In questi giorni sta diventando virale nel web ortodosso la denuncia di un sacerdote di Patrasso, il protopresbitero Anastasios Gotsopoulos, relativa a un particolare dell’Accademia Ortodossa di Creta, il luogo dove tra pochi giorni sarà ospitato il Concilio pan-ortodosso. Nel salone d’ingresso dell’Accademia, proprio accanto alla cappella, è esposto un pannello in vetro colorato di R. Bleninger:
La denuncia di padre Anastasios parte dal carattere sincretista di quest’opera, fondato sull’equivalenza salvifica delle “religioni monoteiste”, un concetto in totale disaccordo con la dottrina della Chiesa. Nello stesso locale, sono esposti due dipinti e un bassorilievo raffiguranti Prometeo incatenato, di cui padre Anastasios fa notare un parallelo profetico con l’attesa di un redentore, ma anche l’appropriazione dello stesso personaggio come simbolo di una lotta occulta contro la rivelazione divina. La presenza di queste opere d’arte in un luogo che dovrebbe ospitare i rappresentanti dell’episcopato ortodosso (particolarmente a fronte dell’assenza nel locale di una singola icona di Cristo) lancia un messaggio inequivocabilmente preoccupante. Chi ha visto i frutti più dissacranti legati al Concilio Vaticano II poteva sperare che almeno al Patriarcato Ecumenico avessero imparato la lezione... Padre Anastasios chiude la sua denuncia (peraltro estremamente rispettosa, in un autentico stile ecclesiale) augurandosi che le discutibili opere d’arte siano rimosse dall’Accademia non solo durante il Concilio, ma anche in futuro.
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