I due vescovi vicari avranno tutti i poteri del capo della Chiesa ortodossa estone del Patriarcato di Mosca, mentre il metropolita Evgenij (Reshetnikov, nella foto) continua a prendersi cura della Chiesa da remoto. Il primate della Chiesa estone ha lasciato il paese il 6 febbraio, quando è scaduto il suo permesso di soggiorno temporaneo.
Nel suo discorso di addio al gregge, che cita e ricorda quello di Paolo ai presbiteri di Efeso (At 20), il metropolita Evgenij ha espresso la speranza che la vita ecclesiale in Estonia non cambi e che continui al proprio ritmo. "La cosa più importante è che il servizio divino e i sacramenti ecclesiastici siano celebrati nelle nostre chiese. Ed è molto importante per noi non dimenticarlo e ringraziare il Signore Dio per tutto. Vi esorto tutti, secondo la parola dell'apostolo Paolo, a preservare l'unità dello spirito nell'unione della pace", si legge nell'appello.
Il metropolita Evgenij gode del pieno appoggio del suo gregge in Estonia, e la decisione del suo allontanamento, motivata politicamente dalle autorità del paese, ignora gravemente i diritti religiosi dei credenti ortodossi dell'Estonia. L'arciprete Nikolaj Balashov, portavoce del Patriarcato presso i media, ricorda che anche la leadership della Chiesa evangelica luterana dell'Estonia e i suoi chierici, membri del Consiglio delle Chiese dell'Estonia, hanno espresso un atteggiamento negativo nei confronti delle misure di polizia delle autorità estoni.
20/02/2024
Altri sacerdoti in Africa vogliono passare alla Chiesa ortodossa russa
Vi presentiamo un'intervista di RIA Novosti al vescovo Konstantin (Ostrovskij, nella foto) di Zarajsk, succeduto al metropolita Leonid (Gorbachev) nella guida dell'Esarcato patriarcale d'Africa della Chiesa ortodossa russa. L'intervista è di meno di due settimane fa, e nel suo testo è contenuta una domanda sull'eventuale reazione del Patriarcato d'Alessandria, che si era permesso in un atto di completa eccentricità canonica di "deporre" il suo predecessore dagli ordini sacri (a nessun patriarcato è permesso deporre chierici di un'altra Chiesa autocefala): vladyka Konstantin ha risposto profeticamente "Aspettate e vedrete". Abbiamo aspettato poco più di 10 giorni... e abbiamo visto un'altra patetica "deposizione" ai danni del vescovo Konstantin, probabilmente fatta nella convinzione che la somma di due errori produca un risultato corretto.
Dopo quasi due anni di martellamento mediatico su quanto siano ingiuste tutte le guerre (ma per cui, a quanto pare, non sarebbe ingiusto l'invio di armi per farle durare indefinitamente), abbiamo proprio bisogno di ripassare l'ABC di cosa sia una guerra giusta. Non sono i dati di una scienza esatta, ma si tratta di una parte della nostra cultura cristiana e patristica, che ignoriamo a nostro discapito. Il nostro amico George Michalopulos ci offre una spiegazione del concetto di guerra giusta che pochi altri hanno esposto con coraggio e chiarezza di idee.
18/02/2024
Il Catechismo del metropolita Hilarion: il buono, il brutto e il cattivo
Chi legge occasionalmente questo blog non ha idea di quante volte mi sia stato chiesto un catechismo ortodosso in italiano. Forse la richiesta è superata solo da quella dell'ancora inesistente Bibbia ortodossa in italiano, ...ma si tratta di una vittoria di stretta misura. Potete immaginarvi quanto sollievo abbia portato la comparsa del Catechismo del metropolita Hilarion di Volokolamsk, pubblicato nel 2022 da Nova Millennium Romae.
L'opera è davvero una risposta a molte nostre preghiere, e posso consigliarla a tutti quelli che mi hanno posto, e continuano a pormi, la richiesta di un catechismo in italiano. Tuttavia non è un'opera esente da pecche, e chiedendo venia per la metafora cinematografica, vi presento una recensione di ciò che aprendo il libro possiamo definire "il buono, il brutto e il cattivo". Ringraziamo Dio vedendo che il buono supera di larga misura gli altri due aspetti, ma leggiamo questo catechismo con attenzione!
17/02/2024
Come sfatare le "basi scientifiche" dell'educazione sessuale comprensiva
Padre Andrew Phillips riassume in un breve saggio in dodici punti i temi relativi all'Ucraina di cui aveva già parlato da decenni, e in cui noi abbiamo sempre riconosciuto la sua lungimiranza.
15/02/2024
Reazioni di monaci e credenti greci al matrimonio gay
Vi presentiamo in traduzione italiana un'interessante conversazione con padre Georgij Maksimov di Sergej Bednenko (nella foto), docente universitario di linguistica e ufficiale dei servizi segreti militari, che spiega il suo non facile cammino di conversione dall'ateismo.
Il canale televisivo MIR, nel suo programma Белорусский стандарт ("Standard bielorusso") parla di specialisti che non abbandonano i loro villaggi e vi rimangono a lavorare in condizioni a volte molto difficili.
Gli eroi dell'episodio che vi presentiamo sono un paramedico provinciale, un insegnante e un prete. Il prete in questione (nella foto) è padre Oleg Legan, amico della nostra parrocchia e rettore di ben tre chiese, che qui potete vedere alle prese con il non facile compito di destreggiarsi tra la sua missione e le necessità quotidiane dei parrocchiani anziani.
11/02/2024
Intervista allo ieromonaco Innokentij (Karpov), parroco in Perù
Vi presentiamo una descrizione dell'Ortodossia in Perù, dalle parole del parroco della comunità ortodossa russa di Lima, e dalle notizie sull'interazione tra due popoli che hanno mentalità molto diverse, ma che hanno entrambi rispetto per la multietnicità e il pluralismo culturale.
10/02/2024
Prima consacrazione episcopale in Estonia dopo oltre 30 anni
Il 4 febbraio 2024 l'archimandrita Daniel (Lepisk, al centro nella foto) è stato consacrato come vescovo di Tartu per la Chiesa ortodossa estone. Era la prima volta in oltre 30 anni che avveniva una consacrazione episcopale a Tallinn, per di più di un estone etnico, sulle orme del metropolita Cornelius (Jakobs) defunto nel 2028.
La consacrazione del vescovo Daniel, così come quella del vescovo Jānis (Lipšāns) di Valmiera per la Chiesa ortodossa lettone celebrata il 13 agosto 2023, assicurerà una continuità alle diocesì locali dei paesi baltici, ma non fermerà le pressioni anti-ortodosse dei governi di quei paesi, e neppure i tentativi di bracconaggio ecclesiastico per mano di agenti del Fanar.
09/02/2024
Il metropolita Longhin in convalescenza dopo un intervento in seguito a un'aggressione
Nella notte del 22 gennaio 2024, il metropolita Longhin (Jar) di Banceni è stato aggredito da uno sconosciuto sulla porta della sua abitazione e ha perso i sensi in seguito a percosse al volto (a sinistra nella foto).
Vladyka Longhin ha potuto riprendere la sua attività pastorale dopo un intervento alle palpebre, e il suo caso è stato rubricato in un procedimento contro ignoti per "lesioni personali intenzionali leggere".
L'aggressione non è che l'ultimo capitolo nella lunga serie di persecuzioni del metropolita, che oggi il regime ucraino considera come un nemico (nonostante abbia meritato il titolo di Eroe dell'Ucraina per aver adottato centinaia di orfani) a causa della sua ferma fedeltà alla Chiesa ortodossa ucraina canonica.
Il metropolita Longhin ha già subito una campagna denigratoria di stato, accuse di "incitamento all’inimicizia religiosa", un ictus e un ricovero in ospedale per fibrillazione atriale, un intervento chirurgico al cuore, fermi di polizia, perquisizioni ingiustificate nel monastero e atti di intimidazione agli orfani lì ricoverati, la morte per avvelenamento del suo ex avvocato a novembre, e per ultimo l'incendio della sua casa in Bucovina.
La pagina Facebook del Monastero di Banceni ha pubblicato l'immagine del volto del metropolita dopo l'aggressione, con il breve messaggio: "Questo è il prezzo della purezza della fede ortodossa!"
Nel video che segue (cliccate sull'immagine per ascoltare il podcast) trovate il commento a un libro scritto nel 1948 da don Divo Barsotti. In quest'opera il celebre sacerdote e monaco cattolico narra del suo incontro con la spiritualità ortodossa russa, che nel suo caso avvenne a partire dalla lettura di Dostoevskij. Allora come oggi, il cristianesimo occidentale è chiamato a fare una scelta tra comprendere l'Ortodossia e riappropriarsi del suo messaggio, oppure ignorarla a proprio detrimento.
07/02/2024
La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" esclude Aleksandr Nevskij dalla lista dei santi
Quando si è disperatamente a corto di fanti con cui scherzare, non resta che prendersela con i santi. Come era da prevedersi, il 2 febbraio Dumenko e i suoi sodali hanno iniziato la "pulizia etnica" dei santi, cancellando dal calendario della loro "Chiesa" la memoria del giusto principe Alessandro (Nevskij) di Novgorod, nello schema Alessio, finora celebrata il 23 novembre. La citazione del nome monastico del santo principe, fatta dal loro "Sinodo", la dice lunga sul progetto cristianicida degli scismatici ucraini: il principe non era stato canonizzato in quanto principe, ma in quanto penitente, come è accaduto a molti regnanti che si sono ritirati a vita monastica. Il fatto che il principe sia poi stato ricordato con il suo nome secolare, invece che con il nome monastico di Alessio, non è strettamente in regola con la tradizione della Chiesa, ma è una concessione alla gratitudine che il popolo della Rus' ebbe per un sovrano che preservò il paese dalla perdita della fede ortodossa. Se gli sgherri del regime ucraino avessero deciso di ricordare il santo solo con il suo nome monastico, avrebbero fatto una scelta almeno formalmente difendibile: invece, con il loro gesto, dimostrano di non avere rispetto nemmeno per i santi della Chiesa, se questi non collimano con la loro ideologia. Prepariamoci al momento in cui la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" escluderà dalla sua "fede" anche Gesù Cristo, con il pretesto che quest'ultimo è importante per i russi...
06/02/2024
Cos'era il pedomàzoma (devşirme) e chi erano i giannizzeri?
Pedomàzoma (παιδομάζωμα, in turco devşirme), o come è chiamato in diverse lingue balcaniche, "tributo di sangue", è la triste pratica che dal XV al XVII secolo portò i turchi a sequestrare giovani cristiani alle loro famiglie, per allevarli come funzionari o come fanatici guerrieri (i giannizzeri) al servizio dell'Impero Ottomano. Vi presentiamo un breve quadro storico di questa pratica, che può servire a capire l'estrema insofferenza con cui certi popoli ortodossi vedono oggi le proposte di istruzione della gioventù ortodossa, anche quando queste proposte provengono da benintenzionati cristiani di altre confessioni.