Il giorno della decapitazione di san Giovanni Battista (29 agosto/11 settembre) è un giorno di digiuno stretto (niente carne, uova, latticini, pesce, vino e olio) in ricordo della morte violenta del più grande tra i profeti. Anche se la commemorazione è antica, la prescrizione del digiuno stretto è relativamente recente, e non appare negli antichi Tipici della Chiesa. I pii ortodossi, per onorare il Precursore del Signore e per ricordare la necessità di vivere uno stile diverso da quello di Erode, hanno sviluppato diverse usanze che ricordano la morte del Battista.
Nessuna di queste usanze, al di là del digiuno stretto, è prescritta o codificata in alcuna norma canonica, pertanto si tratta di costumi pii del tutto facoltativi, che dipendono dalle abitudini di un determinato luogo e di un determinato periodo. Sono possibili le più diverse combinazioni di due o più di queste usanze.
1. Si evitano le celebrazioni di compleanni, poiché la tragedia avvenne in occasione di una festa di compleanno (abitualmente gli auguri e tutto ciò che ha a che fare con i compleanni si rimandano a un altro giorno).
2. Si evitano le danze, ricordando la danza che sedusse Erode e gli fece ordinare la morte del profeta.
3. Si evitano piatti o vassoi come quello su cui fu portato il capo del profeta (si usano ciotole al posto dei piatti)
4. Si evitano i cavoli, rotondi come una testa. La leggenda che il capo del Battista fu posato su foglie di cavolo può essere nata dalla forma particolare del cavolo.
5. Si evitano i frutti e le verdure di forma rotonda (sempre per la somiglianza con una testa), tra cui mele, pere, meloni, rape e cipolle.
6. Si evitano coltelli, falci, falcetti, asce e simili oggetti che tagliano (per ovvie ragioni). A tavola non si taglia nulla: per esempio, si spezza il pane.
7. Si evitano i cibi e le bevande di colore rosso (per il richiamo al sangue) tra cui pomodori, uva nera, peperoni rossi, succhi di uva e melograno, o il borshch fatto con barbabietole.
8. Quando la festa cade di sabato o domenica, oppure è una festa patronale, allora c'è permesso di olio e di vino. In tal caso (sempre per il richiamo al sangue), a tavola non si usa vino rosso.
Padre Andrew Phillips ci conduce in un’analisi del percorso di avvicinamento alla Chiesa e alle trappole e difficoltà che aspettano i cristiani su questo cammino. La superstizione, la fede eccessiva nella correttezza rituale, l’identificazione della Chiesa con una causa nazionale, le spinte intellettualistiche e pietistiche sono tentazioni da tenere sempre presenti, se si vuole riuscire a entrare appieno nella Chiesa. Presentiamo il saggio di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
La presentazione del sito parrocchiale è da ora disponibile anche in albanese. Mentre continuiamo nei nostri sforzi di far sentire ogni fedele a casa propria nella Chiesa (a prescindere da quale sia la sua lingua e la sua provenienza), ringraziamo di cuore Platon per questa gradita aggiunta. Faleminderit!
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di un articolo che racconta gli ultimi sviluppi della presa di coscienza del pogrom del 1955 contro i greci di Istanbul (di cui c’è stato pochi giorni fa il 60° anniversario). Tra caute aperture, rivendicazioni ancora insoddisfatte e un’autocoscienza delle minoranze in Turchia come “ostaggi dello Stato”, questo tema merita sicuramente un approfondimento da parte nostra.
A tarda sera del 9 settembre, il nostro contatore delle visite ha superato il quarto di milione. Con un flusso di visitatori ancora in salita (dopo il consueto riflusso dei mesi estivi), ci fa piacere che il nostro sito possa continuare non solo ad avere visitatori che lo apprezzano, ma anche a raggiungerne di nuovi.
Grazie a tutti per averci fatto visita!
09/09/2015
Gli sviluppi della Chiesa ortodossa nelle Filippine
Notizie recenti di una conversione di massa di centinaia di filippini alla Chiesa ortodossa hanno fatto circolare voci del passaggio di una comunità parrocchiale cattolica all’Ortodossia. In realtà queste voci sono false, anche se la storia della conversione è vera. Non si tratta di una comunità parrocchiale, ma di una serie di individui provenienti da chiese e parrocchie differenti, e soprattutto non si tratta di cattolici romani, ma di membri di un gruppo ecclesiale affiliato all’Unione vetero-cattolica di Utrecht, chiamato Chiesa filippina indipendente. Approfondiamo questo evento e la storia che sta alle sue spalle in un articolo nella sezione “Pastorale” dei documenti.
08/09/2015
Padre Themistocles Adamopoulos e la sua missione in Sierra Leone
In un nostro precedente articolo sull'Ortodossia in Sierra Leone, abbiamo introdotto la figura dell'archimandrita Themistocles Adamopoulos, un coraggioso missionario che sta aiutando la popolazione del paese a fronteggiare le conseguenze del virus Ebola. Ma l’attività del sacerdote non si limita a questa azione di profilassi medica: sta assistendo migliaia di bambini e adulti in diversi progetti di recupero dalla disabilità, tra cui le vittime delle amputazioni sofferte nei recenti conflitti.
Pochi sanno – almeno in Italia – che padre Themistocles Adamopoulos era stato in gioventù una rockstar, con il suo nome abbreviato di Themi Adams, in uno tra i più celebri gruppi musicali australiani, The Flies. Raccontiamo la storia della sua conversione nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti, e aggiungiamo un’appendice dedicata a uno dei progetti che oggi gli stanno più a cuore: la tutela degli africani albini, spesso oggetto di superstizione e violenze nelle culture popolari africane.
Il nostro infaticabile corrispondente Giuseppe è riuscito a scovare dagli archivi di RAI SCUOLA uno straordinario filmato in tre parti sugli ultimi anni della Russia imperiale, a partire dall'incoronazione di Nicola II (che fu il primo documentario nella storia del cinema, prova dell’elevato livello tecnologico della Russia dell’epoca). L’impostazione della ricostruzione giornalistica di Arrigo Levi risente della consueta visione occidentalista della storia, ma i filmati originali parlano da soli: ecco un video da non perdere.
Per l'anniversario del riposo nel Signore di padre Seraphim Rose, vi presentiamo una galleria di foto pubblicate dal portale Pravoslavie.ru, scattate anni fa dall'archimandrita Tikhon (Shevkunov) in occasione di un pellegrinaggio al monastero di Platina, in California: una testimonianza dell'amore e del rispetto che gli ortodossi russi hanno per questa straordinaria figura di convertito occidentale.
Non è la prima volta che ci occupiamo di architettura in legno nella Russia del nord. Oggi proponiamo una breve valutazione di un nuovo libro dedicato alla Russia del nord, scritto da un rinomato slavista della Louisiana, William Craft Brumfield.
Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la traduzione italiana di una delle ultime interviste di Saker, in cui sentiamo il parere di Peter Koenig, l’economista che abbiamo avuto modo di leggere e apprezzare in tema di America Latina e dei paesi dei BRICS. L’intervista ci offre approfondimenti sul tema delle sanzioni, sui retroscena della millantata crisi economica cinese e sui giochi di potere oggi in corso per non perdere l’egemonia su scala mondiale.
Il 32° anniversario del riposo di padre Seraphim Rose (20 agosto/2 settembre 1982) è stato celebrato con funzioni tenute in inglese, georgiano e serbo presso il monastero di sant'Herman a Platina, e sulla tomba di padre Seraphim. Le funzioni sono state presiedute dal vescovo Saba della Chiesa georgiana in Nord America, e hanno visto la partecipazione della fraternità con a capo l’abate Damascene e di tutti gli amici del monastero. Tra i nostri amici dal Kosovo, ha partecipato l'archimandrita Ilarion del monastero dei santi arcangeli di Draganac. Qui il resoconto su Pravoslavie.ru.
04/09/2015
L'illuminazione nelle chiese ortodosse: principi liturgici e problemi pratici
Aidan Hart, l’artista ortodosso inglese di cui abbiamo già apprezzato i saggi sulle mense eucaristiche e sui cibori e tabernacoli, ci porta oggi in un viaggio scrupolosamente dettagliato – e illustrato da splendide fotografie – in un campo poco noto ma importante (anche nei suoi risvolti teologici) del culto ortodosso: l’illuminazione delle chiese. Scopriamo i segreti dell’uso della luce nello spazio liturgico e i dettagli pratici per il suo adattamento ottimale nelle nostre chiese, nel saggio che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” dei documenti
Nel quadro accurato di un corso sui fondamenti della fede, il professor Aleksej Osipov traccia le ragioni di una scelta religiosa, le caratteristiche distintive del cristianesimo dalle altre proposte religiose, e le ragioni per cui preferire l’Ortodossia tra le varie alternative cristiane, soprattutto in base alla testimonianza dei suoi santi e asceti. Presentiamo l’articolo di Osipov in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
I battesimi di sabato scorso sono stati di un lituano e di un francese.
Dopo la Liturgia di domenica ho parlato, in particolare, a sette parrocchiani: un italiano, un norvegese, un turco, un bulgaro, uno slovacco, un ucraino e un cretese.
Oggi ho battezzato un moldavo.
Chiaramente, appartengo alla Chiesa ortodossa russa.