
Appello di un prete bulgaro in favore dell'Unione dei giornalisti ortodossi
Di fronte alle accuse contro l'Unione dei giornalisti ortodossi, nata per difendere la Chiesa ortodossa ucraina perseguitata, si stanno levando voci in molti paesi, inclusa quella del sacerdote bulgaro Vasilij Vasilev (nella foto), che in un toccante messaggio sostiene questa forma di testimonianza come strumento non di politica, ma di semplice verità.