Il sito della diocesi del Midwest della Chiesa Ortodossa in America pubblica una notizia che dovrebbe far riflettere tutti gli ortodossi in Italia.
Il monastero di san Giovanni il Teologo a Hiram, nell'Ohio, è rimasto senza monaci. I suoi due abitanti, l'archimandrita Alexander (Cutler) e il monaco Daniel, hanno accettato l'offerta di trasferirsi in Ucraina presso un convento di 150 monache, dove padre Alexander potrà passare gli anni della vecchiaia come cappellano e padre Daniel come suo attendente. Poiché la diocesi del Midwest dell'O.C.A. non ha altri monaci da inviare in Ohio, ci si è rivolti alla più vicina comunità monastica, l'eremo della Santa Croce in West Virginia, che ha oltre 25 monaci ed è tanto in crescita da non riuscire a sistemare i nuovi arrivati. L'eremo della Santa Croce non è solo in un'altra diocesi, ma in una differente giurisdizione ortodossa, la Chiesa russa all'estero (ROCOR). Tuttavia, le rispettive autorità ecclesiali, una volta messe al corrente della necessità, non hanno avuto alcuna obiezione al trasferimento canonico del monastero, inclusi tutti i suoi beni (automobili, conti bancari, oggetti nel negozio della chiesa...), alla sola condizione che i nuovi arrivati abitino nel monastero e ricavino il necessario per mantenerlo.
Tutti i dettagli del trasferimento sono contenuti nel rapporto allegato al sito diocesano. Sottolineiamo una frase di questo rapporto, che speriamo che non sia dimenticata da chiunque ha a che fare con la vita monastica ortodossa in Italia: "Un monastero ortodosso deve essere sotto un vescovo ortodosso canonico, ma, in verità, si può dire che i monasteri ortodossi sono "sovra-giurisdizionali", poiché sono composti da una serie di persone di diversa provenienza e servono una varietà di fedeli da ogni parte del mondo ortodosso".
Cliccate sulla foto per vedere il nuovo film sulla vita del famoso sacerdote e chirurgo, il vescovo Luka (Vojno-Jasenetskij) della Crimea.
Trama: è il 1917. Il giovane medico Valentin Vojno-Jasenetskij con la moglie e quattro figli si trasferisce a Tashkent, afflitta dalla guerra civile. Diventa capo medico all'ospedale della città. Non solo salva ogni giorno centinaia di pazienti, operandoli sotto i proiettili delle continue battaglie di strada, ma lotta per la sua vita e per la vita della sua amata moglie, che muore di tubercolosi. Nel bel mezzo della persecuzione comunista, rimane solo con quattro figli, alla periferia dell'ex impero, e decide di diventare sacerdote. E da allora, non rinuncerà mai né al bisturi né alla croce, usandoli per tutto il corso di ardui esili e di una vita difficile, curando corpi e anime.
Film: "Лука" (Luka) Anno: 2013 Durata: 110 minuti Regista: Oleg Sytnik Cast: Vitalij Bezrukov (Luka), Аndrej Saminin (Luka da giovane), Ekaterina Guseva (Anna Lanskaja), Viktoria Malektorovych (Sofia Veletskaja), Aleksej Shevchenkov (Mihajlovskij), Aleksandr Yatsko (Mamontov), Vladimir Gostjukhin (nonno di Luca), Ivan Matskevich (ispettore), Aleksandr Chislov (Andrej) Produzione: "Patriot-Fil'm" (Ucraina, Belarus), con il sostegno dell'agenzia cinematografica statale dell'Ucraina e del ministero della cultura della Repubblica di Belarus
Oggi presentiamo nella sezione “Confronti” dei documenti due approcci differenti segnalati da John Sanidopoulos nel blog Mystagogy. Il primo è un racconto del metropolita Nicola di Mesogaia e Lavreotiki (il famoso vescovo scienziato della Chiesa greca, sul quale si veda la voce del blog del 1 dicembre 2012 su questo sito), riguardo all’incontro tra uno studente ateo e un asceta del monte Athos, e uno straordinario caso di superamento dell’ateismo per via meramente esperienziale. Il secondo approccio è un invito a cercare Dio attraverso i metodi un detective della omicidi, partendo dalla testimonianza di Jim Wallace, detective che per 35 anni di carriera poliziesca si era rifiutato di osservare il Vangelo con la stessa obiettività di ricerca di prove che applicava alla sua professione.
Criticando aspramente le nazioni che sostengono i ribelli siriani, 50.000 residenti degli storici villaggi cristiani in Siria sui monti del Qalamoun hanno fatto domanda di doppia cittadinanza russa, secondo l'agenzia di stampa russa Interfax, di cui presentiamo la notizia in russo e in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica” dei documenti.
Secondo l'arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente della Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, l'appello "indica vividamente l'alta autorità della Russia in Medio Oriente, soprattutto tra le minoranze cristiane. L'appello è stato guidato dalla volontà di sottolineare che i cristiani d'Oriente hanno riconosciuto per secoli che nessun altro paese si sarebbe preso cura dei loro interessi meglio della Russia. Non è un segreto che per me è un grande onore, come cittadino russo e come fratello nella fede degli abitanti del Qalamoun".
Santa Maria di Cleopa (nell’icona, prima in alto a sinistra nel gruppo delle sette donne mirofore) è citata nel vangelo di Giovanni come la sorella della madre di Gesù. Preso in senso letterale, questo dato è in forte contraddizione con il resto della tradizione apostolica. Il miracolo della nascita della Vergine Maria da genitori anziani e sterili rende pressoché impossibile che Gioacchino e Anna possano avere avuto un’altra figlia (e per di più anche questa di nome Maria) nei loro ultimi anni. Ricordiamo che la festa dell’Ingresso al tempio della Madre di Dio (all’età di tre anni) è anche vista come un riflesso del fatto che i santi Gioacchino e Anna non riuscivano più a crescere la loro figlia, e/o vedevano approssimarsi la loro morte. In tal caso, la nascita di una sorella sarebbe stata ancor più miracolosa della nascita della stessa Madre di Dio. Esclusa di fronte a queste difficoltà l’ipotesi della “zia di Dio”, vediamo come Padre John Whiteford risponde al quesito nel suo blog, con una spiegazione che presentiamo nella sezione “domande e risposte” dei documenti.
Le istituzioni di studio legate alle Chiese (soprattutto quelle con presenze minoritarie) sono estremamente difficili da fondare, avviare e dirigere, e l’esperienza ortodossa in Occidente non è un’eccezione. Dopo l’annuncio del rischio di collasso dell’Istituto san Sergio di Parigi (si vedano le notizie del blog di questo sito in data 5 luglio 2013), abbiamo assistito in quest’anno a una crisi in un’altra istituzione accademica, l’Istituto di Studi Cristiani Ortodossi (IOCS), fondato nel 1999 all’ombra della prestigiosa Università di Cambridge (di cui non fa parte ufficiale come college, ma vi è collegato in quanto parte della Federazione Teologica di Cambridge). La crisi a Cambridge non fa rischiare la sopravvivenza stessa dell’istituto come a Parigi, ma mette comunque in luce problemi legati a scontri di personalità, carenze tecniche e procedure giuridicamente discutibili. Prima di parlare di studi accademici ortodossi in lingua italiana, c’è ancora molta strada da fare. In attesa di percorrerla, documentiamoci sui potenziali ostacoli nell’articolo sulla crisi dell’IOCS che presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
Pochi ricordano che una delle vittime eccellenti dell'11 settembre 2001 è stata la chiesa ortodossa greca di san Nicola. Se si eccettuano alcuni locali adibiti a cappella all’interno del World Trade Center, la Chiesa di san Nicola (più vecchia di mezzo secolo rispetto alle Torri gemelle) è stato l’unico edificio di culto a essere distrutto nell’attacco terroristico. Adesso sono finalmente stati avviati (dopo quasi un decennio di problemi legali e promesse non mantenute) i lavori di ricostruzione, mentre un servizio di Tatiana Veselkina su Pravoslavie.ru cerca di ricostruire i momenti più toccanti legati a questa chiesa divenuta ormai altamente simbolica. Presentiamo l’articolo sulla chiesa di san Nicola nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti, assieme a un resoconto giornalistico recuperato da un sito italiano non più accessibile in rete, in cui il parroco della chiesa distrutta parla del progetto di ricostruzione.
Negli ultimi giorni, il blog "Cristiano ortodosso italiano" ha pubblicato una numerosa serie di testi. Lo ringraziamo per aver incluso anche alcuni testi del nostro sito: ne siamo contenti, perché la ridondanza delle informazioni in rete è di beneficio a tutti. Tra i vari articoli e saggi, che invitiamo i nostri lettori a esaminare, ne segnaliamo uno che per noi è di grande rilevanza: le Meditazioni sulla Divina Liturgia di Nikolaj Gogol', disponibili anche sul sito Tradizione Cristiana. Si tratta di una sintesi di alta letteratura e spirito devoto, che dimostra come la fede può rendere un grande artista ancor più grande. Spesso questo testo, con le sue toccanti considerazioni sull'aspetto misterioso del rito eucaristico, è messo a paragone con la descrizione piatta e insulsa di una Liturgia fatta da Lev Tolstoj in Risurrezione, che dimostra invece quanto un atteggiamento da miscredente può abbassare il valore di un'opera letteraria.
19/10/2013
Recensioni di un libro che andrebbe tradotto in italiano
Un libro pubblicato ormai da tre anni in lingua romena presenta, assieme a diversi dati interessanti sull’Ortodossia in occidente e la psicologia della conversione, le testimonianze di 12 inglesi convertiti all’Ortodossia a Oxford e dintorni. Ortodoxie la Oxford, di Mihai Copăceanu, è un piccolo gioiello di cui - trovandoci per mancanza di tempo nell'impossibilità di tradurre l’intero testo - presentiamo almeno tre recensioni librarie, tratte dal blog dell’autore, nell'originale romeno e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Figure dell'Ortodossia contemporanea" dei documenti.
19/10/2013
Momenti divertenti con il metropolita Kallistos Ware
Il metropolita Kallistos di Diokleia non è solo uno dei più noti e dotti vescovi ortodossi nel mondo, ma anche uno dei più affabili. Pur mantenendo un dignitoso distacco da professore di Oxford, è capace di “condire” le sue interessanti lezioni con vari momenti di un umorismo arguto, pulito e intellettualmente stimolante. Alcuni di questi momenti di ilarità (riflesso di un uomo che ha saputo trovare la sua pace nella pienezza della fede cristiana) sono stati raccolti in un video di YouTube, che presentiamo assieme alla nostra traduzione in italiano nella sezione “Umorismo cristiano” dei documenti.
18/10/2013
Perché il patriarca di Alessandria porta il titolo di "giudice dell'universo"?
Può sembrare insopportabilmente presuntuoso che uno dei patriarchi ortodossi (l'unico, per inciso, ad avere il titolo di "papa"!) abbia tra i propri titoli quello altisonante di "giudice dell'universo", o - per essere più letterali - "giudice dell'ecumene". In realtà il titolo è dovuto a un fatto storico ben definito. Presentiamo la spiegazione di questo titolo, tratta dal blog Mystagogy, nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
18/10/2013
Perché Giovanni il Battista ha le ali nelle icone ortodosse?
In una nota barzelletta ‘ecumenica’, due pastori evangelici entrano in una chiesa ortodossa e si mettono a osservare le icone. A un certo punto, di fronte a un’icona, uno dei due dice: “Ecco! Questo è il Battista!”. L’altro risponde: “Strano... non è mica vestito come uno di loro!”.
L’immagine di Giovanni Battista stupisce molti - e non solo i nostri fratelli evangelici - perché il profeta e precursore del Signore è spesso raffigurato con ali d’angelo. Scopriamo il perché di questa insolita raffigurazione in un articolo della sezione “Santi” dei documenti.
Sul sito di una delle chiese della ROCOR in Inghilterra, la parrocchia della santa neomartire Elisabetta nella zona di Liverpool, è apparsa quella che finora ci sembra la più dettagliata e pratica guida per i servitori d’altare alla Divina Liturgia disponibile in rete. La traduciamo nella sezione “Preghiera” dei documenti, sperando che possa essere d’aiuto per ogni luogo di culto ortodosso in Italia.
Abbiamo avuto il piacere di accogliere in visita a Torino padre Sergej Kistin, rettore della parrocchia dei santi Tre Ierarchi a Tjumen', in Siberia. Padre Sergej è arrivato in Italia a incontrare il suo amico e conterraneo, il nostro confratello padre Sergej Averin di Bologna, e ha voluto includere anche Torino nel suo itinerario. Auguri di cuore a padre Sergej e ai suoi cari, che ricorderemo in preghiera, nonché al suo vescovo, vladyka Pavel (Fokin) di Khanty-Manskij, che abbiamo incontrato più volte quando era rettore della parrocchia di san Nicola a Roma, e che è stato anche lui ospite gradito della nostra parrocchia.
Il blog Mystagogy ha appena diffuso due documenti interessanti del metropolita Hierotheos (Vlachos) di Nafpaktos e Agiou Vlasiou. Il primo è un’intervista rilasciata agli studenti liceali di Kallithea, che presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti: le domande spaziano su un vasto orizzonte di argomenti, tra cui temi di fede, di vita sociale, si attualità, di esperienza personale e spirituale; il secondo documento è una serie di comunicati stampa a diverse testate giornalistiche della Grecia, riguardo alla questione del movimento Alba Dorata, che dovrebbe servire a formare una consapevolezza cristiana del pericolo eversivo di simili estremismi, e che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.