Presentiamo la traduzione italiana di un piccolo ma esauriente testo sulla formazione dello stato ucraino nel XX secolo, che riporta alcuni dati storici meno noti, ma non per questo meno rilevanti, tipo il fatto che non è mai esistito uno stato ucraino prima della rivoluzione bolscevica. L’autore, Vladislav Sotirović, è docente di scienze politiche a Vilnius, nonché attivo blogger di saggistica geopolitica.
Dopo avere offerto la carrellata storica degli elementi rilevanti di tutti i Concili ecumenici, padre Petru (Pruteanu) trae le conclusioni di ciò che è venuto fuori da Creta, con i principali risvolti positivi e negativi, e soprattutto la rilevanza teologica delle affermazioni sinodali. Presentiamo le considerazioni conclusive di padre Petru nell’originale romeno e in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
28/06/2016
Come sono stati convocati e tenuti i Concili ecumenici
Attendendo qualche considerazione finale sul Concilio di Creta, presentiamo in romeno e in italiano un saggio storico di padre Petru (Pruteanu), che ci accompagna in un breve esame di tutti gli elementi rilevanti degli antichi Concili ecumenici, per un doveroso confronto storico con quello che vediamo accadere oggi.
В Русской православной церкви напомнили Константинопольскому патриархату о несовместимости традиций демократии в принятии соборных решений.
Поводом для дискуссии стали слова константинопольского архиепископа, который дал понять, что все принятые на межправославном форуме на Крите решения будут обязательными для всех Православных церквей, в том числе для тех, которые в нем отказались участвовать.
"К сожалению, в демократической стране не все участвуют в голосовании. Означает ли это, что голосование, которое произошло в вашей стране, нелегитимно?" - заявил архиепископ Телмисский Иов на брифинге по итогам сессии форума в пятницу, отвечая на вопрос российской журналистки.
"Я понимаю, что атмосфера на Крите напряженная, и общаться с журналистами утомительно. Но все же сравнение церковного собора с демократической процедурой выборов мне кажется малоудачным и едва ли уместным в устах соборного спикера", - сказал по этому поводу корреспонденту "Интерфакс-Религия" в субботу замглавы Отдела внешних церковных связей Московского патриархата протоиерей Николай Балашов.
"В Церкви ведь нет демократии, с самого первого века, и не будет", - добавил он, пояснив, что демократия - это власть народа, а в Церкви "власть принадлежит Богу".
Как отметил священник, "если проверить церковные каноны на соответствие демократическим нормам, получится большой конфуз".
"Любой уважающий себя демократ спросил бы самого владыку Иова, на какой срок он избран и когда срок его полномочий истекает. Ведь с точки зрения демократа любая несменяемая власть - это плохо. И женщин у нас на работу епископами не берут - какая уж тут демократия!" - добавил представитель Русской церкви.
Он напомнил константинопольским оппонентам, что на демократических выборах несколько процентов перевеса -уже убедительная победа - как в случае с Brexit, о котором тоже шла речь на критской пресс-конференции.
"А в Церкви совсем другие механизмы принятия решений", - подчеркнул священник, напомнив слова самого первого апостольского собора "изволися Духу Святому и нам..."
"Для того, чтобы епископы могли так сказать, требуется единодушие, общее согласие", - пояснил собеседник агентства.
В собрании, которое должно было стать Всеправославным Собором, открылось 20 июня и продлится до 25 июня, принимают участие главы десяти из 14 Православных церквей.
Ранее Болгарская, Антиохийская, Грузинская, Сербская и Русская церкви выступили за перенос Собора для урегулирования разногласий и доработки проектов его документов. Однако Константинопольский патриархат отверг инициативу и настоял на его проведении в намеченные сроки. Как результат - в форуме участвуют Церкви, представляющие меньшинство епископата, духовенства и верующих православного мира.
При этом глава синодального Отдела внешних церковных связей митрополит Иларион в интервью "Интерфакс-Религия" заявлял, что, если Собор в сложившейся ситуации все равно состоится, "он не будет иметь всеправославного характера и авторитета".
Участники обсуждают шесть тем: отношений Православной церкви с остальным христианским миром, поста, брака, церковной миссии в современном мире, окормления православных в диаспоре, способы провозглашения автономии Православных церквей.
Giunti al momento del finale di stagione della popolare serie televisiva Game of Thrones (in Italia Il trono di spade), presentiamo alcune osservazioni sullo spettacolo da un punto di vista cristiano tradizionale. Un articolo di Gunnar Bjornson, scritto per il sito Katehon all'inizio di quest'ultima stagione televisiva, analizza la serie come specchio della decadenza della letteratura fantasy, utilizzata in questo contesto per rispecchiare la morte della cultura cristiana. Alle interessanti valutazioni dell'articolo, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione "Confronti" dei documenti, vogliamo aggiungere solo una nostra osservazione: in questo mondo fantastico estremamente dettagliato, che pesca a piene mani da immagini della storia medievale (feudale) dell'Europa occidentale e anche da civiltà antiche dell'Asia e dell'Africa, non c'è un solo riferimento alla storia europea, asiatica o africana del cristianesimo ortodosso. Questo ci sembra un dato da sottolineare.
Il gruppo Ortodossi nel mondo ci propone un video nel quale cerchiamo di dare alcune risposte ai giovani in ricerca, che si chiedono se il cristianesimo è compatibile con la reincarnazione:
25/06/2016
Risposta del patriarcato di Antiochia al portavoce del Concilio di Creta
In questi giorni, uno dei rappresentanti del patriarcato di Costantinopoli (incidentalmente, una nostra conoscenza), agendo come portavoce della segreteria del Concilio di Creta, ha fatto alcune dichiarazioni relative all’assenza del patriarcato di Antiochia. Tali dichiarazioni hanno provocato una secca smentita del metropolita Damaskinos del Brasile, che abbiamo tradotto in italiano nella sezione “Confronti” dei documenti.
Sull'onda del dialogo inter-religioso degli ultimi decenni, in diversi cristiani è sorto il dubbio che la Chiesa abbia perso qualcosa, rinunciando a seguire molte delle regole della legge di Mosè (regole indubbiamente seguite dai primi cristiani, che iniziarono la predicazione della Chiesa all'ombra del Tempio di Gerusalemme). Rispondiamo a un nostro corrispondente riguardo a questo processo di 'de-giudaizzazione' del cristianesimo, in un articolo che presentiamo nella sezione "Domande e risposte" dei documenti.
24/06/2016
Due figure inquietanti dietro il Concilio di Creta
Il protopresbitero Alexander Karloutsos e il politico Alex Rondos (nella foto) sono due personaggi di grande importanza per il patriarcato di Costantinopoli, e gestiscono i flussi di cassa dalla ricca arcidiocesi greca d’America e una rete impressionante di influenze internazionali. In questi giorni, il loro contributo all’organizzazione del Concilio pan-ortodosso è stato di estrema importanza. Quello che davvero lascia molto inquieti è l’estensione delle loro attività, che mette alcuni enti benefici della Chiesa ortodossa pericolosamente vicini alle organizzazioni che manovrano le rivoluzioni colorate e le destabilizzazioni internazionali, a partire da quelle nei Balcani. Il sito di analisi Katehon ha pubblicato due allarmanti articoli su questi personaggi, e noi presentiamo le traduzioni in italiano di questi articoli nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti. Questi dati giustificano i nostri dubbi su quali siano le Chiese ortodosse veramente libere.
23/06/2016
Recensione cinematografica: Cirillo e Metodio – Apostoli degli Slavi
Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la recensione di un film sui due santi che più di tutti hanno segnato il cammino della pastorale ortodossa: i fratelli Costantino (noto con il nome moastico di Cirillo) e Metodio, oggetto nel 2013 di un film e di una serie televisiva di co-produzione internazionale (con una parte assegnata anche all’Italia!) e con base nella Repubblica Ceca. Anche se non è il massimo come produzione cinematografica e televisiva, rimane comunque una preziosa testimonianza di una storia ortodossa poco conosciuta dal grande pubblico.
22/06/2016
Il Concilio pan-ortodosso rende la vita difficile ai media
Samuel Lieven, per LaCroix, Kolymbari (Creta), 20 giugno 2016
Cronaca del Concilio 1. Dei 140 giornalisti accreditati presso il patriarcato di Costantinopoli, diverse decine hanno gettato la spugna dopo che il patriarca di Mosca ha rinunciato a venire a Creta, ma anche a causa di un'organizzazione complicata.
Priva di esperienza in questo settore, la Chiesa ortodossa ha preferito rendere l'evento quanto più possibile bloccato, il che rende difficili le condizioni di lavoro dei giornalisti presenti.
la tenda dove i giornalisti aspettano pazientemente al margine del Concilio pan-ortodosso (Samuel Lieven)
La sala stampa è una grande tenda eretta ai piedi dell'Accademia ortodossa, a quindici metri da una spiaggia cretese da cartolina. Fin qui, tutto va bene. Ma dentro, i quaranta gradi a mezzogiorno, l'aria condizionata guasta e la carenza di infrastrutture hanno già messo alla prova i nervi dei giornalisti più determinati a coprire il "santo e grande" Concilio, che si tiene dalla mattina di lunedì 20 giugno fino a sabato 25 giugno, sotto la presidenza del patriarca ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli.
"Gli organizzatori hanno commesso un grave errore bloccando tutto"
L'annuncio che il patriarca Kirill di Mosca non sarebbe stato presente aveva già seriamente sgonfiato l'appetito delle redazioni internazionali, che privilegiano una lettura politica dell'evento. "L'agenzia per la quale lavoro sporadicamente non mi ha commissionato altro che un resoconto per lunedi e sembra poco interessata al seguito", dice Stefanis, un giornalista greco presente a Heraklion alla vigilia del Concilio per la celebrazione della Pentecoste.
Quanto agli inviati speciali a Kolymbari, la località all'altra estremità di Creta dove si tengono le sedute del Concilio, si sono trovati fin dall'apertura di fronte a un dispositivo di sicurezza che impedisce l'accesso ai 200 vescovi e metropoliti che partecipano al Concilio. Debitamente scortati in gruppi di dieci, i giornalisti non hanno potuto entrare che per soli tre minuti in aula quando il patriarca Bartolomeo ha pronunciato il suo testo di apertura, appena il tempo per un selfie o per fare qualche foto...
"Gli organizzatori hanno commesso un grave errore bloccando tutto", sostiene Andromaca Nikoulara, giornalista della televisione pubblica greca, che non ha lesinato sulle risorse con l'invio di una grande squadra per garantire la trasmissione in diretta per cinque ore. Una delusione. A parte i fotografi del patriarcato, nessun'altra fotocamera è stata ammessa all'interno. "La recente esperienza della visita di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo a Lesbo ha tuttavia dimostrato che è possibile combinare le esigenze di sicurezza e il contatto con il pubblico e i media".
Niente pubblico
Di pubblico, non ce n'era neppure alla celebrazione di Pentecoste, in cui i primati erano soli nella cattedrale di san Mina a Heraklion. "Che segnale di comunione si vuole inviare? Comunione con chi?", si chiede un altro giornalista greco.
A essere messa in causa è un'organizzazione subappaltata alle staffette americane del patriarcato di Costantinopoli, che è incapace di assicurare lo svolgimento di un tale evento con il proprio denaro, o di fare affidamento su un'infrastruttura che non ha. "La Grecia, che ospita l'evento, non ha più soldi", conclude Gheorghios Ferdis, giornalista greco specializzato nell'Ortodossia. "Il patriarcato cerca dunque il denaro e le risorse altrove".
Costituita da una sequenza di chiese indipendenti (dieci sono presenti a Creta sulle 14 invitate), l'Ortodossia non ha l'esperienza del Vaticano nell'organizzazione degli eventi.
Alcuni media generalisti
Se i media greci, confessionali o generalisti, costituiscono il grosso delle troupe sotto la tenda, alcuni media europei malgrado tutto hanno fatto il viaggio. Hildegard Suehling anima in Germania un programma laico dedicato alle religioni sulla catena WDR5. "Già molte in Germania a causa di un'immigrazione antica, le comunità ortodosse sono rafforzate dal recente afflusso di profughi dal Medio Oriente. Il dieci per cento tra loro è costituito da cristiani, di cui la maggior parte è legata al patriarcato ortodosso di Antiochia".
Christian Rathner, della televisione pubblica austriaca, stima a 400.000 il numero di ortodossi nel suo paese. Come in Germania, le conversioni all'Ortodossia aumentano con il numero di rifugiati. Abbastanza da alimentare per lui l'interesse del grande pubblico per il mondo ortodosso.
In ogni caso, anche l'accesso ai lavori del Concilio può ancora rischiare di complicarsi nei prossimi giorni. Le sessioni di lavoro dei vescovi si terranno questa volta completamente al chiuso fino alla presentazione del messaggio finale. Questo sarà sabato 25 giugno, e a quel punto, la tenda dal fascino di una serra tropicale potrebbe ben essersi svuotata...
Presentiamo un articolo introduttivo che annuncia la nascita di un nuovo portale web con 80.000 fotografie della Russia dal 1860 al 2000, a cura del Museo d'arte multimediale di Mosca. Il portale è di uso semplice, anche per chi non sa il russo, e aiuta ad approfondire ogni ricerca legata alla storia del paese più grande del mondo.
21/06/2016
Antiochia non ha mai dato l'assenso alla convocazione del Concilio
La scansione del documento dice, al posto riservato alla firma di Antiochia:
"La Chiesa di Antiochia ha un'opinione contraria e pertanto non firma".
Ringraziamo l’agenzia stampa Romfea per avere rivelato quello che noi sapevamo già, ma di cui non si è voluta dare notizia alla stampa. Ci auguriamo che i soloni vaticanisti che hanno sproloquiato in questi giorni sul Concilio di Creta boicottato da Mosca vogliano trarne le dovute conseguenze, e magari ammettere che se non sapevano di questo semplice dato di fatto, sono degli ignoranti irresponsabili; se lo sapevano, invece, sono complici di una mistificazione; in entrambi i casi, dopo avere diffamato una Chiesa con qualcosa di più di un centinaio di milioni di membri, farebbero cosa carina a chiedere scusa.
Phil Butler, autore di un articolo sugli attacchi alla religione della Russia, che abbiamo già presentato sul nostro sito, ci offre un saggio che vuole analizzare l’influenza del filosofo Ivan Il’in (uno degli autori preferiti del presidente Putin) nella ricerca di una possibile “terza via” diversa sia dal comunismo sia dal capitalismo, centrata sulla realtà spirituale dell’uomo. Presentiamo il saggio di Phil Butler in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.