La leadership americana sta diventando sempre più insensibile nel difendere Israele e gli ebrei rabbinici anche contro le critiche più miti. Alcune voci invocano addirittura l'annientamento completo dei "nemici" di Israele. Eppure, gli americani si accorgono a malapena quando i cristiani di tutto il mondo vengono assassinati e perseguitati. Approfondiamo l'argomento nella traduzione italiana di un articolo di Walt Garlington.
15/05/2024
'Alleluia': un'esplorazione delle profondità della più breve tra le dossologie
Dovevamo aspettarcelo, prima o poi: il nostro amico, il metropolita Luka (Kovalenko, nella foto) di Zaporozh'e e Melitopol', uno dei più coraggiosi difensori dell'Ortodossia canonica in Ucraina, dopo aver subito un paio di procedimenti penali, è stato sottoposto a restrizioni. Non deve essere dimenticato il fatto che quella del metropolita era una delle ultime voci libere della Chiesa ortodossa ucraina, attraverso il suo canale Telegram, che è stato chiuso (o peggio ancora, è stato requisito, per cui lo stesso vladyka Luka si è affrettato a dissociarsi da tutto quel che può apparirvi dopo il suo sequestro).
13/05/2024
Esiste un'Obednitsa pasquale nella quale possiamo dare la comunione ai fedeli?
In più di una delle nostre parrocchie ci si trova di fronte al problema di più comunità senza prete che vogliono una funzione pasquale, e possibilmente la santa comunione. Per risolvere il problema delle comunioni multiple di fronte alla celebrazione di una sola Divina Liturgia al giorno, vi presentiamo un consiglio pastorale del nostro amico, il vescovo Petru Pruteanu. Si tratta di uno sviluppo della funzione dell'Obednitsa (che qui non chiamiamo "Officio dei Salmi Tipici", perché nelle Liturgie pasquali non si cantano i Salmi Tipici, ma le antifone speciali della Pasqua), adattato in modo speciale alla distribuzione della santa comunione.
12/05/2024
Dov'è la più grande campana funzionante della Russia?
Nel nostro articolo sulle invenzioni russe, abbiamo fatto cenno alla campana più grande e pesante mai realizzata, detta "Tsar delle campane" (in russo Царь–колокол, "Tsar'-kolokol"), del 1735. Attualmente questa campana (che in realtà non ha mai suonato, perché danneggiata prima dell'inaugurazione) si trova a Mosca, a oltre 70 chilometri dalla più grande campana funzionante della Russia, che vi presentiamo in un articolo di Aleksandra Guzeva.
11/05/2024
Miracolo pasquale dell'icona Ivirskaja delle Hawaii
Quello che vedete nella fotografia è il miro che è sgorgato a Pasqua dall'icona della Madre di Dio "Ivirskaja", custodita di base a Kailua, nelle Hawaii. Vediamo assieme un breve resoconto dell'evento miracoloso.
10/05/2024
Una fede comune può unire persone di culture diverse
In occasione della sua visita in Malawi dell'aprile 2024, il metropolita Konstantin di Zarajsk (nella foto) è stato intervistato da Russia Today.
Una fede comune può unire persone di culture diverse, stando alle parole dell'esarca patriarcale d'Africa: "Il fatto che la loro cultura sia diversa non cancella il fatto che abbiamo un rito battesimale comune".
Il metropolita anche osservato che il continente africano è "storicamente ortodosso".
"L'Ortodossia non è una religione nazionale, è una religione mondiale, quindi non c'è problema a combinare alcune tradizioni locali con l'ordine ecclesiastico generale".
09/05/2024
L'apostasia nella Chiesa ortodossa è sostenuta da alcuni chierici e vescovi
L'arcivescovo Averkij (Taushev, nella foto) è stato uno dei più influenti vescovi della diapora russa in America, oltre che uno dei più attenti studiosi dell'Apocalisse e dei segni della fine dei tempi. Ringraziamo il nostro confratello Claude Lopez-Ginisty per avere portato la nostra attenzione su alcuni suoi passi relativi all'apostasia degli ultimi tempi, in cui si parla del fenomeno della trahison des clercs tra quelli che non riescono più a seguire Dio, la sua Parola e la sua Chiesa. Come giustamente fa notare Claude, "Che cosa direbbe oggi vladyka Averkij sullo stato dell'Ortodossia 50 anni dopo la sua nascita al cielo?"
Durante tutta la Settimana Luminosa, si susseguono processioni attorno alle chiese sul modello di quella della notte di Pasqua. Continua anche un abbondante uso di acqua benedetta, come potete vedere da queste immagini:
In occasione dei 30 anni dal genocidio in Ruanda, il metropolita Luka (Kovalenko) di Zaporozh'e e Melitopol' ha inviato un messaggio del Venerdì Santo che ricorda una tragica connessione tra i due paesi martoriati: in Ruanda fu un'emittente radio-televisiva a farsi portavoce dell'odio razzista, scatenando direttamente l'inizio del genocidio del 1994. Oggi, simili teorici ucraini dell'odio razzista stanno facendo simili campagne mediatiche (senza alcuna voce contraria, perché – con buona pace degli amanti del "contraddittorio" – le voci di dissenso sono spente a forza in tutto il paese), e uno dei loro primi obiettivi è la Chiesa ortodossa canonica del paese. Tuttavia, ricorda il metropolita Luka, c'è sempre una speranza di pentimento... per chi vorrà intraprendere la via cristiana.
Vi presentiamo la prima galleria fotografica della notte della Pasqua, ripresa dalla prospettiva (per molti insolita) del nostro coro. Un ringraziamento speciale a Dario, Alexandra, Caterina e Anna per le foto e per la loro costante presenza.
Cristo è Risorto!
Христос Воскресе!
Hristos a Înviat!
ქრისტე აღსდგა!
05/05/2024
Messaggio pasquale del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus'
Beneamati nel Signore, sacratissimi arcipastori, reverendi presbiteri e diaconi, monaci e monache amati da Dio, cari fratelli e sorelle!
Nella presente festa delle feste e solennità delle solennità, che, secondo la parola di san Gregorio il Teologo, supera tutte le solennità, non solo umane e terrene, ma anche quelle di Cristo e compiute per Cristo, quanto il sole supera le stelle (Omelia 45, Sulla Santa Pasqua), con grande gioia vi rivolgo il saluto antico ed eternamente nuovo, familiare a tutti e allo stesso tempo invariabilmente ispiratore dei nostri cuori:
CRISTO È RISORTO!
Queste due parole di affermazione della vita contengono tanta forza che da esse i volti delle persone risplendono di gioia spirituale ed è letteralmente trasformata la realtà intorno a noi: il cielo, la terra e anche gli inferi si riempiono di luce, il mondo visibile e quello invisibile fanno festa, poiché e risorto Cristo, gioia eterna (Canone della festa).
La risurrezione del Salvatore non è solo un evento storico che apprendiamo dai testi sacri. Questa è la pietra angolare della fede e, secondo le parole di san Filarete di Mosca, novità eterna, fonte di riflessione, sorpresa, gratitudine e speranza (Sermone nel giorno della Santa Pasqua).
Attraverso l'Incarnazione, la Passione e la Risurrezione al terzo giorno, il Salvatore rinnova la natura umana, ci libera dal potere del peccato e della morte, apre alle persone le porte del Regno dei Cieli e ci mostra la via verso l'unità con il Creatore. È in Cristo, che ha riconciliato il mondo con Dio (2 Cor 5:19), che tutti noi abbiamo l'opportunità di ricevere l'adozione e la giustificazione, di ottenere la vita eterna, poiché non c'è altro nome sotto il cielo nel quale dobbiamo essere salvati, se non il nome di Gesù, che Dio ha risuscitato dai morti (At 4,10-12).
La Risurrezione dalla tomba del Salvatore trasforma la morte in immortalità, la tristezza in gioia, la condanna in speranza. Nella Croce e nella Risurrezione ci si rivela il Dio di infinita bontà e di amore perfetto.
La consapevolezza di questo amore di Dio che tutto vince ci incoraggia ad essere grati al Creatore e ci dà la forza per superare gli stati mentali e le circostanze difficili, ci eleva al di sopra del trambusto della vita quotidiana, aiuta a correggere gli errori precedenti e distrugge lo sconforto che ci impedisce di vivere pienamente e di svilupparci spiritualmente.
Spesso le persone soccombono al pensiero malvagio secondo cui il male domina e trionfa, e il bene appare debole e inosservato. La nostra mente dubita del potere dell'Espiazione compiuta da Cristo quando vediamo la morte dei nostri cari intorno a noi, sentiamo parlare dell'eternità del tormento per i peccatori dalle pagine del Vangelo e osserviamo il mondo che giace nel male (1 Gv 5:19). Ma la Chiesa di Dio testimonia in modo convincente da migliaia di anni che il Salvatore ha vinto il peccato, ha distrutto la morte e ha svuotato l'inferno (San Giovanni Crisostomo. Sermone della Santa Pasqua). Cristo ha vinto l'ineluttabilità della morte e l'universalità del male, e noi guardiamo alla loro sconfitta con gli occhi della fede a partire dalla vita del secolo futuro, dall'alto della Pasqua.
La risurrezione del Signore dalla tomba ci ricorda non solo l'evento più importante del passato, ma testimonia anche la prossima risurrezione generale, perché se crediamo che Gesù è morto e risorto, allora Dio porterà con lui coloro che sono morti in Gesù (1 Ts 4:14). Abbiamo bisogno, attraverso l'adempimento dei comandamenti del Signore, attraverso opere di amore e di misericordia, attraverso la partecipazione alla vita misteriosa della Chiesa, di unirci alla vittoria di Cristo e rimanergli fedeli fino alla fine, ricordando le parole della Sacra Scrittura: ci vuole pazienza per ricevere, compiuta la volontà di Dio, ciò che è stato promesso (Eb 10:36).
Perciò, beneamati fratelli e sorelle, secondo la parola dell'Apostolo, non abbandonate la vostra speranza, che riceverà una grande ricompensa (Eb 10,35). E possa la festa della Risurrezione del Signore Gesù essere un costante ricordo di queste vere promesse divine che ci danno speranza e forza nelle circostanze più difficili. Possa questa celebrazione ispirare tutti noi a vivere nella fede e nell'amore, sapendo che né la morte, né la sofferenza, né il male possono vincerci se siamo con Cristo e in Cristo, che ha vinto il peccato, la morte e ogni ingiustizia.
Celebriamo la Pasqua del Signore con purezza di vita, buoni costumi e buone opere (Sant'Atanasio il Grande, Decima Lettera pasquale), trasformandoci in uomo nuovo in Cristo e servendo il Dio vivo e vero, per attendere dal cielo il Figlio suo, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci libera dall'ira imminente (1 Ts 1:9-10).
Amen!
Kirill
Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'
Pasqua 2024
05/05/2024
Messaggio pasquale del metropolita Nestor di Korsun e dell'Europa occidentale, esarca patriarcale dell'Europa occidentale
Reverendi confratelli, arcipastori e pastori, collaboratori nella vigna di Cristo, monaci e monache amati da Dio, amati fratelli e sorelle in Cristo!
Cristo è risorto!
Quanto siamo consapevoli che la risurrezione di Cristo è la nostra ultima, unica speranza?
Tutto è vano, tutto è senza senso, tutto tende alla distruzione in un mondo in cui, a quanto pare, nulla è cambiato da quando il Figlio di Dio è stato rifiutato dai "suoi" e messo a morte, e dagli "estranei", con disinvoltura, crudelmente torturato e ucciso – tutto, la stessa indifferenza, la stessa barbarie, sta ancora annegando nel fariseismo, e non c'è verità, né coscienza, né gentilezza.
La luce venne nel mondo, ma la gente amava di più le tenebre... Gv 3:19
Ma la Luce li seguì in questa oscurità, Cristo concluse la sua vita terrena nell'oscurità impenetrabile della grotta del Calvario, in cui fu sepolto il suo corpo senza vita, e l'ingresso fu bloccato con un'enorme pietra.
E lì non c'era suono né movimento, e sembrava che la Parola di Dio tacesse per sempre.
Ma oggi, nella notte santa di Pasqua, queste tenebre sono squarciate da un lampo di Luce divina, la morte è inghiottita nella vittoria, Cristo è risorto e sta creando la via verso la risurrezione di ogni carne.
E questa è la nostra unica speranza, la nostra risposta a tutta la gravità degli eventi che ci circondano, sappiamo che la vittoria finale è dietro Cristo, in Cristo, nel trionfo della Luce, della Vita e della Verità.
E che questa conoscenza, la gioia pasquale, ci aiuti a rimanere umani, a rimanere semplicemente umani, capaci di credere, empatizzare, rispondere al dolore degli altri, perdonare e amare i nemici, amarsi a vicenda e ringraziare Dio per tutto.
Buona risurrezione di Cristo a tutti voi, miei cari.
Essere cristiani ortodossi ed essere delusi dalla Pasqua sembra un'assurdità, un po' come vivere in Liguria e non avere mai visto il mare. Purtroppo, però, la delusione della Pasqua è un fenomeno diffuso tra i cristiani evangelici, e occorre sentirlo dall'esperienza personale di un americano cresciuto nelle chiese "evangelicali" (del protestantesimo radicale più lontano della tradizione cristiana), e divenuto cristiano ortodosso.