L'icona miracolosa della Madre di Dio dalle Sette Spade ci ha fatto compagnia alla Divina Liturgia e all'Inno Acatisto celebrati la mattina di martedì 17 dicembre. Hanno concelebrato con noi padre Dimitri Doleanschi, parroco della chiesa di san Nettario a Parma, e padre Alexei Cărpineanu, parroco della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Como. L'icona è partita quindi per Parma, tappa successiva del suo pellegrinaggio in Italia.
Un ringraziamento particolare a Sergej Fomin, custode dell'icona:
Da alcuni giorni circola in rete la notizia della riesumazione del corpo di padre Gheorghe Calciu, un confessore dell’Ortodossia romena del XX secolo, il cui cadavere è stato trovato incorrotto. Su questa pagina si può trovare la notizia in italiano. A prima vista ci è sembrata una notizia “pulita” di un segno di santità, comune a molti casi di santi attraverso i secoli. Tuttavia, una voce di cautela si è levata dal blog di Răzvan Codrescu (nella foto), un letterato e poeta romeno che ha conosciuto padre Gheorghe e curato i suoi libri, e che denuncia la strumentalizzazione della sua figura attraverso una riesumazione piena di fin troppi lati oscuri. Approfondiamo la questione nell’articolo del blog di Răzvan Codrescu, nell’originale romeno e nella nostra traduzione italiana, nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti.
Lunedì 16 dicembre abbiamo fatto visita alla parrocchia di san Nicola a Lecco, dove il parroco padre Vitalij Korsakov e lo ieromonaco Svjatoslav (Zasenko), rettore della parrocchia della santa Protezione a Lugano, ci hanno affidato l'icona miracolosa della Madre di Dio delle Sette Spade ("Semistrelnaja"), che in queste settimane sta girando per le chiese ortodosse in Italia. Tornati a Torino in serata assieme a Sergej Fomin, il custode dell'icona, abbiamo officiato una serie di funzioni assieme ai fedeli che avevano atteso l'arrivo dell'icona a Torino.
Abbiamo avuto il piacere di concelebrare con padre Ion Ursache, il rettore della parrocchia di Sîngerei in Moldova (da dove provengono numerosi dei fedeli della nostra chiesa). Padre Ion, proveniente da un pellegrinaggio a Gerusalemme, è ora diretto a Bari.
Durante la Liturgia, abbiamo anche benedetto l'icona della Madre di Dio Воскрешающая Русь (Voskreshajushchaja Rus', ovvero "La Rus' che risorge"), dono della nostra parrocchiana Yulia, e dipinta dal nostro iconografo Ovidiu. Anche se l'ispirazione dell'icona è tuttora oggetto di dibattiti in Russia, l'icona rimane per noi un segno del ruolo della Madre di Dio nel processo di rigenerazione di quel paese che le fu dedicato ("Casa della Madre di Dio") ben prima che scoppiasse la rivoluzione atea.
Un augurio a padre Ion e a tutti i pellegrini a Bari nell'occasione della festa di san Nicola!
Sabato mattina un incendio ha devastato la chiesa di santa Barbara a Montaner (Treviso). I danni sono ingenti, anche se gli articoli di cronaca testimoniano solidarietà a livello locale.
Ecco un'occasione per dimostrare anche solidarietà da parte di tutti noi: Montaner è uno dei pochi centri in Italia di presenza monastica femminile ortodossa, e trascurare la sua ripresa da questa tragedia, e il suo sviluppo, significa trascurare una parte del nostro stesso futuro. Chi ha nel cuore un'offerta di beneficienza di Natale, può indirizzarla a Montaner e rendere questa stagione natalizia un po' meno drammatica per tanti fedeli ortodossi.
Nel cammino verso la festa del Natale, abbiamo creduto buona cosa mettere a disposizione dei nostri lettori una nostra traduzione dell'Acatisto romeno della Natività del Signore, che proponiamo nella sezione dedicata ai Testi delle funzioni. Ci dispiace di non poter offrire una versione trilingue, perché gli inni Acatisti del Natale in slavonico hanno un impianto diverso. Speriamo comunque che questa versione italo-romena possa comunque venire incontro alle necessità di un momento di preghiera estemporaneo durante il periodo pre-natalizio e nei giorni della festa.
Il coro di canto bizantino Irini Pasi Ensemble (il nome viene dalla frase "Pace a tutti" della Liturgia greca) si è dotato di un'ottima presenza in rete: Qui potrete vedere il suo sito, la sua pagina Facebook e il suo canale youTube.
Attraverso queste opportunità on-line, potremo ascoltare i canti del coro, tenerci aggiornati con gli ultimi appuntamenti di corsi e concerti a Torino e dintorni, e... andare a visitare e incoraggiare le attività del coro con il nostro supporto!
Nell'ultimo post sul blog del suo sito, padre Andrew Phillips riflette sul fatto per ora ancora curioso (ma profetizzato come evento futuro) della Russia che si prepara ad accogliere profughi per motivi di persecuzione religiosa. Il concetto ci è chiaro per chi lascia oggi il Medio Oriente... ma potremmo avere anche noi un motivo di beneficiarne nel nostro futuro? Esaminiamo a proposito il saggio di padre Andrew nella sezione "Geopolitica ortodossa" dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti la vita di uno starets dei nostri tempi: l'anziano Gabriel (Urgebadze), forse il santo più amato della Chiesa ortodossa georgiana contemporanea. Attraverso il suo particolare carisma (il dono dell’amore), vediamo come la vita di questo santo straordinario ha davvero cambiato la vita di migliaia di persone attorno a lui, e come continua a farlo attraverso un grande flusso di miracoli.
12/12/2013
L'arciprete Vsevolod Chaplin spinge a superare la "cattività parigina" della teologia russa
Una particolare attenzione dovrebbe essere prestata all'eredità dei nuovi martiri
Mosca. 6 dicembre 2013. INTERFAX - La Chiesa russa dovrebbe prestare maggiore attenzione alla propria tradizione teologica, afferma il capo del Dipartimento sinodale per per le relazioni tra la Chiesa e la società, arciprete Vsevolod Chaplin.
"Se perfino musulmani e protestanti si chiedono che cosa fare in caso di conflitto tra le tradizioni russe e quelle straniere, e spesso scelgono l'idea russa, noi, che un tempo abbiamo ricevuto la fede dal di fuori, ma che ora abbiamo più di mille anni di tradizione di pensiero ortodosso , di apprendimento e di pietà, dovremmo darci la pena di prestare la massima attenzione alla tradizione a noi consegnata" - dice padre Vsevolod in un articolo pubblicato sul quotidiano "Русь державная" (Rus' Sovrana).
Padre Vsevolod è convinto che è tempo di superare la "cattività parigina" della teologia russa, dare uno sguardo al valore dello spazio intellettuale e culturale russo, ucraino, bielorusso ortodosso, libero dalle tendenze che sono state avviate dai teologi della diaspora del XX secolo, e alla tradizione che è sorta nei paesi ortodossi durante la loro vita libera, "quando non c'erano né l'adattamento all'ambiente occidentale dominante, né i regimi totalitari atei".
"Questa tradizione è piuttosto ampia. Basta guardare la teologia sociale della Grecia, la filosofia religiosa russa di fine ottocento e inizio novecento, molti autori spirituali serbi della prima metà del XX secolo. In primo luogo, si dovrebbero osservare alcune delle idee e delle esperienze peculiari russe, i nostri vescovi, le nostre scuole teologiche, i nostri famosi pastori a cavallo degli ultimi due secoli" - dice l'articolo.
A suo avviso, una particolare attenzione deve essere prestata all'eredità dei nuovi martiri.
"Noi, cristiani ortodossi della Rus' dell'inizio del XXI secolo, dobbiamo sistematizzare e diffondere il più ampiamente possibile l'eredità delle nostre proprie tradizioni, in particolare l'eredità dei martiri, che fornisce risposte a molte domande poste alla teologia e alla nostra stessa società", ha detto il sacerdote.
Riconoscendo che i pensatori cristiani della diaspora hanno fatto molto per preservare la fede "in mezzo al loro gregge", ha aggiunto che "per definizione, la diaspora è un fenomeno abbastanza marginale nel contesto della vita dei popoli ortodossi liberi".
È stato creato un altro santo della laicità. Nelson Mandela si unirà alla galleria di altri santi e 'icone' del secolarismo, insieme con il presidente Kennedy, Marilyn Monroe, Elvis Presley, Lady Diana e una moltitudine di altre celebrità morte.
Ciò che è scandaloso è prima di tutto la pura ipocrisia di molti che ora lo omaggiano. Così, il presidente Obama regna su Guantanamo Bay, dove ci sono prigionieri politici non sottoposti a processo, il cui destino è simile a quello di Nelson Mandela sotto il regime dell'apartheid. Allo stesso modo, i leader anglosassoni e di altri paesi scodinzolano alla memoria di Nelson Mandela ma sicuramente tutti sanno che il regime razzista del Sud Africa non avrebbe mai potuto sopravvivere, se non fosse stato sostenuto per decenni da diversi paesi occidentali e dai loro alleati, in particolare la Gran Bretagna e Israele. Ora che un grande uomo è morto, tutti dicono che lo hanno sempre sostenuto. Questa è una menzogna.
C'è anche una seconda bugia. Si tratta del tentativo di rendere Nelson Mandela una 'icona' della laicità. Perché era un grande? Non a causa della sua mancanza di discernimento, della sua credulità o della sua vita familiare spezzata - ma a causa della sua fede cristiana. Come innumerevoli altri prigionieri cristiani nel Gulag ateo dell'Unione Sovietica, ha trascorso oltre 25 anni in cattività. (Vero, nei gulag hanno trascorso la loro prigionia in condizioni ben peggiori, e molti di loro vi sono morti, ma l'establishment e i media occidentali li ignorano perché erano cristiani ortodossi, e quindi non 'politically correct'). E come questi innumerevoli altri, a causa del suo background cristiano, ha avuto la capacità di perdonare i suoi carcerieri. In questo modo il Sud Africa, anche se oggi è estremamente violento, estremamente corrotto, con un gran numero di persone estremamente povere e devastato dall'AIDS, almeno non ha intrapreso il corso disastroso e suicida della vendetta e del terrorismo contro i bianchi, come lo Zimbabwe e molte altre ex colonie africane.
Possiamo sperare che i numerosi difetti ed errori nella giovinezza di Nelson Mandela gli saranno perdonati al Giudizio finale, dal momento che ha perdonato agli altri i loro molti difetti ed errori. Questo è cristiano, ma i laicisti rabbiosi degli Stati Uniti, del Canada e dell'Unione Europea non potranno mai ammetterlo. È un peccato, ma potrebbero imparare qualcosa e fermare le loro indecenti persecuzioni dei cristiani nei loro paesi, in Medio Oriente, in Europa orientale e in Africa. Liberate Nelson Mandela dallo strangolamento dei laicisti; lasciate che sia visto per quello che era: un cristiano.
11/12/2013
La teologia delle icone come strumento nel dialogo tra scienza e fede
Pochi crederebbero ai cristiani ortodossi, se questi dicessero di avere una chiave interpretativa della Bibbia che può mettere d’accordo gli atei scientisti con i credenti fondamentalisti… eppure questa chiave esiste: vedere la Bibbia come icona. Scopriamo come, nel saggio che padre Steven Bigham ha scritto per il blog Orthodox Arts Journal, e che proponiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
10/12/2013
Liturgia della festa patronale della chiesa di Santa Caterina
L'8 dicembre, nella chiesa di Santa Caterina a Roma, si è tenuta una funzione solenne in connessione con la celebrazione della sua festa patronale (il giorno della memoria di Santa Caterina) e con il 210° anniversario della prima Chiesa ortodossa russa sulle rive del Tevere. Con la benedizione di sua Santità il patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill, la Divina Liturgia è stata guidata dal capo del dipartimento per le istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, l'arcivescovo Mark di Egor'evsk.
Con Vladyka hanno concelebrato i rettori delle chiese patriarcali in Italia - l'archimandrita Antonij (Sevrjuk), l'arciprete Vjacheslav Bachin e l'arciprete Andrej Bojtsov -, il rettore della parrocchia di san Massimo di Torino, igumeno Ambrogio (Cassinasco), il rettore del tempio dei santi Tre Ierarchi a Parigi, ieromonaco Mark (Svjatogorov), il rettore della parrocchia dei santi Tre Ierarchi a Piacenza, arciprete Grigorie Catan, i chierici della chiesa di santa Caterina, ieromonaci Afanasij (Potapov) e Amvrosij (Matsegora) e il sacerdote Ioann Călin, i diaconi Georgij Stefanov e Vitalie Sterpu. I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro degli studenti e delle allieve dell'Accademia Teologica di San Pietroburgo (direttrice R. Gundjaeva) e coro della chiesa di santa Caterina a Roma (direttrice M. Korljakova).
Hanno partecipato in preghiera alla funzione l'ambasciatore russo presso la Santa Sede, A. A. Avdeev e la vice-rettore dell' Accademia Teologica di San Pietroburgo, E. M. Gundjaeva; hanno partecipato anche il rappresentante del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, il sacerdote Hyachinthe Destivelle, e il Segretario Generale della Comunità di Sant'Egidio, il professor Adriano Roccucci.
Dopo la fine della Liturgia, si è tenuta la processione intorno alla chiesa e il Moleben a santa Caterina. Accogliendo il clero concelebrante, i parrocchiani e gli ospiti, l'arcivescovo Mark ha tramesso loro la benedizione di sua Santità il patriarca Kirill e ha tenuto una predica nella quale ha sottolineato il valore del martirio nella storia della Chiesa. In risposta, si è rivolto a Vladyka l'archimandrita Antonij (Sevrjuk), che ha ringraziato l'arcivescovo per aver preso parte ai festeggiamenti.
Quindi è stata data la parola a Igor Lobortas, capo della casa dei gioiellieri di Kiev, che ha donato alla chiesa di Santa Caterina una lampada per la custodia del Fuoco Sacro - frutto di un lavoro lungo e laborioso di maestri gioiellieri. La lampada, preparata a cura dei benefattori della parrocchia, è a forma del tempio romano di santa Caterina, ed è decorata con il monogramma patriarcale. Igor Lobortas ha sottolineato che nel mondo ci sono tre lampade di questo tipo - le prime due sono state donate a sua Santità il patriarca di Mosca e tutta le Rus' Kirill e a sua Beatitudine il patriarca di Gerusalemme Teofilo, la terza sarà ora nella chiesa russa a Roma.
Continuando la serie dei saluti, l'avvocato A. Staniscia ha donato alla parrocchia ortodossa di Roma reliquie di sant'Antonio il Grande e di san Basilio il Grande. Le reliquie saranno conservate presso le chiese di san Nicola e santa Caterina.
In seguito, nel refettorio della parrocchia è stata offerta un'accoglienza festiva.
Alla sera del 7 dicembre, l'arcivescovo Mark di Egor'evsk, che è in visita pastorale a Roma, ha celebrato una veglia notturna alla chiesa Stauropegiale di san Nicola. Con questa funzione è iniziata la celebrazione del 210° anniversario della fondazione della prima chiesa russa sulle rive del Tevere, nonché la festa patronale della chiesa di santa Caterina a Roma.
Con lì'arcipastore hanno concelebrato il parroco, arciprete Vjacheslav Bachin, il rettore della chiesa di santa Caterina, archimandrita Antonij (Sevrjuk), il rettore della parrocchia di san Massimo di Torino, igumeno Ambrogio (Cassinasco) e lo ieromonaco Avel (Usachev). Ha diretto la parte diaconale il chierico dell'Arcidiocesi di San Pietroburgo, diacono Georgij Stefanov.
Ha cantato alla funzione il coro degli studenti e delle allieve dell'Accademia Teologica Ortodossa di San Pietroburgo, arrivato a Roma per partecipare alla celebrazione.
Domani, 8 dicembre, l'arcivescovo Mark celebrerà la Divina Liturgia presso la chiesa di Santa Caterina a Roma.
Il periodo del digiuno ci chiama a coltivare il controllo delle passioni, e a sviluppare diverse virtù: tra queste, una da non trascurare è l’ospitalità, un elemento comune della cultura dei cristiani ortodossi in tutto il mondo. Purtroppo il consumismo che guasta la stagione natalizia mette a serio rischio la pratica di questa virtù. Padre Thaddaeus Hardenbrook, in un articolo riportato su Pravmir, offre alcuni consigli, che presentiamo nella sezione “Ortoprassi” dei documenti, su come e perché condividere la nostra ospitalità.