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Blogul parohului


 08/12/2013    

Il deputato Milonov propone di facilitare l'ottenimento della cittadinanza russa per gli europei "spiritualmente insultati"

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
Pravmir.com, 5 dicembre, 2013
San Pietroburgo, 4 dicembre: Interfax - Vitalij Milonov, presidente della commissione legislativa del parlamento di San Pietroburgo, ha inviato un appello al ministero degli esteri russo e al servizio federale per l'emigrazione, proponendo una semplificazione della procedura di ottenimento della cittadinanza russa per gli europei che sono stati insultati spiritualmente e culturalmente nei loro paesi.
E' stata proposta, ha detto mercoledì Milonov a Interfax, una semplificazione della procedura di rilascio del permesso di soggiorno e della cittadinanza russa ai cittadini stranieri il cui diritto di vivere secondo i valori culturali e spirituali tradizionali sono stati violati dalle autorità del paese in cui risiedono.
Il diritto delle famiglie a vivere e allevare i figli in conformità con il loro sistema di credenze tradizionali e nello spirito dei valori tradizionali della famiglia è intenzionalmente violato da molti paesi occidentali, ha detto Milonov.
 
 07/12/2013    

Appello per la liberazione delle religiose rapite in Siria

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
Siria (Ma'lula) - 2 Dicembre 2013 - È stata data conferma che 12 suore, inclusa la superiora del convento di santa Tecla (Mar Takla) a Ma'lula (Madre Pelagia Sayyaf) sono state prese in ostaggio assieme a orfane che erano sotto la loro protezione, e sono state trasportate a Yabrud.
Appello - Mons. Luca Khoury, vicario patriarcale di sua Beatitudine il patriarca Giovanni X dei greco-ortodossi, ha fatto appello a sua Santità il patriarca di Mosca e di tutta la Rus' e al Gran Mufti della Russia per salvare Ma'lula e le religiose rapite dai terroristi armati.
Prendere ostaggi è un crimine in sé.
Prendere in ostaggio delle religiose è un crimine agli occhi degli uomini.
Prendere in ostaggio religiose e orfane è un crimine davanti all'intera umanità.
Avere il potere e non fare nulla contro chi prende in ostaggio religiose e orfane è un crimine in sé, davanti agli uomini, all'intera umanità e a Dio.
Di fronte a questo crimine, chiediamo agli stati responsabili e alla Chiesa universale di rompere il dialogo con il mondo sunnita fino a quando gli stati di queste nazioni si solleveranno per fermare i pogrom dei cristiani e delle minoranze in Siria.
Allo stesso modo, invitiamo i cristiani di tutti i paesi a staccarsi dalla logica dei loro governi (per esempio, rifiutando i media televisivi o fermando i consumi all'avvicinarsi della festa della Natività), se i loro leader denunciano nel modo più fermo questa presa di ostaggi e non richiedono un intervento armato contro gli infedeli takfiristi che, come ora sappiamo, non fermeranno le persecuzioni all'avvicinarsi della festa della Natività.
Cristiani di tutti i paesi, fino a oggi ci siamo seduti ad assistere mollemente agli attacchi contro i nostri fratelli e sorelle cristiani in Siria... Andiamo al punto successivo. Facciamoci sentire prima di iniziare marce di protesta, là dove siamo, a favore della Siria.
 
 07/12/2013    

Filmul "11:30" (made in Moldova / English|Русский) - Dedicat tuturor celor care au decis sa nu faca avort!

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Doi tineri, Vadim și Simona, sunt puși față în față cu decizia de a păstra sau nu copilul pe care îl poartă Simona. În timp ce Vadim insistă și face tot posibilul ca avortul să aibă loc, Simona este măcinată de dubii. Un șir de întîmplări îl împiedică pe Vadim să ajungă la clinica unde urma să aibă avortul. În timp ce Vadim luptă cu moartea, se produce o minune care le rezolvă pe toate.
 
 
 06/12/2013    

Pagina Facebook della parrocchia

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Da alcune settimane, la nostra parrocchia ha la sua pagina Facebook, che aggiorna sulla vita parrocchiale e su alcune novità apparse sul nostro sito. Ringraziamo di cuore Alessandro e Anna Rita per il loro impegno nella cura di questa pagina, e invitiamo i nostri lettori attivi su Facebook a visitarla e a segnalarla.

 
 06/12/2013    

Intervista allo ieromonaco Petru sul digiuno

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Alcuni giorni fa, la sezione “Moldova” di adevarul.ro ha pubblicato l’intervista di Eugenia Pogor allo ieromonaco Petru (Pruteanu), riguardo al digiuno. Le indicazioni di padre Petru sono un buon complemento alle istruzioni di base sul digiuno, e i nostri lettori che già conoscono i suoi testi potranno ritrovare il suo appello a una più frequente e giudiziosa pratica della comunione. Presentiamo il testo romeno e la traduzione italiana dell’intervista a padre Petru nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
 05/12/2013    

San Giorgio e il drago nell'iconografia

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Le icone ortodosse, anche se stilizzate, hanno nondimeno soggetti molto realistici: persone, eventi, luoghi… questo accentua ancor di più la stranezza di certe icone che sfuggono ai canoni del realismo, e vengono viste come simboliche. La più importante e diffusa di queste icone stranamente simboliche è senza dubbio l’icona di san Giorgio e del drago, che presentiamo in un’analisi dettagliata tradotta dal blog A Reader's Guide to Orthodox Icons, nella sezione “Santi” dei documenti.

 
 04/12/2013    

Domande sulla giustizia e sulla misericordia di Dio

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il periodo del digiuno è un buon momento per farci alcune domande sul nostro destino ultimo: nella sezione "Domande e risposte" dei documenti, presentiamo le riflessioni di padre John Whiteford legate a due domande su questi temi: L'inferno è lo stesso per tutti?, e: Come può Dio perdonare coloro che hanno commesso crimini orribili?

 
 04/12/2013    

Due nuovi santi canonizzati dal Patriarcato Ecumenico

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
Martedì 27 novembre 2013, il Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico ha deciso l'inclusione formale nella lista dei santi di due monaci: i venerabili Melezio di Lardos (XIX secolo, festa: 12 febbraio) e Porfirio di Kafsokalivia (XX secolo, festa: 2 dicembre).
San Melezio (al secolo Emmanuele) nacque nel villaggio di Lardos sull'isola di Rodi durante l'occupazione turca. Con poca istruzione formale, ma una ricca vita di preghiera, decise di vivere la vita monastica dopo che una visione gli fece trovare un'icona della santa Vergine alle radici di un albero. Fatto ieromonaco e abate del piccolo monastero da lui fondato, visse una stretta vita ascetica, confortando e curando le persone ammalate e turbate tra la popolazione locale. Calunniato dai turchi, una taglia fu posta sulla sua testa, e solo prima di addormentarsi nel Signore riuscì a provare la sua innocenza. Le sue reliquie continuano a emanare un profumo dolce, segno di santità. Poiché non si conosce il giorno esatto del suo riposo nel Signore, la sua festa è celebrata assieme a quella del suo santo patrono nel monachesimo, san Melezio,vescovo della grande Antiochia, il 12 febbraio.
L'anziano Porfirio, al secolo Evangelos Bairaktaris, nacque il 7 febbraio 1906 nel villaggio di san Giovanni Karystia, presso Aliveri, nella provincia di Evia. I suoi genitori Leonidas ed Eleni (figlia di Antonios Lambrou) erano contadini poveri ma pii. Il padre era il cantore del villaggio, e aveva servito san Nettario di Egina durante i suoi viaggi nella zona. La povertà costrinse il padre a emigrare in America a lavorare alla costruzione del canale di Panama, e il giovane Evangelos a lavorare fin da bambino. A 14/15 anni iniziò la vita monastica sul Monte Athos, sotto la guida dello ieromonaco Panteleimon e del fratello di questi, padre Ioannikios, che abitavano nella capanna di san Giorgio a Kafsokalivia. Con una vita di sforzi ascetici, obbedienza e lettura diligente delle Scritture fu in grado di ottenere le basi di istruzione che gli erano mancati da bambino. Fu tonsurato con il nome di Nikita. I doni soprannaturali che la grazia di Dio gli concesse furono incredibili, ma non li usò mai per scopi personali (per esempio guarì altre persone, ma mai se stesso). Una severa polmonite contratta a 19 anni costrinse i suoi anziani a mandarlo per riprendersi in salute al monastero Lefkon di san Charalambos, vicino al suo luogo di nascita. Qui, due anni dopo, fu ordinato ieromonaco dall'arcivescovo del Sinai Porfirio III, che gli diede il nome di Porfirio, e fu messo a fare il confessore, servizio che fece con buona reputazione fino al 1940. Durante la guerra fu cappellano al policlinico di Atene, quasi senza salario, per essere vicino alle sofferenze di tutti. Dopo la guerra, ricostruì il piccolo monastero di san Nicola a Kallisia, pur continuando a servire al policlinico. Pur con la salute gravemente danneggiata, e perdendo la vista nel 1987, continuò finché poté il suo ministero di padre spirituale, sostituendo gradualmente alle parole di consiglio le preghiere per i suoi figli spirituali. Con benedizione della Chiesa (non faceva mai nulla senza benedizione) fondò un nuovo convento femminile dedicato alla Trasfigurazione presso Oropos, in Attica. Dopo la posa della prima pietra del convento nel 1990, l'anziano fece i preparativi per tornare a Monte Athos, che non aveva mai emotivamente lasciato, e chiese di rioccupare la capanna di san Giorgio, dove aveva avuto la sua prima tonsura sessant'anni prima. Lì passò i suoi ultimi mesi in preparazione al suo decesso, addormentandosi nel Signore il 2 dicembre del 1991.
 
 03/12/2013    

Arciprete Artemij Vladimirov: discorso sul digiuno della Natività

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Il digiuno ortodosso del Natale ha alcune caratteristiche, sviluppate in modo particolare nella tradizione russa. Scopriamole seguendo, in russo e in traduzione italiana, il discorso tenuto da padre Artemij Vladimirov, che cerca di condurre il lettore a un viaggio di scoperta di questo periodo e del suo simbolismo. Il testo è nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.

 
 02/12/2013    

Nuove traduzioni disponibili

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
Abbiamo finalmente due testi che da lungo tempo desideravamo mettere a disposizione sul sito:
1 - Il testo dell'Inno Acatisto a san Nicola, grazie alla traduzione in lingua romena fatta dal nostro diacono Nicolae, è finalmente disponibile in versione trilingue (anche in formato PDF). Bisogna notare che esiste già una versione romena dell'Acatisto a san Nicola (quella dell'Acatistier pubblicato dalla Chiesa ortodossa romena), ma quella oggi disponibile è basata sulla la versione dell'Akafistnik slavonico, che a nostro parere è più ricca e più teologicamente profonda. Possono esserci ancora alcuni termini da limare, e qualche svista di trascrizione, per cui se qualcuno dei nostri lettori vorrà farci avere note e correzioni, le accetteremo volentieri.
2 - Il testo della preparazione al battesimo è ora disponibile anche in russo: ringraziamo di cuore Alena per la sua eccellente traduzione, e speriamo che questo testo catechetico di base possa aiutare tutti quelli che si preparano a partecipare o ad assistere a un battesimo ortodosso.
 
 01/12/2013    

Il matrimonio è eterno?

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Ci sono aspetti eterni del mistero del matrimonio? Questa domanda non ha solo un interesse per le coppie sposate presenti e future, ma spinge tutti a chiedersi quanto può durare un legame di amore, e quali conseguenze può avere nell’eternità. Anche se la Chiesa non si pronuncia in modo netto su questo tema (come su molti altri temi legati al nostro destino eterno), ci sono ragioni per credere che le “corone che attendono gli sposi nei cieli” (un preciso riferimento contenuto nella funzione ortodossa del matrimonio) abbiano un valore molto reale. Scopriamo qualcosa di più sul legame matrimoniale nell’eternità in alcune considerazioni di padre John Whiteford, che presentiamo nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.

 
 01/12/2013    

La Chiesa di Costantinopoli: il Patriarca Bartolomeo non ha nulla a che fare con la massoneria

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 
Atene, 28 novembre 2013
Il Patriarcato di Costantinopoli ha emesso un comunicato in risposta alla pubblicazione di collegamenti del Patriarca Bartolomeo con organizzazioni massoniche, comunica l'agenzia stampa Romfea.
Il Patriarcato nega ufficialmente che il Patriarca Bartolomeo abbia alcun collegamento con la massoneria, si dice in questa dichiarazione.
 
 
 30/11/2013    

Diario dal Kossovo – 29 novembre 2013 (Rientro)

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Eccomi rientrato dal pellegrinaggio, e pronto - prima di ritornare al normale corso del sito - a stendere qualche nota di riepilogo.

Il viaggio attraverso l’Albania e il mare Adriatico, in senso stretto, non farebbe più parte del pellegrinaggio in Kossovo, ma presenta alcune connessioni che vale la pena esplorare. Il viaggio del “Trasporto solidale 2.0” dell’Associazione Amici di Decani parte da Gracanica e percorre tutta l’estensione della nuova autostrada che collega Pristina a Tirana. Si tratta della seconda più costosa grande opera sul continente europeo (…subito dopo il tunnel della Manica!), e per ora è senza pedaggio, anche se le autorità europee la vorrebbero presto rendere redditizia. Per intenderci, questo comporterebbe, in Kossovo e in Albania, il pagamento di un pedaggio autostradale pari a un quinto di uno stipendio mensile medio. Sospendiamo il giudizio su quanto queste opere faraoniche siano uno schiaffo alla miseria di decine di migliaia di abitanti dei due paesi, e soffermiamoci su ciò che significa questo collegamento per i pellegrini. Prima dell’inaugurazione dell’autostrada, il “normale” percorso dal monastero di Decani a Tirana prendeva dieci ore di auto, da percorrere rigorosamente di giorno (ci vuole del fegato a guidare al buio sui tornanti delle Alpi albanesi), e il minimo intoppo assicurava la perdita dei traghetti per l’Italia. Oggi, il percorso è decorosamente percorribile in tre ore d’auto. Questo avvicina i pellegrini in modo impressionante: ci rifletto mentre, appena sbarcato a Bari, faccio una visita alla basilica di san Nicola. Di fronte alla tomba di san Nicola, il mio sguardo si sofferma sull’icona donata proprio da santo Stefano di Decani.

Sono preda di uno shock da globalizzazione: è possibile che i miei occhi, che appena un giorno prima si erano posati sul sepolcro di re Stefano a Decani, siano ora di fronte alla sua icona alla tomba di san Nicola? E dire che sono arrivato con due mezzi relativamente lenti (un camion e un traghetto). Mi immagino quanto il viaggio sia più facile con autoveicoli meno ingombranti e più veloci.

Ho un curioso incontro, nella cripta della basilica, con un sacerdote di Kemerov: è proprio vero, per far incontrare il clero ortodosso della Siberia con quello delle altre parti del mondo, bisogna andare a Mosca o a Bari… ma forse a Bari è più facile per tutti. È incuriosito di conoscermi, ma non è più di tanto stupito: sa che ci sono parrocchie della Chiesa russa rette da italiani, sa che c’è una di queste parrocchie a Torino, vorrebbe fare un pellegrinaggio anche alla Sindone… ora realizzo che lui e gli altri pellegrini potrebbero altrettanto facilmente visitare Decani. La Russia non riconosce il Kossovo indipendente, e per i cittadini russi potrebbe essere difficile (e magari umiliante) ottenere un visto specifico, ma tutti i russi possessori di visti Schengen, come i pellegrini a Bari, possono ora includere i luoghi santi del Kossovo come mete del loro pellegrinaggio, semplicemente facendo a ritroso il percorso che ha portato me da Decani a Bari. Riceverebbero un’accoglienza a dir poco regale.

Dieci anni fa, durante il mio precedente soggiorno a Decani, avevo sentito il vescovo Atanasije (Jevtic) fare un’affermazione veramente paradossale: avrebbe desiderato un tunnel che, partendo dalle terre serbe, potesse sbucare direttamente in Italia. Allora mi era sembrata un’amabile provocazione per rompere l’isolamento degli ortodossi serbi; oggi, con il senno di poi, le parole di vladika Atanasije si sono realizzate in modo profetico: c’è perfino il tunnel, sotto una mezza dozzina di chilometri di Alpi albanesi. A noi spetta la responsabilità di non lasciare che questa strada rimanga un’utopia.

 
 29/11/2013    

Diario dal Kossovo – 28 novembre 2013

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Passo nel monastero di Decani le ultime ore prima della partenza. Il mio viaggio nel Kossovo non si esaurisce con l’uscita dal paese, ma prosegue su un mezzo di trasporto quanto mai insolito: uno dei camion usati dall’Associazione Amici di Decani per portare gli aiuti umanitari (soprattutto generi alimentari) generosamente donati da molti benefattori italiani. La spedizione, denominata Trasporto Solidale 2.0, dovrà raggiungere Durrësi (Durazzo) in serata, per imbarcarsi sul traghetto per Bari. Non avrò verosimilmente collegamenti con Internet per tenervi aggiornati sui dettagli di questa parte del viaggio, per cui vi offro, a titolo di anticipo, la foto della cattedrale di Durrësi (Chiesa ortodossa autocefala d’Albania), dedicata ai santi Paolo e Asteio:

Sono molte le persone a cui devo essere profondamente grato per questo viaggio; alcune di queste le avete viste durante le varie tappe del viaggio, attraverso testi, collegamenti, foto e filmati; altre probabilmente non desiderano troppa pubblicità per mezzo di questi aggiornamenti di blog, ma tutti si meritano un riconoscimento speciale. E quale riconoscimento è migliore di una raccomandazione diretta a un sovrano?

Santo Re Stefano, intercedi presso Dio per i tuoi figli!

Al posto di un epilogo...

Qui finisce il viaggio di un singolo ortodosso italiano in Kossovo, ma sicuramente nascerà in molti altri il desiderio di ripercorrere questi sentieri (magari non tutti... ma confido di aver lasciato abbastanza appigli per un pellegrinaggio significativo).

Non intendo stare a dire molto altro (diverrei facilmente noioso), ma voglio almeno sgombrare il campo da una paura ricorrente e in massima parte infondata: “oggi andare in Kossovo non è pericoloso?” Sicuramente è un paese in cui covano ancora risentimenti e tensioni irrisolte, e di fronte a tali situazioni bisogna usare una certa prudenza, ma dalla mia esperienza posso dire (e sono stato nei punti più caldi...) di non essere mai stato maltrattato o minacciato, né di essermi sentito a disagio. Per la verità, dovrei pure confessare di avere subito un attentato! All’uscita dall’ambasciata italiana a Pristina, nel tratto di strada di fronte all’ambasciata della Repubblica di Macedonia, la nostra auto è stata oggetto del lancio di... una palla di neve. Probabilmente è lo stesso livello di rischio in cui un visitatore di oggi può rischiare di imbattersi, nonostante tutte le cautele: un insulto da parte di qualche ragazzotto, o cose del genere. In tutti questi casi, la cosa migliore è affidarsi all’esperienza di chi il Kossovo lo ha visto davanti ai suoi occhi per anni.

Il monastero di Decani aspetta i suoi visitatori dall’Italia con un’accoglienza che oggi nessun altro monastero ortodosso può eguagliare: la competenza nella lingua e cultura italiana che vi si respira è superiore a quella che offrono alcuni luoghi di culto ortodossi in... Italia. L’Associazione Amici di Decani è pronta a farsi in quattro per offrire viaggi significativi e ricchi di esperienza (e, non guasta dirlo, straordinariamente economici) a chiunque voglia fare un’esperienza che segnerà profondamente la sua vita e il suo cammino spirituale.

 
 28/11/2013    

Diario dal Kossovo – 27 novembre 2013

  Pubblicato: Padre Ambrogio / Vedi >  Deschide vestea din blog
 

Lascio il monastero di Decani sotto una coltre di neve che nasconde (ma non risolve) tutte le strane contraddizioni di questa terra. Sono atteso a Prizren per tenere agli studenti delle tre classi del seminario una “lectio magistralis” sulla situazione della Chiesa ortodossa in Italia. Non so chi tra noi è più incuriosito dall’altro: una classe che si trova di fronte uno ieromonaco ortodosso italiano, o quest’ultimo che assiste alla rinascita della speranza nelle comunità ortodosse del Kossovo. Ma i nostri problemi, alla fin fine, sono molto simili: iniziamo a parlare di chi vede nella Chiesa solo un’identità culturale, e terminiamo notando quanto è importante che la vita della Chiesa coinvolga tutti, e non solo i sacerdoti presenti e futuri. Anche il vescovo Teodosije, che qui lavora anche come insegnante e che mi riceve con il suo abituale affetto paterno, è d’accordo nell’insistere nel coinvolgimento attivo di tutti i cristiani.

Al seminario di Prizren, con il vescovo Teodosije, padre Andrej e gli studenti

Anche le mie parole di incoraggiamento ai ragazzi devono sembrare loro un po’ paradossali: proprio da un paese come l’Italia, con circa trecento parrocchie ortodosse, ma nessun seminario, devono davvero fare uno sforzo per capire perché ci interessiamo di loro. Eppure, riportare speranza a comunità che sarebbero davvero senza speranza è una meta importante. La parrocchia di san Massimo di Torino dà il suo contributo mantenendo negli studi uno dei ragazzi: non è uno sforzo eccessivo, e forse molte parrocchie ortodosse in Italia potrebbero, se non contribuire agli studi di un seminarista, almeno dare un aiuto significativo a questo esempio di risurrezione dal vivo.

Strahinja, giovane musicista e cantore, è il seminarista aiutato negli studi dalla nostra parrocchia

Il mio viaggio mi porta da Prizren alla zona montuosa a nord di Gracanica, a osservare da vicino un fenomeno locale di aiuto ai poveri, che non sfigurerebbe in Italia: le cucine popolari di Prekovce, dove la presbitera Svetlana Stevic organizza la raccolta e la distribuzione di cibo agli abitanti dei villaggi più disagiati. Qui ho l’occasione di vedere quanto le attività dell’Associazione Amici di Decani sono importanti, e quanto gli aiuti dati dall’Italia (sotto qualsiasi forma) prendono corpo in una straordinaria opera di solidarietà. Ma qui è meglio che io taccia: lasciamo parlare direttamente gli attivisti dell’associazione in questa pagina sulle cucine popolari.

 
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