Una delle comunità ortodosse meno note a Torino è quella dei Vecchi Credenti. A noi sembra un vero peccato che non sia più conosciuta in città. Se due settimane fa siamo stati capaci di aprire ai lettori torinesi una finestra sulla vita dei Vecchi Credenti dell'Australia, non possiamo non ricordare che una comunità simile vive proprio al nostro fianco, mantenendo a Torino le antiche tradizioni ortodosse della Russia.
Non è che le informazioni su questa comunità (in gran parte formata dai Vecchi Credenti russi della Romania) siano assenti dalla rete, ma sono difficilmente rintracciabili dai non addetti ai lavori... abbiamo pertanto raccolto diverse informazioni dal blog internazionale Old Believers, e le presentiamo nella sezione "Figure dell'Ortodossia contemporanea" in un reportage fotografico della parrocchia ortodossa di Rito Antico di San Nicola a Torino.
Il metropolita Hierotheos di Nafpaktos analizza la produzione teologica centrata attorno all’Istituto san Sergio da una prospettiva di posizioni dogmatiche patristiche, e giunge alla conclusione che l’impostazione della scuola parigina ribalta la dogmatica ortodossa ponendosi vicina alle dottrine cattolico-evangeliche. Forse non è poi così strano che questa scuola sia tanto amata dagli studiosi di teologia delle confessioni occidentali, che vi ritrovano in qualche modo i propri stessi principi... Presentiamo le note del metropolita Hierotheos in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
Padre Petru (Pruteanu) continua – con ogni ragione, a nostro avviso – a deprecare il malcostume di tanti preti ortodossi di allontanare i fedeli dalla comunione, a volte con ragioni pretestuose inventate da loro stessi, come la pretesa “regola” che non ci si deve comunicare nelle grandi feste (come il Natale) perché chi si comunica non digiuna dopo la comunione (!). Simili stupidaggini, purtroppo, sono più diffuse di quanto dovrebbero, e padre Petru arriva a invitare i vescovi a rimproverare i preti che privano i fedeli di una vita sacramentale con ragioni tanto pretestuose. Presentiamo l’originale romeno e la traduzione italiana del saggio di padre Petru nella sezione “Ortoprassi” dei documenti.
17/01/2016
Terminato il restauro al monastero di Nuova Gerusalemme
Al termine dei restauri, la cattedrale della Risurrezione al Monastero di Nuova Gerusalemme è di nuovo pronta per il culto. Fondato nel XVII secolo dal patriarca Nikon presso la città di Istra, a 40 chilometri a ovest di Mosca, il complesso monastico è stato concepito come un’immagine della Terra Santa (la cattedrale, di forma circolare, è ispirata al Santo Sepolcro di Gerusalemme), e idealmente, come un punto di riferimento per tutti gli ortodossi del mondo. Sarà interessante monitorare quali proposte saranno diffuse attraverso questo centro spirituale altamente rappresentativo.
16/01/2016
Intervista a Vladimir Putin del giornale tedesco Bild
Durante le vacanze del Natale ortodosso, un team di giornalisti tedeschi del Bild-Zeitung ha intervistato il presidente Putin a Sochi. L’intervista, condotta molto bene da entrambe le parti, non solo segna un gradito cambio di registro dalla precedente linea, ormai da due anni virulentemente russofoba, della stampa tedesca, ma mostra anche che il punto di vista russo è ben capito da chi ha un certo peso nell’Unione Europea. Una parte importante dell’intervista riguarda lo status dei paesi dell’Europa dell’Est (che, assieme quelli dell’ex-Unione Sovietica, comprendono la stragrande maggioranza dei cristiani ortodossi del mondo). L’intervista, che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, è stata commentata magistralmente da Alexander Mercouris su Russia Insider e sul blog di Saker.
Quando era piccolo, sua nonna gli diceva spesso: "Figliolo mio, quando sarai grande e sentirai un peso sull'anima – va' in chiesa, lì ti sentirai meglio".
Quando crebbe, la vita diventò del tutto insopportabile, gli venne in mente il consiglio della nonna e andò in una chiesa.
Qualcuno si avvicinò e gli disse: "Non tenere le mani così"!
Arrivò un altro: "Non ti mettere lì!"
Un terzo lo spostò: "Non devi vestirti così!"
Poi venne una donna e gli disse: "Ragazzo, è meglio se esci dalla chiesa, vai a comprarti un libro su come ti devi comportare qui, e solo allora ritorna!".
Il giovane uscì dalla chiesa, si sedette su una panchina e iniziò a piangere. All'improvviso udì una voce: "Perché piangi, figlio mio?"
Alzò lo sguardo e vide Cristo.
"Signore! Non mi lasciano entrare in chiesa", disse.
Gesù lo abbracciò: "Non piangere. Non lasciano entrare neppure me..."
È disponibile il calendario da muro del 2016 con le date corrispondenti alle feste del calendario giuliano e le indicazioni dei periodi di digiuno. Il calendario riporta anche le foto delle chiese di Milano, Musadino (VA), Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rovereto e Torino, dove nello scorso novembre è passata in visita la delegazione della Settimana della diaspora ortodossa moldava in Italia. Copie del calendario si possono trovare presso tutte queste chiese, inclusa la nostra.
dello ieromonaco Seraphim (Rose) di Platina, 1934-1982
Un grosso errore che possiamo fare con la nostra Ortodossia è essere troppo larghi, troppo "liberali" nei suoi riguardi. Questo deriva dall'ignoranza. Alcuni ortodossi pensano che la Chiesa ortodossa non sia altro che l'equivalente russo o greco della Chiesa episcopaliana; con una tale idea, naturalmente, non faremo molto sforzo per portare a chiunque alla fede ortodossa. Questo è l'errore del movimento ecumenico, che organizza incontri e conferenze con le Chiese non ortodosse, non con l'obiettivo di portarla alla vera fede dell'Ortodossia, ma su una base di amicizia mondana, per parlare delle cose secondarie che abbiamo in comune con loro, e per sorvolare sulle differenze che ci separano e su una consapevolezza di ciò che può portare a desiderare la fede ortodossa. Questo non vuol dire che tutti gli incontri tra cristiani ortodossi e non ortodossi, anche a livello ufficiale, siano sbagliati – ma solo che, come normalmente praticati, questi incontri non sono una testimonianza ortodossa ai non ortodossi, come dovrebbero essere.
Con tutto il rispetto per le opinioni dei non ortodossi, noi non viviamo rettamente la nostra fede ortodossa se non mettiamo gli altri in qualche modo a conoscenza i ciò che è differente nell'Ortodossia. Questo non significa necessariamente discussioni e polemiche circa gli aspetti della fede, anche se questo potrebbe sorgere dopo che gli altri si sono interessati all'Ortodossia. Il modo in cui uno conduce la propria vita ortodossa, se uno è serio sul rispetto dell'impegno di essere un cristiano ortodosso, è già una testimonianza per gli altri...
Ancora un altro errore fatto dagli ortodossi contemporanei è quello che si potrebbe chiamare la "mentalità della fortezza": abbiamo la verità dell'Ortodossia, e i tempi sono così cattivi che la nostra attività principale ora è di difendere questa verità contro i nemici da ogni lato. Spesso questa mentalità esagera nella ricerca di "traditori" e "eretici" in mezzo agli stessi cristiani ortodossi, e molto spesso è così preoccupata della sua "correttezza" e della "scorrettezza" degli altri, che le rimane molto poca forza per predicare il Vangelo della salvezza anche solo agli ortodossi, tanto meno a quelli di fuori della Chiesa.
Ora, l'Ortodossia è davvero il corretto insegnamento e il corretto culto a Dio, ed è per questo che è così facile cadere in questa tentazione. Ma dobbiamo ricordare che Cristo stesso era costantemente accusato di essere "scorretto" dai capi dei sacerdoti e dai farisei del suo tempo, e dobbiamo ricordare che la correttezza di per sé non è nulla, e può anche farci perdere la nostra anima, se prima di tutto non abbiamo qualcosa di molto più fondamentale e profondo – la "sola cosa necessaria" per la nostra salvezza. Questo "qualcosa" potrebbe essere chiamato "la fede viva," ed è inscindibile da qualcosa che oggi è molto carente nella Chiesa – il fervore evangelico. Se abbiamo trovato la vera fede dopo la nostra spesso ardua ricerca, non possiamo fare a meno di condividerla con gli altri. (The Orthodox Word, 2002, n. 226, pp. 247-248, 250-251)
Osserviamo nella sezione "Testimoni dell'Ortodossia" un reportage fotografico delle celebrazioni del Natale appena trascorso in Russia... intanto, la festa continua!
Padre John Whiteford risponde a un’obiezione comune tra i protestanti di oggi, che quando si rendono conto che le icone hanno un fondamento teologico, accettano a malincuore l’idea che le icone non siano idoli, ma comunque non vogliono venerarle. Ricercando le radici della venerazione delle icone nella Chiesa antica, padre John ci fornisce un saggio che possiamo leggere in traduzione italiana nella sezione “Domande e risposte” dei documenti.
Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la traduzione italiana di una serie di estratti dal libro della presbitera Athanasia Papadimitriou sul ruolo delle mogli dei preti nella Chiesa ortodossa. Questo argomento non è molto trattato nel mondo ortodosso in generale, e lo è ancor di meno nel mondo ortodosso in Italia, per cui giudichiamo indispensabile approfondire la conoscenza della metà meno appariscente – ma non per questo meno importante – di ogni famiglia sacerdotale ortodossa.
Padre Andrew Phillips ci conduce in una breve rassegna dei metodi di finanziamento delle chiese e delle possibili opzioni e obiezioni relative alla gestione economica delle parrocchie ortodosse: il costo delle candele, il sostentamento dei parroci, i rapporti con lo stato, le tariffe sulle funzioni e varie altre considerazioni. Alla fine, ci lascia con una proposta da lui ritenuta la migliore metodologia di finanziamento.
10/01/2016
Il metropolita Hierotheos di Nafpaktos sul prossimo sinodo pan-ortodosso e altri temi d’attualità
John Sanidopoulos ci ha presentato nel suo blog Mystagogy una recente intervista al metropolita Hierotheos (Vlachos, nella foto) di Nafpaktos, a proposito di temi s’attualità per la Chiesa greca. Il buona parte la discussione è centrata sul futuro sinodo pan-ortodosso, nel quale il metropolita (uno dei più eruditi vescovi greci) lamenta l’assenza di una visione teologica. Altri temi trattati comprendono i casi dei sacerdoti “volontari” e gli impegni reciproci di Chiesa e stato, nonché la progressiva secolarizzazione dei costumi e dei valori nel popolo greco. Presentiamo la traduzione italiana dell’intervista nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.