La Chiesa ortodossa serba ha pubblicato la sua posizione sulla crisi della Chiesa in Ucraina dopo le ultime decisioni del Patriarcato di Costantinopoli dell'11 ottobre.
I vescovi della Chiesa serba si sono incontrati a Belgrado tra il 6 e il 7 novembre, affrontando diversi temi urgenti nella vita della Chiesa serba e della Chiesa ortodossa nel suo insieme, comprese la situazione in corso di crisi e persecuzione in Kosovo e Metohija, e il miglioramento dell'educazione nella Chiesa serba.
Il comunicato della santa Assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba sul Kosovo e Metohija può essere trovato sul sito ufficiale della Chiesa serba.
Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, il Concilio dei Vescovi in primo luogo "nota con rammarico che il Patriarcato di Costantinopoli ha preso una decisione canonicamente infondata di riabilitare come vescovi e di riconoscere i due leader dei gruppi scismatici in Ucraina, Filaret Denisenko e Makarij Maletich, insieme ai loro episcopato e al loro clero".
I gerarchi serbi osservano che il primo è stato canonicamente deposto e scomunicato e il secondo è privo di ogni successione apostolica, essendo il capo di un ramo dei cosiddetti "auto-consacrati", il cui episcopato è stato creato, piuttosto che ricevuto, in Canada negli anni '20.
Denisenko è stato deposto dal Patriarcato di Mosca nel 1992 e scomunicato nel 1997. A quel tempo, il Patriarcato ecumenico ha riconosciuto la "competenza esclusiva" del Patriarcato di Mosca ad affrontare tali questioni e ha accettato le sue decisioni.
Pertanto, "il Concilio dei santi Vescovi ha deciso che la decisione del Sinodo di Costantinopoli non è vincolante per la Chiesa ortodossa serba".
"L'Assemblea non riconosce le figure citate e i loro seguaci come vescovi e clero ortodossi, e di conseguenza non accetta la comunione liturgica e canonica con loro e con i loro sostenitori", continua la dichiarazione.
Infine, il Concilio episcopale serbo propone al Patriarcato di Costantinopoli e a tutte le altre Chiese autocefale che la questione della autocefalia e della diaspora ortodossa debba essere affrontata al più presto in un Concilio pan-ortodosso, "per confermare e rafforzare la cattolicità e l'unità della Chiesa ortodossa ed evitare in futuro la tentazione in cui la santa Ortodossia sta passando ora".
Una dichiarazione congiunta di sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X di Antiochia e di sua Santità il patriarca Irinej di Serbia, firmata a fine ottobre, ha anche chiesto che un Concilio pan-ortodosso affronti la questione dell'Ucraina su una base conciliare, piuttosto che unilaterale.
12/11/2018
Metropolita Ilarion: il patriarca di Costantinopoli pretende un potere sulla storia stessa
Il metropolita Ilarion di Volokolamsk ha rilasciato un’intervista al quotidiano serbo Politika, di cui presentiamo il testo russo e italiano. Questa intervista vede la crisi ucraina dal punto di vista piuttosto interessante di una Chiesa ortodossa terza rispetto ai patriarcati di Costantinopoli e di Mosca in conflitto, e ne illustra bene le perplessità e le domande sul futuro delle relazioni inter-ortodosse.
Poiché ormai i testi da noi tradotti e pubblicati sul tema della crisi dell'autocefalia ucraina stanno diventando tanto numerosi da non riuscire più a ricordarli, abbiamo pensato di rendere la vita un po' più facile a chi vuole raccogliere dati (o semplicemente avere un colpo d'occhio su quanto si è detto) pubblicando per voi una cronologia, che cercheremo di tenere aggiornata strada facendo. Nell'elenco, gli argomenti sono nell’ordine in cui li abbiamo presentati noi, non necessariamente nell’ordine in cui sono stati scritti o pubblicati in origine: a causa delle nostre limitazioni di tempo e di mezzi, abbiamo dovuto talvolta rimandare la presentazione di alcuni argomenti a periodi successivi.
Mai come in questi giorni ci si chiede cosa sia veramente un’autocefalia, soprattutto una di quelle della varietà proposta dal Patriarcato di Costantinopoli. Per aiutare a farci un’idea, leggiamo in russo e in italiano la storia della Chiesa ortodossa nelle Terre ceche e in Slovacchia, nonché la cronaca dei suoi avvenimenti più recenti, in cui il Patriarcato ecumenico ha avuto un ruolo preponderante (alcuni potrebbero dire: prepotente) nel formare l’autocefalia locale a propria immagine e somiglianza. L’autore dell’articolo, il dott. Jakub Jiří Jukl, è uno dei membri del consiglio diocesano di Praga, e arriva a descrivere l’autocefalia di matrice costantinopolitana come “il crollo di una Chiesa locale”.
10/11/2018
Il patriarca Bartolomeo riconosce e premia estremisti e nazisti
Eccovi in traduzione italiana alcuni esempi significativi della nuova “ortodossia” ucraina che il patriarca di Costantinopoli vorrebbe infliggere alla comunione delle Chiese ortodosse. Personaggi che in un paese civile meriterebbero un posto sulle foto segnaletiche della polizia, sono oggi oggetto di foto di benemerenze al Fanar.
10/11/2018
Il rettore dell'Accademia teologica di Mosca bandito dall'Ucraina
Sua Eminenza l’arcivescovo Amvrosij (Ermakov, nella foto), giunto a rappresentare l'Accademia teologica di Mosca alle festività della corrispondente Accademia a Kiev, è stato respinto alla frontiera con motivazioni pretestuose e illegali, ed è convenientemente finito sulla famigerata lista dei “nemici dell’Ucraina”. Vi presentiamo in traduzione italiana gli aggiornamenti sui doppi standard di un governo che con una mano promette uguaglianza di diritti e libertà di culto, e con l’altra dispensa discriminazioni.
10/11/2018
10 anni dalla fondazione della Chiesa ortodossa russa all’Avana
Domenica 4 novembre si è tenuta all’Avana la ricorrenza del decennale della fondazione della cattedrale ortodossa russa, dedicata all’icona di Kazan’. Ci fa piacere notare dalla foto della Liturgia come due dei tre celebranti (l’arcivescovo Antonij e l’arciprete Vjacheslav Bachin) siano stati entrambi parroci a Roma.
Lo scorso 26 ottobre vi abbiamo dato la notizia di padre Mark Tyson (nella foto, con la sua famiglia), il primo sacerdote ortodosso passato da Costantinopoli alla ROCOR in segno di protesta contro le azioni del Patriarcato ecumenico in Ucraina. Oggi vi presentiamo la traduzione italiana dell’intervista che gli ha fatto da pochi giorni Jesse Dominick di Orthochristian.com. Ne emerge un quadro di un chierico di grande dirittura morale, che ha semplicemente applicato la sua coscienza a quanto ha sentito accadere negli ultimi anni, e marcatamente nelle ultime settimane, e ha preso una decisione che gli è costata molto dal punto di vista economico e umano... ma noi sappiamo che a poco giova conquistare tutto il mondo, se nel farlo si perde la propria anima.
09/11/2018
Il patriarca Kirill predice la "sconfitta storica" di coloro che cercano di creare una nuova chiesa in Ucraina
Sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ritiene che i piani dei politici per istituire una chiesa autocefala in Ucraina siano destinati a fallire.
"Coloro che vogliono far dimenticare a vari popoli la loro parentela spirituale con la forza e separare legami spirituali millenari otterranno solo l'effetto opposto. I politici che incitano all'odio, all'inimicizia e alle spaccature dovranno riconoscere la loro sconfitta storica", ha detto il patriarca giovedì 1 novembre al Cremlino, all'apertura dell'Assemblea popolare del mondo russo.
Ha discusso la protezione della libertà religiosa nello spazio ex sovietico, principalmente in Ucraina, dove, secondo l'opinione del patriarca Kirill, questo tema è particolarmente urgente oggi a causa "dell'interferenza delle autorità nelle questioni più sacre della vita spirituale dei cittadini".
La storia ha già visto molti tentativi di questo genere di interferenze, "ma i persecutori della Chiesa sono passati all'oblio storico, e tutti i tentativi di sradicare l'identità cristiana sono falliti", ha detto il patriarca.
08/11/2018
Metropolita Ilarion: la decisione sull'impossibilità della comunione eucaristica con il Patriarcato di Costantinopoli si estende ai monasteri athoniti
Il metropolita Ilarion di Volokolamsk è chiamato a presentare la posizione del Patriarcato di Costantinopoli in un vasto ambiente di relazioni ecclesiali inter-ortodosse, inter-cristiane e inter-religiose. Il suo ultimo intervento, del 6 novembre, è in un’intervista dell’agenzia SIR, disponibile in italiano sul sito dell’agenzia e in russo sul sito del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Aggiungiamo ancora un estratto in russo e in italiano del colloquio con Ekaterina Grachëva nel programma "La Chiesa e il mondo" di Russia-24, tenuto il 3 novembre: qui vladyka Ilarion analizza le reazioni della crisi ucraina sul Monte Athos, accenna al caso marginale ma emblematico della “Chiesa ortodossa turca”, e parla del sostegno degli ortodossi ucraini alla propria Chiesa autonoma sotto il metropolita Onufrij.
Il nostro amico Tudor Petcu ha intervistato Thomas Brodehl (nella foto), redattore del sito Orthodoxie in Deutschland, autore di una serie di articoli sui santi ortodossi in Germania e maestro di un coro ecclesiastico in lingua tedesca, sulle ragioni che ha un tedesco per scegliere l'Ortodossia. Il testo italiano dell'intervista è disponibile nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
07/11/2018
Tre punti di vista dall’Ortodossia greca sulla questione ucraina
Presentiamo le voci di tre personaggi influenti dell’Ortodossia greca sulla crisi dell’autocefalia ucraina.
1) Il metropolita Nikolaos di Mesogaia (a sinistra nella foto) ci offre una riflessione in russo e in italiano sul valore di contro-testimonianza ortodossa del conflitto, notando come solo un approccio di perdono e di riconciliazione possa garantire un’uscita indolore da questa crisi. Saremmo tentati di dargli pienamente ragione... non fosse che per la dinamica della crisi: quando qualcuno ti sfonda la casa e si mette a rubare adducendo come giustificazione che la casa è appartenuta per un certo tempo, secoli fa, a un suo antenato, e questo gli dà in diritto di fare quel che gli pare, servono a ben poco gli appelli al dialogo e alla riconciliazione, e sono più ragionevoli gli appelli alla polizia (o a un trattamento psichiatrico).
2) Da parte del metropolita Seraphim del Pireo (al centro nella foto), riportiamo in italiano il riassunto di una dichiarazione nella quale analizza i limiti dell’azione canonica condivisa dalle Chiese ortodosse sorelle, e conclude che Costantinopoli non ha alcun diritto di ricevere appelli dall'Ucraina, né di concederle unilateralmente l'autocefalia
3) Gli stessi temi trattati dal metropolita Seraphim sono ripresi in maggior dettaglio dal protopresbitero Theodoros Zisis (a destra nella foto), che con grande integrità personale e accademica ci spiega in russo e in italiano le ragioni dell’illegalità del comportamento fanariota contemporaneo.
07/11/2018
Il Patriarcato di Mosca dubita della salute mentale dell'arcivescovo Job
A volte, la realtà supera le nostre fantasie... non siamo stati solo noi, a prenderci bonariamente gioco l'altro ieri del "surrealismo ecclesiologico" dell'arcivescovo Job (Getcha, nella foto, in un momento particolarmente allucinato della sua intervista alla BBC del 2 novembre).
Ora, la strafottenza bonaria ha raggiunto i massimi livelli di rappresentanza del Patriarcato di Mosca, di solito estremamente attenti a non dare neppure l'ombra di un sospetto di mancanza di correttezza. Leggetevi in traduzione italiana ciò che ha scritto il segretario stampa del patriarca Kirill, padre Aleksandr Volkov, riguardo alla follia delle dichiarazioni di vladyka Job, e vi convincerete che le nostre affermazioni personali che leggete su questo blog sono spesso visioni moderate della realtà.
06/11/2018
Metropolita Luka di Zaporozh'e: Per me il Patriarcato di Costantinopoli non esiste più
Il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto), che conosciamo e stimiamo come amico della nostra parrocchia, è assieme al metropolita Onufrij di Kiev uno dei due soli membri ucraini del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa. Nella politica di caccia alle streghe che parla di “intrusioni russe in Ucraina”, è interessante notare come proprio il metropolita Luka abbia rappresentato una voce più dura di quella dei suoi confratelli russi contro le azioni del Patriarcato di Costantinopoli (se fosse stato per lui, la comunione con Costantinopoli sarebbe stata interrotta già in settembre, in risposta all’invio dei due esarchi, da lui definiti “piazzisti”). Leggiamo in russo e in italiano il testo dell’intervista senza mezzi termini da lui rilasciata al servizio ucraino della BBC.
06/11/2018
Vita pacifica e luoghi santi della Siria pre-bellica
In questa galleria fotografica di Orthochristian.com, possiamo vedere le immagini del fotografo Vasilij Nesterenko, dal suo viaggio in Siria del 2010. Paragoniamo le immagini che vediamo con quello che ci è stato mostrato della Siria di questi anni, e preghiamo che la ricostruzione oggi in corso possa riportare a questo livello di vita, di dignità e di pacifica convivenza tra le fedi e le espressioni religiose del popolo siriano.