Ringraziamo il nostro confratello padre John Whiteford, che negli ultimi mesi non ha scritto molto, ma ha fatto un lavoro che avrebbe dovuto fare ciascuno di noi: una confutazione precisa delle sciocchezze che sono state messe in bocca al patriarca Kirill dalla nostra stampa (anche dalla stampa cattolica, e anche da ortodossi sprovveduti che avrebbero dovuto sapere quali fonti consultare). Naturalmente, il nome di tali sciocchezze è Legione, ma potendone confutare solo una per volta, padre John ha dato la priorità a una delle peggiori: la pretesa che il patriarca abbia promesso il paradiso ai soldati che uccidono gli ucraini. Vediamo in traduzione italiana il testo preciso del sermone "incriminato" di domenica 25 settembre 2022, e iniziamo a inchiodare i bugiardi alle loro stesse affermazioni.
Dal dicembre 2022, non vi abbiamo più parlato del nostro amico e corrispondente di lunga data, il vescovo Petru (Pruteanu, nella foto). Questo silenzio non è per nulla colpa sua, ma è dovuto solo a una nostra svista. Di fatto, poche settimane dopo la sua consacrazione episcopale, il vescovo Petru ha rilasciato un'interessante intervista, che vi presentiamo oggi in traduzione italiana. Nelle sue risposte vediamo molti dei nostri drammi dello scorso anno, e ci fa piacere sentire una voce di assoluto buon senso che aiuta a rimettere in prospettiva tutto quanto è stato detto (spesso a sproposito) sulla Chiesa ortodossa russa e sui suoi vescovi negli ultimi mesi.
05/06/2023
Il velo nella Chiesa ortodossa: tradizione e pratica sacra contro sentimenti moderni
Ancora un altro pippone sul tema del velo delle donne in chiesa? Ebbene sì, perché il problema non è tanto l'aderenza di questa pratica alla tradizione cristiana ortodossa di tutti i tempi e luoghi, quanto piuttosto l'insinuazione che un dettaglio marginale di abbigliamento possa essere considerato come una parte di tale tradizione ormai meritevole di essere scartata. Nell'articolo dell'arciprete Geoffrey Korz, che vi proponiamo in traduzione italiana, si sottolinea l'importanza di difendere la tradizione cristiana nella sua interezza.
04/06/2023
La SBU nega il permesso all'abate della Lavra di porgere l'estremo saluto a un monaco defunto
Il monaco che vedete nella foto è l'archimandrita Roman (Podlubnjak), direttore del coro monastico della Lavra delle Grotte di Kiev. Padre Roman, deceduto il 1 giugno 2023 a 53 anni, aveva un legame speciale con la nostra parrocchia: era stato collega di seminario del nostro viceparroco, padre Victor. Gli dedichiamo un articolo, perché la sua morte è stata al centro dell'ennesimo atto di disprezzo della Chiesa, nel peggior stile sovietico. Al metropolita Pavel, abate della Lavra e superiore monastico del defunto, è stato negato dai servizi segreti ucraini il permesso di prendere parte al funerale. In un mondo in cui anche agli ergastolani in carcere è permesso uscire a porgere un estremo saluto ai propri cari defunti, questo vergognoso trattamento di un vescovo agli arresti domiciliari per due mesi è un ulteriore indizio del carattere demoniaco del regime di Kiev.
Eterna memoria a padre Roman, e la nostra vicinanza in preghiera a vladyka Pavel e a tutta la fratellanza della Lavra delle Grotte!
03/06/2023
La fede di Nalivajko e il declino della Confederazione Polacco-Lituana
Vi presentiamo un saggio di Aleksej Grigorenko che cerca di gettare un poco di luce sugli effetti distruttivi dell'uniatismo, che condussero alla rovina lo stesso stato in cui questo modello fu implementato con il massimo successo storico. È un ottimo esercizio per capire la situazione politico-religiosa dell'Ucraina odierna.
Oggi vi presentiamo uno scenario ancora nuovo nello stesso mondo ortodosso occidentale: il caso dei profughi dalla Federazione Russa, che per vari motivi (tra cui il rifiuto della guerra) si ritrovano nei paesi più impensati, su traiettorie di immigrazione in precedenza sfruttate dagli immigrati ucraini. A differenza di questi ultimi, tuttavia, nessuno si adopera per aiutarli, e spesso le chiese ortodosse russe sono l'unico, debole confine tra le loro speranze e le loro delusioni. Vi offriamo in traduzione italiana una nuova intervista di Dmitrij Zlodorev all'archimandrita Nektary (Haji-Petropoulos, che abbiamo già menzionato più volte nei nostri giri per il mondo ortodosso), rettore del monastero della ROCOR a Città del Messico.
01/06/2023
Il sequestratore di Bojarka appare amico dei primati greci: cosa significa?
Lo scorso 9 maggio vi abbiamo segnalato Vasyl Lilo, il "prete" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" che ha guidato il sequestro della chiesa ortodossa di san Michele a Bojarka, vicino a Kiev, proprio il giorno dopo il suo "pellegrinaggio" a Monte Athos. Oggi invece vi presentiamo un'analisi di Konstantin Shemljuk, con le prove che Lilo non è solo un semplice pellegrino dalle idee sviate: è un frequentatore seriale delle stanze del potere dell'Ortodossia ellenica e fanariota. Questo allarga la sfera dei responsabili dei suoi atti criminali.
31/05/2023
Dobbiamo difendere la purezza della fede, la mancata comprensione di Dio porta al peccato
Nella domenica dei Padri del primo Concilio ecumenico, il metropolita Onufrij ci ricorda il nostro dovere di cristiani ortodossi: non ci può essere retto agire senza una retta comprensione di Dio.
30/05/2023
Come un artista senza speranza ha dato speranza al mondo
Aleksandr Lepetukhin (nella foto), pittore russo di successo e convertito adulto alla Chiesa, alla fine degli anni '90 ha scoperto di avere i giorni contati per un tumore maligno, ha deciso che avrebbe passato il resto della vita a dipingere quadri di Cristo e dei suoi apostoli. In questi anni (che sono stati il doppio di quelli che gli prescrivevano le più positive prognosi mediche) ha prodotto circa 1000 quadri di intensa e suggestiva bellezza, di cui vi proponiamo alcuni esempi assieme alla storia dell'autore.
Pino Scali è un fotografo torinese specializzato in vedute cittadine e di montagna. Qui potete osservare il suo sito e un suo fotostream. Lo vogliamo ringraziare per averci offerto la sua arte in oltre un centinaio di immagini della notte pasquale (15/16 aprile 2023), che vi presentiamo in una nuova galleria fotografica.
Lo scrittore e giornalista Jan Taksjur (nella foto), accusato di tradimento e condannato a 12 anni di prigione a Kiev, è stato liberato nel corso di uno scambio di prigionieri ed è in viaggio per Mosca attraverso Lugansk.
Le nostre ipotesi sulle motivazioni e le modalità di questo scambio valgono quanto le ipotesi di chiunque altro, ma è logico pensare che al regime ucraino non sarebbe piaciuta la notizia della morte in prigione di un giornalista (di 71 anni e affetto da un tumore) per cui si sono mobilitati in molti da tutto il mondo.
In occasione della festa dell'Ascensione, al monastero di Cristo Pantocratore ad Arona, il nostro fratello Vadim Găina, che per molti anni è stato nostro parrocchiano a Torino, è stato tonsurato monaco rassoforo con il nome di Filaret:
Caro padre Filaret, possa tu essere salvato nell'ordine angelico! E poiché il tuo nome monastico significa “amante della virtù”, ti auguriamo di stare sempre in guardia contro tutti quelli che vogliono distorcere o strumentalizzare le virtù cristiane in qualsiasi modo.
26/05/2023
L'arcivescovado di Ohrid del Patriarcato di Serbia è stato dissolto e integrato nella Chiesa macedone autocefala
Uno dei processi dell'integrazione della Chiesa macedone nella comunione ortodossa riguardava l'integrazione delle due gerarchie presenti nel paese: il Patriarcato di Serbia aveva infatti un proprio arcivescovado di Ohrid, con quattro vescovi e un gran numero di monaci e monache.
L'integrazione delle due strutture ha richiesto quasi un anno: il Santo Sinodo macedone ha votato il 25 aprile 2023 l'integrazione dei vescovi macedoni dipendenti dalla Chiesa Serba, e il Concilio episcopale serbo ha confermato tale decisione il 20 maggio.
Chi pensa che l'integrazione di un unico organismo gerarchico ortodosso in un paese con più giurisdizioni parallele sia una cosa semplice è un illuso (oppure cela secondi fini). Il processo a cui abbiamo appena assistito ha avuto luogo in un paese in cui tutti i vescovi delle due parti erano etnicamente appartenenti allo stesso popolo: possiamo solo immaginarci le difficoltà di un'integrazione in un luogo dove siano radicati rappresentanti di popoli, lingue e culture diverse tra loro.
25/05/2023
La "galleria dei furfanti" di accademici, vescovi e fondazioni che lavorano per sovvertire la fede cristiana ortodossa
Vi presentiamo un estratto di un lungo studio che il sito Orthodox Reflections ha dedicato alle persone che, nominalmente fedeli alla presentazione esteriore della Chiesa ortodossia, stanno operando per svuotarla dall'interno, soprattutto attraverso la svalutazione della morale cristiana. Curiosamente, accanto alla loro denigrazione dei fondamenti della morale, questi autoproclamati riformatori sembrano considerare la Chiesa ortodossa russa come il loro principale nemico. Forse essi stessi non sono completamente coscienti del male di cui si stanno facendo complici, ma dovere di ogni cristiano ortodosso che sente minacciata la propria fede è di mettere in guardia contro tali minacce, esponendo alla luce i tentativi di sovversione dell'Ortodossia.
24/05/2023
Una parrocchia di Vecchio Rito in Alaska passa alla ROCOR
Il fenomeno delle chiese russe di Vecchio Rito che rientrano nella comunione ortodossa è cosa ben diffusa in Russia (dove ha dato origine al movimento della Edinoverie), ma molto meno nota in Occidente, dove l'unica comunità di Vecchi Credenti di una certa consistenza ad aver compiuto questo passo era la parrocchia della Natività di Cristo a Erie, in Pennsylvania, entrata nella ROCOR nel 1983. Oggi questo passo si ripete a Nikolaevsk, in Alaska, dove circa 20 famiglie stanno costituendo una nuova parrocchia di Vecchio Rito sotto la ROCOR. Il rettore della nuova parrocchia non è altri che il nostro caro, vecchio amico padre Nikola Yakunin (a sinistra nella foto), che agli inizi del nuovo millennio aveva celebrato più volte per i Vecchi Credenti di Torino. Padre Nikola, assieme al figlio, il diacono Vasily (a destra nella foto), avvierà una chiesa in cui la lingua delle celebrazioni sarà l'inglese. Pur mantenendo il Vecchio Rito in tutta la sua interezza, la nuova parrocchia avrà così modo di accomodare al proprio interno anche i fedeli che non sono di madrelingua russa, o che comunque hanno difficoltà con lo slavonico ecclesiastico. Con un atto di grande lungimiranza, la comunità parrocchiale della ROCOR costruirà per sé una nuova chiesa, lasciando la proprietà del vecchio luogo di culto alla metropolia di Vecchio Rito. Auguriamo al caro padre Nikola, al diacono Vasily e a tutti i parrocchiani il successo e la benedizione di Dio nel loro sforzo missionario.