Il convento di santa Elisabetta a Minsk, già benemerito per aver affiancato la vita monastica con molte iniziative a favore di orfani, disabili, persone provate dal carcere e dalle dipendenze, e molti altri settori a rischio, prepara ora una casa di riposo centrata attorno a una chiesa, un luogo dove ciascuno di noi amerebbe avere un posto quando i giorni delle nostre vite saranno al termine.
26/09/2024
Consacrata la più grande chiesa dei territori artici russi
(cliccate sulla foto per vedere un breve video della consacrazione)
Quella che vedete nella foto è la cattedrale della Trasfigurazione a Salekhard, la capitale della regione autonoma di Jamal-Nenets, parte dell'oblast siberiana di Tjumen'. Delle due chiese del complesso, quella superiore ha una capacità di 1300 persone, e quella inferiore (usata nei periodi invernali) di 830. Un antico luogo di esilio siberiano è diventato oggi un polo di attrazione spirituale.
Il 21 settembre 2024 il patriarca Kirill ha consacrato la cattedrale, notando come la costruzione di una cattedrale così maestosa nel permafrost sia il segno del progresso tecnico e scientifico della Russia. Il patriarca ha sottolineato che la storia e la saggezza popolare svolgono un ruolo importante nel rafforzamento della fede ortodossa: "E finché sarà così, la Russia sarà invincibile, perché una vera vittoria, basata solo sulle forze umane, non può essere raggiunta".
In un recente pellegrinaggio al monastero di Paleokastritsa sull'isola di Corfù, i nostri parrocchiani hanno avuto la notizia della morte del nostro amico archimandrita Makarios (al secolo Alejandro Evaristo Geist, nella foto). Padre Makarios, argentino di origini tedesche, ha avuto una vita piuttosto travagliata, passando per giurisdizioni ortodosse non canoniche, prima di trovare una casa stabile nella metropolia di Corfù. Dovendo tornare spesso in Italia per cure mediche, veniva a trovarci nelle nostre parrocchie, ma purtroppo negli ultimi anni le sue visite si erano fatte più rade, senza dubbio anche a causa delle restrizioni imposte dal Covid. Dalla sua nascita al cielo nel 2022, i suoi confratelli di Paleokastritsa hanno deplorato che non si siano più fatti vivi gli amici che venivano a trovarlo dall'Italia, e ci dispiace dare questa notizia con tanto ritardo. Lo ricordiamo come un amico buono e sincero, e preghiamo volentieri che il Signore che ha tanto amato gli dia la pace e la gioia.
Il testo di John Weldon Hardenbrook che vi proponiamo in traduzione italiana non è l'unico saggio sul nostro sito che tratta il tema teologico del battesimo infantile, ma ha una caratteristica che lo rende insolito: non è più disponibile su Internet nella sua versione originale inglese. Gli scritti di John Hardenbrook (che al tempo della scrittura di questo testo era un prete dell'Arcidiocesi antiochena in America) sono ora introvabili in rete, e ne siamo dispiaciuti in particolare per questo scritto, che riassume in modo eccellente la sensibilità ortodossa su questo tema.
23/09/2024
Cristiani ortodossi, proclamate la verità del Vangelo senza paura
L'abate Tryphon (Parsons) ci offre un'esortazione che ci aiuta a capire che essere membri della Chiesa comporta una responsabilità: quella di essere il tramite per il quale il messaggio del Vangelo si diffonde nel mondo. Questo può ostacolare i piani del nemico di Cristo, e provocare la sua ira. Tuttavia, il punto di forza dei credenti è la certezza che il nemico è già stato sconfitto, e che si può continuare senza paura la testimonianza della verità.
Uno dei disastri economici, ma soprattutto etici, del nostro tempo è l'assoluta mancanza di incentivi alla formazione delle famiglie. Con uno sguardo alla situazione americana, l'analisi che vi presentiamo mostra uno dei lati più distruttivi della società globalista.
21/09/2024
Consacrazione della cappella monastica a Spruce Island in Alaska
Ricordate il nostro articolo del 2019 sul progetto di una nuova cappella monastica in Alaska? Se sì, allora complimenti: siete lettori assidui del nostro sito! In ogni caso, potete rivedere l'articolo originale del progetto edilizio e rallegrarvi della notizia della consacrazione della cappella, avvenuta per mano del vescovo Maxim (Vasiljević) nella sua visita pastorale dell'agosto 2024.
L'unico dei 140 monaci della Lavra delle Grotte di Kiev ad avere abbandonato la sua fratellanza per passare alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è Avraamij Lotysh (nella foto), che ha recentemente rilasciato una video-intervista in cui ha cercato di giustificarsi, ma in cui è abbastanza evidente un "complesso di Giuda". Vi presentiamo uno studio su questa personalità travagliata, non per un particolare interesse per il suo caso personale, ma per capire le motivazioni di chi tradisce così sfacciatamente la propria fede.
19/09/2024
Atleta olimpico sospeso per essersi fatto il segno della croce
La Federazione Internazionale di Judo ha squalificato per cinque mesi da tutti i tornei, campi e preparativi il 28enne atleta serbo Nemanja Majdov (nella foto), perché si è fatto il segno della croce prima di entrare sul tatami durante i Giochi Olimpici di Parigi.
Nella foto dell'e-mail inviata alla Federazione Judo serba in relazione a questa punizione si afferma:
"Caro signor Majdov, durante la quinta giornata dei Giochi Olimpici di Parigi, il 31 luglio 2024, lei ha mostrato un chiaro segno religioso quando è entrato nell'arena per la partita con il signor Theodoros Tselidis (Grecia) negli ottavi di finale della categoria fino a 90 kg".
L'intero contenuto dell'e-mail ufficiale non è stato mostrato, quindi non è chiaro se ci fosse qualche altro motivo per questa sospensione.
Le regole della Federazione Internazionale di Judo, in uno degli articoli intitolato "Rispetto per gli altri", affermano: "Nessun oggetto o gesto religioso potrà essere mostrato prima, durante o alla fine del combattimento". Tuttavia, è comune nei Giochi Olimpici vedere atleti che si fanno il segno della croce. Sembra che la Federazione Internazionale di Judo sia l'unica organizzazione mondiale attualmente pronta ad implementare questo punto del regolamento ai Giochi Olimpici.
Nemanja Majdov, ex campione mondiale ed europeo (7 medaglie europee e 3 mondiali), ha rifiutato di scusarsi per le sue azioni, sottolineando di essere un cristiano e di non voler rinunciare alle sue convinzioni in nessuna circostanza. Ha anche espresso rammarico per il fatto che uno sport così bello come il judo sia caduto in tali situazioni.
L'atleta ha concluso che lui e la sua famiglia, che ha sacrificato tutto per la sua carriera, si riposeranno fino alla fine del periodo di squalifica, e poi ritorneranno con l'aiuto del nostro Signore Gesù Cristo a un nuovo inizio e a nuove vittorie.
L'episodio di Majdov è ancor più eclatante nel contesto di Olimpiadi alla cui cerimonia di apertura è stata apertamente derisa la fede cristiana. Alle Olimpiadi di Parigi, qualsiasi possibile deviazione è stata benvenuta, ma un gesto che è normale per qualsiasi persona religiosa ha causato, da parte della dirigenza della Federazione Internazionale di Judo, una reazione che la dice lunga sui nuovi "valori europei".
18/09/2024
Pasqua "con i cattolici": emozione, coincidenza o preoccupazione?
Il tema della "Pasqua comune" di ortodossi e cattolici nel 2025 sta creando non poche preoccupazioni tra i fedeli ortodossi, che vedono un altro pericolo di un gesto plateale a cui non corrisponde alcun autentico riavvicinamento pratico, come già è stato per molte altre occasioni degli ultimi decenni. Il vescovo Petru (Pruteanu) ci lascia un suo intervento nel quale cerca di ridimensionare da una parte le paure e dall'altra gli entusiasmi infondati.
17/09/2024
La Chiesa ortodossa macedone si schiera con la Chiesa ortodossa ucraina perseguitata
Un'altra Chiesa locale ha aggiunto la propria voce in difesa della Chiesa ortodossa ucraina: il 12 settembre il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa macedone (nella foto) ha rilasciato una dichiarazione di condanna delle persecuzioni contro i fedeli della Chiesa ucraina canonica.
Il santo martire della domenica appena passata è noto soprattutto per la sua icona piuttosto singolare (un giovane che cavalca un leone). Vi presentiamo qualche approfondimento di questa icona e della vita del santo martire Mamante.
Nell'occasione della festa della Decapitazione di san Giovanni Battista, il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e ha offerto un commento in cui paragona chi vuole controllare la Chiesa ai sovrani che vogliono la testa dei profeti.
14/09/2024
Papa Francesco e la Chiesa romana a confronto con l'Ortodossia sull'immigrazione
Spesso sentiamo dire che, se le Chiese cristiane non concordano su temi dogmatici ed ecclesiologici, tutto va bene per la loro cooperazione in campo sociale. Volesse il cielo che fosse tutto così semplice: nell'articolo che vi abbiamo tradotto in italiano, vediamo come le posizioni del Cattolicesimo romano e dell'Ortodossia sono completamente differenti anche su un tema sociale come quello dell'immigrazione, soprattutto quando con questo tema si intrecciano interessi che non hanno nulla a che fare con qualsivoglia cammino spirituale.
13/09/2024
Viaggio al Museo Egizio di Torino alla ricerca delle origini delle icone ortodosse
Il ritratto funerario del giovane del Fayyum (a sinistra nell'immagine), del III-IV secolo, conservato al Museo Egizio di Torino, e la celebre icona del Cristo Pantocratore del Sinai (a destra nell'immagine), della metà del VI secolo, presentano analogie sorprendenti:
- Lo stesso genere di ritratto (un soggetto maschile a mezzo busto);
- La stessa tecnica pittorica (tempera fissata a encausto su una tavola di legno duro);
- Un'analoga leggera dissimmetria del volto.
Inoltre, le opere sono state entrambe realizzate in Egitto.
Se l'autore del ritratto più antico avesse dipinto il suo soggetto con barba e capelli lunghi, avremmo difficoltà a riconoscere i due uomini l'uno dall'altro!
Inoltre, teniamo presente questi dati:
- Tra i due ritratti su tavola intercorrono come minimo due secoli e mezzo (per fare un paragone con i nostri tempi, è come se un ritratto a noi contemporaneo fosse realizzato con la medesima tecnica e il medesimo stile di un ritratto di epoca pre-napoleonica);
- Il Cristo del Sinai è una delle più antiche icone su tavola ancora esistenti;
- I più antichi ritratti su tavola del Fayyum risalgono al I secolo, e riflettono modalità pittoriche in uso ai tempi di Gesù.
Questi dati ci aiutano a riflettere su come siano nate le prime icone cristiane.
Non siamo solo noi a incoraggiare una simile riflessione... ecco uno dei più cari amici della nostra parrocchia, il metropolita Nikolozi (Pachuashvili) di Akhalkalaki al Museo Egizio di Torino, mentre studia i dettagli del ritratto funerario del Fayyum: