Alexander Mercouris (nella foto), corrispondente di Russia Insider e collaboratore del blog di Saker, ci propone una lucida analisi dello sbigottimento dei leader dell’Unione Europea di fronte allo stallo della situazione ucraina, dove le sanzioni che danneggiano l’Europa non possono essere revocate fino all’implementazione degli accordi di pace di Minsk 2; ma a loro volta, gli accordi non possono essere implementati perché li sta silurando la giunta ucraina, che tiene l’Unione Europea sotto ricatto, non tanto perché a sua volta ricattata dalle proprie forze neonaziste, ma perché strutturalmente incapace di accettare un qualsiasi compromesso che riveli al mondo la futilità delirante del proprio progetto di ucrainizzazione. Questo segna l’inizio dello smarcamento dell’Occidente dall’Ucraina, confermato dall’insospettabile testimonianza del presidente americano Obama in una recente intervista.
In Italia sentiamo parlare spesso di luoghi di culto non più usati che vengono riutilizzati da comunità di cristiani ortodossi. Spesso chiese piuttosto modeste vengono ad assumere un aspetto rilevante grazie alla presenza di iconografia ortodossa. Ma cosa succede in caso contrario? Siamo andati a vedere la storia di una chiesa a Helsinki, che ha subito la trasformazione da luogo di culto ortodosso a luterano, e che vi presentiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” (perché anche quel poco che è rimasto racconta, a chi ha occhi per vedere, la storia di una chiesa ortodossa).
15/03/2016
Orario delle funzioni feriali per la Quaresima ortodossa
Oltre alla Veglia del sabato e alla Liturgia della domenica, nella nostra chiesa saranno celebrate le seguenti funzioni ogni settimana, fino al 22 aprile:
ogni mercoledì – Liturgia dei Presantificati, ore 18
ogni giovedì – Acatisto a san Nicola, ore 19
ogni venerdì – Liturgia dei Presantificati, ore 10
e Acatisto della Passione del Signore, ore 19
Ulteriori funzioni saranno annunciate di volta in volta.
I nostri preti sono a disposizione per le confessioni su appuntamento telefonico
Presentiamo nella sezione “Santi” dei documenti la traduzione italiana di una breve vita di uno dei più straordinari santi della Grecia degli inizi del XX secolo: padre Nicola Planas. Questi dati erano stati presentati ben trent’anni fa sulla rivista Orthodox America da Alexey Young, uno dei collaboratori di padre Seraphim Rose e in seguito sacerdote: da questo singolo articolo, ebbe inizio una diffusione della fama di san Nicola Planas anche al di fuori del mondo greco. Oggi nella nostra chiesa abbiamo un frammento delle sue reliquie, che ci fa sentire più vicini a questa notevole figura di pastore d’anime.
14/03/2016
Arcivescovo Mark di Berlino: “Imparare a vedersi l'un l'altro”
Ascoltiamo la risposta dell’arcivescovo Mark (Arndt) di Berlino a una serie di domande utili al cammino della Quaresima: come essere in unità spirituale con i santi, come ottenere unità nelle parrocchie e nella società, come trovare la via della salvezza, come vedere il ruolo delle donne nella Chiesa, come superare le forme dell’azione sociale del monachesimo dei primi secoli nel servizio ai più poveri e nella ricostruzione delle chiese distrutte. Il testo russo e la traduzione italiana sono nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
14/03/2016
Non ci può essere pace in Ucraina perché Kiev non può tenere a freno i suoi neonazisti
Analizziamo nel breve saggio di Patrick Lawrence su Russia Insider, che presentiamo in traduzione italiana, uno dei pericoli più gravi all’attuazione di una seria pace in Ucraina, che è desiderata da molti, e che sarebbe facilmente realizzabile, a condizione di saper ribaltare le ideologie del maidanismo e dell’imperialismo statunitense, che continuano a tenere il paese in ostaggio.
Presentiamo nella sezione “Pastorale” dei documenti la versione russa e la traduzione italiana di una straordinaria testimonianza: come l’iniziativa di un solo uomo può far nascere uno slancio missionario in tutto il mondo. Padre Georgij Maksimov ricorda come il suo amico padre Daniil Sysoev riuscì ad avviare iniziative missionarie in oltre una mezza dozzina di paesi. Per di più, quelli erano gli anni in cui nessuno avrebbe scommesso granché sulle capacità missionarie della Chiesa russa...
12/03/2016
Editoriale dell'OLTR di marzo 2016 - Un disaccordo inutile
A proposito della querelle sorta attorno ai diritti di proprietà del cimitero russo di Nizza, una situazione della quale abbiamo già presentato alcune testimonianze, aggiungiamo anche la voce dell’OLTR (il movimento per un’Ortodossia Locale di Tradizione Russa), che si trova in mezzo ai due fuochi, essendo composto per la maggior parte da membri dell’Esarcato di Rue Daru favorevoli al rientro dell’Esarcato nella Chiesa russa. Presentiamo nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” la traduzione italiana dell’editoriale, che aggiunge anche la denuncia di un elemento a nostro avviso piuttosto rilevante: la discriminazione ed estromissione dai posti di responsabilità di tutte le voci che nell’Esarcato non sono d’accordo con l’ostilità verso il patriarcato di Mosca (una caratteristica piuttosto dissonante, in una giurisdizione in cui si accusa la Chiesa russa di mancanza di libertà).
11/03/2016
Ieromonaco Constantin Simon: perché gli uniati non amano gli ortodossi
Padre Constantin (Simon, nella foto), di cui abbiamo seguito sul nostro blog il passaggio all’Ortodossia, la tonsura monastica e una video-intervista, ci parla oggi in un’intervista della questione dell’uniatismo (che conosce assai bene) e dell’avversione all’Ortodossia degli uniati ucraini. Potremo capire come il nazionalismo aggressivo allontana gli uniati tanto dagli ortodossi quanto dagli stessi cattolici, che hanno in comune tra loro un’idea di universalità della Chiesa; comprenderemo perché l’unico vero alleato degli uniati sono gli scismatici di parte ortodossa, anch’essi in rotta dalla loro Chiesa per derive di nazionalismo. Riportiamo l’intervista a padre Constantin nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
10/03/2016
Gli estremi delle visioni scismatiche si toccano ancora
Il 31 gennaio del 2016, presso la cattedrale parigina dell'ECOF (Eglise Catholique Orthodoxe de France), c'è stata la consacrazione di Jean-Louis Guillaud come nuovo vescovo ausiliare. In sé, sarebbe solo una delle tante consacrazioni episcopali di una delle tante giurisdizioni "indipendenti" che sopravvivono ai margini del mondo ortodosso, se non fosse per la scelta davvero singolare del secondo vescovo consacratore. Al primate dell'ECOF, Germain (Bertrand-Hardy) si è infatti affiancato il russo Kassian (Mukhin), "vescovo di Marsiglia e dell'Europa occidentale" di una delle tante micro-giurisdizioni nate dallo scisma del metropolita Vitalij (Ustinov) dalla ROCOR, giurisdizioni effimere definite ironicamente "ROCORettes".
Cos'ha di singolare questo accostamento? È una delle più significative rappresentazioni iconiche del principio che abbiamo cercato di sottolineare per molto tempo, ovvero che i gruppi scismatici che si staccano dalla comunione ortodossa, per qualsiasi ragione, finiscono per avere come principio conduttore lo scisma, e non più le ragioni della loro separazione iniziale. In questo caso, vediamo insieme uno degli scismi più "liberali" (vescovi sposati, doppie appartenenze con la massoneria, pratica della comunione aperta a tutti i cristiani indistintamente, commistioni con dottrine e pratiche indo-buddhiste) che si giustifica attraverso la pratica del "rito occidentale", e uno degli scismi più "conservatori" (rimandi alla Russia imperiale, un'ossessione contro il "sergianismo" e le commistioni ecumeniche, un aperto filo-fascismo politico) che si giustifica attraverso la fedeltà alla "tradizione russa". Il risultato non sembra solo comico: sembra surreale. Eppure è una conferma, se mai ve ne fosse bisogno, che gli estremi non solo si toccano, ma si fondono pure.
Non ha molta importanza il fatto che il “vescovo” Kassian sia stato immediatamente estromesso dal suo precedente micro-sinodo. La cosa più importante è che – se fosse stato davvero coerente con i suoi principi – a una giurisdizione così dottrinalmente agli antipodi da quella che lui rappresentava in precedenza, il “vescovo” Kassian non avrebbe dovuto nemmeno avvicinarsi! In questi casi, sentiamo tutta la serietà della massima di Leo Longanesi, citata spesso da Indro Montanelli: "Certi inviti non basta rifiutarli, bisogna proprio non riceverli".
I curdi sono l’incognita più grande e più malauguratamente trascurata dell’esistenza stessa della Turchia (si può parlare all’incirca di un terzo del paese quanto a popolazione e territorio), e la tensione dei rapporti tra Turchia e Russia non può prescindere da una valutazione di come gestire il rapporto con i curdi. Nell’articolo di Michael Reynolds che vi presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti, si cerca di tracciare un quadro preciso del ruolo di patrono del popolo curdo che la Russia ha fin dai tempi dell’imperatrice Caterina.
Nella sua recente corrispondenza, padre Andrew Phillips ha affrontato numerosi temi relativi al modernismo (o rinnovazionismo): la sua storia, i suoi esponenti di oggi e di ieri (e anche cenni a quelli dell’altro ieri), le sue cause, i suoi centri nevralgici e i suoi antidoti. Toccando alcune figure molto amate, certamente le sue parole non saranno apprezzate da tutti (anche se chi ha un minimo di equilibrio può sempre chiedersi perché certe figure sono amate, e da chi, prima di volerne farne a tutti i costi un modello di Ortodossia). Presentiamo la serie di domande e risposte in traduzione italiana nell’omonima sezione dei documenti.
Сам не знаю, какая у меня душа, хохлацкая или русская, знаю только то, что никак бы не дал преимущества ни малороссиянину перед русским, ни русскому пред малороссиянином.
Обе природы слишком щедро одарены Богом, и как нарочно каждая из них порознь заключает в себе то, чего нет в другой, – явный знак, что они должны пополнить одна другую.
Для этого самые истории их прошедшего быта даны им непохожие одна на другую, дабы порознь воспитались различные силы их характеров, чтобы потом, слившись воедино, составить собою нечто совершеннейшее в человечестве».
Гоголь Н. В. Полн. собр. соч. в 14 т. , т. XII, с. 418-419.
Ogni sforzo per ritrovare una consapevolezza equilibrata dell’Impero romano d’Oriente è una preziosa opera di correzione storica (e potrebbe essere tanto utile a rimodellare la politica contemporanea). Nell’articolo che presentiamo in traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti, Anastasios Philippidis cerca di smontare le sempre presenti accuse di “regime teocratico” che spesso si applicano al mondo ortodosso (di ieri o di oggi), e che invece sono ben più applicabili a quello stesso Occidente da cui provengono tali critiche.