Il canale televisivo MIR, nel suo programma Белорусский стандарт ("Standard bielorusso") parla di specialisti che non abbandonano i loro villaggi e vi rimangono a lavorare in condizioni a volte molto difficili.
Gli eroi dell'episodio che vi presentiamo sono un paramedico provinciale, un insegnante e un prete. Il prete in questione (nella foto) è padre Oleg Legan, amico della nostra parrocchia e rettore di ben tre chiese, che qui potete vedere alle prese con il non facile compito di destreggiarsi tra la sua missione e le necessità quotidiane dei parrocchiani anziani.
11/02/2024
Intervista allo ieromonaco Innokentij (Karpov), parroco in Perù
Vi presentiamo una descrizione dell'Ortodossia in Perù, dalle parole del parroco della comunità ortodossa russa di Lima, e dalle notizie sull'interazione tra due popoli che hanno mentalità molto diverse, ma che hanno entrambi rispetto per la multietnicità e il pluralismo culturale.
10/02/2024
Prima consacrazione episcopale in Estonia dopo oltre 30 anni
Il 4 febbraio 2024 l'archimandrita Daniel (Lepisk, al centro nella foto) è stato consacrato come vescovo di Tartu per la Chiesa ortodossa estone. Era la prima volta in oltre 30 anni che avveniva una consacrazione episcopale a Tallinn, per di più di un estone etnico, sulle orme del metropolita Cornelius (Jakobs) defunto nel 2028.
La consacrazione del vescovo Daniel, così come quella del vescovo Jānis (Lipšāns) di Valmiera per la Chiesa ortodossa lettone celebrata il 13 agosto 2023, assicurerà una continuità alle diocesì locali dei paesi baltici, ma non fermerà le pressioni anti-ortodosse dei governi di quei paesi, e neppure i tentativi di bracconaggio ecclesiastico per mano di agenti del Fanar.
09/02/2024
Il metropolita Longhin in convalescenza dopo un intervento in seguito a un'aggressione
Nella notte del 22 gennaio 2024, il metropolita Longhin (Jar) di Banceni è stato aggredito da uno sconosciuto sulla porta della sua abitazione e ha perso i sensi in seguito a percosse al volto (a sinistra nella foto).
Vladyka Longhin ha potuto riprendere la sua attività pastorale dopo un intervento alle palpebre, e il suo caso è stato rubricato in un procedimento contro ignoti per "lesioni personali intenzionali leggere".
L'aggressione non è che l'ultimo capitolo nella lunga serie di persecuzioni del metropolita, che oggi il regime ucraino considera come un nemico (nonostante abbia meritato il titolo di Eroe dell'Ucraina per aver adottato centinaia di orfani) a causa della sua ferma fedeltà alla Chiesa ortodossa ucraina canonica.
Il metropolita Longhin ha già subito una campagna denigratoria di stato, accuse di "incitamento all’inimicizia religiosa", un ictus e un ricovero in ospedale per fibrillazione atriale, un intervento chirurgico al cuore, fermi di polizia, perquisizioni ingiustificate nel monastero e atti di intimidazione agli orfani lì ricoverati, la morte per avvelenamento del suo ex avvocato a novembre, e per ultimo l'incendio della sua casa in Bucovina.
La pagina Facebook del Monastero di Banceni ha pubblicato l'immagine del volto del metropolita dopo l'aggressione, con il breve messaggio: "Questo è il prezzo della purezza della fede ortodossa!"
Nel video che segue (cliccate sull'immagine per ascoltare il podcast) trovate il commento a un libro scritto nel 1948 da don Divo Barsotti. In quest'opera il celebre sacerdote e monaco cattolico narra del suo incontro con la spiritualità ortodossa russa, che nel suo caso avvenne a partire dalla lettura di Dostoevskij. Allora come oggi, il cristianesimo occidentale è chiamato a fare una scelta tra comprendere l'Ortodossia e riappropriarsi del suo messaggio, oppure ignorarla a proprio detrimento.
07/02/2024
La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" esclude Aleksandr Nevskij dalla lista dei santi
Quando si è disperatamente a corto di fanti con cui scherzare, non resta che prendersela con i santi. Come era da prevedersi, il 2 febbraio Dumenko e i suoi sodali hanno iniziato la "pulizia etnica" dei santi, cancellando dal calendario della loro "Chiesa" la memoria del giusto principe Alessandro (Nevskij) di Novgorod, nello schema Alessio, finora celebrata il 23 novembre. La citazione del nome monastico del santo principe, fatta dal loro "Sinodo", la dice lunga sul progetto cristianicida degli scismatici ucraini: il principe non era stato canonizzato in quanto principe, ma in quanto penitente, come è accaduto a molti regnanti che si sono ritirati a vita monastica. Il fatto che il principe sia poi stato ricordato con il suo nome secolare, invece che con il nome monastico di Alessio, non è strettamente in regola con la tradizione della Chiesa, ma è una concessione alla gratitudine che il popolo della Rus' ebbe per un sovrano che preservò il paese dalla perdita della fede ortodossa. Se gli sgherri del regime ucraino avessero deciso di ricordare il santo solo con il suo nome monastico, avrebbero fatto una scelta almeno formalmente difendibile: invece, con il loro gesto, dimostrano di non avere rispetto nemmeno per i santi della Chiesa, se questi non collimano con la loro ideologia. Prepariamoci al momento in cui la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" escluderà dalla sua "fede" anche Gesù Cristo, con il pretesto che quest'ultimo è importante per i russi...
06/02/2024
Cos'era il pedomàzoma (devşirme) e chi erano i giannizzeri?
Pedomàzoma (παιδομάζωμα, in turco devşirme), o come è chiamato in diverse lingue balcaniche, "tributo di sangue", è la triste pratica che dal XV al XVII secolo portò i turchi a sequestrare giovani cristiani alle loro famiglie, per allevarli come funzionari o come fanatici guerrieri (i giannizzeri) al servizio dell'Impero Ottomano. Vi presentiamo un breve quadro storico di questa pratica, che può servire a capire l'estrema insofferenza con cui certi popoli ortodossi vedono oggi le proposte di istruzione della gioventù ortodossa, anche quando queste proposte provengono da benintenzionati cristiani di altre confessioni.
Negli ultimi mesi, abbiamo avuto occasione di incontrare alcuni ortodossi e futuri ortodossi, di diverse nazionalità, che vivono in Giappone e frequentano le chiese ortodosse giapponesi. Il loro cammino di fede li ha portati a mettersi in contatto con la nostra parrocchia, e anche, in un paio di casi, a venirci a trovare di persona. Uno degli sviluppi più interessanti è stato il dono della presentazione della nostra parrocchia in lingua giapponese, per la quale ringraziamo tutti i nostri fratelli di fede, e in particolare Julien (Chrysostome) e il seminarista Justin.
どもありがとうございます!
04/02/2024
Gli anatemi reciproci degli ortodossi e dei cattolici sono stati effettivamente tolti?
Da quasi sessant'anni cattolici e ortodossi impegnati nel dialogo reciproco devono risolvere in qualche modo il paradosso della famosa "revoca degli anatemi reciproci" del 7 dicembre 1965, a opera di papa Paolo VI e del patriarca Atenagora (nella foto). Posto che da quel momento né i cattolici né gli ortodossi si sono considerati o dichiarati in comunione gli uni con gli altri, vale la pena chiedersi il senso di quel gesto. Togliere una scomunica senza rientrare in comunione equivale a dichiarare che qualcosa non è più vietato, ma allo stesso tempo non è assolutamente permesso... vi presentiamo in traduzione italiana un articolo che cerca di mettere un po' di chiarezza nelle conseguenze di questo gesto.
03/02/2024
Intimoriti dalle icone ma innamorati dei nomi russi: la vita di una parrocchia del Sud Africa che si è trasferita alla Chiesa ortodossa russa
Padre Nicholas Esterhuisen (nella foto) è il parroco della Chiesa di san Giovanni Climaco a Città del Capo in Sud Africa. Vi presentiamo una conversazione in cui padre Nicholas spiega la curiosa vita di una parrocchia missionaria che solo da pochi anni ha potuto sviluppare il suo pieno potenziale.
Dopo avervi raccontato la storia di padre Antonij Gusev, parroco a Ulan Bator, vi offriamo oggi un'altra storia dalla Mongolia, questa volta del suo giovane parrocchiano Margad (al centro della foto, accanto a padre Antonij) e della sua conversione che ha coinvolto anche un difficile rapporto con un gruppo di mormoni.
I nostri amici George Michalopulos e Gail Sheppard ci presentano un'accurata serie di affermazioni con le quali il patriarca Bartolomeo esalta se stesso nella risorsa mediatica filo-fanariota Orthodox Times. Ve le lasciamo leggere senza nostri ulteriori commenti, perché parlano abbastanza bene da sole, e chiudiamo con la nota conclusiva di George, che dice: "Non so cosa sia più triste: le affermazioni antistoriche o l'arroganza con cui vengono pronunciate".
Vi presentiamo un altro saggio di padre Andrew Phillips, che, partendo dal recente caso della richiesta di deposizione di padre Aleksej Uminskij a Mosca, riflette su chi ha davvero capito l'idea di una Santa Rus', di chi è riuscito a vederne solo una parte, e di chi invece si è schierato contro di essa.
30/01/2024
Il cristianesimo ortodosso ha davvero bisogno di edifici fantasiosi?
Vi presentiamo in traduzione italiana un articolo di risposta a una comune obiezione evangelica, che sostiene che la Chiesa ortodossa non può essere la continuazione della Chiesa primitiva perché si ostina ad avere luoghi di culto belli ed elaborati. La stupidità di questa obiezione è abbastanza evidente per chi abbia orecchie per intendere (è come dire che un adulto non può essere la continuazione di un bambino perché indossa abiti diversi e più raffinati), ma vale la pena rispondervi in modo pacato e attento.
29/01/2024
Intervista al metropolita Mark di Berlino sulla persecuzione religiosa in Ucraina
Vi presentiamo in traduzione italiana una conversazione tra il metropolita Mark (Arndt, nella foto) della ROCOR e Dmitrij Zlodorev sul tema della persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina, che ha spinto recentemente alcuni vescovi di diverse Chiese ortodosse locali, insieme ad attivisti per i diritti umani e avvocati, a creare un'associazione internazionale per i diritti umani, intitolata "La Chiesa contro la xenofobia e la discriminazione religiosa".